Bentornati, sono ancora Vanessa. Questo è il finale della mia avventura Due giorni da troia, leggete i 2 precedenti capitoli prima di questo.
Mentre camminavamo verso l’uscita del locale passavamo attraverso ad una moltitudine di ragazzi. Molti toccavano e si strusciavano addosso a me. Il vestito era salito fino a scoprire la mia figa ma come mi era stato ordinato non lo sistemai.
Quando uscimmo ero molto più visibile ma non mi nascosi nemmeno in quel caso. Volevo vivere la mia avventura appieno e senza rimorsi, ma soprattutto volevo che Antonio fosse fiero di avermi scelta e condotta.
Salimmo in auto e partì ma non prima di avermi detto di nuovo di scoprire i seni come avevo già fatto in precedenza.
Giudò fino ad una stazione di servizio dove si fermò per fare benzina. Mi ordinò di scendere e farla io mentre lui cercava una cosa sul cellulare.
Capii che era parte del gioco, scesi con il vestito che praticamente non serviva più a nulla. Era come una panciera. Non copriva nulla di quello che normalmente avrebbe dovuto coprire.
Mentre facevo benzina si fermò un’altra auto al benzinaio e scesero 2 ragazzi palesemente ubriachi. Io non avevo ricevuto istruzioni di nessun genere quindi rimasi in silenzio facendo finta di nulla.
Loro però mi videro e vennero verso di me iniziando a provarci, a toccare ed ad insultarmi. Io cercavo di ignorarli ma era molto difficile fare il pieno in quel modo.
Quando uno dei 2 si mise dietro di me e mi diede una sonora pacca sul culo vidi Antonio che scendeva. Mi raggiunse e mi disse di rientrare in auto.
Sovrastava fisicamente entrambi i ragazzi che dopo un breve scambio di battute se ne andarono continuando ad insultare entrambi.
Quando risalì mi chiese se avevo avuto problemi, dissi di no, mi sorrise e proseguimmo.
Arrivammo dopo circa 20 minuti ad un parcheggio con alcune macchine ed alcuni camion parcheggiati. Era in una zona industriale. Sul momento non capii, poi vidi alcune persone all’interno delle auto. Alcune con coppie, altre solo con uomini. Alcuni scendevano e guardavano dentro alle altre vetture e tutti erano nudi o con i pantaloni abbassati.
Era un parcheggio per scambisti e guardoni.
Fece un giro in auto del parcheggio per capire la situazione e trovare il posto migliore. Quando decise di averlo trovato si fermò. Era più o meno al centro del parcheggio, vicino ad un lampione che illuminava la zona vicino a noi.
Vidi che alcuni dei presenti ci notarono e iniziavano a guardare anche verso di noi.
Antonio si sbottonò i pantaloni e mi ordino di iniziare a succhiarlo mettendomi in posizione tale che gli altri da fuori potessero vedermi il culo.
Mi misi in ginocchio sul sedile del passeggero esponendo il culo dal finestrino ed iniziai a succhiarlo avidamente. Avevo proprio voglia di una bella scopata e quel cazzo era quello di cui avevo bisogno.
Quando fu completamente duro mi disse di uscire e raggiungerlo da suo lato. Quando arrivai scese e mi fece mettere a pecorina sul suo sedile ed iniziò a scoparmi con foga ebbi subito un’orgasmo che mi tagliò il fiato. Continuava a scoparmi con molta forza fino a che mi fece girare e mi venne in bocca. Io ingoiai tutto di gusto e rimasi ferma dov’ero. Lui si rivesti, mi fece uscire e mi sfiló il vestito lasciandomi nuda con solo i tacchi.
Raccolse un sacchetto dal sedile posteriore e mi prese per mano, mi accompagno a fare il giro del parcheggio per mostrarmi ai presenti. Gli uomini scendevano e mentre si segavano mi guardavano commentando il mio corpo. Anche una donna mi guardò e si lasciò andare a commenti veramente volgari sul mio corpo e su quanto fossi zoccola.
Mi portó vicino ad un’aiuola dove dal sacchetto tirò fuori una coperta che stese sul prato. Mi ordinò di sdraiarmi e di aspettare li ferma.
