Non saprei dire precisamente se impallidimmo o arrossimo, probabilmente entrambe le cose. A Napoli si dice "sudato freddo", oppure "farsi di tutti i colori". In ogni caso, eravamo tutti e quattro molto imbarazzati e intimoriti.
Ci guardammo in faccia in silenzio. Forzammo dei sorrisi e fingemmo di salutarci. Ognuno tornò al proprio posto. Ma ciò che più mi spaventava era lo sguardo maligno di Melissa. Ma perché era così? E perché nonostante la sua cattiveria la amavo? Anche ora che avevo scopato con Monica, io desideravo la mia cugina carnale.
Mentre ci avvicinavamo ai nostri tavoli, pensammo che innanzitutto eravamo stati stupidi a uscire insieme dal bagno e per il resto, rimanemmo in silenzio, pieni di sospetti.
Tutti sospettavamo in famiglia che Melania fosse lesbica. Io sinceramente avevo creduto, o forse sperato, che fosse bisex. Creduto perché mi sembrava semplicemente una ragazza dalla personalità aperta. Sperato perché è davvero stupenda: magra e brunetta, capelli lunghi, un viso perfetto. Anche con lei ci avevo provato da bambino. Mi ricordo che eravamo nello stesso letto e le abbassai i pantaloncini e le mutandine mentre dormiva, baciandole il culo. Così come sua sorella, non era una tipa in grado di tenere la bocca chiusa. Il giorno dopo, infatti, mia madre e lei mi presero in giro, "hai fatto o' zuzzusiello, stanotte, eh?" ("hai fatto lo sporcaccione, stanotte eh?" ) disse mia madre ridendo e mia cugina che sogghignava.
Mi rendo conto solo dopo anni dell'alto grado di tolleranza in una società bigotta, in una famiglia bigotta, benché sia consapevole che fossimo tollerati soltanto in quanto bambini: non c'era tono di rimprovero nelle parole di mia madre, eppure io mi sentii in imbarazzo e irritato, mi chiusi in camera sbattendo la porta. Perché queste cugine così belle ed eccitanti erano così stupide? Perché non stavano zitte? Quella piccola puttanella poi aveva finto di dormire! Nel momento non aveva detto nulla! Non si era ribellata, non si era spostata. Mi sarei raccontato per tutta la vita che in fondo le era piaciuto, se non avessi scoperto che era lesbica.
Le avevo anche toccato la fica quando eravamo diventati più grandi e lì si era arrabbiata. Dormiva e si svegliò di soprassalto gridandomi contro "ma che cazzo di sfizio c'è!" e si riaddormentò. Così non lo feci mai più. Tutti i miei sogni erotici infantili stavano crollando. Nè lei nè sua sorella volevano soddisfare le mie fantasie sessuali, benché fossero state loro a provocare. Perché anche Melania a volte voleva giocare con il sesso: ricordo che una volta lei stessa mi disse che dovevamo giocare a chiavare. Era talmente stupida che persino questo disse a mia madre. Una volta avevo provato anche a baciarla mentre lei fingeva, per farmi paura, che eravamo rimasti chiusi dentro lo sgabuzzino a casa di nonna. Io avevo finto di crederle, approfittando per chiederle di darmi un bacio. Lei me lo diede, ma non sulla bocca. Ci rimasi male.
Ora che pensavo a tutto questo, mi venne una voglia di ricattarla. Ma non ero nella posizione adatta: qui da noi è ancora un tabù, una vergogna, chiavarsi la propria cugina, anche se di secondo grado.
Al tavolo ero più preoccupato per me: "credi che abbiano capito?" domandai a Monica.
"Chi se ne frega? Noi almeno siamo maschio e femmina, poi siamo cugini di secondo grado. Loro si devono preoccupare di più, secondo me".
"Pensi che Melania e la sua amica..."
Monica mi interruppe: "Che c'è da pensare? Lo sanno tutti ma fanno finta di niente: Melania è lesbica. Non dirmi che non lo sapevi, sei il cugino di primo grado..."
"Ho sempre pensato che fosse bisex..."
"Ma è pur sempre scandaloso..."
"Tu lo trovi scandaloso?"
"Non parlavo di me, ma della società, della famiglia...".
"Quindi tu non lo trovi scandaloso..."
"Be', mi disgusta un po', la natura vuole che uomini e donne si accoppino per fare figli..."
