Dialogo reale tra me ed Alberto, occorso il 15 Agosto 2025.
Passate da poco le 17 di un afosissimo pomeriggio di Ferragosto, sono rilassata nella vasca idromassaggio. Tra un paio d’ore, mio marito ed io usciremo per andare a cena, poi a ballare.
Sento squillare il mio telefono che ho lasciato al piano inferiore. Ipotizzo che sia mio papà che vuole salutarmi: “Amore… Puoi rispondere tu?”
Manuel, mentre sale le scale, accetta la chiamata e attiva il vivavoce: “Buongiorno! Come sta la mia principessa?”
La voce non è quella di mio padre.
“Sono il marito…” risponde.
“Ah! Allora, come sta la nostra principessa?”
“Gliela passo…”
Quell’ironia non lo fa ridere. Mi porge il telefono ed esce, chiudendo la porta dietro di sé.
Sono certissima, metterei una mano sul fuoco, che Manuel non si è fermato ad ascoltare di nascosto.
“Sei un idiota, Alberto! Ma che battute del cazzo fai? Poi, come ti è saltato in mente di chiamarmi oggi? Ti avevo dato una sola, semplicissima regola: non telefonarmi quando hai la certezza che possa esserci mio marito in casa!”
“...”
“So che senti la mia mancanza, ma te lo ripeto: se mi accorgessi che Manuel fosse anche solo leggermente contrariato dal fatto che tu ed io ci sentiamo o vediamo, troncherei immediatamente la nostra relazione. Non voglio certo rovinare il mio matrimonio per qualche scopata con te. Ti ho più volte ribadito che, anche se tu sei innamorato, per me sei solamente un piacevole diversivo per sentirmi ancora giovane e desiderabile. Detto questo, come stai?”
“...”
“A casa? Pensavo che fossi in vacanza in un posto esotico con una delle tante fighette che ti svolazzano attorno…”
“...”
“Eh, caro mio. La solitudine durante i periodi festivi è una costante nel ruolo degli amanti. Lasciatelo dire da chi, in passato, lo è stata per almeno un paio di volte. Tutti stretti ai propri affetti stabili e tu resti l’ultima ruota del carro.”
“...”
“Sto facendo il bagno. Mi sto preparando per uscire…”
“...”
“Siamo invitati da amici nella loro villa, danno una festicciola.”
Gli racconto una bugia. Se gli dicessi che andiamo a ballare, sarebbe capace di presentarsi al locale che sa che frequentiamo abitualmente.
“...”
“Oggi sono stata tutto il giorno nella nostra piscina. Con questo caldo, non c’erano alternative…”
“...”
“Sì, certo, c’era anche Manuel…”
“...”
“Ma che cazzo di domande fai? Certo che abbiamo scopato! Ti pare che, il giorno di Ferragosto, non faccia l’amore con mio marito? Anzi, ti dico anche che lo abbiamo fatto nella piscina. La camera da letto è un forno.”
“...”
“No, non ho ancora pensato a ciò che indosserò questa sera. Probabilmente, mi metterò un vestitino leggero con i sandaletti… Ma, come mai tutte queste domande? Mi dici sempre che non vuoi sapere nulla di ciò che faccio con mio marito e, improvvisamente, mi tempesti di interrogativi?”
“...”
“No, caro. Capisco che tu bruci dalla voglia, ma non ho nessuna intenzione di fare sesso telefonico con te, adesso, con Manuel in casa che sta aspettando che sia pronta…”
“...”
“No. Non è rispettoso nei suoi confronti…”
“...”
“Non insistere…”
“...”
“No, nemmeno un pochino. Dovrai soddisfarti da solo, dopo che avremo concluso la chiamata tra poco, altrimenti faccio tardi. Devo ancora farmi i capelli e mettermi lo smalto a mani e piedi…”
“...”