Prima di tornare verso il parcheggio lanció a terra le scatole di preservativi che mi aveva fatto comprare nel pomeriggio.Quando fu completamente duro mi disse di scendere e raggiungerlo dal suo lato. Uscii dall’auto e mi posizionò
Io ormai avevo capito cosa sarebbe successo. Ero fradicia eccitata e pronta a tutto. Ammetto che la vodka bevuta prima mi ha aiutato molto.
Antonio si fermò a parlare con i presenti. Non so cosa gli disse ma subito vidi che tutti venivano verso di me. La donna per prima.
Mi si avvicinò e mi torturó subito i seni, mi palpava ruvidamente. Mi mise 2 dita nella figa e ne assaggiò il sapore commentando che ero troppo usurata per i suoi gusti, quindi tornó dal suo accompagnatore.
Da questo momento in poi ammetto che i miei ricordi sono un po offuscati. Scrivo quello che successe in base a quello che ricordo e soprattutto a quanto mi ha raccontato la mattina dopo Antonio.
5 uomini si precipitarono sul mio corpo steso. Mi palpavano violentemente stringendomi e seni ed infilandomi 2-3-4 dita nella figa. Il primo cazzo che mi si presentò davanti alla bocca lo ingoiai subito ed iniziò a pomparmi come se fosse nella figa. Un’altro lo sentii che spingeva sulle mie labbra inferiori per entrare, cosa che riuscì a fare quasi subito iniziando a scoparmi violentemente.
Quello che mi scopava la bocca si fermò ed usci ma fu rimpiazzato subito da un’altro che mi scopava ancora più violentemente fino alla gola.
Ricordo di aver visto Antonio in disparte, osservava la scena da qualche metro di distanza mentre fumava una sigaretta. Ricordo di averlo guardato negli occhi ed aver visto un cenno di assenso soddisfatto con la testa.
Uno di quelli mi prese e mi fece girare a pecora ed iniziò a scoparmi senza ritegno. Dava colpi molto veloci e profondi. Un’altro mmi venne davanti e me lo mise in bocca. Iniziai a succhiarlo con foga.
Ero in trance volevo sempre di più sempre. Mentre mi scopava a quel ritmo ebbi un devastante orgasmo che mi fece perdere l’equilibrio, non cadde a terra solo perché l’altro uomo mi teneva la testa per impalarmi la bocca con il suo cazzo.
Antonio mi disse che continuavo a chiedere a tutti di scoparmi di più. Più forte.
Volevo essere riempita da tutti in ogni modo.
Quello che mi scopava dopo alcuni minuti non resistette più e venne dentro al preservativo. Non fece in tempo ad uscire che un’altro aveva preso il suo posto.
Mi punto il cazzo sul culo e spinse fino in fondo. Ci volle qualche colpo ma entrò tutto ed iniziò a scoparmi il culo con molta forza.
Io urlavo di piacere e dicevo di volerne ancora ed ancora. Antonio mi disse il mattino dopo che non aveva mai visto nessuna così vogliosa mente veniva riempita da così tanti sconosciuti.
Quel trattamento durò per non so quanto tempo e non so quanti uomini. Mi scoparono tutti e poi si fermavano a vedere gli altri che si approfittavano di me.
Vederli li attorno mi faceva sentire veramente troia e più mi sentivo così più volevo essere scopata con forza.
Uno dei presenti si sdraiò a terra e mi fece impalare con il suo cazzo nel culo. Saltavo sopra quel palo di carne a gambe aperte, questo invitò un’altro dei presenti ad entrarmi davanti. Mi scoparono assieme con forza bruta. Senza pensare al mio piacere e questo me ne dava ancora di più. Un terzo uomo mi venne davanti al viso dandomi il suo cazzo da assaggiare.
Era diverso dagli altri. Lo guardai in faccia. Vidi un’uomo di colore veramente enorme. Sarà stato alto quasi 2 metri, fisico muscoloso e possente. Ma soprattutto un cazzo mostruoso.
