Tutto Anal - 2 Il bisex e il suo rapporto col sedere

In questo viaggio nella perversione più comune in assoluto, inserisco il contributo prezioso di un nostro bravissimo scrittore: #Checomandante. In questa storia sofferta e privata col suo rapporto con l'Anale, riesce a descriverci le emozioni, i retroscena, le incertezze di un giovanissimo che prova le prime penetrazioni, imparando sulla sua pelle che esiste un mondo di emozione che, senza l'inculata, non avrebbe mai sperimentato. Buona lettura.

Aspettavo che i miei genitori uscissero, con la scusa che ancora non avevo le chiavi di casa chiedevo a che ora sarebbero tornati. Ne approfittavo per spogliarmi e mettere in atto le mie fantasie erotiche.

Con il tempo alcuni giochetti li ripetevo, ne avevo scoperto la soddisfazione e valeva la pena di ripeterli. Bellissimo era quando rimanevo solo dalle 14.00 del pomeriggio, sino alle 21.00 circa. Sapevo che almeno due seghe me le sarei fatte. Mi spogliavo e sfogliavo alcune riviste di mio padre. Mi chiedevo spesso perché io avessi pochissimi peli rispetto ai maschi delle foto. Pochissimi e talvolta con divertimento, prendevo il rasoio e toglievo anche quelli. Le prime volte bastava sfogliare alcune pagine per schizzarmi sulla pancia. Poi col tempo riuscivo anche a resistere.

Avevo da poco scoperto alcuni vibratori nel cassetto della camera da letto. Li succhiavo per renderli lisci, e il sapore lo trovavo eccitante, anzi prima del sapore mi intrigava l’odore, che doveva essere di mia madre. Iniziavo a far roteare la punta dietro di me mentre leggevo le riviste. Lentamente lo facevo entrare. Sembrava un corpo estraneo e non trovavo subito la cosa eccitante. Lo continuavo a farlo entrare ed uscire dal culo. Alcune gocce uscivano dal pisello e le assaggiavo. Avevo imparato, che fissando il vibratore nella spalliera del letto, potevo mettermi a pecorina e penetrarmi da solo. Mi inculavo e segavo allo stesso tempo. Riuscivo sempre a fare delle sborrate copiose. Ascoltavo un pochino di musica, sempre rimanendo nudo e poco dopo mi ritrovavo a segarmi nuovamente. Un gioco scoperto per caso, è stato quando in una rivista un uomo riusciva a mettersi in bocca il proprio pisello. Mi eccitava l’idea, ma per quanto provassi, mancavano sempre alcuni centimetri per succhiarmi. Un giorno avevo fissato il vibratore alla spalliera, ma invece di mettermi a pecorina, mi sdraio supino e mi penetro, sbattendo le gambe sulla parete. Ho un’idea strepitosa, metto aderente alla parete prima il sedere e con un pochino di sforzo successivamente la schiena. Piegavo le gambe verso il torace e dopo vari tentativi, per la prima volta la lingua tocca la cappella. Magnifica sensazione, leccavo il mio cazzo e riuscivo anche se solo succhiando la punta della cappella a farmi un pompino.

La prima volta, non sono riuscito perfettamente ad indirizzare gli schizzi e mi sono ritrovato ricoperto di sperma. La volta successiva con lo sesso sistema riuscivo anche a vedere come il vibratore entrava nel culo.

