Enza, Enrica e Glory

  • Scritto da Luisa il 10/05/2021 - 11:58
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……………………………Enza, (la parrucchiera che abita sotto. ”ti devo chiedere una cortesia, posso” ero mano nella mano con Anna,“certo, chiedi pure”---“ mi ha detto una mia cliente che sei stato da lei, e che sei bravo”--- “Grazie, chi è ?” –“Laura” ---“si” ----Enza “ io giovedì mattina dovrei fare un …….opaco” ----“Va bene, ci vediamo mercoledì…………………………

 

Mercoledì mattinata piatta, solita iniezione a mamma prima di andare al lavoro, solito tran, tran, consegne varie qualche montaggio di lampadario.

Spostamenti nelle varie zone della città, dimentico il cellulare in magazzino chiuso ed ecco un momento di tranquillità, non ho problemi per il reperimento mamma ha il mio numero di quello del servizio in caso di urgenze. Numero che nemmeno Anna è a conoscenza. Alle 11,00 rientro alla base, lo accendo, quattro messaggi, tre numeri conosciuti il terzo no. Il primo Enrica ricordati di mio suocero oggi, Giò: Ilaria è tutto a posto quando passi ti pago, il terzo non riuscivo bene a capirlo, ti devo vedere il prima possibile, è la signora di domenica pomeriggio essendo venuta ad abitare nelle vicinanze ha bisogno. Il quarto: Glory, fammi sapere se posso venire oggi alla stessa ora di domani perché mi hanno telefonato anticipandomi l’intervento. Chiamo subito Glory, e confermo la mia disponibilità. Il terzo numero dopo uno squillo chiude, un sms di mamma, “Enza, viene alle 16,30” ha avuto con problema”. Tra di me, va già bene che in casa ci sono due bagni, uno piccolo in camera di mamma e quello grande. Enza alle 16,30 ed alle 18,30, l’amica di Nadia alle 17,30 più la pulizia, manca Enrica, e qualche altra ospite. Puntuale come un orologio alle 16,30 arriva Enza, un metro e sessanta amante della palestra e delle lampade, vestitino corto mezze maniche con zip, mi dice di scusarla ma dovuto andare a prendere all’asilo la nipote che è non stata bene, mi porge la confezione delle fiale ed un flacone di sapone neutro ed un sondino. Sul letto ho posizionato un pannolone, l’asta per flebo a lato, conoscendo casa (sono uguali) va nel bagno a spogliarsi, io: ”Enza, sulla lavatrice trovi un asciugamano” in cucina preparo il contenitore con l’acqua calda ed il sapone neutro lo appendo, mentre esce pronta suonano al citofono, rispondo ed apro, chiudo la porta, a un reggiseno nero traforato, si distende sul fianco sinistro, sento: “ permesso”, aprendo leggermente la porta invito ad accomodarsi, metto i guanti immergo; il dito nella vaselina, allargo le natiche segnate dalla mutandina ne metto un po’sulla rosellina, giro il dito spalmando tutto intorno, leggermente e provo a spingere, è molto stretto, geme sentendo che cerco di farmi strada, lo tolgo è entrato per metà ,inserisco la sonda nel tubo ed inizio a spingerla dentro, nel giro di una ventina di minuti andando avanti ed indietro sono riuscito a far bere tutto l’acqua saponata, chiudo la valvola aspetto qualche minuto e le massaggio la pancia dicendo di continuare ed aspettare il più possibile prima di andare in bagno. Esco con l’asta la porto nella mia stanza, nell’open space, ad aspettarmi una signora 35/40 anni castana, bella, stivali al ginocchio gonna corta capelli castano chiari arruffati appena lavati, una faccia da funerale (capisco) è l’amica di Nadia, mi chiamo Glory mi ha dato il tuo numero, parlo con lei, si affaccia Enza dalla camera “mi aiuti a chiudermi la cerniera, mi sono scaricata, vado a casa” “ok, hai preso tutto”-- “si, a dopo”. Glory, mi