All'epoca uscivamo insieme da tre mesi. Lei era bella, con quei capelli rossi e quello sguardo penetrante, simpatica e anche intelligente. Insomma, la ragazza perfetta.
Nonostante, come ho già detto, uscissimo insieme da tre mesi non eravamo ancora andati a letto insieme.
Ho già parlato delle mie prime esperienze con una ragazza, Alice ("Una prima volta fantastica" e "Farò tutto quello che vuoi"), e prima di incontrare la ragazza di cui vi sto parlando (che è la mia attuale fidanzata) avevo avuto rapporti con altre due ragazze.
Con la prima, dopo Alice ovviamente, ero andato a letto dopo circa un mese di appuntamenti. Si chiamava Anna ed era abbstanza carina, seno piccolo e sodo, labbra calde e un bel sorriso. Non feci nulla di particolare con lei, provai soltanto qualche nuova posizione oltre al missionario (l'unica che avevo provato con Alice, soltanto due volte) e imparai a praticare un po' meglio il sesso orale grazie ai suoi consigli. Lei non si offrì mai per praticarmi una fellatio, e io non glielo proposi per non forzarla a fare qualcosa che non le andava.
Ci lasciammo tre o quattro settiamane dopo per una discussione abbastanza stupida.
La seconda ragazza, Giorgia, invece era decisamente più bella, e andammo a letto dopo due settimane di frequentazione. Ci sapeva fare molto di più delle mie due ragazze precedenti, e con lei provai parecchie posizioni nuove, ma soprattutto ricevetti il mio primo pompino.
Fu un'esperienza fantastica, eravamo sulla mia macchina e io l'avevo portata a fare un giro in collina. Eravamo fermi in un punto panoramico quando lei mi mise la mano sul pacco e cominciò a massaggiarmi. Rispose al mio sguardo un po' sorpreso con un sorriso, e quando sentì che avevo il pene ormai in erezione mi aprì la patta dei pantaloni e cominciò a leccare e succhiare con maestria. Quando le dissi che stavo per venire lei non fece una piega, andò ancora più giù con la testa e prese a muovere la lingua velocemente. Dal canto mio le venni in bocca con molto piacere, e lei non si fece problemi ad ingoiare. Alla fine ci baciammo con ardore, non sono mai stato schifato da questa cosa, al contrario mi sembra il minimo da fare per ricambiare.
Insomma, avevo imparato a durare di più (anche se preferivo e preferisco ancora utilizzare un preservativo ritardante) ed ero migliorato parecchio in generale, ma non ero ancora stato a letto con la mia ragazza (che d'ora in poi chiamerò Beatrice).
Con le altre ragazze non ero mai stato ansioso di fare sesso, ma con Beatrice era diverso. Ero osessionato dall'idea di vederla nuda, di toccarla, di assaporare i suoi umori.
Di tutte le ragazze che ho avuto lei è quella col seno più grande. Ho sempre preferito i seni piccoli, ma lei mi eccitava (e mi eccita) da morire con la sua quarta piena. Ha, come si suol dire, tutte le curve nei posti giusti.
Questo mio desiderio mi causava però qualche inconveniente: ogni volta che ci incontravamo avevo una vistosa erezione. Non ci potevo fare niente, ogni cosa di lei mi eccitava. Come mi guardava, come si muoveva, come mi baciava, come si stringeva a me. Tutto.
Volevo assolutamente conoscere ogni centimetro della sua pelle, e questo mi provocava questo problema.
Non serviva a nulla masturbarsi poco prima di uscire, pizzicarsi le braccia o bloccare il pene con l'elastico dei boxer, si vedeva comunque il rigonfiamento sotto i pantaloni.
Non sapevo se lei se ne accorgeva, ma certe volte quando ci baciavamo in piedi premeva il suo corpo con il mio, ed il contatto con i suoi seni mi faceva impazzire. Inoltre quando eravamo così attaccati avvicinava anche il suo bacino al mio, quindi probabilmente se ne accorgeva. La cosa che mi faceva andare fuori di testa è che quando eravamo così sembrava addirittura strusciarsi su di me, come per provocarmi.
In realtà mi sono accorto soltanto di recente che lo fa ancora, e che lo faceva anche prima.
Era il quarto appuntamento a cui mi sarei presentato con un'erezione. Lei arrivò sotto casa mia e suonò al campanello. "Arrivo!" Le dissi al citofono, e corsi giù per le scale del condominio. Ci baciammo e vidi che aveva preso la macchina dei suoi.
"Sali, dai!" Adoro la sua voce, è meravigliosamente morbida e quando parla sottovoce diventa la voce più sensuale che abbia mai sentito. So che sembra esagerato, ma per me è così.
"Dove andiamo?"
"È una sorpresa!"
Poco dopo eravamo davanti a casa sua.
"I miei sono usciti, torneranno tardi."
Non potevo crederci.
Salimmo le scale, lei abitava al secondo piano. Aprì la porta e mi fece cenno di seguirla in una camera.
"E togliti quei pantaloni!" Lo disse ridendo, con tanta leggerezza che risi anch'io.
Arrivammo in camera sua e ci spogliammo. Lei rimase con il reggiseno. Mi avvicinai a lei e la strinsi a me. Poi glielo tolsi, era un modello sportivo grigio, di quelli della Calvin Klein, ed i suoi seni piovvero giù come miele.
Avevo preso un preservativo dalla tasca dei pantaloni, avevo imparato che è sempre meglio portarsene dietro uno. Me lo misi, eccitatissimo, e mi avventai su di lei.
Presi a baciarle il collo e ad accarezzarla, poi la afferrai per i fianchi e la penetrai.
Non si era depilata ed aveva un ciuffo di peli rossi che mi eccitò molto.
La desideravo a un punto tale che venni dopo poco.
Mi scusai, ero mortificato, ma lei rise ancora stesa sul letto, con le braccia stese verso l'alto a mettere in vista il suo bel seno. Per farmi perdonare mi detti da fare con il sesso orale. Gliela leccai per quindici minuti o forse di più, e fu una vera goduria sentirla gemere. Poi mi offrí un preservativo che teneva nel cassetto del comodino.
La guardai sorpreso. "Guarda che li ho presi per te!"
Risi e la baciai. Poi me lo misi e mi concentrai sul darle piacere. Questa volta, anche se il preservativo non era ritardante, riuscí a durare molto di più.
Lei è diversa da Alice, quando facciamo l'amore mi guarda sempre fisso negli occhi, con un'espressione che non mi stanco mai di vedere. Dopo l'orgasmo mi sorride nel modo più dolce possibile, e dopo l'amplesso ci baciamo e ci abbracciamo distesi nudi sul letto.
E penso sempre che non c'è nulla di paragonabile alla sensazione di affondare nella sua pelle, di respirare il suo profumo e sentire il sapore dei suoi baci. Nulla.
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