Benedetta, la continuazione 1

  • Scritto da Luisa il 29/10/2024 - 20:33
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…..Ritorna a prendere la siringa pronta, finisco di asciugarmi indosso un reggiseno e mi allungo sul letto: Luca: “hai un sedere stupendo”, metto le braccia sotto la testa sento il freddo dell’alcool che mi massaggia la natica e poi: zac….

Gli anni corrono veloci in men che non si dica a 33 anni la mia vita ha una svolta decisiva con Luca vivere insieme era normale, avevo dato le chiavi di casa entrava usciva da casa mia non esistevano più veli tra di noi. I suoi genitori aveva promesso di portare la figlia a fare la crociera del Mediterraneo e lui doveva prepararsi per il diploma di quinta con grande rammarico sarebbe dovuto stare a casa. Io avevo tutti i sintomi di influenza i primi caldi l'aria climatizzata, da inizio settimana non riuscivo a riprendermi il Venerdì con tutte le forze rimaste in pausa pranzo chiamo la segretaria del medico per un appuntamento telefono, solerte mi fissa un appuntamento alle 17,30, finisco il lavoro e chiedo se mi accompagna, senza pensarsi mi dice si, Alle 16,30 stacco in anticipo e vado a casa, per lavarmi e vestirmi, mentre sono in doccia entra, viene direttamente in bagno. Mi vesto e ci avviamo dal medico, aspettiamo in sala dieci minuti, dopo averci fatto entriamo in studio mi visita, ascolta i bronchi e sentito la tosse e mi rifila una cura di antibiotico e tachipirina. Usciamo e ci fermiamo in farmacia, scende va ad acquistare i medicinali, due confezioni di Sobrefluid iniezioni ed una di Tachipirina 1000 supposte, tanto per non sbagliare. Mentre lui è dentro chiama Maria Teresa di passare a ritirare cinque pizze, e mi chiede come è andata la visita non sapendo ancora cosa mi aspettava, e prima di chiudere chiedo se aveva un termometro disponibile. Sale ridendo, vedendo la sua espressione avevo già capito di cosa si trattava. L’unica parola che è uscita dalla bocca: quante ? dieci. ci avviamo in pizzeria a prendere l'ordinato e ritorniamo a casa, Martina aveva apparecchiato, cenando, soliti discorsi e raccomandazione al figlio dai genitori, alla fine l’ultima battuta di Lino, Luca è sempre quello che va meglio di tutti. (in modo scherzoso). Ringrazio prendo la mia borsetta, il termometro e  con Luca ci avviamo a casa mia che doveva farmi l’iniezione. Mentre si lava le mani, mi spoglio dato la stagione non ci vuole molto via la maglia il body, pantaloni calze, prepara il tutto, indosso la maglia del pigiama. Mi butto sul letto con molto garbo come solito suo mi massaggia la destra (la sua era un mania iniziare sempre la cura con il primo buco) e sento un leggero pizzicotto e sento l’ago entrare, non ho tempo di dire hai, e mi risento massaggiare dice: “finito”. Veramente bravo, mi lascia il cotone posa la siringa sul como e prende il tubetto della crema e una volta messa sul termometro mi allarga le natiche e infila il termometro non faccio resistenza, tranquilla di non aver febbre non mi sentivo accaldata, il termometro tradizionale al mercurio e ci vuole cinque minuti per misurarla, in camera lo specchio e nell’armadio davanti al letto e non lo vedevo cose stesse facendo se mi guardava il sedere o altro, è interminabile il periodo, con quelli moderni in pochi secondi una si toglie il pensiero. Sento qualcosa che muove lo sta togliendo mi giro con il sotto mi copro la gigia, e candidamente mi comunica quello che sinceramente non aspettavo e sentivo, le istruzioni del dottore erano chiare a 39° supposta, ed era 39,2° e mi toccava anche la famigerata supposta, mi metto a pancia sotto arriva con la supposta e crema per le mani, con la sinistra mi allarga e con l’indice della destra che mi spalma un po' di crema sulla rosellina ed quasi contemporanea sento infilarmi la supposta e spingerla dentro e poi cercare la mie cervice come un gine. Devo dire che quel dito non mi dispiaceva affatto, il mio cervello ricordava qualche volta da bambina sempre per le supposte era stato (per così dire violato) ed una volta appena sposata durante una visita del ginecologo, sono passati anche anni, Luca mi ha scandagliato bene, devo anche pensare che per me era il momento X. Manipolata così da un uomo (ragazzo) è da mò che lo aspettavo, peccato la tosse che non mi dava pace. Lo stavo divorando con tutte le forze e lo aveva capito benissimo. Finito mi aiuta ad infilare il pantalone del pigiama. E mi mette sotto la copertina come un infermiere mi da la buona notte con un arrivederci a domani mattina. Dopo che è andato via mi telefonano via wattsapp Caterina e Eleonora per sapere la diagnosi e la cura ed i giorni di riposo, rimaniamo che sabato pomeriggio avrebbero portato il gelato.
Tra me e me pensavo questa notte, se ne fa più di una sega, purtroppo nelle mie condizioni non potevo aiutarlo, come ero mal presa

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