Esperienze - Germany 5

  • Scritto da Carletto il 09/08/2021 - 12:56
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Continuo con le storie legate al mio peregrinare in giro per l’Europa volto a studiare le lingue e costruirmi una carriera in ambito alberghiero. Corre l’anno 1983 e sono in Germania, a Düsseldorf. Sono racconti legati ad esperienze di vita vissuta, ma ricordo ai lettori che sono romanzati dalla mia fantasia. Tutti i nomi delle persone e dei luoghi citati nei racconti potrebbero non essere reali, capire ciò che è reale e ciò che è fantasia, lo lascio all’interpretazione del lettore.

Prima di leggere questo capitolo consiglio la lettura dei capitoli precedenti relativi la Germania, altrimenti si fa fatica a comprenderne la trama.

 

Germany 5

Ormai sono a Düsseldorf da quasi un anno e mi sono ambientato bene, ho un bel giro di amici, sia italiani che tedeschi, e al lavoro mi sento stimato. Herr Klaus, il capo ricevimento, non ha mai cercato di fare il cretino con me, mi vuole sempre in turno con lui, di solito la mattina, e riconosco la sua grande professionalità e capacità tecnica, mi sta letteralmente insegnando il lavoro passo passo. Non è tenero con me, quando sbaglio qualcosa va giù duro, salvo poi tornare e con pazienza mi spiega dove ho sbagliato. Sto imparando cose che, nessun altro segretario ha mai avuto il privilegio di conoscere, Herr Klaus si rivela essere un vero mentore.

Non vado a scuola per imparare la lingua, reputo sufficiente il doverla parlare 8 ore al giorno in albergo, con Herr Klaus che non perdona nessun errore di dizione o grammaticale e mi bacchetta continuamente. Ormai parlo il tedesco fluentemente, si sente che sono italiano, ma un po’ alla volta anche l’accento migliora sempre più. Sono davvero soddisfatto, potrei già pensare di lasciare la Germania, ma mi trovo troppo bene, sono soddisfatto del lavoro e mi diverto un sacco con i miei amici. Ogni tanto qualche scopatina e, ogni due mesi circa, la festa alla pensione di Geltrude, dove posso soddisfare ogni perversione sessuale che mi viene in mente. E posso davvero dire che, di perversioni ne ho scoperte e sperimentate parecchie.

Un giorno arrivo da Geltrude nel primo pomeriggio e, come il solito, lei mi aspetta all’ingresso. Siamo rimasti d’accordo che prima di partecipare alle sue feste, mi fa guardare su un monitor collegato ad una telecamera nascosta nella stanza rossa, per controllare chi sono gli invitati e decidere se mi va o meno di partecipare. Non gli ho mai chiesto se la telecamera serva anche per registrare, ma sospetto di sì, vicino al monitor ho visto un mucchio di cassette VHS, ma la cosa non mi è mai interessata più di tanto. È successo una volta che ho rinunciato, ma c’erano solo uomini e trans e proprio non mi andava. Me ne sono andato, ma prima Geltrude ha voluto svuotarmi le palle con uno dei suoi mitici pompini.

Stavolta, invece, noto nel parcheggio un’auto che mi sembra di conoscere. Chiedo a Geltrude chi sono gli invitati e quante persone ci sono. “Con te siamo in 10, forse un po’ troppi, ma c’è un bel mix per tutti i gusti. 5 donne, di cui 2 praticamente teenager, ma maggiorenni, le solite due mie amiche quarantenni bisex e una bellissima signora di 60 anni che ho conosciuto oggi per la prima volta. Mi è stata presentata da una delle mie amiche con la quale, ogni tanto, fa lesbo. Mi ha detto che quando si scalda diventa una vacca insaziabile. Poi ci sono 2 uomini ben forniti di cazzo, il compagno della sessantenne, che dicono, avere un calibro di dimensioni importanti, e la mia solita bellissima amica Trans di Dortmund, la quale, mi ha già detto che vuole inculare la sessantenne perché ha una faccia da porcella tale che, appena l’ha vista, gli è diventato duro.