Rimasi deluso e disgustato dalle sue parole: fino ad allora ci eravamo trovati bene a parlare, ma quando si tratta di cose più serie, ecco che escono fuori le divergenze. E pensare che con questa cretinella ci avevo pure scopato!
"Queste sono sciocchezze della religione. Se fosse così, allora tu ed io avremmo peccato...ma ti rendi conto della tua incoerenza?"
"Non sto parlando della religione, sto parlando della natura".
"Non pensavo che fossi a questo livello...sei come tutti gli altri nostri parenti. Insomma, al giorno d'oggi...siamo nel 2014!"
"Ti stai offendendo perché è tua cugina? Io non giudico, ognuno fa ciò che gli pare, ma posso dire che una cosa mi disgusta?"
Scossi la testa. Era talmente scema da non rendersi veramente conto delle sue contraddizioni. Smisi di parlare. Trascorsi la maggior parte del tempo a bere vino, senza rivolgerle la parola e guardandomi intorno. Monica se ne andò a ballare perché era partita la musica. Io rimasi al mio tavolo. Incrociai lo sguardo di Melissa e vidi che finalmente rideva un po', insieme ai parenti del marito, sua madre e al suo patrigno. Questo provocò un lieve sorriso anche a me. Credo che volessero spronarla ad andare a ballare, ma ella se ne vergognava e rifiutò. Quant'era bella quel giorno! Quanto la amavo!
Mi stava prendendo la malinconia, così uscii dal ristorante, portandomi il bicchiere di vino e sorseggiandolo fuori nel giardino.
Vidi Melania uscire insieme alla sua amica, o meglio, diciamo scopamica, dato che ormai era palese. Vennero verso di me. Melania stava fumando e solo in momenti del genere mi accorgevo quanto fosse mascolina in alcuni movimenti e atteggiamenti, camminata in primis. Notai tuttavia, che quel giorno era più femminile del solito: aveva indossato una camicetta bianca da donna e una gonna corta nera, e ai piedi tacchi a spillo. Non l'avevamo mai vista così, ed era più bella del solito. Osservai le sue gambe e le sue braccia piene di tatuaggi,i capelli neri di cui un ciuffo cadeva sul suo bellissimo viso, il nasino aggraziato con un piercing. Inoltre indossava braccialetti e cavigliere di vario tipo e vari colori. Se non avessi appena scopato con Monica, mi sarebbe venuto duro, invece restai solamente incantato dalla sua bellezza.
"Tutto a posto, cugino?" mi domandò in dialetto. Annuii e guarda la sua "amica". Non era molto bella, a parte il fisico che non era male, essendo alta e slanciata. Il viso non era affatto aggraziato come quello di mia cugina, il naso era un po' troppo grande e lungo e i capelli ricci e lunghi non le si addicevano affatto. Pensai, per un attimo, che sarebbe stato molto meglio se Melania avesse chiavato con me, piuttosto che con quella.
Notando che mia cugina non me la presentava, allungai la mano e mi presentai. Ella ricambiò "Piacere, Noemi" rispose. Aveva un accento lombardo. Mia cugina, infatti, si era trasferita a Milano da alcuni anni, ma il suo accento era rimasto quello napoletano.
Melania, come me, si era portata fuori il bicchiere di vino e stava bevendo. Brindò con me, mentre Noemi non fumava né beveva. Guardò mia cugina e disse "non stai bevendo troppo?"
Mia cugina sbuffò, "ma a chi vuo' scuccià!" (ma a chi vuoi scocciare!)
"Dopo però sei tu che scocci me..."
"Lasciala stare" intervenni io alzando le spalle, "siamo a una festa..."
Noemi sospirò e scosse la testa. Rassegnata e imbronciata, rientrò al ristorante, benché non conoscesse nessuno.
Melania sbuffò di nuovo e mi disse, sempre nel nostro dialetto, che era meglio seguirla perché dopo altrimenti sarebbe stato peggio. "Tu lo hai capito, vero?" mi domandò poi, parlando d'un tratto in italiano. "Sì" risposi sorridendo.
"Tutti lo hanno capito" aggiunse Melania, forse con un'impercettibile punta di tristezza.
"A me non importa" dissi "tutti in famiglia sono bigotti e ignoranti, lo sai. Ma io sono diverso, quindi stati tranquilla".
