Continuo con le storie legate al mio peregrinare in giro per l’Europa volto a studiare le lingue e costruirmi una carriera in ambito alberghiero. Corre l’anno 1982 e sono arrivato in Germania, a Düsseldorf. Sono racconti legati ad esperienze di vita vissuta, ma ricordo ai lettori che sono romanzati dalla mia fantasia. Tutti i nomi delle persone e dei luoghi citati nei racconti potrebbero non essere reali, capire ciò che è reale e ciò che è fantasia, lo lascio all’interpretazione del lettore.
Prima di leggere questo capitolo consiglio la lettura dei capitoli precedenti relativi la Germania, altrimenti si fa fatica a comprenderne la trama.
Germany 3
La convivenza con un coinquilino comporta sempre dei compromessi, questo assioma vale soprattutto col mio coinquilino, Lorenzo. È un amico, ma devo sopportare le sue stranezze. Lorenzo è un ragazzo piuttosto robusto, sicuramente non bello, con una pancia pronunciata e tutto il resto del fisico ciccione. È alto 1 metro e 75, stempiato, capelli rossicci, e completamente ricoperto di folti peli dello stesso colore, anche la schiena, sembra uno yeti. Non è un bel vedere quando gira nudo per casa.
Ed è proprio questo il punto, lui per casa gira sempre nudo. Ma, quando ci siamo accordati per la co-abitazione, questa è stata una delle sue primarie richieste: “vedi che io in casa sono sempre nudo, anche in inverno, perciò non chiedermi mai di mettermi le mutande altrimenti litighiamo”.
In casa c’è la moquette, è un disastro, i suoi peli sono dappertutto. L’economico battitappeto che abbiamo non c’è la fa a reggere e si intasa continuamente. Tuttavia, Lorenzo, anche se fisicamente sembra un grasso camionista, ha una invidiabile caratteristica, un cazzo lungo e grosso da paura. Lui, come me, ama molto la figa, ma è un pornografo scatenato. Gli piacciono i puttanoni, le donne sposate e tutte le cose legate al sesso al di fuori degli schemi tradizionali. Un giorno, rientrando a casa, lo trovo seduto in poltrona che si masturba furiosamente, lo guardo allibito, lui neanche si scompone, quando il cazzo è bello in tiro mi allunga la sua macchina fotografica e mi chiede di scattare una foto. Ha un membro impressionante, sembra un cavallo, un’asta lunga e grossa con un glande mostruoso, sembra la testa di un porcino, credo che nessuna donna potrebbe prenderlo in bocca senza slogarsi la mandibola. Faccio la foto, inquadrando solo il membro e non la faccia: “scusa Lore, ma quanto ce l’hai lungo? L’hai mai misurato? Fai impressione!”, chiedo.
“Misurandolo dalla base sotto l’ombelico, quando è in erezione come adesso, sono sui 26 cm, la larghezza è di 20 alla base e 18 in testa, ma la cappella sfiora i 20. Ho un cazzo mostruoso! Non avrò un fisico da atleta come il tuo, ma il mio cazzo non conosce rivali, ogni figa che ci sbatte contro si ritrova con l’utero sfondato”.
Lorenzo come hobby fa il bull. Ha iniziato rispondendo agli annunci trovati sui giornalini di scambisti oppure telefonando ai numeri scritti sui muri dei cessi nei cinema porno. In breve è riuscito a farsi un giro di coppie sposate invidiabile, con il lui di coppia che ama guardare la moglie che si fa sfondare da un superdotato. Ormai ha una certa fama e sono in molti a cercarlo, il telefono in casa squilla ormai tutti i giorni e, dopo uno scambio di foto, se si accordano, lui parte e va a scopare. Se sono di fuori città, più di qualche volta sono costretto a prestargli la mia auto.
Questa volta, invece, mi chiede un favore. Mi fa vedere la foto della candidata che ha richiesto i suoi servigi, non si vede il viso, ma il fisico è spaziale, piccolina e con la pelle scura, è girata di tre quarti e mostra un culetto da infarto: “senti Carlo, questa coppia viene da Neuss (ca. 15 Km. da Düsseldorf), non posso andare io da loro perché vivono nella casa dei genitori di lei, perciò vengono loro qui, a casa nostra. Domani sera, dovresti farmi la cortesia di dormire in auto o rientrare dopo le due”.
