C’è un particolare legame che tutte le persone uomini o donne hanno con la propria masturbazione. Non c’è un limite di età, da quando da soli o grazie a qualcuno più informato la scopriamo fino alla fine dei nostri giorni. Tutti manteniamo un costante rapporto con la nostra intimità. Si possono avere tanti o pochi rapporti, ma tutti più o meno spesso ci diamo il nostro piacere solitario.
Ci capita anche dopo aver avuto un rapporto fisico, che rimarchiamo il piacere appena avuto con una masturbazione generalmente in solitaria. Talvolta il nostro partener ci guarda e spesso si masturba di conseguenza oppure contempla mentre ci tocchiamo. E’ un falso mito che solo i maschi lo facciano, anche noi donne ci diamo da fare. Spesso se riceviamo la masturbazione, lamentiamo che non sia all’altezza di quando la facciamo da soli.
Le donne sono propense a guidare il maschio quando la ricevono, mentre i maschietti su questo sono un pochino più timidi. I maschi sia maturi che giovani sono molto gelosi della propria seghetta…poi si stupiscono quando si accorgono che la sai fare benissimo. Molti maschi, in genere da giovanissimi, provano l’esperienza di masturbare e farsi masturbare da un altro maschio, e quasi la totalità ha avuto fantasie di farlo.
In una coppia generalmente è un atto preliminare, ma spesso diventa un reale piacere da portare a termine…ovviamente intendo lo schizzo finale. E’ sicuramente per una coppia, la cosa più semplice da fare ovunque e poi sempre con il timore eccitante che qualcuno ci veda. Spesso si fa in modo di essere visti, già perché farci vedere in tali situazioni è eccitante e poi per uomo…farsi vedere con una bella donna che tutti vorrebbero, mentre viene segato e non solo…è piacevole. Prima ci si nascondeva ora si cerca di mostrarsi.
Stamattina e intendo alle 05.10 del 13/08/20, sono nel letto con Elena, sento aprire la porta di casa, infilo una maglietta e vado a vedere. E’ mio marito con la valigia, deve ripartire e scusandosi dell’invasione a quell’ora, mi dice che deve prendere dei documenti nello studio al piano di sopra. L’accompagno e ne approfittiamo per fare due chiacchiere sulla situazione dei bambini. Mentre parliamo i suoi occhi vanno sul bordo della mia maglietta, che essendo di Elena è decisamente più corta delle mie. Nota e sottolinea che mi sto facendo crescere il pelo tra le gambe, lui lo sa oggi, mentre voi amici che leggete, già lo sapete. Mi chiede di poterlo toccare e lo trova morbido ed eccitante. Erano anni che non vede la mia farfalla con il pelo.
Con una serie di giri di parole ecco che torna il ragionamento che vi ho fatto in apertura di racconto, mi chiede se posso segarlo. Spesso ho segato mio marito, e in tutti i posti, portandolo all’orgasmo. Il problema si pone al dunque… dove indirizzare lo sperma. Mi considera per il piacere che prova, la regina delle seghe, ne ho fatte tantissime ovviamente non solo a lui, anche se ritengo di esserlo dei pompini, tantissimi anche questi, che faccio molto bene. Sbottono i suoi pantaloni, abbasso i suoi boxer e trovo l’arnese già pronto per essere segato. Alzo la maglietta per mostrare il seno, appoggio la gamba sulla sedie, per consentire alla mia farfalla di aprirsi leggermente e lo masturbo.
Segare un uomo, permettendo di guardare le mie intimità e di farle toccare ovviamente, non tarderà a venire. Mentre lo sego, accarezza il seno, palpa il culo e liscia il pelo della patata. Mi guarda mentre lo tocco, come tutti i maschi grandi e piccoli, all’inizio mi tocca ovunque, poi con il passare del tempo si gode la sega e lascia fare. Mio marito o quasi ex…è tra quelli che gradiscono la sollecitazione del loro buchino, sia con il dito che con la lingua, molti uomini sono così e tanti neanche sanno, per motivi anche sciocchi, che può essere piacevole.
Mi avvicino leggermente, e continuando la sega, massaggio il suo sedere e con il medio sollecito il suo buchino. Mi chiede informazioni di Elena, sapendo che sta dormendo in camere, e questo ovviamente lo eccita. Si permette, ma lo consento, di chiedere come abbiamo fatto l’amore ieri notte. Vedo il suo volto e capisco che sta per raggiungere il punto estremo. Mi sposto leggermente e indirizzo gli schizzi sulla mia pancia, pulisco sul mio corpo la mano, tolgo con la lingua i resti dello sperma dal membro. Poveraccio non può partire con i pantaloni chiazzati. Si tira su i vestiti mi da un bacio e mi ringrazia per la sega.
Torno nel letto ed Elena ancora dorme, mi sdraio e mentre spalmo sul mio corpo lo sperma ancora presente copioso, accidenti come ho già detto ultimamente è pieno, inizio a ricordare alcune delle numerose seghe che ho fatto. Un po’ sorrido ripensando alle varie situazioni. Tantissime ne ho fatte nei bagni dei locali o discoteche, nelle macchine.
Alcune ne ricordo meglio di altre. Anche al mare, in alcune situazioni non solo in posti isolati, ma anche in alcune spiagge per nudisti, dove spesso ti guardano. Quando ero giovanissima mi piaceva un amico di mio padre che ancora frequenta i miei genitori, mio padre è all’oscuro della cosa, mentre mia madre e mia sorella con le quali non ho avuto mai segreti conoscono perfettamente. Un pomeriggio mio padre esce per andare in garage a prendere delle cose, il suo amico, con il quale ha un appuntamento suona e lo faccio entrare.