La passione del vibratore poi, è sempre rimasta nei giochi. Stavolta, muovevo il fallo di gomma e spingendo la cappella finiva nella bocca. Vibratore ben dentro e gli schizzi finiscono nella mia bocca. Ancora adesso ricordo il sapore. Un pomeriggio d’estate, i miei genitori escono quindi mi spoglio e inizio i miei giochi. Improvvisamente suona il campanello. Rimetto di corsa i calzoncini, ed apro la porta. E’ Gerardo il vicino di casa. Mi chiede se potevo aiutarlo con la serranda di una sua finestra. Non riusciva ad infilare la mano nel cassettone superiore e chiedeva se potessi provare. Ero scocciato, ma a Gerardo non potevo dire di no, persona sui 45 anni estremamente gentile. E poi speravo di vedere la moglie. Donna bionda, con tette grosse e culo a mandolino. Spesso le mie fantasie mi spingevano a segarmela. Insomma salgo sulla scala e tento di recuperare la corda in fondo al cassettone. Pur essendo in cima alla scala, dovevo sporgermi per poterci arrivare. Lui sotto mi dava indicazioni e la teneva ferma per non farmi cadere. A forza di sporgermi, i calzoncini erano leggermente calati, e sentivo palesemente che la palla sinistra era leggermente fuori, tanto da poter sentire l’aria accarezzarmi. Volevo sbrigarmi e mi spingevo sempre più in alto. Improvvisamente sento le mani di Gerardo afferrarmi per i fianchi. Mi rassicurava che così non sarei caduto. Poco dopo avverto chiaramente i pantaloncini scivolare in terra, e le mani di Gerardo accarezzarmi il culo. Faccio finta di nulla, ma le mani erano decisamente insistenti. Mi accarezzava, e il cazzo mi era diventato duro. Sempre in silenzio rimango, quando la sua mano prende il mio cazzo e la muove. L’altra mano carezzava il culo, e il suo dito medio frugava l’ano. Un pochino mi vergognavo, non guardavo cosa accadeva, ma percepivo la sua voce sottolineare il momento.

Dei brividi percorrono la schiena, quando lo sento appoggiare la lingua sul cazzo e poi la sua bocca ingoia la cappella e l’asta. Solo con la coda degli occhi lo vedo che si sta masturbando mentre sono nella sua bocca. Non resisto e schizzo poco dopo. Senza guardarlo scendo dalla scala, mi tiro su i calzoncini e cerco di uscire dalla porta. Mi afferra e blocca, prende la mia mano e mi fa segare velocemente il cazzo. Lo sento sborrare e poi rientro a casa. Mi vergognavo, ma la cosa mi era piaciuta. Ripensavo alla sensazione del pompino, e alla mia mano che lo segava. Non avevo visto il pisello, ma a memoria tattile mi sembrava grosso. Mi sego poco prima che rientrano i miei sotto la doccia, sborrandomi sulla pancia.

La settimana dopo, sempre mentre gioco con i giocattoli di mamma. Suonano alla porta. Mi infilo i calzoncini ed apro. E’ ancora Gerardo…. Ciao Max, c’è Papà….no…e mamma? No… Peccato…senti…posso farti vedere alcune foto che ho scattato…? Mi prende un colpo…penso…ma ha scatto delle foto l’altra volta…? Imbarazzato lo faccio entrare…mi passa il suo cellulare e mi dice di scorrere le immagini. E’ la moglie e piano piano che scorrono le foto, è sempre meno vestita, fino a vederla a pecorina nuda mentre ha un dito nel culo….Già ero sulla strada, ma la foto mi rende il cazzo di marmo. L’uomo se ne accorge, mi dice di continuare a vedere le foto e mi abbassa i calzoncini. Le sue mani mi toccano culo e pisello. Poi come l’altra volta mi sega. Ma solo con una mano, con l’altra mi palma con forza il culo. Si abbassa i pantaloni, e struscia il pisello sul mio. Me lo fa toccare e stavolta lo vedo. E’ peloso, completamente scappellato e lo trovo grosso. Le foto della moglie erano decisamente da porca. Rimango nudo, si è sbrigato a spogliarmi, lui rimane solamente con la maglietta. Mi chiede quando sarebbero tornati i miei, avrei potuto rispondere…subito…ma invece gli dico alle 21.00. Si inginocchia e lo vedo succhiarmi il cazzo, sempre infilandomi un dito nel culo. Mi fa posare il cellulare e mi fa sdraiare sul letto nella mia camera. Mette il suo culo davanti al mio viso, poi si sdraia succhiandomi l’uccello. Il suo finisce nella mia bocca. In un primo momento, lo lecco sulla punta facendo dei piccoli giri con la lingua. Poi lui me lo infila con forza in bocca e si muove. Mi scopa la bocca ed io la sua. Siamo completamente diversi, lui peloso ed io quasi completamente senza. Potrei già sborrare, ma l’uomo si gira, mi alza le gambe e prima lecca il culo, poi si appoggia su di me. Le mie gambe sono aperte e rivolte verso l’alto. Con la mano poggia la cappella sul buco del culo. Spinge, fortunatamente i giocattoli di mia madre mi avevano aperto un pochino, spinge ancora e l’asta comincia a scendere nell’intestino. Fa male, apro la bocca, e la sua lingua me la ritrovo in gola. Mi sta scopando mentre la lingua è in gola. Spinge come un ossesso, mi brucia il culo. Non riesco a muovermi, lo sento come mi impala, e non posso gridare, con la sua lingua in bocca. Il mio cazzo si strofina sulla sua pancia. Non mi fa male più il culo, e sento il suo cazzo arrivare quasi in bocca, mi fanno male i reni per quanto spinge. Il suo corpo si stacca leggermente dal mio per poi ricadere su di me con forza. Non vorrei dare un’altra soddisfazione, ma all’ennesima botta nello sfintere, inizio a sborrare. Continua ancora, fino alla sua sborra che riempie il culo. Si sdraia sul letto…vorrei che se ne andasse. Con la mano sento il mio buco del culo aperto.

