Gisella e Matteo erano una coppia come tante. Lui 52 anni, lei 44, con una differenza di età che quando si conobbero era completamente ininfluente ma che con l'accumularsi degli anni aveva lasciato meno energie a lui e fatto si che lei si sentisse meno appagata sotto le lenzuola. Come tante coppie avevano anche tante fantasie, ma il mondo poco affidabile e la timidezza avevano fatto si che mai si concretizzassero. Un tempo i due coniugi si erano vicendevolmente eccitati con l'idea di coinvolgere un secondo uomo nei loro rapporti, lei fantasticando di avere qualcuno che la trattasse da vacca da monta con un bel cazzo (Matteo aveva una dotazione standard tendente lievemente al ridotto) e con un po' di vergogna e magari di fantasia, e lui arrapandosi all'idea di vederla tra le braccia di un altro maschio. Erano anche arrivati al punto di contattare qualcuno, diverse volte nel corso degli anni, ma poi la timidezza di lei di scopare con qualcuno che non fosse il marito, la vergogna di lui di ammettere davanti a un uomo di essere cornuto e non favolosamente dotato avevano fermato entrambi, e la vita di coppia stava diventando lentamente una routine noiosa. Qualche volta guardavano un porno insieme, altre leggevano qualche cosa di erotico, ma ormai la fantasia del trio stava scemando. Fino a quella sera di mezza estate in cui loro figlio non era a casa, essendo andato per alcuni mesi a Londra per perfezionare il suo inglese.
Matteo, in mutande sul divano stava leggendo letteratura erotica quando capitò su una serie di racconti di un certo "Alpha Master", scrittore e a suo dire dominatore per donne sottomesse. La serie, intitolata "LA CHAT" aveva numerosi episodi e parlava di una certa Anna, che veniva comandata a bacchetta dal suo padrone virtuale. La situazione era intrigante, e Matteo si ritrovò tra le mani un affare in crescita. "Gisella, vieni a leggere una cosa insieme a me, dai", chiamò. La moglie lasciò la rivista che stava sfogliando, e si accosciò vicino al marito davanti allo schermo del computer, anche lei per il caldo e l'ora tarda con ben poco indosso. Pantaloncini da ginnastica rosa ed una canottiera bianca senza reggiseno. Leggevano commentando ed apprezzando quello che in così tante puntate era più un romanzo breve che un racconto, ed il cazzo di Matteo stava sempre più stretto negli slip neri che indossava. Gisella gli mise una mano sull'inguine, sentendo l'apparecchiatura in tiro in un modo che di solito non capitava più, ed a sua volta eccitata dalle situazioni descritte con maestria lo liberò dalla stoffa, accarezzandolo con dolcezza mentre leggeva. L'altra mano gli andò con natualezza nei pantaloncini, cominciando a toccarsi la vagina ormai bagnata e sensibile. La mano di lei si muoveva lenta, ma il membro di Matteo cominciava ad essere scivoloso di precum, tanta era la sua eccitazione. Lei accelerò il movimento sul proprio sesso, avendo un primo orgasmo solitario, con onde di piacere che la attraversavano e rimbalzavano dalla testa alle dita dei piedi, ma senza fermarsi di segare lentamente lui e continuando a leggere per quanto possibile.
Gli episodi erano tanti, ma l'eccitazione di più. Alla fine della terza parte erano nudi, e si trasferirono sul letto dove Matteo prese Gisella con una energia che da tempo non aveva. "Sai Gisella, quasi mi piacerebbe vederti alle prese con le email di questo Alpha Master", disse lui dopo che entrambi ebbero raggiunto il culmine e dopo che lui ebbe rovesciato un buon paio di schizzi bollenti nel sesso di lei, provocandole ulteriori brividi di piacere (ormai a quanto pare non avevano più bisogno di protezioni). Lei ancora ansante con i seni floridi ma non cadenti che andavano su e giù col respiro rispose "Sei matto? Ci abbiamo provato quando eravamo più giovani a coinvolgere un Bull, ma entrambi poi ci siamo tirati indietro". Lui annuì, conscio del fatto. "E' vero. Però, voglio continuare a leggere di questa Anna, domani sera." Si addormentarono così, nudi ed appagati, con voglie represse che rimbombavano nelle menti di entrambi.
