Ciao a tutti, sono sempre Vanessa, mi descrivo brevemente di nuovo per chi non avesse letto i miei primi racconti, ho 22 anni ma tutti mi dicono che ne dimostro un paio di meno e sono single per scelta. Lavoro come assistente alla direzione per una famosa azienda manifatturiera italiana.
Sono sempre stata una bella ragazza, 167cm, 49kg, fisico atletico grazie alla palestra, culo tondo e sodo, capelli biondo naturale lunghi fino a metà schiena. Ma ad attirare l'attenzione è soprattutto il mio seno, una quarta abbondante. Adoro mostrarlo e metterlo in risalto con profonde scollature.
Oggi partiamo da più indietro e vi racconterò un’aneddoto che mi è successo 2 anni fa, questa è la storia che mi ha portata ad interessarmi alla dominazione.
In quel periodo ero un’assidua frequentatrice di una famosa chat erotica, dove si potevano conoscere molte persone, alcune più interessanti di altre, si poteva parlare online, scambiare foto e se si trovava l’intesa giusta si poteva anche organizzare un’incontro diretto.
Un giorno mentre parlavo del più o del meno mi arriva un messaggio da Antonio, si presentava come un’uomo sposato di 49 anni desideroso di scambiare opinioni e fantasie riguardo al sesso.
Abitava a Venezia, quindi non proprio vicino, il che era perfetto in quanto non desiderava uno che mi proponesse incontri o che mi desse fastidio in quel senso, quindi iniziammo a parlare ognuno delle proprie fantasie.
Mi raccontò delle sue esperienze, delle volte in cui aveva tradito la moglie, delle sue perversioni e di molto molto altro.
Ci scambiammo le prime foto, era alto e moro, fisico atletico ed abbastanza muscoloso, un gran bell’uomo insomma.
Durante una delle nostre chat mi parlò del suo desiderio di avere una donna al suo comando, che avrebbe dovuto obbedire ad ogni ordine che lui dava, senza discutere. Non mi dilungherò troppo nella descrizione di cosa voleva in quanto come avrete intuito lo scoprirete leggendo il racconto.
Posso dirvi però che ogni cosa che mi diceva mi lasciava dentro qualcosa, ero sempre più dentro al suo mondo e desiderosa di provare ad essere usata da lui.
Dopo alcune settimane di intensa chat ero al limite, perennemente eccitata. Lui mantenne la parola e non mi propose mai nulla più del solito appuntamento in chat, quindi fui io a prendere l’iniziativa ed a chiedergli se potessimo incontraci e realizzare la sua fantasia, che ormai era diventata anche mia.
Lui ne fu sorpreso ma accettò subito la mia proposta e dopo esserci scambiati i numeri di telefono iniziamo a parlare su WhatsApp ed a sentirci telefonicamente con una certa frequenza. Lui mi disse subito che non poteva nei fine settimana a causa della moglie, e che poteva organizzare uno o due giorni in settimana prendendo una pausa dal lavoro e fingendo con la moglie di andare via per lavoro.
Per me non vi erano particolari problemi ed organizzammo di vederci la settimana successiva, la prima di Luglio. Avremmo passato assieme il giovedì ed il venerdì. Avremmo dormito assieme e come luogo dell’incontro scegliemmo Verona, circa a metà strada da entrambi e soprattutto una località dove avremmo potuto fare qualsiasi cosa garantita dall’anonimato di entrambi.
Come da accordi mi mandò una lista con i vestiti che potevo portare, e di come avrebbe dovuto trovarmi al nostro primo incontro.
Mi disse anche una parola d’ordine, cucchiaio, che avrei dovuto usare nel caso il gioco non mi piacesse più o nel caso in cui volessi interrompere immediatamente quello che stava accedendo. La memorizzai sperando di non doverla mai usare.
Gli avevo detto i miei limiti, cosa non avrei mai e poi mai fatto. Non dovevano rimanermi segni addosso, non avrei mai fatto scattare o roba simile e non avrei in alcun modo accettato di fare nulla in presenza di minori e con animali. Lui accettò dicendo che non vi erano problemi.
Fui io a scegliere e prenotare un’hotel nel centro di Verona, un’hotel di classe ed abbastanza elegante, mi sembrava perfetto.
Al mattino del giorno concordato mi svegliai molto presto, mi vestii come mi era stato ordinato, con un vestitino azzurro, molto leggero, di una stoffa che lasciava trasparire cosa vi fosse sotto, molto corto e largo che svolazzava ad ogni mio passo rischiando di mostrare sia il culo che tutto il resto, la scollatura abbondante non lasciava spazio all’immaginazione mostrando a tutti le mie forme abbondanti. Sotto di esso avevo messo come da ordini un perizoma nero, il contrasto di colori era molto evidente. Niente reggiseno, non ne portai nemmeno uno. Completava il tutto un paio di scarpe abbastanza eleganti con un vertiginoso tacco 12.
