Incontrammo Cinzia e Marco nel B&B durante la nostra vacanza sul lago di Garda. In quel periodo io ero ancora convinto di voler diventare un cuckold, attratto com’ero all’idea di vedere Silvia, mia moglie, sopraffatta dai desideri carnali di altri uomini. Fu quindi una vera fortuna incontrare l’altra coppia, e ancor più provvidenziale notare che Marco e Silvia erano entrati quasi immediatamente in sintonia, cosa che viceversa non stava accadendo tra me e Cinzia. Nel nostro secondo giorno di permanenza, mentre passeggiavamo, Marco a un certo punto si girò verso di noi e propose.
“Ragazzi, che ne dite di rilassarci qualche ora in una spa? Ne conosco una di eccezionale poco distante da qui.”
Silvia, che non aveva ancora afferrato del tutto le implicazioni della proposta, obiettò.
“Mi piacerebbe ma non abbiamo il costume!” Cinzia rispose con indifferenza.
“Non serve, è una spa naturista.”
Trovai l’idea elettrizzante. Poteva essere una buona occasione per conoscere meglio la coppia ed ebbi l’impressione che l’interesse fosse reciproco. Anni prima lo avevamo fatto con una coppia di miei amici ma il risultato fu disastroso: ci vergognammo da morire. Cinzia e Marco erano degli sconosciuti che probabilmente non avremmo mai più rivisto, contavo che questo avrebbe ridotto l’imbarazzo della nudità. Inoltre, ero lusingato della proposta, stavo bene insieme alla coppia. Infine, cominciavo a nutrire un certo interesse per Cinzia: accettammo.
All’inizio ci fu comunque un po’ di vergogna. L’idea di vederci nudi e poco dopo tornare al B&B ci imbarazzava. Poi però, complice l’atmosfera tranquilla del locale e la consueta affabilità di Marco, ogni remora rimase appesa all’attaccapanni insieme all’accappatoio. Nei momenti in cui non ero visto, studiavo il corpo di Cinzia. Non aveva tracce d’interventi: a quanto pareva i suoi seni erano naturali. Pesavano molto, per questo motivo erano cadenti, al contrario di quelli di Silvia che, viceversa, erano dritti e sodi. Per il resto trovai conferma a tutto quello che avevo intuito vedendola vestita. Il suo sesso era completamente depilato. Teneva sempre le gambe unite, nei pochi momenti in cui le distanziò notai che le labbra erano schiuse. I capezzoli, scuri e con un’areola molto ampia, erano turgidi, tanto che mi sarebbe piaciuto strizzarli con le dita per far uscire qualche emozione da quegli occhi inespressivi. Nei momenti in cui giravo lo sguardo, percepivo che anche lei mi osservava. Neanche io ero totalmente indifferente a quella situazione: il pene a mezz’asta forniva un’anticipazione di quello che sarebbe stato in completa erezione.
Marco guardò Cinzia invitandola, con un cenno, ad avviarsi verso la vasca con idromassaggio. Lui invece raggiunse Silvia che era stesa su uno sdraio e la invitò ad andare con lui nella piscina esterna. Mia moglie si mosse ignorandomi, io rimasi immobile a guardare la scena. La mano destra dell’uomo s’insinuò sotto l’accappatoio semiaperto di mia moglie, cingendo un fianco nell’atto di guidarla verso la vasca. Ebbi la netta impressione che quella mano scendesse a ogni passo sempre più in basso. Vidi Silvia dire qualcosa, poi si tolse l’accappatoio. L’uomo lasciò immediatamente la presa a favore di una più cavalleresca presa di mano per aiutarla a scendere gli scalini scivolosi. Lei aveva raccolto i lunghi capelli sotto la cuffia. Ammirai la figura di profilo di mia moglie che s’immergeva lentamente. Tenne la mano, che era stretta da Marco, sopra al filo dell’acqua, e la lasciò solo quando completò l’immersione. Dopo qualche breve sguazzo, si misero in un angolo a parlare, dal movimento delle spalle dei due, ebbi la netta impressione che si stessero esplorando con le mani.
Avrei voluto avvicinarmi a bordo piscina per verificare la fondatezza del mio sospetto. Una crescente erezione mi fece invece ripiegare verso la vasca con idromassaggio che era più prossima al posto in cui mi trovavo. Mi tolsi l’accappatoio e lo deposi sull’attaccapanni ma non mi resi conto che Cinzia era alle mie spalle e mi stava seguendo per depositare il suo indumento. Mi girai di scatto e lei di conseguenza inciampò cadendomi addosso. Aveva l’accappatoio aperto, i nostri corpi nudi entrarono in contatto per qualche istante. Riuscii a percepire i seni e i capezzoli turgidi sul mio petto. Una sua coscia strusciò sulla mia mezza erezione peggiorando la mia condizione già precaria. Subito mi appoggiò le mani sulle spalle per prendere le distanze.