Un conto è giocare con i vibratori di mia madre un altro con un pisello che ti scopa. Lui nudo di fianco ed io lì vicino. Mi confessa, che gli piace più che con la moglie. Culo vergine il mio, giovanissimo ed eccitante. Confesso che mi scoperei la moglie e lui mi confida che a lei piacciono i giovanissimi. Mi eccita questa cosa. Anche a lui. Mi fa tornare a succhiare il cazzo, non mi obbliga ma lo succhio. Alza le gambe e mi fa leccare anche il culo. Sono eccitato. Si gira a pecorina e si fa penetrare. Lo spingo dentro, mi svergino il cazzo, una fitta fortissima brucia ma continuo a scoparlo. Stavolta sborro io nel culo e lui si svuota nel mio cuscino. Passa la settimana e stavolta suono io alla porta. Mi fa entrare e mi dice di andare in salone che sarebbe venuto subito. Mi appoggio al tavolo, calo i pantaloncini. Appena arriva, si appoggia dietro di me e mi scopa. Mi dice di sborrare sul tavolo. Lo faccio. Appena rimango da solo suono alla sua porta, loro due sono infermieri ed hanno i turni opposti. Scopiamo e torno a casa. Mi faccio fare nel loro bagno anche dei clisteri, lui dietro di me a ricevere l’acqua in bocca. Spesso è lui che mi inculo o mi sborra in bocca, ma anche io quando posso lo faccio. Devo utilizzare, una crema di mia madre. A forza di prenderlo dietro ho necessità di alleviare il bruciore. Quasi sembra che ho un prolasso per quanto è gonfia la parete anale. Mi consiglia di farmi visitare dal dottore se voglio continuare a scopare. Mi vergogno, ma vado dal dottore.

Giro e rigiro con le parole. Il dottore con professionalità mi invita a spogliarmi. Mi fa sdraiare sul lettino su un fianco. Infila un guanto e con il dito mi fa un’esplorazione rettale. Poi supino, mi fa alzare le gambe e continua l’esplorazione. Sembra non finire mai la visita, mi sento imbarazzato e sono anche leggermente in erezione. Mi fa scendere dal lettino, dice che devo stare tranquillo che è l’ultima, anche se forse è la più dolorosa. Cambia il guanto, e mi chiede se certe pratiche le sto facendo frequentemente. Rispondo che ultimamente si, se intende si…proprio quello. Mi dice di stare tranquillo, che non giudica nessuno. Mi dice di stare fermo, la sua mano con il guanto apre il buco. Lo trova irritato, ma che non ci sono problemi. - Dai ancora un attimo fermo e poi abbiamo finito…. Si abbiamo finito…appoggiato con gli slip calati sul lettino. Abbiamo terminato la visita….dice fermo fermo un attimo. Rimango immobile e stavolta entra non il dito, ma il pisello del dottore. La mano con il guanto mi sega. Definisce il mio culo fantastico…sembra un culo femminile dice…Sarà per questo che ora porto la barba…. Purtroppo godo sempre e schizzo sul lettino. Il dottore da ancora qualche colpo e poi mi sborra in culo. Ringrazio per la visita e vado a casa.

