Cugine e parenti in calore - Epilogo


Più tardi, feci fatica ad alzarmi dal letto. Ero esausto. Udii un fracasso. La voce a trombone del marito di Melissa, la voce autoritaria di Melissa, quella stridula di Melania, quella da gigante di Vito e quella da megafono di Gregorio.
Mi alzai lentamente, senza voglie e senza forze, ma con il senso del dovere di chi deve andare a chiedere cosa stia succedendo. Vidi che tutti mi guardavano, tutti avevano le occhiaie. Loro avevano già preso il caffè.
Melania mi chiese se ne volessi un po' ed io accettai.
"Che succede?", domandai.
"Ho detto tutto a tutti", fece Melissa con alterigia.
"Cosa? Ma perché? Avevi detto..."
"E' meglio così!", disse lei, "perché ci dobbiamo nascondere? Ci piace fare queste cose, ci amiamo, perché nasconderlo? Lo vedete cosa succede quando ci nascondiamo? Siamo ricattabili".
Non avevo mai creduto che mia cugina potesse essere così intelligente. Altro che stupida!
"Sa tutto anche mia madre?"
"Sì", rispose Melissa, "e sarà qui fra poco".
Con quale coraggio avrei potuto guardare in faccia a mia madre, adesso?
"Sa tutto anche Roberta, la mia amica, sa tutto anche Monica, la tua ex, che sarà qui a momenti. Lo sa Noemi, la ex di Melania, ci sarà anche lei".
"Chi altro lo sa?", domandai tremando mentre sorseggiavo il caffè.
"Stefano, il tuo amico d'infanzia, ricordi?" 
Trasalii.
"Perché glielo hai detto? Che c'entra lui?"
"Perché è sempre stato un pervertito e lo deve sapere".
Scossi la testa, confuso: "Non capisco".
"Capirai, amore".
Quel cornuto del marito, aveva il broncio e il capo chino, mentre Vito un sorriso beffardo. Abbracciò Melissa e la baciò davanti a tutti noi.
"Verrà anche quel frocetto del vostro amico".
"Chi?"
"Dino, quello che vi scopavate da ragazzini".
"Non ho mai scopato con lui né con nessun altro uomo".
"C'è sempre la prima volta", rise Melissa.
"Io non ci sto" gridò quel cornuto del marito "voi siete pazzi".
"Stai zitto, imbecille! Devi solo obbedire, altrimenti sarai costretto a vivere sotto i ponti: perché pensi che ti abbia fatto litigare con tutta la tua famiglia fino a fartela rinnegare? Perché dipendessi sempre da me e obbedissi sempre a me. D'ora in poi mi farò chiavare da chi voglio davanti a te, hai capito?", e gli sputò in faccia "chiunque mi disobbedisca, lo punirò e gli rovinerò la vita".
Strano a dirsi, ma la amai ancora di più, le sorrisi dolcemente. Ero sempre più innamorato.
Arrivò mia madre, con sguardo sospettoso e arrabbiato. Poi un po' alla volta, arrivarono tutti gli altri. Alcuni scoppiarono a piangere, altri minacciarono di denunciare Melissa alla polizia e per poco non litigai con mia madre perché non avrebbe dovuto fare una cosa del genere alla mia amata Melissa.
"Ma invece di litigare" disse Melissa "perché non ci facciamo tutti insieme una bella scopata?"
Io la abbracciai e la baciai sulla bocca.
"Ti amo tanto, cuginetta! Mia Dea stupenda! Mia meravigliosa Padrona!"
"Ben detto" disse Roberta, che mise subito le mani sul cazzo di Stefano. Lei e Dino glielo tirarono fuori e cominciarono a succhiarglielo a turno.
Poi Dino, con quel suo sorriso da frocio, mi si buttò addosso e afferrandomi il cazzo, me lo succhiò. Melissa godette nel guardarmi. Lei e mia madre si alternavano a fare un bocchino a Vito.
Melania e Noemi spompinavano Gregorio e si baciavano. Monica mi baciava sulla bocca mentre Gregorio le leccava la fica. Anche Vito gliela leccò. Quello stronzo mi chiavò anche la mia ex fidanzata davanti, mentre un gay mi succhiava il cazzo. Monica godette molto con Vito. Confuso, vidi che mio cugino Gregorio adesso chiavava mia madre. Vito stava chiavando con Melania e la sua fidanzata Noemi. D' un tratto, Dino ritornò a succhiarlo a Stefano. Come se non fossi più in me, mi avvicinai a Stefano e glielo succhiai anch'io. Aveva sempre quel grosso cazzone come quando eravamo ragazzini. Mi feci chiavare in culo da Stefano mentre Noemi mi succhiava il cazzo. Dopo Noemi, vidi che sul mio cazzo apparve la bocca di mia madre, che succhiava con la testa su e giù. 
"Oh sì, viva l'amore, viva la libertà!" gridò Melissa.
"Sì" gridò Roberta "sei fantastica, Melissa, guarda cosa hai combinato. Sei sempre la migliore, la mia più grande amica!"
Melissa, pur essendo etero, fu capace di farsi leccare la fica da tutte le donne, compresa sua sorella, la sua ragazza e mia madre. Poi ci invitò tutti a leccare il suo delizioso liquido vaginale dopo che era venuta.