Guardo nel monitor in bianco e nero, vedo le donne già distese nude sul lettone, con una delle bisex impegnata a leccare furiosamente una giovane biondina in mezzo le gambe, due uomini con i rispettivi cazzi in bocca ad altrettante donne e il Trans, col suo enorme cazzo già in tiro, che lecca il culo di un’altra donna. Strabuzzo gli occhi, non ci credo, mi prende un colpo! La donna di 60 anni la conosco, cazzo sì, è la Signora proprietaria dell’albergo dove lavoro! Ha in bocca il pene di un uomo e il Trans da dietro gli sta preparando il buco del culo con la lingua. Ma dov’è il direttore? Ha, eccolo, porco boia che verga che si ritrova, sarà sui 23 cm. e una buona parte è infilata nella bocca dell’altra teenager che pompa come una matta. Mi piacerebbe continuare a guardare, ma preferisco lasciar perdere, entrare con loro poi, neanche se ne parla. Questa deve essere una cosa assolutamente riservata, ma, da buon figlio di puttana quale sono, me la tengo in mente, potrebbe servirmi in futuro.

Avviso Geltrude che non voglio partecipare perché non mi sento troppo bene. Non gli dico che è perché conosco delle persone, hai visto mai che scopre chi sono e poi la cosa trapela. Meglio far finta di niente. Si rammarica, ma prometto che alla sua prossima festa ci sarò sicuramente.

“Davvero mi dispiace Trudy, ma proprio non credo di farcela, forse ho anche un po’ di febbre e non sai quanto mi piacerebbe fare il culo a quella sessantenne. Piuttosto, volevo chiederti, tu registri tutto con la telecamera, non è vero?”.

“Questa cosa non la sa nessuno e nessuno mai dovrà saperla. Rischio la galera. Le registrazioni sono solo per mio uso personale. Non hai idea di quanto mi sono masturbata con la registrazione del nostro primo incontro, quando mi hai sfondato il culo…..Tu vuoi qualcosa, ti conosco. Cosa vuoi?”.

“No, niente, pensavo che, visto che mi perdo questa festa e immaginando che ne verranno fuori di tutti i colori, magari mi puoi prestare la cassetta. Così me la posso guardare con calma a casa e vedere cosa mi sono perso”.

“Tu sei un grande figlio di puttana, sono sicura che hai anche qualcos’altro in mente, ma so anche che non farai nulla che possa danneggiarmi. Ti tengo da parte la cassetta, te la faccio trovare la prossima volta che mi vieni a trovare “.

Gli do un bacio sulla sua paffuta e rossa guancia, una strizzata ai capezzoli ricambiata da una palpata alle palle ed esco. Geltrude ormai è più di un’amica, so che prova affetto per me, ed io per lei. Salgo in macchina e mi allontano, ma la visione del corpo della mia Signora mi perseguita per un bel po’. Mannaggia, ha il fisico asciutto e tonico di una di 40 anni, e come pompava quel cazzo! Mi diventa duro finché guido, ma non so che farci, in questo periodo non ho nessuna trombamica.

È di nuovo giugno, le giornate sono lunghe e belle, alcuni giorni piove, ma il clima di Düsseldorf è paragonabile a quello di una città del nord Italia. Purtroppo, il segretario turnante ha avuto un incidente d’auto e, perciò, dobbiamo darci il cambio tra noi segretari anche per coprire il turno di notte. Un turno lunghissimo, dalle 20 alle 8 di mattina ….. 12 ore filate! Poco male, penso, smontando dalla notte, tra il recupero e il giorno di riposo attaccato, sono libero per due giorni di seguito.

Questa sera sono di turno io, mi aspetta una nottata tranquilla, in città non ci sono fiere e l’albergo è mezzo vuoto. Verso le 22 mi chiama il cliente della Suite Presidenziale, è il più VIP che abbiamo in casa, il costo della sua camera è 4 volte il mio stipendio mensile, 2000 Marchi a notte! È un arabo, e mi chiede senza tanti giri di parole di trovargli una puttana e mandargliela in camera. A questo nessuno mi ha ancora preparato. E adesso cosa faccio, non posso scontentare il cliente più VIP dell’albergo, come non posso rischiare di perdere la lauta mancia di ricompensa che, sicuramente, arriverà. Chiamo Lorenzo a casa, per fortuna lo trovo che ancora non dorme, quando si parla di puttane, lui sa tutto, è una enciclopedia. Mi passa subito un paio di numeri di telefono, mi dice che sono una specie di agenzie del sesso col quale anche lui lavora. Ultimamente i suoi incontri da bull passano attraverso di loro, deve scopare per lo più insaziabili donne mature, ma tira su un mucchio di soldi, anche 300 Marchi a botta.

