Ebbene si, la pandemia ha mostrato il meglio e il peggio delle persone, nella loro convivenza forzata: coppie scoppiate, nuovi amori e...esperienze che non avremmo mai pensato di poter provare.
E' proprio di queste che vorrei parlarvi, ossia di quanto mi è capitato di vivere nei mesi del primo lockdown e di come la convivenza forzata con i miei coinquilini, anche loro fuori sede per l'università, abbia portato delle sensazioni che non avrei mai immaginato di voler provare.
Assieme a me vivono anche A., un ragazzo che dopo alcuni mesi in appartamento ha finalmente rivelato la sua omosessualità anche a noi altri coinquilini, ed F., una ragazza bisessuale di qualche anno più grande ma con la passione per i ragazzi un po' più giovani di lei.
Sia io, maschio eterosessuale poco più che ventenne, che A., sapevamo benissimo che F. si divertiva a provocarci apertamente, girando per l'appartamento seminuda, guardando diversi porno e masturbandosi in camera sua, ma con la porta aperta: un invito ad entrare a divertirsi con lei sempre valido.
Beh, non che ottenesse grandi risultati: A. era gay, poco interessato alle grazie femminili; io, invece, mi facevo i fatti miei un po' per imbarazzo e un po' perchè non volevo che si creassero fastidi nella conduzione della vita amicale nel nostro appartamento di universitari.
Ma non era del tutto così: spesso, nelle sere d'aprile, quando iniziava essere piacevole trascorrere qualche ora dopocena all'aperto sul terrazzo a fumare e a berci un birrino, non potendo uscire per il lockdown in atto, ci divertavamo a raccontare le nostre esperienze e i nostri desideri; io mi sentivo sbagliato però...era come se fossi attratto dal sesso con un altro ragazzo...questo A. lo aveva capito, forse dalle mie domande sempre più insistenti e particolareggiate, mentre io continuavo a sentirmi sporco, perchè pensavo che un uomo etero come me non dovesse provare curiosità per certe cose.
Ma la curiosità è una brutta bestia: una sera, mentre F. era in camera a studiare, ho preso coraggio e ho chiesto ad A.: "senti, ma se ti chiedessi di provare a fare qualcosa assieme, tu come la prenderesti?".
Eravamo tutti single, niente problemi di eventuali tradimenti o bugie: eravamo liberi di parlare e provare quello che volevamo; forse anche per questo A. mi rispondeva che ok, si poteva provare, magari parlandoci un po' su cosa ci andava di fare; ci si poteva mettere d'accordo, insomma.
E fu così che da quella sera, oltre ai soliti discorsi sull'università e sugli amici, iniziavamo anche a parlare di quello che sentivo di voler sperimentare: gli raccontavo di come avevo voglia di provare a baciare e succhiare un pene, di come mi eccitavo, in realtà, ad immaginare i nostri corpi nudi, tonici e completamente depilati avvinghiati e presi con mano ferma, a penetrare un altro uomo..tutto questo sentivo che mi stava eccitando, e non poco.. si gonfiava dentro i pantaloni la mia voglia, sempre di più.
Avevamo deciso di coinvolgere anche F., che tanto non avrebbe mostrato alcuna remora a partecipare in questa nostra nuova esperienza...e così accadde, più volte, che noi tre avessimo abbandonato ogni resistenza mentale, ogni tabù legato ai gusti sessuali, spesso imposti dall'esterno delle nostre coscienze, per godere solo di una cosa: della cane e degli umori nostri e di chi volevamo scopare, uomo o donna che fosse.
Ormai è passato quasi un anno da quella nostra prima volta, ma è tutto ancora così chiaro...
Mi ricordo di come, sciolti gli indugi legati ad un impacciato imbarazzo iniziale, ho messo le mie mani nei pantaloni di A.e di come sono rimasto piacevolmente sorpreso del fatto che sotto non portava le mutande: meglio così, mi era più facile prenderlo e massaggiarlo con gusto, mentre F. guardava meravigliata di quello che stava accadendo, iniziando a toccarsi e ad infilarsi qualche dita mentre era inginocchiata sul tappeto della camera.