“Cazzo! Ok, ma sappi che, presto, ti richiederò in cambio lo stesso favore. Ho bisogno anch’io della casa libera, ma mi servirà tutta la notte”, rispondo.
Lorenzo sembra felice come una Pasqua: “Ok, affare fatto, piuttosto, hai visto che fighino è questa qua? È mulatta, padre tedesco e madre caraibica, ha 29 anni. Il marito, col quale ci siamo sentiti al telefono, mi ha detto che è alta 1,55, pesa 48 Kg. e ama scopare forte, ma vuole provare un superdotato perché lui ce l’ha piccolo e non riesce a soddisfarla per bene. Cazzo, una così la rigiro come un calzino e, se riesco ad infilargli tutto il mio mostro in figa, la sfondo sul serio. Il marito mi ha anche detto che ha iniziato da poco l’anale e che se voglio posso provare, ma non credo di farcela, rischio di squartarla. Domani, con una così devo sborrare almeno tre volte, dopo ti racconterò come è andata”.
“Se non gli fai tu il culo, parlagli di me, magari riesco a combinare anch’io qualcosa, hai visto mai?”.
Il giorno dopo, prima delle 19, scendo e mi metto in macchina con una coperta, fuori ha smesso di piovere, ma è piuttosto fresco, meglio essere previdenti. Ho parcheggiato dall’altro lato della strada, ma davanti l’ingresso della palazzina dove abitiamo, voglio guardarli in faccia quando arrivano, il mio spirito di voyeur ritorna a galla. Vedo una Golf scura che si ferma e parcheggia proprio davanti la mia Alfasud, dalla parte del passeggero scende una donna piccolina e magra, scura di carnagione, ha i pantaloni attillati che fanno intuire un culetto da riferimento, cerco di guardarla in faccia, mi sembra anche molto carina. Cazzo, penso, una così me la scoperei subito anch’io, questa qui Lorenzo la distrugge. Scende anche il marito, chiude la macchina, prende sottobraccio la moglie e li vedo sparire dentro il portoncino. In effetti il marito ha un aspetto anonimo, quasi dimesso, la faccia tipica di uno che si fa comandare a bacchetta, immagino che la regista di tutto sia la moglie e non il marito cornuto.
Sono su che scopano da più di tre ore, sono quasi le 22,30, mi sto rompendo le palle, ho finito le sigarette e vado al distributore automatico a prenderne un pacchetto. Ho anche cenato, proprio sotto casa c’è il ristorante greco di Demetrios, dove sono ormai di casa, con pochi marchi riesco a mangiare e bere bene. Rientro in auto e proprio in quel momento Lorenzo mi bussa sul finestrino.
“Hai finito di scopare? Ho sonno e vorrei il mio letto”, chiedo.
“Ma quale finito! Ho sborrato solo due volte, quella è una troietta scatenata, a guardarla non diresti, ha un visino che sembra un angioletto, ma quando la pompo si trasforma in una vacca da monta incredibile. Ci ho impiegato quasi un’ora per riuscire ad infilare il mio cazzo tutto dentro la sua fighetta, ma quando ho iniziato a pompare duro ….. apriti cielo, il marito ha dovuto cacciargli in bocca un fazzoletto per smorzare le urla”.
“Vabbè, ho capito che devo aspettare ancora, ma tu cosa fai? Pausa?”.
“Noooo, sono venuto a chiamarti perché gli ho proposto la doppia con un amico, ci stai a fargli il culo? Appena gliel’ho chiesto lei ha fatto i salti gioia e ti aspettano. Dai, andiamo”.
Salgo e subito, all’ingresso, incontro Karl, il marito, è completamente nudo e piccolino, ha il cazzo a mezza erezione, piccolino anche quello, appena mi vede sorride: “si, penso proprio che tu piacerai a Marion, mia moglie”. Ci credo che con quell’affarino in mezzo alle gambe la moglie vada in cerca di cazzi italiani, penso.
Entro in camera, Lorenzo ha unito i due letti da una piazza e mezza e adesso sembra un enorme matrimoniale, lei è stesa con la testa sul cuscino, il lenzuolo lascia scoperte solo spalle e viso, è davvero bella, pelle ambrata, da mulatta, occhi scuri e il viso da ragazzina innocente, quasi angelico. Tutto direi, tranne che è una troia affamata di sesso. Mi ricredo quasi subito, alza e lancia il lenzuolo di lato, mi guarda dritto negli occhi e allaga le gambe in modo osceno: “Ti piace la mia fighetta?”, chiede.