Chiamo il primo numero e faccio il nome di Lorenzo, spiego la mia richiesta e mi garantiscono che mi faranno arrivare una bellissima ragazza tedesca bionda, il tipo che, di solito, cercano i clienti arabi. Tempo 20 minuti e arriva questa ragazza, giovane, sarà sui 25 anni, in effetti è davvero bella, bionda e con due tette da infarto, fisico da urlo e un culo da mordere. Gli piego come arrivare nella camera del cliente e mi siedo sulla mia poltroncina tutto soddisfatto, un altro problema risolto!

Magari fosse così! Dopo 10 minuti vedo scendere la bionda in lacrime, imbocca di corsa l’uscita e scappa via. Ma che cazzo è successo? La risposta arriva immediata, squilla il telefono, il cliente VIP mi sta chiamando: “voglio un’altra puttana, ma stavolta la voglio vera, non come quella stronza di bionda che ho cacciato a pedate”.

“Yes, Sir”, rispondo, “magari se mi spiega cosa intende per puttana vera riesco sicuramente ad accontentarla”.

“Mi deve dare il culooooo! Noi arabi non la consideriamo neppure una scopata, se non scopiamo il culo della donna. Io pago fino a 1000 Marchi, ma voglio una bionda che si faccia scopare il culo, e quando la cerca, dica che il mio cazzo misura 23 cm., così non ci saranno misunderstanding. È chiaro?”

“Certo Sir, la cerco subito”.

Porca miseria, e dove la trovo adesso una tedesca bionda disposta a farsi fare il culo da uno col cazzo che sembra un anaconda? Telefono al secondo numero, faccio sempre il nome di Lorenzo e spiego dettagliatamente la mia richiesta. La voce della tipa al telefono mi dice che è una richiesta quasi impossibile da soddisfare e non saprebbe chi mandarmi. Cazzo, penso, devo cambiare strategia.

“Sono sicuro che per 1000 Marchi lei riuscirà a trovarla, cosa ne dice?”.

Il prezzo medio di una brava escort che viene in albergo si aggira sui 200 Marchi, sono certo la mia offerta sia un buon incentivo per dare il culo, anche di una schizzinosa tedesca troia.

“Come ha detto? 1000 Marchi? In questo caso una bionda la trovo subito. Tempo 30 minuti e la faccio arrivare in albergo”.

Non avevo dubbi, penso, il Dio denaro comanda sempre su tutto.

Solo 20 minuti. Sono da poco passate le 23 e vedo entrare una bella ragazza, anche questa bionda, solo di poco più scura, e dal fisico meno magro della prima, direi più mediterraneo, ma comunque un gran bel pezzo di gnocca. Mi chiede se sono Karlo (ormai mi chiamano tutti così, il mio cognome è troppo difficile e impronunciabile per un tedesco) e mi chiede conferma dei 1000 Marchi.

“Aspetta, prima di andare su, telefono al cliente con te davanti e me lo faccio confermare, capisci l’inglese?”.

Due squilli e l’arabo risponde, era sicuramente davanti il telefono in attesa. Avviso che c’è la ragazza come richiede, ma vuole la conferma del prezzo. Risponde che se riesce a infilare tutto il cazzo fino in fondo nel culo della ragazza, paga anche di più.

La ragazza si chiama Ingrid, e, alla risposta dell’arabo, sorride e mi confida che ne ha presi anche di più lunghi. Soldi facili, mi dice. Mi faccio lasciare il suo recapito diretto, non si sa mai, in futuro mi potrebbe servire ancora.

Prima di salire mi chiede quale è la mia commissione, ma non so cosa rispondere. Risponde lei per me: “i tuoi colleghi negli altri alberghi solitamente chiedono 20 Marchi, altri invece li pago con un pompino. Tu cosa vuoi? Non ti nascondo che a te mi piacerebbe pagarti con la seconda opzione. Pensaci, e fammi sapere quando scendo”.

Ingrid sale, immagino ne avrà per almeno un’oretta. Sono pur sempre 1000 Marchi e non credo che se ne andrà dopo la prima schizzata dell’arabo, dovrà strizzarlo per bene.

Squilla di nuovo il telefono, stavolta è una chiamata esterna, rispondo: “Hotel …….., Guten Abend, kann ich Ihnen helfen?”.

“Karlo, sei tu?”

Riconosco immediatamente la voce di Hanna, cosa succede? Sono un paio di giorni che non la vedo al lavoro e negli ultimi tempi l’ho vista parecchio giù di corda. Non ho mai voluto intromettermi, ma la scorsa settimana mi sono fermato di sfuggita al centralino, solo il tempo per dirgli: “ricordati quello che ti dissi alcuni mesi fa, se hai bisogno, io per te ci sono sempre”. Mi sono allontanato subito, ma ho visto come mi guardava, aveva gli occhi lucidi e gonfi di lacrime.