spiega perchè e venuta oggi, mortificata, vergognosa di quello che avrebbe fatto, mi spiega che è rimasta incinta per sbaglio, ho già due figli grandi non ne voglio altri, chiedo: “non ne vuoi, o non ne volete”, diventa rossa. “Non ne voglio”. ”Scusa, nessuna precauzione, non voglio farti la paternale, Anna, tu lo sai ha scelto la puntura trimestrale ed è libera” ha la faccia che guarda a terra, “dai, non sono uno che può rimproverarti” La prendo per mano vieni con me, ho preparato, cuscino e telo. Sul comodino; forbici e rasoio schiuma, una bacinella e spugna, una sonda sono pronti la invito a spogliarsi. Squilla il cell. in soggiorno,” Giò che mi chiede quando posso andare da Laura, rispondo che oggi è un po’ difficile e spiego il perché e rimando se possibile a domani”. Rientrando in stanza, è in piedi sul tappeto senza gonna e senza stivali, in mutande, vergognosa con le mani congiunte sul davanti, cosa pensi dico io, lei singhiozza, piange, è pallida, mi siedo con la mano l’avvicino a me stringendola , lei mi prende la mia testa la porta sulla pancia, alzo lo sguardo “io, ti preparo prometti che quando rientri e siete tutti ne parli con tuo marito ed i tuoi figli, e deciderete”. Lei “Si” io, “voglio un si convinto”. Mentre faccio per alzarmi, mi abbraccia, e appoggia la testa sulle mie spalle. Come succede con i bambini, levandole cadono per terra e raccolte appoggio sulla gonna “vergognandosi terribilmente, ha una patata riccioluta castana che emette un profumo dolce” – io:” distenditi sul letto a cosce larghe e ginocchia ripiegate in alto, sfoltisco con le forbici, e inumidisco il pelo, ti farà meno male con il rasoio, Glory, continuava a seguire i miei movimenti “assente e con gli occhi lucidi” inginocchiato ai bordi del letto, verso la schiuma per cospargerle il pube, questa procedura è umiliante, appoggiando il rasoio sulla pelle” ancora una passata di rasoio sulle grandi labbra ed abbiamo finito. per stemperare un po’ l’atmosfera chiedo se si ricorda di me quando l’altro giorno consegnando una lavatrice sono passato dove era appena lavato, e si mette a ridere, “e tu saresti l’amico di Anna?”—io—“vedi il mondo quanto è piccolo”, Con la spugna risciacquo velocemente, si alza va in bagno, mi porto la bacinella, in cucina preparo il contenitore, suonano alla porta può essere Enza, sembrava presto altri non aspettavo per non suonare dal portone e della palazzina; è Enrica con lo suocero apro la faccio li faccio accomodare sul divano, ha uno scamiciato, la faccia è più bella rilassata la gravidanza sta dando i suoi frutti. Vedendomi armeggiare con il rubinetto per riempire il contenitore chiede, e se “è già pronto per me”, “no”, vado in camera lo appendo all’asta. Mentre mi preparo, risuonano (casa mia è un porto di mare) Enrica va ad aprire, è Enza che viene per il secondo e la puntura, Glory è sul letto con un cuscino sotto la pancia, metto i guanti, e con il flacone verso due goccia nel solco delle natiche: “… mi chiede il perchè di quella cura che pongo nella lubrificazione. Ungo la sonda, appoggiatala all’entrata, inizio a esercitare una pressione dolce e decisa, sobbalza, “Flup”… si sente un rumoretto buffo ad un certo punto l’acqua inizia a defluire, si contorce senza dire una parola, mi siedo sul bordo del letto e mentre aspetto che finisca cerco di convincerla a desistere, continuo il massaggio alla pancia, guardando il contenitore che nel giro di dieci minuti finisce aspetto Glory, Io “assomigli una bambina che ha appena combinato una marachella”, chiudo e tiro fuori la sonda. Lascio