Eugenio voleva sempre fare delle fotografie e spesso mi chiedeva di farne qualcuna con le cosce in mostra: mi chiedeva se mi scocciasse di fare foto osè, dato che passavano per le mani del negozio di sviluppo.
Certo mi scocciava un po’, ma alla fine non mi sembrava questo grosso dramma.
Gli chiedevo invece, cosa voleva farci con le foto e lui mi rispondeva tranquillamente che le avrebbe tenute nascoste, al sicuro, nel fondo della libreria: le avrebbe riguardate, magari, quando ero ancora al lavoro, nei turni pomeridiani.
Non dubitavo che si sarebbe forse anche masturbato: me l’aveva detto lui!
Due giorni fa, di pomeriggio, mi ha chiesto di andare a fare due passi fino ai giardinetti, non lontani da casa; nei nostri giretti in zona, piccole compere e sigarette, scendevo in gonna bianca scarpe tipo tennis e maglietta.
Vado verso la camera da letto ed Eugenio mi segue.
-Ti metti la gonna bianca? Ti va di rigirarla in vita così la facciamo più corta?-
-Cosa intenzioni hai?-
Domanda retorica; sapevo benissimo che voleva fare foto e io ci stavo.
Si siede sul letto e mi chiede di avvicinarmi a lui; inizia a rigirare la gonna in vita, più volte.
-Dai così mi sembra troppo corta, fammi vedere-tenendo la gonna in vita, mi avvicino allo specchio e vedo che la gonna è proprio al bordo dello slip. Abbasso di un giro, mentre gli spiego che è troppo corta: E. borbotta, scherzando e va in cucina e torna con due mollette.
-Blocchiamo la gonna, se no si srotola!-
Prendo la maglietta celeste a maniche corte ed infilo ballerine blu.
Stiamo per uscire ed Eugenio mi chiede di togliere il reggiseno: sbuffo un po’ e lo tolgo e mi sento leggermente eccitata ed i capezzoli ne danno un leggero segnale.
- Sei proprio sexy!-
Mi prende per mano ed usciamo; sul pianerottolo mi dirotta verso le scale: alla seconda rampa mi dice che vuol fare una foto, lì dove c’era una finestra lunga con molta luce.
-Girati come per salire e metti una mano sulla ringhiera. Girati a guardarmi. Ecco, metti un piede sull’altro scalino!-
Era chiaro che da laggiù si vedevano le mutandine, naturalmente.
-Non è troppo sfacciata così?- Mi sentivo abbastanza eccitata: gli sorridevo.
-No, dai si vedono appena un po’ di slip, poi vedrai! Certo che se non avevi niente era molto meglio!-
-Si. Adesso magari vuoi fare le foto nuda, ti piacerebbe vero!-
-Certo sarebbe bello!-
-E il fotografo cosa direbbe!-
-Figurati quante ne vede, c’è tantissima gente che fa foto sexy e le pubblica sui giornali!-
-Un giorno fammele vedere!-
-Aspetta non ti muovere!-
Eugenio viene verso di me.
-Dai facciamone una!-
Non faccio in tempo a replicare che Eugenio mi abbassa le mutandine sulle cosce e mi spinge la gamba destra un po’ in fuori.
-Aspetta, dai, non tenermi il broncio, chinati leggermente e girati verso di me!-
-Va bene così? Ma guarda, mi fai una foto con il culetto scoperto! Non ti scoccia che mi vedano anche altri?- Ero un pochino eccitata e mi piaceva vedere l’euforia e l’eccitazione di Eugenio.
-E’ eccitantissimo, bello!- mi dice Eugenio sempre a bassa voce.
-No, non mi scoccia anzi sono molto orgoglioso che una bella ragazza come te, sia tutta per me!
Ti esibisco con molto piacere, credimi! Sei la mia troietta preferita!-
A volte usava questo termine per me e la cosa mi faceva sorridere.
-Ancora una!-
E scatta. A quel punto mi rendo conto che forse dalle finestre dei palazzi davanti qualcuno poteva vedere e sento un leggero brivido sulle spalle; lo dico ad Eugenio.
-Magari pensa che bello!-
-Ma guarda questo!- replico sorridendo.
Sale verso di me e scatta un’altra foto più da vicino. Mi raggiunge e mi bacia sulle labbra accarezzandomi la fica.
-L’ultima, poi andiamo. Siediti, no, lascia lo slip giù!-
Mi siedo ed Eugenio abbassa del tutto lo slip fino alle caviglie, mi scosta i piedi e mi chiede di appoggiare i gomiti sulle ginocchia e il viso tra le mani.
MI scosta ancora di più i piedi in fuori, scende due gradini e scatta, poi si china ancora e scatta di nuovo: ero completamente con la fica in mostra, per Eugenio e tutti quelli del negozio che avessero visto le foto.
Perbacco, ero proprio molto eccitata.
Eugenio viene verso di me e mi prende lo slip: alzo i piedi ed E. Lo tira via.
Mi chiede di appoggiare i gomiti sul gradino dietro e mi chiede di allargare le ginocchia.
-No, così non mi va!-
-Ma dai una foto molto da troietta, lo sai che mi piace!-
Un po’ malvolentieri, ma solo un po’, apro le gambe, ma giro la testa di lato, perché non mi andava di farmi vedere del tutto in quella posizione, a gambe aperte!