La sera successiva cenarono presto, e dopo che per tutto il giorno avevano accennato alla serata di lettura che volevano passare si misero al PC prima del solito, con un bel ventilatore a dare maggiore comfort ad entrambi. Lui in boxer, per dare più spazio vitale al cazzo, lei con un completino di slip striminziti e reggiseno trasparente che non indossava da tanto. Entrambi volevano di nuovo quel piacere che quasi avevano dimenticato. I primi tre episodi erano andati, ne avevano sette da leggere. Il quarto era molto intrigante, e dopo poche righe erano nudi, lei appollaiata sulle cosce di lui, e come adolescenti si toccavano l'un l'altro, senza arrivare a dare piacere a lui (non aveva l'autonomia necessiaria a venire più volte) ma tenendolo in uno stato di eccitazione continua che montava, diventando insopportabile. Lui dal canto suo masturbava lei facendola venire ad ogni racconto, più e più volte. Alla conclusione del decimo, l'ultimo, lei era ormai assatanata e fuori controllo, e lui aveva una erezione dolorosa. Scoparono con forza, dicendosi cose come "vorrei che tu fossi la troia di un altro" e "vorrei farti cornuto come desideri tanto, stronzo". L'orgasmo che raggiunsero fu devastante, con 4, forse 5 schizzi roventi di lui che spedirono Gisella ancora più in orbita. Il cazzo di Matteo tornò quasi miracolosamente in tiro per un secondo round (non succedeva da anni) e dal canto di Gisella la voglia era tutt'altro che svanita. Fecedo una seconda ripresa dopo appena 5 minuti, anche se lui stavolta le fece solo un piccolo schizzo in fica.
Entrambi esausti e sudati, andarono a fare la doccia, insieme, come da giovani. Sotto il getto dell'acqua, insaponandosi a vicenda lui tornò alla carica. "Ma stavolta sarebbe virtualmente. Non lo incontreremmo mai. Sarebbe poco diverso da cose fatte tra me e te, con solo l'aggiunta della fantasia di questo scrittore. Dai, contattiamolo!". Lei, con la mano di lui che le insaponava la vagina e la testa leggerissima, con la cappella di lui che di nuovo in tiro le premeva sulla pancia, acconsentì.
La mattina successiva – era Domenica – Gisella e Matteo si misero davanti al computer con un leggero imbarazzo ma decisi a contattare Alpha Master. Inviarono una mail all'autore presentandosi e facendo innanzitutto i complimenti per il racconto e confessando che era stato la causa di numerosi orgasmi (per rompere il ghiacchio e trasformare la mail in qualcosa più di una delle tante di apprezzamento che di certo riceveva). Dopo un po' di discussioni su come affrontare l'argomento decisero di chiedere come avrebbe funzionato se loro fossero stati interessati ad essere la coppia che l'autore dichiarava di cercare nella firma a fine racconto.
L'autore rispose abbastanza velocemente ringraziando per i complimenti ed aggiungendo che per lui qualsiasi forma di rapporto D/s doveva cominciare facendo molte domande alla coppia per capire sia quali erano i loro limiti morali e mentali sia per capire quanta libertà di azione avrebbero avuto. Alpha Master finiva dicendo che avrebbero poi dovuto mettere ben in chiaro le regole per tutti, compreso il ruolo di lui – che come diceva avrebbe preferito cuck, ma non escludeva la possibilità di avere una coppia con due sub. Per finire precisava che avrebbero dovuto mandargli la foto che descriveva anche nei racconti. Loro due in intimo con in mano un cartellino con scritto "Alpha Master" per poter rassicurare l'autore che stava parlando con persone reali, del sesso e dell'età giuste. Ricordava infine che nella foto le teste potevano rimanere fuori dall'inquadratura, per rendere il tutto non riconoscibile.
L'avventura intrigava entrambi i coniugi ma la foto li spaventava un po'. Risposero che volevano leggere le domande per decidere, ma la risposta di AM – così si firmava – fu che prima dovevano chiarire il ruolo di Matteo. Era un passo senza il quale non avrebbero potuto andare avanti. E ribadiva che dopo le domande la foto era indispensabile. Chiariva molto bene che ci doveva essere il "marchio" – era il modo in cui aveva definito il cartello – per evitare foto prese da internet, e specificava che non era soltanto per avere la certezza del sesso di chi gli aveva scritto (evitare i maschi che si fingevano donne) ma anche per assicurare ad AM che non stesse chattando con qualche ragazzino o ragazzina che si fingeva adulto. Ribadiva che MAI in nessun caso nei suoi giochi dovevano essere coinvolti minorenni.
Gisella guardò il marito e gli chiese "Sei certo di volerlo fare? Se non vuoi che io mi trovi a fare le cose da troia per lui come abbiamo letto è il momento di fermarci". Lui la guardò con occhi pieni di eccitazione e di amore. "Gisella, se anche a te piace andiamo avanti. Io ho questa fantasia di vederti mentre mi tradisci da sempre, e ci ha eccitato da morire in queste due ultime sere".
