Grazia e le sue voglie ( storia vera )

  • Scritto da Prometeo il 11/05/2022 - 14:49
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Con Grazia ho vissuto sei mesi della mia vita intensi e molto coinvolgenti, un colpo di fulmine al cuore, due caratteri diversi ma con un intesa sensuale senza precedenti.
Grazia era mia coetanea ed era l'amica del cuore di Giorgia,una mia collega di lavoro, una donna quest'ultima con delle tette fenomenali che al solo pensiero il cazzo mi diventa di marmo.
Amore ed odio, questo eravamo, ma ogni qualvolta restavano soli lei lanciava un occhiata alla mia patta per vedere se il cazzo era dritto nelle mutande. Più di una volta mi toccava le palle e me le strizzava quasi a farmi male, e lo faceva guardandomi negli occhi.
Era bellissima, stupenda,  un viso come un opera d'arte, occhi chiari azzurri ed un caschetto biondo, la  pelle chiara e profumata, un culo invitante e due gambe tornite.
Il culmine della nostra relazione fu tre giorni di seguito a scopare senza sosta  un natale di qualche anno fa.
Arrivo' il pomeriggio del venticinque a casa mia, indossava una minigonna di jeans e delle calze nere, un maglioncino rosso e profumava di sesso.
Io avevo smontato notte, la feci entrare ed andai a fare una doccia, lei mi segui'. Io mi spogliai ed iniziai a lavarmi, lei mi parlava tranquillamente davanti, e con gli occhi mi seguiva in ogni movimento. Poi una volta uscito, presi l'asciugamano me lo avvolsi e le chiesi di seguirmi in camera.
Mi allungai a letto ed allargai le gambe,  mettendo in mostra il cazzo dritto davanti a lei. Si spoglio' velocemente poi sali in ginocchio sul letto, mi prese il cazzo con la mano destra ed avvicinò le labbra. Sentii i suoi denti modermi la cappella, morse dolcemente poi iniziò a far scivolare la lingua lungo l'asta, con una mano giocava con le palle ed ogni tanto me ne succhiava una così forte da farmi urlare.
Mi infilava ad intermittenza un dito nel culo, una cosa che amavo moltissimo e che moltiplicava la durezza del cazzo.
Lei si mise cavalcioni su di me e mi chiese di lavarle la figa, ed io ubbidii..affondai la mia lingua in quella figa piccola e rasata, leccavo tutti i suoi umori ed ingoiavo quel sapore denso di lei. Le davo anche dei baci sul buco del culo, poi infilava due dita dentro e la leccavo anche lì. Lei era al limite quei momenti, si dimenava e schiacciava il suo culo sul mio viso.
Abbiamo scopato in tutte le posizioni, preferiva che la prendessi da dietro,  così mentre spingevo il cazzo dentro di lei, riuscivo a metterle due dita nel buco del culo. Le affondavo dentro,  le rigiravo e le mandavo su e giù, lei per risposta si girava e mi mordeva le braccia.
Mi chiese quasi implorandomi di metterle il cazzo nel culo e pomparla forte, io obbedii. Leccai per bene il buco ed appoggiai la cappella, lei inarco' la schiena ed io gli affondai il cazzo nel culo per tutta la lunghezza.
Pompai per mezz'ora forte, lei si dimentiva,  ansimava forte invitandomi a continuare, ma ad un certo punto i miei coglioni pieni di sperma esplosero e sborrai tutto dentro.
Rimasi incastrato a lei, tenni il cazzo al caldo del suo culo fino a quando non si ammoscio'. Lo sfilai e dietro mi portai un rivolo di sborra che dal culo gocciolava sulle calze autoreggenti nere.
La sborra fuoriuscita la raccolsi con due dita e la infilai di nuovo nel culo, quella era il suo posto, poi con la lingua spennellai tutto.
La baciai abbracciando forte, ci scambiamo i nostri liquidi con le lingue.
Grazia credo di amarla ancora...

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