Guardò fisso davanti a sé, con il bicchiere in mano, senza dire nulla. "Vado" disse poi e si incamminò verso il ristorante, barcollando un po' e in quel momento, guardando il suo culetto piccolo che si muoveva sui tacchi, il cazzo mi divenne di nuovo duro. Tornai anche io nel ristorante, sedendomi al tavolo vicino a Monica, che mi sorrise come se niente fosse successo, la discussione di poco prima era completamente dimenticata. Vidi che Melania stava cercando di consolare Noemi, che aveva il volto imbronciato.
Io e Monica ci guardammo negli occhi, come due innamorati. Le presi la mano e sembravamo davvero due fidanzati.
Continuammo a bere e mangiare e a quel punto la mia vescica si riempì di nuovo. "Devo andare un attimo in bagno" dissi a Monica e mi avviai.
Mentre pisciavo, sentii delle voci dal bagno delle donne. Finito di pisciare, restai ad ascoltare. Non capivo esattamente cosa dicessero, ma il tono era esattamente quello di due amanti che stanno litigando e cercando di rappacificare. Distinsi a un certo punto, la voce inconfondibile di Melania "vieni ccà!" le disse eccitata, mentre Noemi probabilmente cercava di liberarsi dalla sua presa, ma i baci di Melania la calmarono un po' alla volta, e piano piano la sentii addolcirsi, benché imbronciata. Uscii dal bagno lentamente, mi guardai intorno per avere la certezza che nessuno mi vedesse e poi guardai da buco della serratura.
Vidi Melania che abbassa la parte superiore del vestitino di Noemi, e le baciava il petto e le spalle, per poi scendere verso le tette, cominciando a succhiare e leccare i capezzoli. Noemi si irrigidì e reclinò indietro la testa, socchiudendo gli occhi. Vidi che mia cugina alzava la gonnellina di Noemi, le ficcò una mano nel perizoma rosa e iniziò a masturbarla. Melania si abbassò e le prese la fica in bocca, spalancò le fauci come se stesse per mangiare un grosso boccone. Il mio cazzo stava diventando durissimo e solo in seguito avrei pensato a quanto siano state sciocche e irrazionali a chiavare due volte nello stesso posto dopo aver rischiato già di essere scoperte. A questo proposito, anche io mi girai intorno sempre attento a non farmi vedere. Guardai di nuovo dalla serratura e notai che Noemi aveva cambiato posizione: con le mani sulle mattonelle del bagno, puntava il culo verso la bocca di mia cugina, la quale le baciava le natiche, gliele leccava fino a ficcarle la lingua in culo. Le sentivo ansimare silenziosamente per non farsi sentire. Mia cugina risalì piano piano con la lingua e con la bocca, alternando leccate e baci, fino alle spalle di Noemi, che si girò di nuovo e la baciò sulla bocca. Non vedevo tutto chiaramente, ma compresi che in quel momento si stavano toccando rispettivamente le fiche e si masturbavano a vicenda. Ora fu Noemi ad abbassarsi per leccarla a mia cugina, alzandole la gonna e le sfilandole le sue mutandine bianche. I loro lievi e silenziosi gemiti di goduria erano la musica più bella che avessi mai udito. Ero tentato di masturbarmi, ma mi accontentati di toccarmi un po' il cazzo che era ormai durissimo. Noemi tirava fuori una lingua lunghissima ed elastica leccando e succhiando la fica a mia cugina, ma ebbi come l'impressione che Melania ci sapesse fare molto meglio, forse proprio per il suo essere più "maschiaccio", era davvero avida quando leccava e succhiava una fica. Noemi sembrava un po' impacciata, o almeno più delicata. Ora si alzarono entrambe e fecero combaciare le due fiche, entrambe pelose, una sull'altra, stusciandole e godendo come matte. Vedevo le gocce di sudore che imperlavano sui loro corpi, i loro capelli che iniziavano a scompigliarsi e sentivo loro due ansimare ancora e baciarsi in bocca. Noemi baciò le tettine piccole di Melania. Mia cugina fece abbassare di nuovo Noemi forzandola a leccarle la fica. Stettero in quella posizione per alcuni minuti, finché non vidi Melania spalancare la bocca, chiudere gli occhi e fermarsi, ansimando. Era venuta. Ma Noemi continuava a leccare. Ora era il turno di fare il contrario. Io non resistetti più e mi infilai le mani nelle mutande, masturbandomi senza tirare fuori l'uccello. Questa volta fu mia cugina a far venire Noemi, sempre usando la bocca e io contemporaneamente, sborrai nelle mie mutande.
"Che stai facendo?" sentii severamente alle mie spalle. Mi girai e impallidii. Era Melissa.
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