Dex e la mamma

  • Scritto da lucaded il 06/04/2021 - 08:11
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Vivevo nel Messico, nel 1800, ero stato allevato da una giovane strega che mi aveva partorito nella sua tribù che poi aveva abbandonato, non sapevo chi fosse mio padre, crescendo mi ero allenato con il tomahawk e l'arco, poi verso i 16 anni, avevamo iniziato a girare su un carrozzone i vari paesi vendendo sciroppo di erbe che Esmeralda creava con le sue conoscenze, tra noi c'era sempre stato un rapporto piacevole e cameratesco, ma ultimamente la sua bellezza mi attirava sempre più, saperla dormire al mio fianco nel carro mi faceva venire delle erezioni vigorose.

Nel nostro peregrinare di villaggio in villaggio avevo acquistato due pistole e un cinturone e proiettili, iniziai ad allenarmi a sparare e ad estrarre la pistola sempre più velocemente, alcune tisane erano portentose e mi potenziarono a livello muscolare e di velocità e prontezza di riflessi.

Un giorno arrivammo ad un laghetto, e Esmeralda mi propose di lavarci, si spogliò, era splendida ignoravo la sua vera età ma dimostrava 20 anni, alta, magra seno scultoreo e gambe ben tornite, mi spogliai a mia volta avevo il cazzo duro e lungo, lei se ne accorse e si mise a ridere, poi si lavò e dopo si avvicinò a me iniziando a carezzarmi, sono anni che non faccio sesso Dex, non ci vedo nulla di male a farlo con te, le infilai il cazzo e iniziai a spingere, ma farlo in piedi era difficilissimo, ad un certo punto irrigidì le gambe e io provai un orgasmo intenso e dopo poco sborrai.

Poi nudi andammo nel carro e iniziammo una grande scopata, i miei muscoli tesi, il cazzo sempre più grosso, le allargai le gambe e iniziai a possederla con forza, la sentivo venire, poi mi sedetti sul letto e continuai a sbatterla, sentivo colare il suo piacere sulle mie palle, poi la girai a pecora e continuai a sbatterla, non venivo mai, alla fine però la sedetti di nuovo sul cazzo e le sborrai dentro.

Poi andammo a lavarci nel laghetto, dopo ci rivestimmo, e fu una fortuna, mentre stavamo cuocendo della carne arrivarono due uomini a cavallo, i quali scesero e a un certo punto spianarono le pistole, per derubarci, avevamo pochi soldi, tirai loro un sacchetto di monete, si misero a ridere dicendo che si sarebbero divertiti con Esmeralda, a quel punto la spinsi per terra e poi mi gettai a terra anche io, mentre cadevo la pistola sparò colpendo a morte uno dei due, caddi e rotolai velocemente mentre l'altro mi sparava ma ero troppo veloce mi mancò mentre io dopo un ultima giravolta lo colpii uccidendolo.

Finimmo di cenare e poi seppellii i due corpi e liberai i cavalli, tenni solo i fucili che non avevano marchi di riconoscimento particolari ed i proiettili.

Sei stato bravissimo mi disse Esmeralda, abbracciandomi, il mio vero uomo.

 

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