Quel giovedì sera, rientrai da lavoro ,più scazzato del solito. La sera prima infatti Stella mi aveva dato buca , ma nemmeno immaginavo la brutta sorpresa che mi aspettava. Il capo infatti mi chiamò nel suo ufficio, era furioso . Aveva ricevuto una visita da una certa Stella, la quale molto provata dell'accaduto, con tanto di collare ortopedico al collo e un testimone al seguito, aveva dato la sua versione dei fatti sul piccolo tamponamento.Diceva che ero io il responsabile del piccolo incidente e avevo procurato diversi danni alla sua auto , scappando e dileguandomi come un codardo. Lei era riuscita a tirar giù il numero di telefono della ditta scritto dietro il furgoncino. Chiedeva 300 mila lire per chiuderla li senza problemi, altrimenti si sarebbe appoggiata ad un avvocato per i tanti danni subiti. Incredibile vero? Con che coraggio. Il capo, furioso , non sapeva se credere alla mia o sua versione, e per la prima volta nella vita mi sentii fregato . Che troia , pensavo tra me e me , aveva ragione il capo, la gente è furba e falsa e per i soldi farebbe tutto. Ci accordammo per rimediare all accaduto facendo saltare fuori quei soldi Tutto era risolto e avevo ricevuto una gran lezione di vita . Fattostà che il venerdì sera mi presentai al parcheggio dell ' ospedale per incontrare l 'esperta di truffe, avevo qualcosa da dirle.... Mi presentai con la mia auto e aspettai un bel 'po fino al cambio turno e la vidi arrivare , assieme ad un altra collega ridendo e scherzando, probabilmente la falsa testimone. Quando si salutarono e venne verso il parcheggio , me ne uscii dall auto , lei mi vide , si bloccò è diventò subito seria, chiedendomi con che coraggio mi presentavo li è se cercavo guai. Non ci vidi più, la insulta i in tutte le maniere . Mi ricordo che le dissi : " adesso ti faccio vedere io a cosa ti servono i soldi che ci hai rubato" . Presi una mazza dal bagagliaio e andai verso la sua bella e fiammante A112 , volevo colpire i fanali e perché no i finestrini... mi sentivo a disagio non era da me comportarmi così... lei scoppiò a piangere,per fortuna perché io non avevo il coraggio di colpire l auto. " No ti prego fermo , ti prego" I suoi occhi lucidi colore del mare , mi facevano impazzire . " Aspetta ti spiego tutto " ,e io , come un pirla , mi fermai e ascoltai tutte le sue scuse e moine di tutti i tipi... Mi stava raggirando di nuovo e io non volevo succedesse. Volevo indietro i soldi che il mio capo le aveva subito consegnato, per non aver storie e problemi per niente . " Stella devi ridarmi subito i soldi " e lei disse che non li aveva più, li aveva spesi per delle emergenze . Non ci cascai , lei se ne accorse ma quando le dissi che avrei chiamato i carabinieri , cambio subito atteggiamento . " Ti prego Eddy, non li ho più i soldi , dai ti prego, perdonami . Ok dissi io "ora chiamo i carabinieri , così la finiamo sta farsa" . Mi alzai e andai verso il plesso ospedaliero, sapevo che da qualche parte c erano i telefoni a gettoni, bastava trovarli. Lei mi seguì , mi prese la mano bloccandomi e guardandomi con quegli occhioni da cerbiatta mi disse " Eddy , aspetta ti prego , ho un idea , una soluzione giusta , vantaggiosa per entrambi, vieni con me " . Mi trascinò quasi di forza verso una specie di ingresso secondario che portava a dei magazzini . Ero preoccupato, da una tipa del genere mi potevo aspettare di tutto. Lei mi fece entrare , in una specie di corridoio , ovviamente deserto a quell'ora, e capii subito le sue intenzioni. Vidi il suo viso cambiare totalmente espressione e senza tanti giri di parole , si mise a toccarmi la patta dei pantaloni. " Ferma non mi freghi , cazzo ti salta in mente " intanto però la lasciavo fare , mi piaceva eccome se mi piaceva . Lei incalzò " e dai su rilassati, non avrai mica paura di me , lo sai che sei proprio carino? E ho visto subito che mi guardi come a mangiarmi con gli occhi " intanto le sue mani armeggiavano e cercavano strada tra i pantaloni slacciati e lo slip. Cazzo se era bella , certo quegli occhi mi prendevano troppo , ma era tutto l insieme : le sue labbra un po carnose e delicate, i suoi capelli quasi neri, portati a caschetto , incorniciavano perfettamente quelle due perle di mare dei suoi occhi , stupendi. Persino quel piccolo diastema dentale , la rendeva così bella e ancora più sexy ... quel sorriso e la faccia un Po arrossata, ma lo sguardo di chi sa gestire un uomo e sa cosa vuole. Vedeva che ero impacciato e credo la divertisse. Quando si avvicinò e mi baciò sulle labbra, sentivo il suo profumo , mi fece perdere la testa . Mi disse " sentp che al tuo amico non dispiace mica tanto , ma cos hai qui sotto ? " e iniziammo a limonare . Le sue mani iniziarono a calarmi pantaloni e slip e prese a massaggiarmi il culo , con una delicatezza un tocco leggero ma deciso. Io riuscii solo a prenderla per i fianchi, ero impacciato e si vedeva , ma sentivo le sue forme sotto quei vestiti da infermiera, mi piacevano molto i suoi fianchi , leggermente larghi . Limonavamo come due ossessi , quando lei iniziò a menarmelo con una maestria incredibile . Osai e le toccai i seni . Lei staccò la bocca dalla mia, mi guardò e sorrise . Sentivo le sue tette , grosse e dure , una quarta abbondante , racchiuse da un leggero reggiseno . Mi disse " vedi che ti piace?" E si sbottonò il camice per farmele vedere . Dissi solo " wow " e mi abbassai a baciarle. Lei menava e menava, decisa ma delicata , mi disse che avevo un bel cazzo , si allontanò indietro per scrutarlo.... aveva uno sguardo famelico , da troia . Eravamo in piedi nella semi oscurità di quella specie di seminterrato, a far porcate assieme E piaceva ad entrambi . Ad un certo punto mi disse che voleva vedermi sborrare , pensai che ero eccitato si, ma non sarei stato così veloce . Con una mano iniziò a massaggiarmi i coglioni , con una leggera pressione e un moto ondulatorio , quasi a mungerli ... mi sorrise e si leccò l indice dell altra mano... una volta bagnato iniziò a massaggiare con la punta del dito il frenulo sotto la cappella , con un tocco così particolare, di chi ne ha esperienza. Iniziò a venirmi caldo , sentivo il formicolio salire dalle palle , le tirai fuori i seni dal reggiseno , la palpai con forza , sentivo i suoi capezzoli duri come chiodi. Iniziò a pulsare il cazzo e sborrai con una forza e una pressione come mai prima di allora . Lei mi guardava come fossi il suo bambolotto preferito. Le gambe quasi non mi reggevano. Si ricompose in fretta e con un " devo andare" e un bacio sulla guancia mi liquidò alla svelta . Restai li , in piedi , poggiato al muro col cazzo di fuori gocciolante , a riprendermi dall esperienza più coinvolgente della mia vita . Non sapevo niente di lei , ma la volevo a tutti i costi
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