Giralda

  • Scritto da Violet il 29/10/2021 - 08:34
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Giralda sollevò la testa e vide l'uomo batteva che nervosamente uno scudiscio sulla scarpa lucidissima.
Con voce rassegnata:
"Signor ingegnere, sono pronta"
A quel punto la mente di Giralda fu attraversata da uno strano suono...
Quando l'ingegnere l'aveva chiamata, Giralda era a carponi sul pavimento che stava pulendo alacremente con uno straccio. La gonna sollevata lasciava intravedere la fica, che tagliava come una rossa ferita, il folto vello nero.
Non indossava mutandine e per risparmiare, non doverle sempre cambiare a causa del liquido abbondante che secerneva, soprattutto quando qualcuno dei maschi della ditta si divertiva a palparla.
Lei non si sottraeva, un po' perché temeva di farsi dei nemici e di essere licenziata, un po' perché gli uomini, insieme a qualche bicchiere di vino rosso, quando se lo poteva permettere, erano gli unici piaceri che le erano concessi.
Era povera, tutti gli uomini che aveva avuto, l'avevano sfruttata, picchiata, ma questo, pensava, lo facevano perché le volevano bene.
Era estremamente ignorante, sapeva parlare solo in dialetto e quando era contrariata le uscivano dalla bocca le imprecazioni più volgari.
Aveva una capigliatura nera, sempre in disordine, il viso tondo, gli occhi scuri perennemente umidi, il naso un po' grosso e le labbra carnose, su cui spesso scorreva la sua lingua voluminosa. 
Il povero vestito, vecchio e sdrucito, a seconda dei movimenti, mostrava, di tanto in tanto, i larghi capezzoli scuri.
Due natiche e due cosce voluminose completavano il quadro.
Spesso i fattorini e gli spedizionieri le venivano intorno, le facevano battute oscene a cui reagiva con grasse risate, e, per paura o per abitudine, accettava anche le frasi più offensive, senza protestare.
La palpavano, esploravano con le dita i suoi orifizi e strizzavano i suoi capezzoli, Giralda lasciava fare: aveva capito che è inutile tentare di sottrarsi ai desideri degli uomini: tanto loro fanno sempre quello che vogliono.
I più audaci, approfittando della sua scomoda posizione, arrivavano a penetrarla, altre volte si trovava davanti al viso qualche cazzo eretto, e lei, incurante del forte odore di urina, lo prendeva in bocca.
La cosa finiva sempre che la spingevano nel ripostiglio delle scope, dove lei doveva soddisfarli tutti.
 Giralda in queste situazione si eccitava moltissimo, ma gli uomini, nella fretta di godere, non si curavano del suo piacere, per cui lei, pur sempre timorosa di essere scoperta, si rifugiava nel gabinetto e si masturbava più volte.
In fine ritornava al suo umile lavoro, anzi lo ricominciava, con pazienza da capo, per ripulire il pavimento, che i vari uomini avevano insudiciato, con la massima noncuranza.
Anche quella mattina, aveva già soddisfatto un paio di dipendenti, che l'avevano fatta rimettere nella posizione che aveva, quando lavava il pavimento, e l'avevano penetrata, a turno, da dietro, come una sudicia cagna, le avevano detto. Lei aveva accettato gli insulti e l'umiliazione, forse ne era stata addirittura eccitata, però, il piacere non era arrivato. 
Aveva dovuto ripulire i cazzi dei due maschi, cosa che aveva ancora di più aumentato il suo desiderio.
Non aveva potuto rifugiarsi nel gabinetto per trovare un po' di sollievo, perché aveva visto circolare alcuni tra i dirigenti più temuti.
A peggiorare la situazione, s'era aggiunto ai due, un fattorino che si era masturbato davanti al suo volto, ma la sborrata non era andata a segno e le aveva macchiato il povero vestituccio.
Giralda sapeva che tutti avrebbero capito l'origine delle macchie, non temeva le battute e gli scherzi che ne sarebbero seguiti, ma che il clamore avrebbe potuto richiamare l'attenzione dei dirigenti.
Giralda continuava a lavare il pavimento, in preda alle sue paure, con la testa e la fica in fiamme per la mancata soddisfazione, quando l'ingegnare, il più alto dei dirigenti, l'aveva chiamata.
Giralda capì, confusamente, che lo strano suono era la sveglia.
Si guardò intorno e vide il signor ingegnere nel letto accanto a lei. Ma no! Era suo marito, sempre così gentile e così per bene.
Giralda, salutato rapidamente il marito, si rifugiò nel suo bagno personale dove si masturbò a lungo...

 

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