“Tranquillo, certo che ci vediamo, sempre se Manuel non avrà nulla in contrario, ma non credo: pensa che, proprio la settimana scorsa, mi ha esortata ad uscire con te prima che riprenda le attività della scuola. Dice che, dopo avverti incontrato, sono molto rilassata e, visti gli impegni che mi aspettano, ne avrò molto bisogno. Ah, ah, ah!”
“...”
“Però, nel frattempo, non tartassarmi di messaggi. Se fai il bravo, per il nostro appuntamento mi vestirò come vuoi tu…”
“...”
“Ah, ah, ah… Body in cotone senza reggiseno e shorts? Non credo che sia l’abbigliamento adatto al ristorante dove andiamo di solito…”
“...”
“Ah, no? E dove vorresti portarmi?”
“...”
“McDonald e camporella? Ah, ah, ah! Hai deciso che dobbiamo tornare adolescenti?”
“...”
“Perfino il materassino gonfiabile nel retro della station-wagon? Come sei organizzato…”
“...”
“Eh sì, mi sa che ci faremo una bella porcellata! Ah, ah, ah…”
“...”
“No, non dire così di mio marito! Non t’immagini quante volte finiamo le nostre serate in camporella. L’ultima volta è stata proprio domenica scorsa, quando siamo andati a trovare la mia amica Kelly…”
“...”
“Oh sì! È stato fantastico. Quando andiamo da lei, torniamo sempre con una tale voglia addosso che non riusciamo mai ad arrivare a casa senza prima esserci soddisfatti. Fingiamo che io sia andata a trovarla con il mio amante e il viaggio di ritorno si interrompe sempre con una scopata memorabile. Questa volta eravamo talmente sudati che, il giorno dopo, abbiamo dovuto lavare gli interni della Jeep con l’idro pulitrice, tanto erano intrisi di nostri liquidi corporei!”
“Pronto… Ma ti stai segando?”
“...”
“Ufff… E va bene. Ma fai veloce. Se non sei venuto entro trenta secondi, chiudo la chiamata senza nemmeno salutarti…”
“...”
“Ti sto cavalcando. Tengo il mio sguardo fisso nei tuoi occhi, mentre faccio immergere il tuo pisello nella mia fica a ritmo sempre più veloce. Sì… Ahhh… Che cazzo grosso e duro hai… Mi sta aprendo in due… Mmm… Come mi scopa bene… Ohhh…, Sssì… Sento che è pronto a sborrare, a riempirmi di crema densa e calda.
Mmmh… Ahhh… Scopami brutalmente, come fai sempre… Ohhh…, Sssì… Sto venendo… Veniamo insieme! Sì, così, ahhh… Esplodi… Mmmh, quanto sperma…!”
“...”
“Soddisfatto? Ma non chiedermi più una cosa del genere, intesi? Adesso ti devo proprio salutare, altrimenti rischio che Manuel entri a vedere che cazzo sto combinando.”
“...”
“Ok. Ti scrivo io. Non la settimana entrante, ma la prossima.”
“...”
“Ok, grazie. Mi raccomando: non scrivermi o telefonarmi se non sono io a dirtelo.”
“...”
“Ok, ciao. Un bacio.”
“Uff… Che fatica gestire questa situazione!” rifletto. Mi domando se ne valga la pena. Dopo aver raccontato a Manuel dei miei primi due appuntamenti “clandestini”, se non fosse stato lui ad incoraggiarmi nel continuare ad incontrare Alberto, non credo che avrei proseguito.
Ma, quando scorgo negli occhi di mio marito la felicità di vedermi rincasare serena e raggiante, dopo qualche ora di sesso con Alberto, mi basta quel suo sguardo, frammisto di gioia e lussuria, a farmi accantonare ogni senso di colpa, e penso che la piena felicità all’interno di una coppia non sia una chimera irraggiungibile, ma un obiettivo alla portata di tutti, se ci sono fiducia, complicità e accettazione delle esigenze dell’altro.
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