"Per il momento, voglio sorvolare sulla storia della moglie del vicario, ma mi voglio soffermare sulla nostra cara, dolce, timida signora Mia Thompson, la nostra famosa fotografa sempre in giro per il mondo per la sua arte. Se l'osservate, notate che porta sempre la coda e i suoi occhi verdi illuminano la stanza. Io non vi posso vedere, ma scommetto che si è seduta in disparte e forse in fondo alla stanza.”
Era vero.
“Spero che vi fidiate delle mie parole, perché la mia fonte è uno dei protagonisti, e la storia sembra così assurda che sembra irreale. Anche se, per mio modesto parere, è molto intrigante e posso dire di essere abbastanza invidiosa, molte donne hanno questa fantasia. Questa avventura è ambientata sul treno notturno Milano-Parigi, dove si stava recando per immortalare una sfilata di moda.
Stava mangiando nel vagone ristorante, quando notò un ragazzo che la fissava; non era da solo, insieme a lui c'era un amico. Pure lui si accorse di lei e gli sorrise. Lei lo ricambiò, questo gesto gli fece coraggio e si avvicinò al tavolo della nostra bella fotografa e le chiese il permesso di sedersi con lei. Mia accettò volentieri e mossa da uno spirito cavalleresco invitò pure l'altro amico.
I due erano studenti francesi che tornavano a casa dopo una gita turistica a Roma. I due giovani erano: Aurelien Leclerc, un giovane dai lineamenti aristocratici, aveva capelli biondi perfettamente pettinati e due incredibili occhi azzurri; Emile Dubois, lui invece sembrava nato nei sobborghi parigini, anche se era molto affascinante, aveva capelli disordinati e i suoi occhi erano così penetranti che mettevano quasi paura.
Allora, la nostra Mia era ancora fidanzata, ma questo conta poco.
A furia di discutere, si fecero le due di notte, e tutti sembravano stanchi. Ma la nostra coraggiosa signorina Thompson decise di invitarli nel suo scompartimento per bere qualcosa. Ovviamente, i due beoni accettarono. La compagnia era piacevole, ma mancava qualcosa per renderla ancora più divertente, e la nostra timidina fece la prima mossa: baciò il ragazzo che le piaceva di più, il nostro altezzoso Aurélien. Chissà da dove prese questo slancio, forse da qualche bicchiere di troppo.
Il nostro caro Emile, molto più rozzo, si sfilò i pantaloni e si accarezzò il pene da sopra le mutande. La nostra attrice protagonista se ne accorse e l'aiuto con la sua mano felpata, il pene reagì a quella stimolazione e comparse la prima erezione. L'amico, che era impegnato nella limonata, accarezzava il seno delicato che aveva di fronte.
Anche l'altro organo sessuale aveva un bisogno ingente di uscire. Si poteva notare facilmente la sua erezione tramite i pantaloni. La nostra fotografa si sedette esattamente in mezzo ai due spasimanti, abbassò la lampo dei pantaloni e con movimenti esperti andò alla ricerca del suo desiderio. Lo estrasse che era già in forma e gli succhiò la cappella. Con la mano destra continuava a masturbare il collega studente. Dopo qualche secondo, cambiò partner, la sua bocca accoglieva il pene di Emile e la mano segava quello di Aurelien”.
Nella sala della villa, tutti ascoltavano attentamente, avevano i loro pensieri, invece la diretta interessata sembrava annoiata da quel racconto.
“I pompini e la masturbazione erano solo l'antipasto di quello che sarebbe successo da li a poco. La nostra eroina, scusate vorrei essere stata al suo posto, decise di togliersi le mutandine, prese a schiaffi entrambi i peni, li misurò con gli occhi e cavalcò quello che le sembrava più grosso, ovviamente quello di Aurelien, e venne penetrata da quel pezzo di carne sostanzioso. Che fece il nostro caro Emile, dove stare li in disparte a farsi le seghe, ma ovviamente no. Si alzò in piedi sul divanetto dello scompartimento e appoggio la punta della cappella alle labbra della loro amante, che si dischiusero subito. Quando veniva sbattuta verso l'alto, accoglieva il pene nella bocca, cosi viceversa, quando scendeva il pene usciva dalla sua bocca. Tramite la sua bocca la pelle del pene eretto scorreva lentamente lungo l'asta.
Inutile dire che il viso della nostra Mia era diventato rosso peperone.
Ora arriva la svolta definitiva, quella cosa che ogni donna dovrebbe fare una volta nella vita, vediamo se indovinate. Il ragazzo del popolo, anche godendosi il pompino era stanco della bocca e tornò con i piedi per terra, letteralmente. Si fermò un attimo a controllare la situazione, accarezzò l'ano della nostra cara ragazza. Si bagnò le dita, si accarezzò il glande e poi si decise.
Ficcò la sua mazza nell'ano e la loro puttanella sobbalzò. La ragazza ne fu sorpresa, ma la cosa l'eccitava ancora di più. Emile da dietro gli accarezzò il piccolo seno e lo porse all'amico che subito morse il capezzolo destro e lo tirò a se.
La timidina ansimava, si sentì travolgere e senza preavviso venne raggiunta da un orgasmo impetuoso che le scorse dalla testa ai piedi. Per dimostrare quello che le era successo, appena scavallo il giovane aristocratico, ebbe un getto di squirt che finì sulla camicia del suo amante. Mia ansimava, era esausta, ma felice. Con il sorriso sulle labbra tornò a sedersi in mezzo ai due ragazzi, afferrò il pene di Aurelien con la mano destra e quello di Emile con quella sinistra. Si sentiva potente. Erano nelle sue mani, questa la potevo evitare. Li segava velocemente e ogni tanto gli dava una leccatina delicata. Il primo a raggiungere la eiaculazione fu il borghese, ma il suo amico lo raggiunse subito, grazie alle magie della bocca della nostra fotografa. I tre amanti appassionati si addormentarono verso le 4 del mattino, stretti in un intimo abbraccio. Al risveglio, ognuno intraprese il proprio cammino, e le loro strade non si incrociarono mai più.”
Alla fine della storia, fissarono il marito, ma nessuno aveva il coraggio di rivolgergli la parola. Colui che espresse la sua opinione fu proprio lui, con una frase enigmatica: "È impossibile” .
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