Appena lo vidi davanti aprii la bocca e con la mano mi infilai la grossa cappella in bocca anche se faticavo a contenerla tutta. Iniziai a leccarlo ed a succhiarlo avidamente. Non era ancora completamente duro. Ormai avevo dimenticato i due cazzi che avevo dentro, me ne ricordai solo quando quanti in contemporanea vennero nei preservativi. Mi fecero alzare e mi potei dedicare di nuovo a quel mastodontico palo di carne. Lo ripresi in bocca ancora per un po succhiandolo e segnacolo meglio che potessi.
L’uomo mi prese e mi girò di peso mettendomi a pecora, per lui era come se pesassi 100 grammi. Mi puntò quel cazzone enorme all’ingresso della figa ed iniziò a spingere. Nonostante tutte le penetrazioni già avute quella sera faticai a prendere tutto quel palo dentro. Mentre spingeva mi sentivo dilaniare la carne.
Dopo alcune spinte riuscì a farmi cedere ed arrivo fino in fondo. Sentivo le sue palle sbattere contro il mio ventre mentre iniziava a scoparmi con forza.
Mi sbatteva come se fossi una bambola. Sentivo che entrava ogni centimetro. mi sentivo veramente troia. E tutti se ne accorsero. Lo incitai a scoparmi ancora e più forte cosa che quell’energumeno non si fece ripetere 2 volte.
Ad un tratto tirò il cazzo completamente fuori e puntò la cappella sul mio culo. Io iniziai a tremare ma non potevo deludere Angelo quindi mi presi il culo tra le mani ed aprii il più possibile per aiutarlo nell’ingresso. Fu però angelo a fermarlo. Mi racconto che gli disse di fermarsi che voleva che il mio culo rimanesse accettabile per il suo cazzo. Il nero accettò di buon grado. Si sdraio e mi fede sedere sul suo cazzo che in quella posizione sentivo come se mi arrivasse in gola.
Mentre lo cavalcavo mi fece scendere verso il suo viso esponendo il mio culo ai presenti. Poi li invitò a partecipare.
Sentii almeno altri 6 uomini che mentre ero dentro di lui mi scopavano con forza il culo. Lui li incitava ad andare sempre più forte, cosa che, tra un’orgasmo e l’altro, facevo anche io.
Il nero mi continuava a pompare da sotto mentre gli altri si alternavano nel mio culo che oramai assomigliava ad una caverna. Non ricordo bene quanti orgasmo ho avuto durante quel trattamento, so solo che qunado mi fece uscire per sbarrare io ero senza forze.
Si mise in piedi davanti a me, mi mise in ginocchio e dopo avermi infilato il cazzo in gola iniziò a scoparmi la bocca sostenendo il mio corpo che ormai era senza forze.
Quando stava per venire usci dalla mia bocca ed arrivò un primo schizzo di sbarra calda direttamente sul viso, poi subito dopo un’altro schizzo potente sul seno ed un’ultimo ancora in piena faccia. Mai vista così tanta sborra uscire da un cazzo solo.
Mi lasciò a terra inerme, coperta di sborra che colava ovunque mentre andava a ringraziare Antonio.
Venne quasi subito dopo da me e mi chiese come stavo, ricordo che risposi una cosa del tipo “Divinamente, grazie di tutto”.
Mi fece ripulire e raccolse la sua coperta prima di aiutarmi risalire in macchina. Il vestito era troppo conciato per poterlo indossare, ed i tacchi li tenni in mano, non riuscivo a camminare conciata in quel modo.
I miei ricordi riprendono direttamente al mattino dopo con un’abbondante colazione in camera e con Antonio che mi raccontava per filo e per segno tutto quello che avevo fatto.
Mancava poco prima di dover lasciare la camera e ritornare ognuno alla propria vita. Giusto il tempo di una scopata molto più tenera sta volta.
Mi bruciava sia la figa che soprattutto il culo. Quando Antonio entrò dietro non fece la minima fatica. Entrò tutto fino in fondo al primo colpo. Mi scopò con forza fino a riempirmi di nuovo il culo della sua crema calda.
Ci vestimmo e dopo aver pagato in reception ci salutammo nel parcheggio dell’hotel con un lungo bacio e con le sue mani che si infilavano ancora voracemente in ogni parte del mio corpo.
Ma soprattutto con la promessa di organizzare una nuova avventura ancora più spinta ed ancora più perversa.
Post New Comment