Eugenio viene da me e mi offre una mano: mi tiro su e chiedo le mutandine pensando di rimettermele, ma Eugenio dice che le tiene lui.
-Adesso usciamo e saperti con la fica al vento mi eccita da morire, dovresti sentirlo come si agita furioso!-dice Eugenio.
Prima di uscire mi tocco la gonna dietro per sentire dove arrivava, se almeno mi copriva il culo!
Lo dico ad Eugenio, che mi si mette dietro e mi dice che il sedere è coperto e per vedere qualcosa, bisogna stare sdraiati per terra!
Non ci credevo molto, visto i sorrisini che faceva Eugenio.
Andiamo verso i giardini e mi sentivo un po’ troppo scoperta con quella minigonna, ma Eugenio mi abbracciava sulle spalle e mi sentivo abbastanza tranquilla.
Arriviamo ai giardini e ci sediamo su una panchina ed E. va un po’ in là a farmi delle foto.
Allungo le braccia sulla spalliera della panchina ed Eugenio viene a sedersi vicino e mi da un bacino sulla guancia.
-Non c’è molta gente, che dici, scosti un pochino le ginocchia? Dai rilassati, capisco che non sei proprio a tuo agio, ma facciamo qualcosa di sconcio, dai!-
Gli sorrido.
In effetti questo suo modo intrigante, mi coinvolgeva abbastanza e mi divertivo proprio.
-Dai fai un po’ la troietta e magari guardati intorno e se vedi qualcuno, fai presto a socchiudere le gambe!-
-Penso sempre al negozio di foto e non mi piace troppo farmi vedere in pose troppo spinte!-
Mi allungo meglio sulla panchina e vedo che la gonna è salita un po’ e mi sa che Eugenio da lì ora vede la fica: mi guardo a destra e sinistra e allargo le ginocchia, guardando sempre di qua e di là.
Sollevo un piede e lo appoggio sulla panchina e la gonna ora scopre del tutto la fica.
-Così va bene?-
Eugenio continua a scattare e ritorna vicino a me.
Mi ricompongo ed Eugenio mi da un bacino sulle labbra.
Ci alziamo ed andiamo a fare un giretto.
Nel giardino, la stradina girava tutt’attorno per tornare al cancello d’ingresso.
C’erano delle persone, che come noi facevano il giro del parco; due o tre coppie stavano sedute sulle panchine e un gruppetto di cinque, stava seduto sul primo prato.
Dopo un po’, arriviamo al vascone, dove c’erano diverse perone in giro e sedute.
Eravamo mano nella mano ed Eugenio, vuole andare a vedere se c’erano ancora i pesci rossi.
Eugenio si affaccia nella vasca e conferma la presenza dei pesci, ma io mi ero tenuta un passo in là perchè non volevo chinarmi troppo, perché non potevo per la gonna corta, senza mutande per altro!
Eugenio, che ha capito, mi dice di provare, perché mi avrebbe detto se si vedeva toppo, mentre si metteva dietro di me per coprire la visuale.
-Guarda che non si vede nulla e poi quelli là sono parecchio lontani!
Guarda ancora un attimo, ti chiamo, ti giri verso di me, così ti faccio una foto e poi vedrai da sola cosa si vedeva!-
Mi allungo ancora per guardare i pesci ed Eugenio poco più in là, mi chiama e scatta la foto.
Riprendiamo il nostro giro e dopo un po’, prima di uscire, Eugenio propone di fermarci un attimo sul secondo prato; il prato piccolo era adiacente la stradina, ma non c’era nessuno.
Eugenio si siede sull’erba e si appoggia ad un albero e m’invita a sedermi. MI accomodo appoggiandomi a lui ed Eugenio, con la mano sotto il mio braccio, mi accarezza leggermente un seno.
Ero come dire, un po’ di fianco ed Eugenio si fa scivolare sull’erba, arrivando con la mano ad accarezzarmi il culo. Con le punte delle dita arriva al buco del culo ed appena a sforare la fica. Mi piace, ma gli chiedo se qualcuno ci vede.
-Si, dietro di te c’è un signore che guarda fisso il tuo culo e dice che sei una troia a farti accarezzare in pubblico!- dice ridendo come un matto, perché ero scattata a tirarmi la gonna in basso per coprirmi il culo.
Siamo rientrati a casa ed Eugenio, in salotto, senza nemmeno il tempo di lavarsi le mani, mi ha spinto sul divano, riempita di baci e mi preso nella fica e mi è venuto bocca.
Un pomeriggio super!
(I pesci rossi-
Ho visto le foto della settimana scorsa: fortuna che a sentire E. alla vasca non si vedeva molto.
-Ma come, avevi detto che non si vedeva! Qui si vede benissimo il culo. Guarda qui si vede benissimo il culo ed anche un po’ di fica! Avranno visto tutti!- esagero nella mia collera.
-Dai è molto eccitante! E poi quelli erano parecchio lontani! A mala pena vedevo qualcosa io!-
Eugenio mi accarezza e mi bacia, lo rimprovero ancora: e lui continua con tutte quelle coccole).
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