Vedo la vagina ricoperta da corti e ricci peli scuri, ma quello che mi colpisce è quello che, intuisco, essere il risultato della monta di Lorenzo. È tutta dilatata, potrei farci passare l’intera mano dentro. Alza le gambe e si allarga i glutei, il fiorellino dello sfintere è scuro e ben visibile, il cazzo mi si drizza di colpo.
“La fighetta la lasciamo a Lorenzo, per te, invece, c’è questo buco, ti va?”
Porco boia, che invito, non me lo faccio ripetere e mi spoglio nudo. Vado un attimo in bagno a sciacquarmi e, quando ritorno, la vedo distesa come una coperta sopra il pancione di Lorenzo intenta a esplorare a fondo il suo cavo orale, o lei è davvero piccola, oppure Lorenzo è enorme. Il marito in piedi la guarda estasiato e si sega come un matto.
Mi inginocchio in mezzo alle pelose gambe aperte di Lorenzo, metto le mani sulle cosce di Marion e risalgo fino ai glutei, sono perfetti, gli allargo le gambe e vedo quella meraviglia della natura. La figa scura, il culetto piccolo e rotondo, la pelle morbidissima, agni chiappa sta su una mano, il buchetto è scuro e chiuso. È appoggiata con la pancia sul cazzo in erezione di Lorenzo, mi fa impressione da quanto è lungo e grosso, se davvero lei è riuscita ad accoglierlo tutto, piccola com’è, deve essergli arrivato dentro lo stomaco. Mi chino, allargo i glutei e mi tuffo a leccare, l’odore è buono e mi sto infoiando. Faccio forza con la lingua e cerco di infilarla più che posso, la sento gemere rumorosamente, infilo l’indice ….. cazzo se è stretta! Non sarà facile.
Ha un fiorellino rotondo che mi manda in visibilio, quando affondo il dito lancia un gridolino, insalivo anche il medio ed infilo due dita. Lei si irrigidisce e inarca la schiena: “Siiiiii, mi piace, ma fai piano, ho iniziato da poco l’anale con mio marito, e non sono ancora abituata”. Penso che se l’ha fatto solo col marito, significa che è praticamente vergine, non credo che lui abbia il cazzo più lungo di 8 cm.
“Aspetta, vado a prendere qualcosa per lubrificarti, non voglio farti male”.
Vado in cucina e prendo la bottiglia da mezzo litro di olio d’oliva italiano, penso che se gli piace il cazzo italiano, apprezzerà anche l’olio italiano.
Con calma e molto olio riesco a inserire tre dita, le faccio roteare e pompo per un bel po’, il buco comincia a dilatarsi. Lei nel frattempo si è messa a pecorina e cerca di ciucciare la cappella di Lorenzo, di più non può fare con quella boccuccia senza slogarsi la mandibola, Lorenzo l’aiuta segandosi e infilandogli in figa mezza mano, lei inizia a sbrodolare e non capisce più niente: “dai, proviamo a vedere se ci riusciamo”, dico.
Marion si distende sopra Lorenzo, si rialza un po’ col busto e afferra la sua mazza, cerca di infilarsela dentro. Il mio amico l’aiuta con dei brevi colpi di reni, lei geme e grida, incredibilmente e molto lentamente vedo che entra, mi fa impressione, il cazzo sembra avere le dimensioni di una delle sue cosce, ma, dilatandola a dismisura, continua ad entrare. Io da sopra continuo a pompargli il culo e con i polpastrelli sento la mazza di Lorenzo che la sta riempiendo. Chissà se ci sarà posto anche per il mio cazzo, penso.
Quando è dentro a metà Lorenzo mi dice di iniziare a incularla. Vedo che Karl appallottola un fazzoletto e glielo infila tutto in bocca, appoggio la cappella ricoperta d’olio d’oliva allo sfintere, ormai abbastanza dilatato, e spingo. Riesco a far entrare il glande di colpo, lei lancia un urlo fortissimo, ma, per fortuna, il fazzoletto l’attutisce. Speriamo che il tipo che abita al 5° piano non pensi ad uno stupro e chiami la polizia.
Marion si gira verso di me, il suo bel viso è sconvolto, grosse lacrime gli rigano il volto: “cazzo Marion, ti faccio tanto male? Vuoi smettere? Esco subito se vuoi”.