Gli dico che mio padre è in garage, e che deve arrivare a momenti. Fa per raggiungerlo, ma gli dico che potrebbero non incontrarsi e che è meglio che aspetti in casa. Mentre aspettiamo, rifiuta un caffè, avendolo già preso, parliamo di scuola e di altre amenità. Mi siedo nel divano vicino a lui, so che mio padre potrebbe arrivare, ma il rischio mi ha sempre attirata e poi è imbarazzatissimo e questo per me funziona come il predatore che fiuta la paura della preda. Sedendomi, alzo leggermente la minigonna, cerca di spostarsi ma il divano è finito, mi giro leggermente verso di lui, e mentre parla faccio scivolare la spallina quel tanto che basta a mostrare parte del seno destro, il capezzolo sporge leggermente fuori. Faccio finta di nulla e noto che guarda il seno, è imbarazzato.
A bruciapelo gli chiedo se trova il mio seno bello, balbetta, e lascio cadere completamente le spalline, mostrandolo completamente. Commenta un si…magnifico ma forse…non è il caso…lascialo dire a me se è il caso…dai toccalo…
Lo palpa e vedo il bozzo che cresce, faccio toccare le gambe e si accorge che non porto slip, difficilmente l’indosso gli dico. Cerca di smettere, ma le mie mani non senza difficolta liberano il suo coso dai pantaloni. Gli dico dai toccami, fammi sentire come ti piaccio. Lui fissa la porta ed io lo sego. Pensavo avesse un membro più grosso, ma è interessante. Non so se è stata la paura di mio padre o la mia bravura, ma ha impiegato poco a schizzare. Tolgo la gonna e pulisco lo sperma.
Vado in camera e mio padre arriva. Un paio di mesi dopo, viene a cena con la moglie, non mi guarda e non mi rivolge la parola. Mi viene da ridere. Siamo a tavola e mi siedo vicino a lui e sua moglie. Struscio volutamente la gamba sulle sue, poi lo tocco con la mano. Imbarazzato si scusa e dice di dover andare in bagno. Subito dopo mi alzo per andare in cucina, in realtà vado verso il bagno. Aspetto che esce e quasi gli viene un infarto vedendomi. Lo faccio rientrare e chiudo la porta dietro di noi. Subito accarezzo il suo pacco, lo sbottono, ho la tentazione di metterlo in bocca, ma dice di no, perché c’è la moglie ed io rispondo…meglio no… ! Massaggio l’arnese, mi alzo la gonna e me lo faccio venire sulla pancia.
Torniamo separatamente a tavola.
Una delle mie fantasie che ho messo in pratica…amo la moto. Torno dal mare con un ragazzo, mi stringo a lui e appoggio le tette sulla sua schiena, accarezza le mie gambe. Alzo la gonna e struscio il mio clitoride in un punto dei suoi pantaloni. Le mie mani accarezzano le sue gambe, infilo la mano nel suo calzoncino e lo tiro fuori. Lo sego mentre il vento ci accarezza. Il suo sperma vola al vento, finendo anche sulle mie gambe.
Potrei continuare per ore a pensare alle varie situazioni, ne ricordo un’ultima che non è stata l’ultima che mi è tornata in mente nella mattina. Tanti anni fa di ritorno in macchina dalla discoteca, ero seduta dietro in mezzo al mio ragazzo e ad un nostro amico, guidava un altro amico che per fortuna era l’unico sobrio del gruppo e seduta davanti un’amica.
Mi bacio con il mio ragazzo anticipando la scopata che avremmo fatto dopo a casa. Mi tocca tra le gambe. Metto la mano su di lui, sbottono i pantaloni e lo sego. Non mi rendo conto o forse si, ma spostandomi leggermente, con l’altra mano finisco sul pacco dell’altro. Sento la consistenza e mentre sego il mio ragazzo con la mano sinistra con la destra tocco l’altro.
Mi ritrovo, a segarli entrambi nel sedile dietro, mentre mi toccano tra le gambe.
I vari ricordi mi portano come tutte le mattine ad accarezzare il corpo di Elena, mi avvicino, ho una gran voglia di fare l’amore. Mi abbasso su di lei, leccando il suo bellissimo sedere. Si sveglia e si offre con le gambe aperte, continuo a leccarla. Mi metto sopra di lei, sente il mio odore e immagino senta anche quello di mio marito. Ma i nostri orgasmi sono devastanti, come sempre. Strofino il mio corpo tra i suoi umori, mischiandoli a quelli di lui. Ora sono qui, con gli odori a scrivere, raccontandovi la mia esperienza.
Condivido con voi, come del resto voi fate con me, certo ricevo molte vostre foto con i classici falli. Quando posso parlo con tutti e guardo le vostre immagini certo. Ma l’erotismo non è un fallo che riempie la foto. Per esempio una coppia qui…decisamente erotica con foto meravigliose, nel profilo c’è lei con le gambe aperte, ma si vede tutta la sua posa di donna bellissima e sensualissima. Un ragazzo mi ha mandato delle sue foto, ma è tutta la scena che è erotica. Ringrazio la giovane coppia che mi dedica una foto scattata di recente tutte le mattine. Ma soprattutto ringrazio e bacio tutti voi che mi scrivete. Una dedica particolare ai miei amici del cuore con i quali scherzo sempre…
Eva Klimt
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