L'ultimo racconto è stato devastante; nessuno aveva il coraggio di parlare, soprattutto dopo quel pugno. L'atmosfera sembrava più tranquilla, anche se bastava poco per far scattare la scintilla. Sophie sembrava affetta da un attacco di panico, ma l'ombra era implacabile sopra di loro.
“Lo so, questo è stato troppo. Non volevo credere neppure io quando la ragazza mi ha raccontato tutto davanti a una tazza di cioccolata calda. Forse ora è meglio che vi racconti di una storia d'amore. Infatti, è questo che tratta il prossimo racconto, moderno ma sempre d'amore si tratta. L'ho visto nascere sotto i miei occhi; il motivo ve lo spiegherò più tardi. Come avete notato in precedenza, ho saltato Isabelle, la nostra talentuosa e misteriosa artista, nonché moglie del Vicario. L'ho fatto perché non me la sentivo di parlarne dopo suo marito.
Anche il modo in cui si sono conosciute è alquanto particolare, sì, vi sto parlando di due donne. La signora Harrison stava sistemando i fiori sulle tombe del cimitero nei pressi della chiesa, quando giunse a quella di un ragazzino. No, non preoccupatevi, non hanno fatto sesso su una tomba. Lì c'era una donna avvolta nei suoi pensieri. Isabelle andò a sbattere contro un vaso e lo fece cadere. La donna, che si chiama Valentina, si voltò e guardò con i suoi misteriosi occhi grigi la signora che l'aveva disturbata. Sembrava seccata. La moglie del vicario fece gli onori di casa e come spesso capita divennero amiche; avevano una cosa in comune. Lo so è brutto dirlo, anche perché due degli interessati sono qui, la morte di un figlio.”
Isabelle, che fino ad allora era rimasta in silenzio, si commosse.
“Da allora si vedevano ogni sera verso le 17 a bere del tè. In quelle serate si confidarono tutto. Isabelle le confidò i dubbi su suo marito; invece, Valentina parlava sempre del suo ex marito, sul perché l'aveva lasciata e di un nuovo aspetto di sé che era rimasto nascosto per anni. Era lesbica. Fu dopo un passaggio in chiesa che Valentina, più giovane di dieci anni, baciò la nostra signora Harrison. I baci si fecero più frequenti e più appassionati. Quando stava con lei si dimenticava totalmente del marito. Arrivò il 30 ottobre.
Il marito era fuori città per un convegno religioso e Isabelle decise che doveva ritrarre la sua amica nuda. Era il suo regalo di compleanno. Ed eccole li nel suo studio. Valentina era nuda coperta solo da un leggero lenzuolo. Aveva un corpo alquanto muscoloso, molto probabilmente si allenava ogni giorno. I lunghi capelli biondi coprivano il suo seno sodo, piccolo, ma molto carino. Pure lei si era vestita in modo seducente, soprattutto i leggings avvolgevano il suo bellissimo sedere. Raramente si era sentita così femminile e stava scoprendo un lato diverso di sé.
Dopo un profondo silenzio, si sentì dire: "Sei bellissima oggi". Era stata la neo modella. Il quadro stava prendendo forma, almeno la bozza iniziale dalla quale Isabelle avrebbe ricavato l'opera finale.
Valentina aprì ancora bocca:”riposa un attimo, siediti accanto a me”. La moglie del vicario obbedi e si sedette sul divanetto a pochi centimetri dalla sua bocca. L'aveva baciata diverse volte, ma oggi si sentiva particolarmente agitata. L'amante gli baciò la mano sporco di pittura, poi prese l'iniziativa, le infilò la lingua in bocca. Un brivido le attraversò il corpo, lo stava per fare davvero, l'aveva immaginato per diverse volte, ma ora li, era presente. Corse la mano su quel corpo nudo e l'accarezzo il seno. Vide i capezzoli indurirsi. La mano della nostra protagonista era molto delicata. La sua amante non rimase immobile. I suoi baci divennero più appassionati e la sua mano penetrò i leggings in cerca della passera che sapeva già essere bagnata.
Valentina indicò di scambiarsi di posto e tolse prima i leggings e poi le mutandine della sua nuova compagna. Rise e affondò la lingua dentro di lei. Nella mente della signora Harrison si scontrarono molteplici sentimenti e sbarrò gli occhi. Il suo clito veniva succhiato con delicatezza. Dato che iniziava a sudare, si tolse di getto il top bianco e il seno, un po cadente, rimase all'aria. Era consapevole che fino ad allora non aveva mai provato cose simile ed era solo l'inizio. La lingua vellutata le esplorava le labbra, le morse. Il sesso orale finì in quel momento. La lingua, che prima era dentro di lei, ora scorreva, in modo deciso, lungo il suo corpo. I suoi capezzoli non venivano succhiati dalla nascita di suo figlio, anche se quella sensazione era diversa.
Valentina le prese le mani e la fece rialzare, ora i loro seno erano a contatto, le loro lingue erano in contatto e anche le loro passere si sfioravano. La sua nuova amica spingeva la sua passera contro la sua, simulando una penetrazione, anche se era diverso, la sensazione era magnifica. Erano entrambe bagnatissime.
Isabella venne sospinta sul tappeto della stanza, le vennero spalancate le gambe. Percepì gli umori della sua amica scorrere sopra di lei. Stavolta Valentina non si limitò a strusciarsi, ma la stava scopando in tutto per tutto. Le gambe della signora Harrison erano appoggiate sulle spalle di lei. Ogni volta che i due cliti erano in contatto i brividi scorrevano in tutto il corpo. Anche se faticavano a respirare, ogni tanto si baciavano. Su entrambi i volti si vedevano tracce di sorrisi. Questa si chiama felicità
Quasi per un miracolo celeste, raggiunsero l'orgasmo contemporaneamente. Continuarono a baciarsi per tutta la notte e si addormentarono abbracciate. Il quadro non fu mai finito, almeno per ora.
Sono doppiamente felice di questa storia, perché dovete sapere che Valentina è mia sorella e nella vita ha già sofferto anche troppo.”
Quella fu una sorpresa per tutti, finalmente avevano un indizio di chi fosse la loro ospitante. L'ultima a parlare fu proprio la moglie del vicario - “Ma allora tu sei, ma non è possibile” - Si girò e sembrava che, visto che non c'era nessuno, fissasse i vuoto.
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