“Cosa succede Hanna, ci sono problemi?”.

“Ciao, avevo bisogno di sentire una voce amica e sfogarmi un po’ “.

“Beh, ti ringrazio di considerarmi un amico, anche se, lo sai, mi piacerebbe essere qualcosa di più. Dai, dimmi tutto, tanto qui è tranquillo e il tempo non mi manca”.

Non è il caso di dirgli che fra poco dovrebbe scendere una bellissima troia bionda che mi ha promesso un pompino.

“Il fatto è che, non so come tu abbia fatto a capirlo già mesi fa, ma è vero che Jürgen, il mio ragazzo, ha dei problemi, seri problemi. Alla fine, ieri sera l’ho lasciato e sono tornata a vivere dai miei”.

Era ora! Lo penso, ma non glielo dico.

“Spiegati meglio, che problemi ha Jurgen?”.

“Gli ultimi tempi li ho vissuti malissimo, pensavo che la colpa di tutto fosse mia, pensavo di non piacergli più perché non sono brava a fare certe cose, mi colpevolizzavo e non sapevo cosa fare. Con Jürgen non riuscivo più a fare all’amore, per carità, non è mai stato particolarmente brillante in questo, ma ultimamente era diventato apatico, non si eccitava più, non riusciva ad avere un’erezione seria da permettergli di completare il coito. Le ho provate tutte, ma alla fine lui preferiva girarsi dall’altra parte e dormire. Ho provato ad affrontare l’argomento, ma si è sempre giustificato dicendo che era lo stress al lavoro”.

“Ma quale stress, lui è il secondo Maître, praticamente non ha nessuna responsabilità, a parte quella di accogliere i clienti e accompagnarli al tavolo. Non è certamente un incarico stressante. Il motivo deve essere sicuramente un altro.”

“Si, infatti, ma l’ho scoperto solo ieri, quando il padrone dell’appartamento è venuto a chiedere di saldare l’affitto in arretrato degli ultimi 3 mesi. Sono caduta dalle nuvole, io la mia quota l’ho sempre data a Jürgen, è lui che ha sempre provveduto a pagare affitto, bollette e quant’altro. L’ho aspettato, come il solito è tornato a casa tardi, ben oltre l’orario di chiusura del ristorante dell’albergo, ma l’ha sempre fatto, diceva che dopo il servizio si incontrava con gli amici in birreria. È anche vero che, in tutti questi mesi, non mi ha mai voluto presentare a questi suoi amici, ma non ci ho mai dato troppo peso. Ero incazzata di brutto e l’ho preso a muso duro”.

“Come si è giustificato?”.

“All’inizio diceva che ero io a non comprendere la sua situazione e che dovevo avere pazienza, ma quando l’ho messo alle strette e gli ho chiesto indietro i soldi di affitto e bollette è crollato e si è messo a piangere”.

Continuo ad ascoltare senza interromperla, si sta sfogando, è un fiume in piena e sento la sua voce che inizia ad incrinarsi.

“Continua Hanna, ti ascolto, immagina che io sia lì con te e ti stia tenendo la mano”.

“Mi ha detto che è malato……malato di pornografia. Tutti i pomeriggi va al cinema a guardare un film porno, dice che è come una droga, non riesce a farne a meno. La sera, dopo il servizio, va al bordello, quello dietro la stazione, e spende tutti i soldi che ha in tasca con le puttane. Mi ha detto che lui riesce ad eccitarsi ed avere un’erezione solo se scopa con una prostituta. Ma ti rendi conto? Il solo pensiero di avere fatto sesso orale con uno che aveva appena scopato con una puttana mi fa ancora venire conati di vomito”.

Adesso Hanna piange, singhiozza forte, vorrei essere lì con lei, cerco di intervenire per distrarla.

“Ma vuoi scherzare? Preferisce una prostituta a te? Quello non è malato, è proprio fuori di testa. L’avevo detto mesi fa che aveva qualcosa che non andava. Altro che colpa tua, come avresti potuto farci all’amore dopo che le puttane l’avevano svuotato di tutto, portafoglio compreso. Almeno, alla fine, gli hai dato un cazzotto in faccia prima di andartene via?”.

La sento ridere, sono riuscito a farla stare meglio.

“No, nessun cazzotto, ho fatto la valigia, l’ho mandato a fanculo e sono andata via”.

“Adesso cosa vuoi fare? Vieni a lavorare domani?”.