Lei mise le mani sulla tastiera. "Allora gli scrivo che tu sarai cuckold?" ricevendo in cambio un si con la testa, perché Matteo aveva la gola chiusa dall'emozione. "Facciamo anche la foto? Se andiamo avanti io dovrò farne molte, e non in intimo. Non abbiamo mai mandato a qualcuno le foto del mio corpo nudo". E di nuovo, dopo una breve pausa, Matteò annuì.
Lasciarono la bozza della mail in sospeso e si misero a cercare come fare la foto. Non volevano essere riconoscibili, quindi si misero davanti ad una parete bianca (spostarono un mobiletto per avere spazio abbastanza) e si misero come richiesto in intimo. Gisella si mise il completo sexy della sera precedente, molto trasparente. Dovette vincere la vergogna, ma l'idea che le velature di reggiseno e mutandine mostrassero a questo sconosciuto parti che di solito erano riservate al marito la eccitava in modo osceno. Lui in slip neri, ed anche lui sotto la stoffa mostrava la sua erezione, stavolta causata dal fatto di sapere che stava esibendo Gisella ad uno sconosciuto e che dal reggiseno si vedessero discretamente i capezzoli e dagli slip i peli pubici di sua moglie. E la cosa lo faceva impazzire di desiderio. Fecero la foto tenendo in mano un foglio A4 della stampante, con scritto con un grosso pennarello nero il nome dell'autore. Ogniuno dei due ne teneva un lato, per mostrare che in questa cosa erano concordi.
Tornaro al PC, misero in allegato la foto e inviarono tutto. Eccitati come si trovavano finirono per trovarsi con lui con una mano nelle mutandine di lei ed il medio affondato nel suo corpo con gli umori che colavano. La risposta arrivò proprio mentre arrivava anche Gisella. Fu lei ad aprire la mail, perché lui aveva la mano piena dei suoi succhi. Mentre lei teneva le mani sulla tastiera lui le fece leccare e succhiare il dito, cosa che non aveva mai fatto, e che però nella grande eccitazione Gisella fece senza neanche pensarci.
Li accettava come schiavi in prova, seguiva un lungo elenco di domande a cui rispondere ed alcune regole che tutti e tre avrebbero dovuto rispettare (si, il Padrone si auto dava delle importanti regole, che tranquillizzarono entrambi i coniugi). Per finire, il Master chiedeva a Matteo se era disposto – salutuariamente e secondo l'umore di AM – a entrare brevemente nel ruolo di sottomesso. Alpha diceva chiaramente che non sapeva se e quando sarebbe successo, ma che non poteva escluderlo in base all'eccitazione ed ai comportamenti della coppia.
Le domande erano numerosissime. AM indagava su quanta libertà avessero a casa i due, se c'erano altre persone o vivessero soli, quanto tempo libero, le loro abitudini sessuali, i loro tabù morali, cosa avessero osato in passato e cosa avessero voluto osare ma non avessero fatto. Tante, tante domande a cui i due risposero con sincerità.
Le regole per loro erano chiare. Una volta accettato il loro ruolo, sottomessa lei e cuck con qualche sottomissione lui, non avrebbero avuto modo di discutere gli ordini. Potevano rifiutarli, ma a rischio di interrompere definitivamente il loro rapporto con AM. Spiegava ben chiaro che avrebbero dovuto mandare foto e video nudi, espliciti e con contenuti erotici e sessuali. La cosa era una condizione "sine qua non".
Arrivò l'ultima domanda. Matteo veramente voleva sottomettersi ad AM, accettarlo come padrone se fosse capitata la richiesta? I due accettarono tutto, vergognosi, con un senso di umiliazione di fondo ma con una eccitazione sessuale degna di venticinque anni prima, quando lei – diciannovenne – conobbe il suo futuro marito.
Una nuova mail, il loro nuovo Padrone voleva delle foto di Gisella completamente nuda, scattate da Matteo. Una frontale ed una di schiena (testa esclusa se volevano), una ravvicinata per seno, figa a gambe larghe e natiche, ed un ultima dove piegata in avanti e tenendosi le natiche allargate mostrasse l'ano. In ogni foto doveva apparire il cartellino con scritto "AM"
Era la resa dei conti. Volevano farlo o si sarebbero di nuovo tirati indietro come in passato? Gisella davvero voleva mostrare tutto di se a questo sconosciuto? Matteo voleva davvero che sua moglie lo facesse? Erano entrambi eccitati come animali all'idea, e si guardarono in silenzo.
Scrivete all'autore ([email protected]) per commenti e scambio di idee, ma anche se siete femmine che vogliono provare la sottomissione con la totale sicurezza di un rapporto virtuale. Si anche a coppie lei/lui con lei sub e lui cuck o sottomesso.
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