Ci eravamo dati appuntamento alle ore 10.00 fuori dal casello autostradale di Verona Sud. Io arrivai in leggero anticipo, fermai la macchina con le 4 frecce lungo la corsia di emergenza subito dopo il casello, aspettai l’orario prestabilito e scesi. Mi aveva avvisata con un messaggio che era in orario. Il gioco sarebbe iniziato subito, senza sosta per tutti i 2 giorni. Mi appoggiai al retro della mia macchina e dopo meno di un minuto lo vidi arrivare. Si fermò dietro di me, scese e si posizionò di fronte a me.
“Buongiorno e benarrivata piccola troia tettona” disse mentre mi infilava la mano sotto al vestito per toccarmi direttamente la figa.
“Buongiorno Antonio” risposi, era così che mi aveva detto di chiamarlo per tutto il tempo, non voleva che lo chiamassi padrone o altro in pubblico. Spostò la mano dal mio inguine ed abbassò il vestito scoprendomi i seni. Chiunque passava poteva vedere la scena, questo mi rendeva ancora più eccitata ad ogni secondo che passava. Mi chiese se il viaggio era andato bene e parlammo di come raggiungere l’hotel, sempre con il mio grosso seno al vento ed a disposizione degli occhi di tutti i passanti.
Quando mi disse di fare strada mi accompagnò alla portiera, la apri e mi disse che mi avrebbe ricoperto lui il seno una volta arrivati nel parcheggio dell’hotel.
Fu un tragitto di circa 10 minuti, ad ogni semaforo mi fermavo, controllavo spesso che la sua macchina fosse sempre dietro di me. Sentivo gli sguardi di tutti addosso, dai finestrini si vedeva chiaramente che ero in topless, in molto suonarono il clacson al mio passaggio, ed ogni volta io mi bagnavo sempre più.
L’hotel aveva un parcheggio sotterraneo, avevo già prenotato 2 posti auto. Al nostro arrivo mi fermai davanti alla sbarra di accesso e suonai il campanello. Vidi chiaramente la telecamera che puntava verso il posto di guida, non mi coprii lasciando che chiunque avesse risposto potesse vedere i miei seni scoperti. Mi rispose un’uomo, e dopo aver dato il nome della prenotazione mi aprii ed entrai. Parcheggiai vicino all’ingresso ed Antonio si mise accanto a me da lato del passeggero. Con ampi gesti della mano mi disse di raggiungerlo dal suo lato. Scesi ed andai di fianco alla sua portiera che si aprì subito. Mi disse che ero stata brava, mi infilò di nuovo due dita nella figa e, dopo essersele portate alle labbra per sentire il mio sapore mi rimise a posto il vestito ricoprendo per quanto possibile i miei seni.
Dopo aver sbrigato velocemente le formalità in reception arrivammo in camera. Eravamo al secondo piano e la finestra affacciava direttamente sulla piazza sottostante.
Spalancò le tende e mi disse subito di spogliarmi completamente, cosa che feci senza problemi. Lui sistemò le sue cose nell’armadio e mi disse che potevo sistemarmi e mettermi comoda.
Mi guardava mentre aprivo la mia borsa e sistemavo le mie cose, i trucchi, i vestiti che mi aveva detto di portare.
Finimmo verso le 11.30 quando mi disse che aveva prenotato per il pranzo in un ristorante elegante del centro di Verona. L’avremmo raggiunto comodamente a piedi, quindi mi disse di rivestirmi come prima, perizoma nero e vestitino leggermente trasparente azzurro. Dopodiché scendemmo e ci incamminammo nel centro di Verona.
Nonostante fosse giovedì mattina in giro vi erano molte persone, molte più di quante avessi immaginato. Ho sempre adorato essere all entro dell’attenzione, va con quel vestitino semitrasparente che faticava a contenere le mie forme mi sentivo completamente alla vista di tutti. Ero perennemente eccitata e bagnata.
Il ristorante era davvero molto elegante. Decisamente troppo per il mio abbigliamento. Appena entrati vidi che tutti i presenti si girarono a guardarmi. Era la sensazione più eccitante mai provata.
Ci diedero un tavolo al centro della sala, in quella posizione ero visibile da tutti.
Mi disse che dopo ogni portata avrei dovuto alzarmi ed andare al bagno, sculettando ed attirando l’attenzione il più possibile. Durante il pranzo parlammo delle nostre vite, delle nostre esperienze. Per i presenti potevo benissimo essere sua figlia vista la nostra differenza di età, anche se credo che chiunque mi vedesse pensasse che fossi una escort d’alto bordo.