“No, mi sono presa alcuni giorni di vacanza, non voglio rischiare di incontrarlo in albergo. Ho bisogno di una pausa e stare da sola”.

“Senti, alcuni mesi fa non hai voluto ascoltare il mio consiglio e vedi come è andata. Lo vuoi ascoltare adesso?”.

“Ok, dimmi, stavolta ti prometto che ti ascolterò”.

“Allora, se ti chiudi in casa da sola, non fai altro che pensare e ripensare, continui a rimuginare a quanto è successo e lo fai succedere di nuovo e all’infinito nella tua testa. Non è così che ne esci fuori, io ti propongo una diversa alternativa”.

“Quale?”

“Domani mattina smonto alle 8 e dopodomani sono libero. Vado a dormire alcune ore, poi, nel primo pomeriggio ti vengo a prendere. Il programma è: passeggiata e shopping in Altstadt, aperitivo all’Irish Pub, cena in un ristorante greco di amici miei, naturalmente annaffiata da abbondante Ouzo, e, se dopo cena le gambe ci reggono ancora, facciamo un salto in discoteca. Alla fine ti riaccompagno a casa e, ti garantisco, buona parte di quanto successo ieri te lo sei lasciato alle spalle. Poi, se Jürgen ti viene a rompere i coglioni finché sei al lavoro, non preoccuparti, ci penso io a risolvere il problema”.

Sento Hanna ridere, la sua voce è più serena: “lo sapevo che parlare con te mi avrebbe fatto bene. Credo che stanotte riuscirò finalmente a dormire”.

“Bene, e per domani? Cosa scegli di fare?”.

Una pausa, è titubante, ma capisco che ci sta pensando.

“Ok, ci sto, voglio seguire il tuo consiglio. Ti do l’indirizzo e ti aspetto, va bene alle 15?”.

“Perfetto Hanna, dormi bene. Ci vediamo domani”.

Non posso crederci! Domani ho un appuntamento con la bellissima Hanna, con la stratosferica Hanna, non mi sembra vero, forse sto sognando. Ma che coglione Jürgen, come si fa ad andare a puttane quando a casa hai una ragazza come lei che ti aspetta e vuole solo fare all’amore? Bisogna davvero essere malati.

Intanto però, penso che io ancora non mi ci sono messo assieme e una bella troia bionda mi ha promesso un pompino. La telefonata è durata quasi un’ora, è mezzanotte e mezza quando vedo Ingrid scendere. Mi sembra un po’ provata, ma vedo che sorride.

“Che toro il tuo cliente”, mi dice, “ho dovuto farlo sborrare tre volte ed è riuscito anche a farmi godere. Ha un uccello impressionante, mi ha sfondato per bene, ma ne è valsa la pena. Mi ha pagato i 1000 Marchi e ne ha aggiunti 200 di mancia. Non male per meno di due ore di lavoro”.

“Bene, mi fa piacere. Stasera ho accontentato un cliente difficile e ho fatto guadagnare un bel po’ di soldi ad una bella ragazza. Non poteva andare meglio”.

“Tu sei diverso dagli altri tuoi colleghi che ho conosciuto negli altri alberghi. Loro sono dei porci lascivi, tu invece sei un figlio di puttana che mi piacerebbe scopare…..anche gratis. Hai deciso la tua commissione?”

“Secondo te? Sei troppo bella perché io accetti soldi da te”.

“Lo speravo”.

Mentre lo dice mi mette la mano sulla patta e inizia a strusciare: “sì, credo proprio che mi piacerà prendertelo in bocca. Voglio anche ingoiare tutto quello che mi darai, con l’arabo ho preferito sputare, puzzava da caprone”.

Ho chiesto al facchino di notte di coprire il banco, è un ragazzo calabrese che mi deve un casino di favori, e siamo andati nei bagni al seminterrato. Inutile dirlo, già me lo immaginavo, Ingrid è riuscita a farmi venire in cinque minuti, ha una bocca da professionista come poche volte ho trovato, a lei piace proprio, ci mette l’anima e quando ingoia sembra stia succhiando un gelato alla crema, tira su tutto senza perdere una goccia. Che roba! Prima di scendere dalla camera dell’arabo si era fatta un bel bidet e mi ha anche permesso di farsi leccare la figa gratis. Sono riuscito a farla godere. Ancora non lo sapevo, ma la collaborazione con Ingrid è durata alcuni anni, non solo a Düsseldorf, e la mia commissione, col tempo, è diventata una scopata, ogni volta memorabile.

 

Continua

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