Quando il mio amico Tommaso ha sposato Sandra, lei era incinta di tre mesi. Il fatto è che non riusciva nemmeno a ricordare quando era successo ad averla messa incinta. Era ubriaco. Anzi, svenuto. Non ricordava nemmeno di aver giocato con le sue tette o altro. Il vero motivo era che non poteva perché ubriaco e svenuto! Perché lo so? Ovvio, io c‘ero! Mi chiamo Paolo, ho 26 anni, sono di media statura, moro, occhi scuri, un fisico abbastanza prestante e porco; come ho appena accennato, Sandra era rimasta incinta, prima di sposarsi con il mio amico Tommaso. Eravamo andati insieme ad una festa e lui aveva iniziato a bere. Sandra era molto alterata con lui. Anche lei aveva bevuto un paio di drink, proprio come me. Per tutta la festa, lui l'ha quasi ignorata, dopo aver appena bevuto un paio di drink. Lei era imbufalita con lui, che, tra l'altro, aveva insistito tanto a partecipare a quella festa del compleanno di suo cugino, anche se Sandra avrebbe preferito passare una bella giornata al mare, insieme a lui. Invece Tommaso, appena giunto alla festa, si era messo subito a bere con il cugino ed i suoi amici, facendo un gran casino. Avevo notato subito lo sguardo contrariato di Sandra e, quando la comitiva si è spostata fuori nel giardino, dove erano state allestite due piscine, Tommaso era rimasto sdraiato sul divano, ubriaco fradicio! Ero stato in cucina per prendere dell'acqua fresca da bere e, uscendo avevo visto lo sguardo sdegnato di Sandra, che si era resa conto che il suo fidanzato era proprio uno stupido ad ubriacarsi così pesantemente, dopo solo un'oretta che erano alla festa. Ci siamo fissati per un istante e lei mi ha buttato le braccia al collo. Ha stretto il suo splendido corpo il mio. Ho sentito i suoi seni, una splendida terza misura, tonda e piena, premere contro il mio petto e, mentre continuava a fissarmi negli occhi, ho sentito anche il suo bacino premere contro il mio pacco, che si è gonfiato all'istante. Le nostre bocche erano vicinissime ed io mi son chinato per baciarla e lei ha risposto. L'ho stretta forte a me, premendo i suoi seni sodi contro il mio petto. Le nostre lingue si sono intrecciate, accarezzandosi a vicenda, e la mia mano si è inoltrata ad accarezzarle lo splendido culetto sodo. La sua reazione è stata quella di farmi sentire il suo pube che si strofinava contro il mio pene duro. Abbiamo limonato per qualche istante, ma le nostre bocche sembravano affamate di libidine. Ha continuato a stringersi e strofinarsi contro il mio membro duro, mentre io, dopo averle accarezzato per bene quello splendido culetto, ho sollevato entrambe le mani e le ho infilate sotto la sua sottile t-shirt; entrambe le mie mani hanno afferrato i suoi splendidi seni, facendomi stupire per non aver trovato il reggiseno; i suoi splendidi capezzoli, piccoli ma duri, erano appuntiti come spilli. Quando li ho stretti tra l'indice e il pollice, mentre continuavo a baciarla con passione, lei ha iniziato a gemere.
«ooohhh…umhmm…. siumhmmm…oohh!»
Ha reclinato la testa all'indietro, chiudendo gli occhi per assaporare al massimo il piacere che le mie mani le stavano dando. Quando l'ho spinta leggermente indietro ed ho sollevato la sottile maglietta, mi son abbassato e la mia bocca si è impossessata di uno dei suoi capezzoli; lei ha solo sollevato le mani e le ha appoggiate sul mio capo, premendo la mia bocca contro il suo seno.
«Sì! Divoralo! Mordili! Dai, fammi male, che mi piace tanto sentire i tuoi denti sui miei capezzoli; sto impazzendo!»
Conosco Sandra da 24 anni e questa era la prima volta che accadeva una cosa del genere fra noi. Sentire che si stava donando a me con tutta sé stessa, mi ha sconvolto la mente. Anche lei non è rimasta passiva e subito i suoi baci si sono fatti più caldi e appassionati. Mi accarezzava mentre ci baciavamo e io le accarezzavo i seni nudi ed i capezzoli sensibili. Una volta iniziato, non volevamo più fermarci. La casa era grande, con diverse camere da letto al piano superiore. Quasi tutte le luci erano spente, creando un'atmosfera molto più romantica per la festa. Ho condotto Sandra su per le scale e, in una camera da letto in fondo al corridoio, dopo il bagno. Una volta entrati, ho chiuso la porta a chiave e ci siamo accostati al letto, senza proferir parola. Mentre eravamo in piedi accanto al letto, mi sono spogliato lentamente, e anche lei ha fatto lo stesso. Ci siamo sdraiati nudi sul letto, uno di fronte all’altro, senza parlare, ma guardandoci fissi negli occhi. Poi le ho sorriso, lei mi ha dato un bacio a fior di labbra e, fissandomi di nuovo negli occhi, con una voce languida e decisamente sensuale, mi ha detto: «Prendimi: ti voglio.»