Glory, che si libera e si rivesta tranquillamente. Enrica, chiede se posso bucare lo suocero perché, può deve accompagnare la figlia dal dottore con mamma, lo faccio accomodare in camera lo buco e lo lascio andare, come già ieri mi ringrazia, saluta la nuora che lo accompagna alla porta. Con Enza andiamo nell’altra camera, riempio il contenitore con acqua e soluzione, la raggiungo lei è già sul letto in mostra le natiche bianchissime e belle, rotonde e sode pronta a ricevere la seconda porzione di acqua e sapone, chiedo: vuoi fare prima la puntura, così ti togli il pensiero? La riposta è “si”, preparo il medicinale, mi avvicinai e disinfettai con un breve massaggio la parte da iniettare e poi piantai l’ago con un colpo rapido e secco, aspiro per assicurarmi di non aver preso una vena, quindi inoculai il liquido lentamente, lei: “Cosa stai aspettando?” e io “Nulla, ho finito” ed estraggo l’ago procedendo poi ad un vigoroso massaggio sulla natica, “Come sarebbe a dire finito? Finito. In soggiorno Enrica parla con Glory che essendosi liberata e rivestita è mi aspetta. Enza, finita la puntura si mette sul fianco sinistro un po’ di sapone sul sondino e via con il secondo che in meno di dieci minuti finisce, l’intestino è libero e riesce a trattenere l’acqua per quindici minuti. Massaggio la pancia di Enza, tiro fuori il sondino. E’ preoccupata per domani, cerco di tranquillizzarla e solo a scopo precauzionale, ed esco Lascio l’asta davanti alla cameretta e porto contenitore sul lavandino. Glory, mi viene incontro mi chiede: ”Quanto di devo del disturbo”, la guardo negli occhi: “Questa sera a cena ricordati di aggiungere un posto a tavola, fai una bella riunione di famiglia, metti le cose in chiaro decisa, domani a mezzogiorno mi fai sapere cosa hai fatto, e ricordati che io sono sempre a tua disposizione, quando hai voglia senza aspettare troppo facciamo una lunga chiacchierata, adesso vai ci aggiustiamo”, accompagnandola alla porta gli ho dato una pacca sul sedere, “aspetto una tua telefonata domani” per tutto ringraziamento mi bacia sulle labbra, aprendo la porta Anna e Caterina che salgono le scale con una vicina, Anna “è gelosa” e si vede non dice nulla. Entra saluta e si siede sul divano con Caterina, che ha in mano la confezione delle iniezioni, chiedo ad Enrica se posso fargliela lei acconsente e vado in cameretta, guarda attentamente tutto l’asta davanti alla camera il bagno aperto mentre va nella cameretta, in camera di mamma Enza si sta rivestendo, mi affaccio “non dimenticarle questa volta” “no, mi dice le ho messe, ci vediamo domani alle sette da me” “ok, a domani”. Entrando Caterina, mi porge la sua confezione di fiale che iniziano a diminuire, con il fare scherzoso oggi hai avuto il tuo bel da fare, quanti ne hai già visto, il suo è il quinto preparo la siringa, è già con il vestito alzato e le mutandine alle ginocchia distesa su letto, disinfetto e pizzico la natica ed infilo l’ago, “come mai mi pizzichi? e quando mi buchi”, la massaggio. Si gira mi guarda, ”mi prendi in giro” “era Lei quella che fino a mercoledì scorso aveva il terrore delle punture?”, --“si, e adesso con te………….”,“Anna.” sente aprire la porta già fatto solo con me che ci metti mezz’ora” andiamo in soggiorno, Enrica; “adesso ci sono io” senz’altro, scegli la camera che vuoi?” saluto Caterina, Anna l’accompagna e chiude la porta e mi chiede cosa faccio al lavandino “preparo l’enteroclisma” mi abbraccia da dietro, quanti e quante ne hai visto oggi, non ti fanno male gli occhi, dalle 16,30 sono solo le 18,45 e non ho ancora finito.