“No, no, continua ti prego, lo so che fra un po’ il dolore si trasformerà in piacere, continua ad entrare piano, lo voglio fino in fondo”. Lorenzo si muove impercettibilmente per non disturbare la mia azione e continua a tenere la sua mazza dentro per metà.
Spingo lentamente, è strettissima, arrivato a metà inizio a pompare piano, mi accorgo che l’asta è sporca di sangue, non dico niente, ma realizzo che gli sto letteralmente spaccando il culo. Finalmente, dopo tanti gemiti e singhiozzi sono dentro completamente, mi fermo un attimo e avviso Lorenzo.
Mi risponde ridendo: “cazzo, lo so che sei dentro, cosa credi, ti sento e non so se c’è più posto per me, dai inizia a pompare piano, vediamo se riesco ad entrare di più, seguo io il tuo ritmo”.
Iniziamo un lento movimento coordinato, Marion non si lamenta più, adesso geme e gode come una matta, grida parole sconce e sembra ululare come un lupo, per fortuna il fazzoletto che ha ficcato in bocca continua a far il suo dovere.
La monta continua per almeno 20 minuti, Marion non smette di godere, è multi-orgasmica e sembra avere un lungo e continuo orgasmo, io gli tengo il culetto con i palmi delle mani, sembra quello di una ragazzina, è bellissimo vedere la mia asta di carne chiara che entra ed esce da quelle chiappe piccole e scure, mi fa impazzire. Quando affondo sento il membro di Lorenzo nella sua interezza che la riempie tutta, il canale dell’ano è inevitabilmente strettissimo e devo spingere con forza, Marion continua ad incitarmi di sbatterla forte, sbrodola come una fontana. Il lenzuolo sotto è irriconoscibile, olio d’oliva, sperma, umori femminili e sangue l’hanno reso una cloaca.
Improvvisamene devo venire, li avviso, lei si ferma, sputa il fazzoletto dalla bocca e aspetta il mio fiotto che arriva prepotente. Si gira verso di me con gli occhi sbarrati, sembra un’invasata: “Hoooooo, come ti sento, siiiiii, mi riempi la pancia, haaaaa, che calda, ma quanta ne hai?”.
Finisco e mi rilasso un attimo, esco piano piano, subito dallo sfintere dilatato esce dello sperma macchiato con del sangue, mi guardo e anche il mio cazzo è sporco uguale, ma non c’è traccia di feci. Ero talmente infoiato che ho dimenticato di mettermi il preservativo.
Lorenzo sente la via libera, la spinge a sedersi sul suo cazzo e la impala di colpo, Marion non ha più il fazzoletto in bocca e dà sfogo a voce piena all’orgasmo che la travolge, cazzo come grida.
“Vengo anch’ioooooo, ti sborro dentro”. Lorenzo parla in italiano e quando viene grugnisce come un orso, Marion subisce questa devastazione sbarrando gli occhi, non emette alcun suono, respira velocemente e infine si sfila dai 26 cm. di carne che la riempivano, cerca di mettersi la cappella di Lorenzo in bocca, ma è troppo grande e allora si limita a succhiare dall’orifizio tutto lo sperma rimasto. Si siede sul letto e si guarda, rivoli di sperma escono da ambedue i buchi e col ditino ne raccoglie un po’ e assaggia. Ci guarda ancora sconvolta e si mette a ridere: “voi italiani siete pazzeschi, mi avete sfondata come mai nessuno prima e ho goduto come una troia, non potevo trovare dei tori migliori”.
Si gira verso il marito, c’è lo eravamo quasi dimenticato, è sconvolto, deve aver sborrato anche lui perché ha la mano piena e si stringe il cazzetto. Si avvicina alla moglie, lei gli prende la mano e lecca tutto lo sperma su di essa: “hai visto amore come mi hanno montato questi due tori? Ti è piaciuto lo spettacolo? Guarda la mia fighetta, ci vorranno tre giorni prima che si richiuda. E poi, finalmente, ho anche il culo spaccato, letteralmente, guarda quanto sangue ho perso, non potrò sedermi per una settimana.
Karl e Marion se ne vanno dopo una stretta di mano e un casto bacino sulla guancia. Per le scale lei deve essere sorretta dal marito e cammina tenendosi stretta il culo con una mano. Credo se la ricorderà a vita questa serata.
Continua
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