"Adesso i maschi devono leccare le fiche alle donne e farle venire. Poi il contrario e tutti, sia maschi che femmine, devono bere la sborra. Facciamo un'eccezione per quel frocetto di Dino, che deve solo succhiare cazzi. Sarà mio cugino a far sborrare Dino. Obbedisci, caro".
"Sì, Padrona!" e così fu.
Ci furono piogge di sborra, fiumi di liquidi vaginali, lingue che si muovevano ovunque per gustare tutto, gemiti di piacere per tutta la casa!
Accettai la relazione tra mia madre e Vito, a patto che loro accettassero la mia relazione con Melissa e tutta la situazione che si era creata grazie alla mia meravigliosa Dea. Mia madre all'inizio era restia, affermando che un conto era una cugina di secondo grado e un conto una cugina di primo grado. Mi difesi dicendo che nemmeno andare a letto con il marito della sorella morta era etico. Così, tutti accettammo tutti, pur creando scandalo nel paese: a noi non importava, poiché l'amore era ciò che contava più di ogni altra cosa.
La nostra vita  cambiò drasticamente dopo quella mattina. Le persone ci guardavano con occhi diversi, sussurravano dietro le nostre spalle. Ma nonostante tutto, non ci importava. Avevamo l'uno l'altra, e questo era tutto ciò che contava.
Melissa e io diventammo inseparabili. Passavamo ogni momento insieme, ridendo, scherzando, amandoci. Nonostante le difficoltà, eravamo felici. E sapevamo che, non importava cosa pensassero gli altri, eravamo fatti l'uno per l'altra.
Anche mia madre e Vito sembravano felici. Nonostante lo scandalo, nonostante le chiacchiere, erano insieme. E in un certo senso, era bello vederli così. Dopo tutto, l'amore è ciò che conta più di ogni altra cosa.
Mi riconciliai con Monica e, nonostante fossi diventato lo "schiavetto" di Melissa, non ero monogamo. Infatti, con il permesso di Melissa, andavo a letto anche con Monica e Roberta. Spesso, facevo da "schiavetto" a tutte e tre insieme. Vito continuava a frequentare sia mia madre che Melissa. Pietro, il marito di Melissa, chiese il divorzio, ma non lo ottenne. Anche lui divenne "schiavetto" di sua moglie, della quale era già succube in precedenza. Così, Pietro dovette accettare questi strani rapporti. Poco alla volta si abituò e tutti vivemmo felici e contenti come nelle fiabe. Io e Melissa avemmo anche un bambino insieme, anche se è stato legittimato da Pietro: il cornuto pensa che sia figlio suo. Del resto non sono certo nemmeno che sia mio dato che quella stessa notte Melissa si fece chiavare anche da Vito. Trovammo un equilibrio e una felicità inaspettata in questa strana famiglia allargata. Melania  tornò insieme alla sua fidanzata a casa di Melissa, organizzando e partecipando a delle orge incestuose. Ero sempre più felice di constatare  che anni prima non mi ero sbagliato su Melania: lei non era mai stata lesbica, ma bisessuale, benché prediligga comunque le donne.  Chiamavamo spesso i nostri amici di infanzia, i suoi ex fidanzati e quelli della fidanzata e chiavavamo tutta la sera dopo aver mangiato cose buonissime che  preparavamoo insieme. Io avevo provato finalmente l'esperienza omosessuale e ci presi gusto, lo facevamo spesso: io lo succhiavo al mio amico Stefano e inculavo Dino, facendo a turno con Stefano. A volte lo succhiavo a Stefano, mentre le ragazze lo succhiavano a me. Altre volte lo succhiavo a Dino e così via.
Inizialmente mi fece strano ripensare e vedere mia madre che succhiava il cazzo a Vito davanti a me e Melania che le leccava la fica. Poi mia madre, mentre Roberta e Monica me lo succhiavano insieme, spesso, come quella prima volta, mi afferrava il cazzo in mano e cominciava a succhiarmelo lei. Tutto divenne davvero eccitante.
Si era avverato anche un altro dei miei desideri: chiavarmi Melania, anche questo lo facevo spesso ormai.
Decidemmo di comprare una casa tutti insieme per le nostre orge. Noi maschi eravamo gli schiavetti di Melissa. Le ragazze erano sue complici e ospiti. Spesso, Monica e Roberta giocavano con Pietro e con il suo cazzetto, ovviamente sempre quando Melissa lo permetteva. E quando lo permetteva, si faceva un sacco di risate. Vivendo tutti insieme e chiavando spesso, non litighiamo mai. 
Io e Monica ci sposammo e Melissa ci fece da testimone. La notte dopo le nozze non la trascorremo da soli, ma facendo delle orge. 
Ebbi un figlio anche con lei e anche con Roberta. Noi però dobbiamo divertirci e non possiamo accollarci dei mocciosi, quindi se ne occuparono delle baby-sitter e ora che sono più grandi se ne occupano le scuole. Per non far sentire ciò che combiniamo, i bambini stanno al piano di sotto, dove, sono sicuro, faranno gli stessi giochetti che facevamo io e Melissa alla loro età.
Speriamo che non intervegano assistenti sociali, perchè noi così siamo felici davvero.

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