 

Enrica, in camera, quella di mamma, mi aspetta è la raggiungo con la sacca e passando davanti prendo l’asta, esce dal bagno, con una canottiera che lascia intravvedere il capezzoli, l’inguine il rigonfio della vulva su cui facevano capolino le labbra, un ciuffo di peli ben curato, "Sdraiati metti il cuscino sotto la pancia il culetto rivolto verso l’alto. Dimenticai guanti e lubrificante, vado in bagno sposto il camicione, il flacone è rimasto in cucina chiedo ad Anna di portarlo, apro la porta e vede il culo all’aria, ne faccio cadere un po’ ungo il buchino per facilitare l’introduzione del sondino “Avvertimi se ti faccio male, tesoro” Infilo adagio constato che entra senza intoppi; Quando fui sicuro che fosse entrato abbastanza in profondità apro la chiavetta un gemito da parte di Enrica e mi affrettai a chiedere “E’ troppo caldo? Ti sto facendo male?” --“No  mi… mi piace…” --“Bene, bene… allora procediamo”, mentre l’acqua scendeva nella pancia, mi dice che da piccola era la nonna che somministrava la peretta, mentre le punture veniva una Signora anziana a praticargliele fino ai vent’anni, poi non ne ha più avuto occasione di farle, Giovedì non è stata bene, e dopo svariate telefonate ad amici e parenti non ha trovato nessuno disponibile a fargliele, e Paolo salendo in ascensore con la Concetta del quinto vedendolo con la borsa della farmacia ha chiesto chi non stesse bene in casa Enrica, e non sapeva a chi chiedere per le iniezioni, che quando ne ha necessità Piero e disponibile a tutte le ore, era già sceso verso le quattordici a cercarti in casa non c’era nessuno, e se fosse stato un uomo doveva esserci anche lui presente, “adesso mi spiego perché quando son salito dormiva ed era dietro di me ad osservare” per rallentare l’uscita dell’acqua giro la chiavetta, e proseguii fino allo svuotamento della sacca, estraggo gentilmente il sondino dal buchino “Adesso alzati piano e fai qualche passo; la pancia con l’acqua si era gonfiata ed Enrica si guardava allo specchio “scherzando sarebbe bello, farti delle foto per vedere i progressi del corpo” Lei:”non ho il telefonino dietro”---“prendo il mio”—“però le foto me le mandi subito” se hai qualche doloretto al pancino e ti verrà voglia di andare al gabinetto, tienila almeno per qualche minuto, così ti pulisce bene” quando ho visto disegnarsi sul viso le prime smorfiette di disagio: “Ti lascio tranquilla aspetta ancora un minuto, poi ti siedi sul water e lasci uscire tutto il liquido, io sono in soggiorno”, Anna un orecchio al televisore ed uno in camera per ascoltare i discorsi, uscendo dalla camera, “hai finito per oggi, o devo prendere il numero anche io?” io:”no, perché?ne ho ancora due” lei: “ come due” io: “si, mamma e te però questa sera te la faccio sulla lingua” mi abbraccia. “scherzavo”, Lavo il contenitore per oggi non serve più dico, “non me lo fai?” io—“No, ti faccio una lavanda vaginale così riprendi le buone abitudini, mi giro e la limono”, Enrica, ci guarda siete proprio due piccioni innamorati, puoi ben dirlo dice Anna, e va bene che non sono gelosa. Io” non poco” Tra una signora e un signore sono arrivate le 20,00 accompagnando Enrica alla porta “strano che Paolo non mi abbia ancora cercato” io:”non ti ha cercato perché hai lasciato il cellulare in casa” mi abbraccia io la stringo e la bacio. Anna, c’è qualche cosa che devo sapere tra te e l’Enrica ?

Prepariamo tavola, Anna ha preparato un risotto con i funghi e una insalata di pomodori arriva mamma, ci sediamo a tavola e parliamo della nostra giornata e di cosa sta succedendo a Glory, prima di accompagnarla a casa mamma vuole che la buchi. Anna prepara il caffè, finito con lo scooter ci trasferiamo.

 

Domani giovedì sveglia presto alle 7,00 Enza mi aspetta e poi si vedrà.

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