I personaggi di questo racconto hanno tutti almeno diciottanni.
Alicia si guardò allo specchio e vide che Il trucco leggero e la pettinatura semplice e adatta al viso, le davano un tono di sobria eleganza..
Osservò anche le unghie appena laccate di turchese, che aggiungevano un tocco di bizzarria al suo aspetto.
Gli short e la maglietta aderente mettevano in risalto le forma femminili del suo corpo.
Calze nere a rete e scarpe con tacchi a spillo, completavano il suo abbigliamento.
Notò anche i suoi occhi vitrei, causati, forse, dall'estradiolo che assumeva giornalmente e che le avevano dato un agognato aspetto femminile.
Provava difficile gestire la violenza dei suoi desideri, le erezioni del suo pene non le davano tregua e la spingevano a masturbarsi spesso.
Dove andare? Avrebbe fatto sesso con chiunque, pur di soddisfare i suoi desideri, non era il tipo, si sarebbe recata a trovare il suo amico Antonio.
Antonio gestiva una piccola officina, dietro la casa di Alicia, erano stati compagni di gioco da bambini, quando Alicia era un maschietto.
Lui era diventato una specie di gigante, forte e muscoloso, un po' ingenuo e un po' rozzo, ma bravissimo nel suo lavoro, il suo punto debole era l'aspetto amministrativo.
Alicia, forte del suo diploma da ragioniere, conseguito prima di cominciare il corso di modellistica, da cui sperava di una migliore realizzazione, lo aiutava volentieri.
In compenso Antonio, riservava una cura particolare alla vetturetta di Alicia, che, grazie a lui, era sempre perfettamente a punto.
Era quasi l'ora di chiusura, quando Alicia entrò nell'officina.
Antonio la guardò sollevato:
"Ciao Antonio"
"Ciao Alicia. ci sono un sacco di carte là sopra"
E indicò un tavolinetto in un angolo.
"Vediamo"
Alicia cominciò a mettere ordine tra le carte, mentre Antonio abbassava la saracinesca.
Mentre il ragazzo andava verso di lei, Alicia fu scossa da un moto di desiderio.
Tornò a concentrarsi sulle carte e le mise in perfetto ordine.
Certo, Antonio era proprio un bel ragazzo, come poteva fargli capire che avrebbe voluto fare l’amore con lui?
All'improvviso senti la grossa mano calda di Antonio infilarsi sotto la sua maglietta, Anicia si voltò e il ragazzo le disse:
"Scusa, ma da quando sei cambiata, divento matto, siamo sempre amici come una volta, ma io non capisco più niente!"
"Allora ti piaccio!"
Disse Alicia con un sorriso e fece un gesto che desiderava da molto tempo: mise la sua mano sulla patta di Antonio e sentì qualcosa di enorme e duro.
"E questo l'effetto che ti faccio?"
Scherzò Alicia e strinse leggermente il pacco tra le dita, Antonio gemette di piacere, e non riuscì a dire nulla.
La ragazza si inginocchiò e estrasse il cazzo del suo amico dai pantaloni: era proprio enorme, duro e gonfio di desiderio.
Senza pensare, lo prese in bocca e cercò di ingoiarne il più possibile, adesso era Alicia folle per l'eccitazione, quando la cappella gli arrivò in gola, Alicia perese anche a giocare con i coglioni del ragazzo.
Temendo che Antonio venisse subito, Alicia si fermò e prese in bocca le palle del ragazzo.
Lo sguardo di Antonio aveva qualcosa di demente, mentre cercava di infilare la grossa mano negli short di Alicia:
"Hai una fica?"
Chiese perplesso.
"No, ma ho un bel culetto"
E spostò la mano di Antonio a contatto con l'orifizio.
Prima uno poi due dita curiose del giovane penetrarono l'ano di Alicia. La ragazza le strinse con la muscolatura del retto:
"Dai continua! Mi piace!"
Sentendo che il gioco delle dita del giovane, potevano portarla troppo preso all'orgasmo, disse ad Antonio di fermarsi, si tolse gli short e la mutandine e offrì al giovane lo spettacolo delle sue natiche.
Alicia ruppe l'incertezza del giovane, dicendo:
"Dai! Inculami!"
Sentì l'enorme cappella di Antonio, ancora bagnata della sua saliva, premere sull'orifizio e aprirsi la stata nel retto di Alicia.
La ragazza emise un grido di dolore, Antonio si fermò, ma Alicia disse:
"No continua... Mi piace!"
La ragazza, era felice di sentire quel pene enorme che le riempiva le viscere, mentre ogni spinta le provocavano gemiti di piacere e dolore.
Il movimenti del cazzo di Antonio, raggiunsero il morbido rigonfiamento della prostata e fecero sobbalzare Anicia a ogni nuovo contatto, finché ondate di dolcezza la travolsero e il seme sgorgò dal suo membro.
Rimase un istante confusa: era la prima volta che veniva senza l'aiuto delle mani. Si rese conto di essere completamente aperta alle spinte del giovane, questo abbandono aggiungeva gioia al suo piacere:
"Dai! Voglio che goda anche tu!"
Dopo poco, lo sperma di Antonio, le allagò le viscere.
Dopo essersi staccati, rimasero un po' stornati, poi il desiderio li riprese, e Antonio penetrò Alicia più e più volte.
Quando furono esausti, prima di lasciarsi si scambiarono il più dolce dei baci e Alicia pensò che la felicità era davvero vicina.
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