Porno: “autonomia femminile ma oblio autorale”

Un articolo di Mimmo Lastella

Carissimi lettori, carissime lettrici. 

Premesso che, neanch’io, come l’amico e collega scrittore e attore adult Salvatore Di Costanzo, in arte Axel Ramirez, ho letto il libro di Lilli Gruber dall’originale titolo che, a mio avviso, è tutto un programma: “non farti fottere”, ma mi sono semplicemente limitato a leggere la sinossi; e, da una prima rapida lettura, ci sono concetti condivisibili ed altri no o, meglio, abbastanza superati. 

Uno di questi concetti, è per esempio, il tenere sotto scacco le pornoattrici da parte delle produzioni; su questo, son perfettamente d’accordo con il collega Axel, ovvero oggigiorno, sono le donne a prendere l’iniziativa, a decidere con chi e come lavorare, se alle dipendenze di una casa produttrice o in autonomia su only fans, oppure in privato come content creator. 

Con buona pace dei pro-life e compagnia cantante della destra oltranzista e ultracattolica che considera il rapporto sessuale, come mera attività fecondativa atta a procreare e generare figli e la pornografia, la causa principale degli stupri. 

Tuttavia, questa progressiva evoluzione del porno, ribadisco “complice anche la rete”, ha valorizzato solo il fattore eccitazione, ovvero tutto ciò che si produce adesso, fatte salve alcune produzioni e la narrativa erotico-hard, non ha, né testa, né coda; le scene attuali, sono scene cosiddette gonze, ovvero scene di puro sesso meccanico, prive di una trama che le valorizza e le parifichi al cinema normale, cosa che avveniva in passato; quando i film luce rossa, venivano proiettati nei cinema e successivamente in videocassette WHS e dvd. 

In passato, chi scrive, si è adoperato affinché la galassia del cinema porno, riacquistasse una caratura autorale, con scarsi risultati, vuoi per gli eccessivi costi di produzione, vuoi per il fattore vendite che iniziavano a calare. 

Infine, concordo sulla necessità d’introdurre, a mio parere “nelle scuole secondarie superiori” , l’educazione al sentimento e al buon sesso e ribadisco “compito primario delle famiglie rompere quel nido di ghiaccio che generalmente si crea fra genitori e figli sull’argomento sesso, in modo tale da sdoganarlo come tabu e inculcare nei ragazzi e nelle ragazze  il concetto secondo il quale, quello che io chiamo: “libero esercizio dell’attività sessuale”, è  un fattore creato da madre natura e non un atto volgare e immorale o, peggio ancora, un atto contronatura e frutto di deviazione mentale, se trattasi di rapporto sessuale diverso dal rapporto etero. 

(LGBT+) e per dirla con Rocco Siffredi liberare le menti delle giovani generazioni dal concetto patriarcale di possesso; che, come si legge dalle cronache mondane, è causa primaria di femminicidi. 

Mimmo Lastella, scrittore narrativa erotica e blogger  

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