L’amicizia con Gerardo continua, l’esperienza con il dottore non lo turba. Andiamo anche a correre insieme. I miei genitori sono contenti che faccio sport. Un pomeriggio andiamo in pineta a correre. Ben dentro dove gli alberi sono più fitti. Gerardo si ferma e mi fa abbassare la tuta, si inginocchia a pomparmi il cazzo. Ben volentieri lo tengo nella sua bocca. Godo della sua lingua, tengo la sua testa, fino a quando dietro sento una voce… - Ciao Gerardo…fermati un attimo ragazzo… Mi volto ed è un amico di Gerardo, poi ne scorgo un attimo. Hanno i pantaloni abbassati e si toccano. Il primo mi stringe e lo sento infilare il cazzo. Mi pompa Gerardo mentre dietro mi scopa l’altro. Proprio in un bel giro di zozzi sono capitato. Il terzo si masturba. Mi sta facendo il culo, Gerardo si alza e si fa pompare. Sono in mezzo, quasi mi dispiace che mi svuota la sborra in culo. Gerardo mi fa assaporare il suo di sperma, schizzandomi in bocca. Ora è il terzo che mi scopa, ma almeno la sua mano mi sega. Sono appoggiato ad un albero, una donna correndo fa finta di non vedere, mi eccita la scena e sborro. Lo stesso aggiunge altro sperma nel mio culo. Torno a casa e devo rimane un’ora seduto sulla tazza per far scendere lo sperma dal culo. Riesco a studiare, sono tranquillo e mi sono anche fatto la ragazza. Ma gli amici di Gerardo me li sono fatti quasi tutti, o meglio tutti hanno assaggiato il mio culo.

Una sera, andiamo a casa di uno dei suoi amici. Mangiamo e la serata scorre piacevolmente. La classica serata che potremmo definire tra maschi, le mogli a lavoro o a mangiare una pizza. Comprendo se ne avessi avuto bisogno, il dolce della serata. Gerardo va in cucina a prendere la bottiglia di amaro con un amico. A tavolo un silenzio imbarazzato, quella sera siamo in 6, i tre che rimangono al tavolo iniziano a fare domande molto personali. Mi ritrovo una mano sulla gamba sinistra e la mano di un altro sulla destra. Quello davanti seguiva quello che facevano i due. Mi sbottonano i pantaloni, e le due mani dalle gambe finiscono sul mio cazzo. Mi segano, uno dei due ogni tanto avvicina la bocca. Mi cresce il cazzo, trovo eccitante essere segato da uomini maturi. Mi tolgono i pantaloni e continuano a segarmi. Quello di fronte si sbottona i pantaloni e prima si massaggia il pisello e poi lo infila nella mia bocca. Mi ritrovo in terra, a succhiare quei cazzi. Finisco in camera con due, che subito mi montano, uno dietro e l’altro avanti. Sborrano quasi subito, poi entrano gli altri due che non diversamente dai primi, mi scopano. Sono pieno di schizzi nel mio corpo. L’ultimo che per imbarazzo è solo, mi succhia il cazzo, per poi sedersi sopra di me. Lo afferro muovendo il culo sopra di me. Mentre è sopra confessa di utilizzare lo strap on con la moglie. Mi schizza sul viso, mentre mi svuoto dentro di lui.

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