Io e lui, invece, eravamo a letto, ormai spogliati ed entrambi eccitati a pieno; prenendo l'iniziativa, mi avvicino con la bocca ai suoi genitali, che, depilati a puntino, mi invogliavano a leccarli: e così ho fatto, passando la lingua delicatamente sulle sue palle lisce e risalentdo lungo tutta l'asta, fino ad avvolgere quella cappella così dura da desiderare d'istinto che mi venisse in bocca.
Mi ricordo che abbiamo coinvolto subito anche F.: mentre continuavo a pompare il pene di A., lei si era disposta a pancia in su sul letto, pronta per essere scopata da me, mentre io non riuscivo a staccare le mie labbra dal quel pene così duro...possibile che mi piacesse così tanto, a me, che fin'ora non avevo mai avuto rapporti con un altro uomo? Stavo forse facendo qualcosa di sbagliato a godere così tanto per quel motivo? La mia eccitazione era alle stelle, non capivo più nulla...e ho continuato così per un po', pompando il pene di A. e scopando F. di gusto.
Ad un certo punto, desiderosi di provare altre pose, abbiamo cambiato posizione, ed ecco che ora è A. a prendermelo in bocca, mentre io passo a leccare tra le gambe di F.: ma l'eccitazione è troppa per me, godevo contemporaneamente di due persone e dopo pochi minuti sentivo di stare per esplodere. Staccatomi da lei, ho preso il mio compagno di quella notte dicendogli di fidarsi di me...così gli chiesi di mettersi a pancia in su ed esplosi il mio orgasmo sul suo pene: glielo presi subito in bocca, aspettandomi che quasi non mi piacesse, e invece...mmmh, quanto mi piaceva! e piaceva anche a lui...ancora qualche secondo e lo sentivo pulsare dentro le mie labbra, mentre mi riempiva la bocca con numerosi schizzi...una sensazione così soddisfacente!
Ma non mi ero certo dimenticato di F.: con la mia bocca piena del mio sperma e di quello di A., mi avvicino al suo bel culetto, mentre con la lingua inizio a leccare attorno al suo sacro buchetto, pronto per usare tutto quello sperma che colava dalla mia bocca come lubrificante per una bella cavalcata da dietro.
A. intanto continuava a masturbarsi, anche lui, come me, ancora visibilmente eccitato: mentre cavalcavo con forza F., che aveva osservato la scena di prima con gli occhi fuori dalle orbite dall'eccitazione e che stava venendo con dei gemiti che le impedivano di tenere ferme le gambe, ho ricominciato a succhiare il mio amico A., sperando dentro di me che avesse presto un altro orgasmo: evidentemente, per non aver mai succhiato prima un cazzo, non ero poi così male, perchè dopo un po' mi avverte di avere un altro orgasmo.
Mi sfilo da F. e mi faccio venire lungo tutta l'asta del mio pene, perchè anche F. potesse partecipare a questo brindisi di sperma: senza farselo ripetere due volte la vedo prendere il mio cazzo duro come il marmo in bocca per leccare tutto lo sperma di A....beh inutile dire che le sono venuto in bocca dopo poco.
Alla fine di quest'orgia di carne non posso che sentirmi soddisfatto da questa prima esperienza.. di certo lo sono stati anche i miei due coinquilini...non abbiamo però ripetuto spesso questi incontri, forse perchè dentro di me serbavo ancora tanta confusione. Mi chiedevo infatti che cosa fossi...potevo ancora considerarmi etero? Ero forse bisex? O si trattava solo di tanta curiosità destinata a scomparire un giorno così com'era venuta?
Ci ho pensato parecchio a tutte queste domande, e mi sono risposto che non importa: ho goduto appieno il sesso, e tanto mi basta. Quelle domande non me le stavo facendo io, dopotutto: erano domande che forse "gli altri" volevano che mi facessi, era la voce di chi non approverebbe perchè aderenti a costrutti ideologici castranti, magari anche in buona fede, magari solo perchè si è sempre pensato così..chissà, non sono un sociologo, ne uno psicologo...posso solo essere convinto che questa pandemia mi ha portato più consapevolezza di me stesso...qualcosa di buono è successo.
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