Finimmo il primo piatto, mi alzai e dopo aver chiesto informazioni mi diressi verso il bagno. I tacchi faceva molto rumore sul pavimento in marmo del locale ed attirarono ancora di più gli sguardi su di me.
Ne approfittai per una veloce pipi e mi sistemai il trucco prima di tornare al tavolo.
La stessa scena si ripetè dopo ogni portata, finche dopo aver pagato il conto mi disse di togliere il perizoma e darlo a lui. Mentre stavo per alzarmi ed andare in bagno mi fermò e mi disse di farlo li seduta.
Alzai il bordo inferiore del vestito e sollevando leggermente il sedere feci scivolare il piccolo pezzo di stoffa fino ai piedi. Alzai prima un piede e poi l’altro lasciando il perizoma a terra. Con il suo piede lo spostó fuori dal bordo del tavolo, e alzandosi per uscire mi disse di raccoglierlo piegandomi a 90 senza flettere le ginocchia.
La scena che regalai ai signori dei tavoli dietro di me fu incredibile, lasciai le gambe leggermente aperte. Il sedere era completamente esposto e si vedevano chiaramente le labbra della figa leggermente socchiuse. Lo raccolsi con movimenti lenti, mi rialzai e lo raggiunsi fuori dal ristorante.
Mentre camminavamo per le vie del centro disse la parola d’ordine, in questo modo uscendo dai nostri ruoli potevo parlare liberamente. Mi chiese come mi ero sentita mese fosse stato troppo per me. Risposi che era stato davvero molto eccitante, che mi ero sentita molto a mio agio in quel ruolo che potevamo continuare senza problemi, anzi che poteva osare e farmi osare ancora molto di più. Ero perennemente eccitata e bagnata come non mai e gli e lo confessai subito. Camminando mi mise un braccio attorno alla vita stringendomi a se ed in questo modo sollevava leggermente il vestito già molto corto che ora lasciava vedere il profilo inferiore del mio culo.
Camminammo in questo modo per un po guardando le vetrine dei negozi come una coppia normale, ogni tanto entravamo a provare qualche vestito, rigorosamente molto corto e scollato. Quelli che piacevano di più a lui me li comprava a patto che mentre li provavo lasciavo la tenda dei camerini volutamente aperta per farmi vedere da chi passasse per il negozio in quel momento.
Quando passammo di fianco ad una farmacia si fermò. Mi diede dei soldi dicendomi di entrare ed andare dal farmacista maschio più giovane che c’era e che avrei dovuto comprare 3 scatole da 12 di preservativi. Avrei dovuto avere un’atteggiamento provocante, far eccitare ed imbarazzare il farmacista quanto più possibile.
Accettai, presi i soldi e mi diressi all’interno dei locali.
Una farmacista donna, un signore sui 50 anni ed uno al massimo di 35, lui!
Stava al bancone più a destra, isolato dai colleghi.
“Buongiorno, dove posso trovare i preservativi?” Chiesi mentre vedevo che i suoi occhi fissavano il mio seno.
“Buongiorno a lei, prego mi segua che le mosto lo scaffale”
Mentre lo seguivo vidi Antonio che osservava la scena da dietro di me, come se fosse un’altro cliente in coda. Lo ignorai e seguii il farmacista verso lo scaffale con i preservativi.
Ne prese una scatola da 6 di una famosa marca “Questi sono in offerta oggi” mi disse.
“Grazie, tuttavia a me ne servirebbero 3 scatole da 12” sorrisi, poi mi ricordai che l’ordine era far eccitare ed imbarazzare il farmacista quindi lo incalzai “Sà questa sera devo partecipare ad una gang bang organizzata dal mio amante e non so bene quanti cazzi devo soddisfare, è stato sul vago dicendomi che i avrebbero distrutta ed io vorrei andare sul sicuro”.
Il viso del ragazzo divenne di colpo rosso fuoco si girò e prese 3 scatole dal ripiano e me le fece vedere. “Scusi se chiedo, ma non conosco questa marca, sono resistenti?” chiesi.
Lui in palese imbarazzo mi assicurò che facevano al caso mio.
“Grazie, già che ci siamo posso chiederle anche un parere medico? mi servirebbe una crema contro le screpolature, ho un’irritazione della pelle che mi da fastidio!” dissi. Ormai volevo giocare oltre ogni limite.
Lui cerco di mantenere un tono professionale anche se era decisamente in imbarazzo “Di che tipo di irritazione si tratta?”
Approfittando che eravamo ancora nel fondo del locale dietro allo scaffale appoggiai le scatole sul ripiano e con un movimento veloce abbassai il vestito scoprendo il seno destro “guardi, è qua” dissi sollevando la tetta per mostrare la pelle al di sotto.