“Scusa!” disse con imbarazzo, ricomponendosi immediatamente. Il suo sguardo cadde sul mio pene che ormai puntava verso di lei.
“Non importa, figurati.”
Mi lanciai dentro la vasca sperando che le bollicine potessero nascondere la mia erezione. Vidi Cinzia entrare con disinvoltura, mi passò davanti, la sua mano sinistra sfiorò per un breve istante il mio sesso, poi si appoggiò a bordo piscina, chiuse gli occhi e rimase immobile e silenziosa. Dalla mia posizione purtroppo non riuscivo a vedere mia moglie, la scena che avevo visto poco prima mi aveva turbato. Improvvisai una vendetta nei confronti di Marco e sfiorai una coscia di Cinzia con una mano. Nessuna reazione. Lo interpretai come un consenso e appoggiai in pianta stabile la mano sull’inguine dell’amica. Lei socchiuse leggermente le labbra deglutendo.
Ebbi l’impressione che le gambe si divaricassero leggermente. Non osai insinuare la mano nel suo sesso, anche se probabilmente lei me lo avrebbe permesso. Avevo l’impressione che fosse molto eccitata, ma non volli forzare troppo. I suoi seni si muovevano spinti dalle bollicine d’aria che salivano dal fondo della vasca. I capezzoli erano ancora duri, immaginai che quella dolce carezza le provocasse piacere. Cinzia aprì per qualche istante gli occhi e mi guardò, volli farmi trovare intento a fissarle i seni. Mi spostai fingendo di cercare mia moglie, il mio petto entrò nuovamente in contatto con un suo seno. Lei socchiuse nuovamente le labbra, continuando a fissarmi negli occhi. La sua mano destra sfiorò nuovamente il mio cazzo, ebbi un sussulto e persi ogni remora: affondai il dito medio tra le sue labbra, scorrendo il suo sesso dal clitoride all’ingresso che comunque non profanai. Stavo per essere travolto dal desiderio verso quella donna che appena conoscevo e avrei ceduto certamente se mia moglie non fosse comparsa dietro di me.
Quando mi girai, Marco e Silvia stavano entrando nella nostra vasca. Lui teneva una mano incollata al fianco di mia moglie, quella stessa mano che avevo visto ancorata poco prima più in basso.
“Tutto bene qui? L’acqua è molto più calda dell’altra piscina!”
Silvia mi venne davanti e mi diede un bacio leggero sulla bocca. La sua pancia urtò la mia erezione ancora vigorosa ma non disse nulla. Marco fece lo stesso con la sua compagna che però rispose con un bacio troppo appassionato per quella situazione. Cinzia sembrava un animale in calore. A quanto pare Marco lo aveva capito, disse.
“Spero che Cinzia abbia fatto gli onori di casa in mia assenza.”
Non ebbi il tempo di cercare di decifrare quella frase che mi pareva villana, vista la situazione. Marco fece un cenno a Cinzia che si mosse. I due si allontanarono facendo chiaramente capire che volevano stare soli.
“Cos’hai combinato con Marco nell’altra vasca?”
Chiesi con finta aria di rimprovero.
“Niente, abbiamo parlato. Tu, piuttosto!”
“Sono le bollicine che mi stimolano, adesso passa. Marco mi sembrava che avesse la mano morta.”
Silvia rispose in modo elusivo.
“Sei geloso? Di solito questi giochini ti piacciono.”
Non risposi. Non sapevo se quello cui avevo assistito mi era piaciuto o no. Era però la prima volta che vedevo le mani di un altro sul corpo nudo di mia moglie e questo era un atto reale, non una fantasia. E poi c’era Cinzia. Ero riuscito a scalfire la sua impassibilità stimolando la sua libidine. O forse era stata la situazione a stimolarla ed io ero la persona giusta al momento giusto. In entrambi i casi quella strana amicizia vacanziera si stava trasformando in qualcosa di trasgressivo e intrigante, tanto che mi chiesi se non stessi vivendo le fasi preliminari di uno scambio di coppia.
[Tratto da “Aspirante cuckold” di Massimo Nilaz]
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