Rimase imbambolato per alcuni secondi poi si avvicinò per controllare meglio. Ovviamente non vide nulla visto che non era presente nessun segno particolare e me lo disse.
“Come no? Se passa la mano qua sente che è più ruvida la pelle, come se fosse screpolata” risposi simulando il movimento con la mia mano ed invitandolo a fare lo stesso.
Mi toccò il seno con delicatezza, mantenendo un tono ed un portamento più che professionale. Non sentì nulla ma disse lo stesso che poteva darmi una crema apposta che avrei dovuto mettere 2 volte al giorno.
Rimisi a posto il vestito, lo seguii in cassa, pagai ed uscii in attesa di Antonio che arrivò dopo qualche minuto.
“Sei proprio una gran vacca lo sai?”
“Grazie, spero che lo spettacolo sia stato di tuo gradimento”
Tornammo all’hotel abbracciati come in precedenza. La sua mano teneva il mio vestito sempre più sollevato mostrando il mio sedere a tutti i passanti.
Entrammo nell’ascensore e mi fede cadere le spalline del vestito che subito arrivò al pavimento. Lo raccolse e se lo mise nel sacchetto dei preservativi.
Le porte dell’ascensore si aprirono, lui usci e premette il tasto del piano superiore dicendomi che una volta su avrei dovuto uscire e tornare al nostro piano utilizzando le scale. Mi avrebbe aspettato in camera.
Quando le porte si riaprirono mi affacciai e non vidi nessuno, uscii e cercai le scale. Erano in fondo al corridoio, le scesi ed arrivai al nostro piano. Mentre percorrevo il corridoio una delle poste si aprì ed usci un signore vestito elegante sui 60 anni, lo salutanti con un buonasera ed un ampio sorriso, mi fermai davanti alla nostra camera bussai ed aspettai che Antonio mi aprisse.
L’uomo era rimasto fermo immobile a fissarmi, quando la porta si aprì entrai come se nulla fosse.
Dopo aver chiuso mi prese e mi fece inginocchiare. Si slacciò i pantaloni e si spogliò con tutta calma. Mi disse di aprire la bocca e mi mise il cazzo ancora moscio dentro. Iniziò a muoverlo nella mia bocca. Lo sentivo crescere di dimensioni e di consistenza tra le mie labbra.
Quando diventò turgido e duro iniziò a muoverlo più velocemente scopandomi la bocca fino alla gola.
Mi prese e mi fece alzare mettendomi a 90 appoggiata al davanzale della finestra.
Questo trattamento continuò per qualche minuto poi mi prese e mi fece alzare. Mi portò davanti alla finestra e mi mise a gambe larghe. Mi disse che tutti dovevamo vedermi se mi spinse delicatamente contro al vetro. Era freddo ed il contatto con la mia pelle mi fece sussultare. Ero appiccicata alla finestra. Il viso girato da un lato mentre le tette strette a contatto con il vetro risultavano ancora più grosse.
Si posizionò dietro di me, appoggiò il cazzo sulle labbra della mia figa e con 2 colpi decisi lo spinse dentro tutto. Sempre tenendomi appoggiata al vetro mi prese per i fianchi ed iniziò un scopata infernale con colpi profondi e decisi che mi fecero avere 2 orgasmi a ripetizione.
Mentre mi scopava mi insultava continuamente dandomi della vacca, della troia, della puttana, della cagna da monta e molto molto altro. Prima che potessi raggiungere un terzo orgasmo uscì e dopo avermi sputato sul culo vi appoggiò la cappella ed iniziò a spingere piano, entrando ma dandomi il tempo di abituarmi alla penetrazione.
Quando fu sicuro che il mio culo si era abituato al suo cazzo mi riprese per i fianchi ed iniziò a pomparmi sempre più veloce.
Mi scopava senza sosta. Usciva ed entrava completamente. alternava colpi profondi nella figa e colpi ancora più profondi nel culo. Fu solo dopo altri 2 miei orgasmi che lo sentii pulsare preparandosi alla sua venuta.
Mi fece inginocchiare e mi spinse il cazzo fino in fondo alla gola dove mi riversò una quantità allucinante di sbarra che ingoia a fatica.
Si fece ripulire completamente il cazzo dalla mia abile lingua e si diresse verso la doccia.
“Ora lavati che devi essere perfetta, tra un’ora e mezza usciamo per cena e la serata. Ti metterò i vestiti da usare sul letto mentre sei in doccia.”
“Grazie Antonio” risposi semplicemente.
“E riposati, che stasera diventerai la più grande vacca da monta di tutta Italia”
…Continua
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