Ho preso a baciarle il collo, poi son sceso giù, succhiandole i seni ed i capezzoli durissimi; intanto la mia mano scorreva fra ventre e cosce. Ha afferrato la mia mano e l’ha portata sul suo triangolino di peli curatissimo. Di nuovo un lungo gemito è uscito dalla sua bocca.
«mhmm…siii…ooohh….umhmmm…»
Ho giocato con la punta delle dita sul suo clitoride e lei è stata come scossa da una scarica elettrica, perché il suo corpo ha sussultato. Poi, con l'indice, ho percorso tutto lo spacco della sua vagina; l'ho trovata bagnata fradicia! Ho spinto il mio dito dentro di lei e son rimasto sorpreso nel sentirla incredibilmente stretta. Volevo guardarla negli occhi, ma lei teneva i suoi chiusi, nel godersi il piacere della mia carezza. Ero convinto che lei e Tommaso facessero sesso già da un po', considerando che erano già quasi tre anni che stavano insieme, invece ho avuto il forte sospetto che fosse ancora vergine! Eppure il mio amico, più di una volta, si era vantato raccontando quanto Sandra fosse calda ed insaziabile. Mi son reso conto che quelle erano solo bugie! Sono scivolato più in basso tra le sue cosce ed ho sentito forte l'odore che emanava dalla sua vulva. Era inebriante quel profumo di femmina vogliosa, lì ad aspettare di esser posseduta e poter godere. Ho iniziato a leccare e raccogliere il miele che sgorgava da quello scrigno ancora intatto; ho passato ripetutamente la mia lingua su e giù, tra le pieghe della sua ostrica, spingendola dentro di tanto in tanto; Sandra, d'un tratto, ha appoggiato entrambe le mani sul mio capo e mi ha schiacciato il viso contro il suo clitoride, mentre smaniava muovendo il bacino su e giù, strofinando il proprio sesso contro la mia bocca, fino al momento in cui ha preso a godere senza ritegno.
«Oh sì! Oddio, mi fai venire! Continua, che vengo! Ora! Ora veng...uhmm…»
È stato un orgasmo intenso e fortissimo. Mi ha riempito la bocca di miele meraviglioso, che ho leccato fino all'ultima goccia. Poi mi son spostato di lato ed ho preso di nuovo ad accarezzarla con le dita; quando ho infilato il mio dito dentro, ho sentito che il suo imene era intatto. Sandra era vergine. Incredibile! Non mi sembrava vero! Non potevo crederci! Tommaso aveva mentito su tutto, raccontando cose di lei solo immaginate. Inebriato da questa incredibile scoperta, mi son di nuovo spostato più in basso, baciandole e leccandole di nuovo la patata. Volevo assaporare la sua fica vergine. Ho continuato a leccarla con calma e lei ha mosso i suoi fianchi assecondando il movimento della mia lingua, mentre le solleticavo il clitoride ora durissimo; poi mi son spostato più in basso ed ho cercato di nuovo di infilarla quanto più profondamente possibile. Di colpo il suo corpo è esploso in un orgasmo tremendo che l’ha fatta sussultare e sbattersi senza controllo. Ha urlato, mentre il suo corpo si inarcava e si irrigidiva. «Non è possibile! Mi fai godere ancora! Sei fantastico! Continua, che vengo! Ora, vengo!»
Dopo che il suo corpo ha tremato ed ha vibrato in maniera incontrollata, lei di colpo si è girata e si è trovata davanti alla faccia il mio membro duro. Per un lungo istante lo ha fissato, poi lo ha impugnato con entrambe le mani ed ha cercato di accoglierne in bocca il più possibile. Dopo alcuni ripetuti tentativi, ha sollevato lo sguardo con aria un po' delusa.
«Accidenti, questo tuo è troppo grosso! Quello di Tommaso mi riesce facile prenderlo tutto in bocca, ma... tu hai un cazzone esagerato!»
Ho sorriso compiaciuto e poi ho lasciato che lei ci giocasse un po', facendo scorrere la lingua lungo tutta l'asta, ricoprendola bene con la sua saliva e poi, mi son messo tra le sue cosce aperte ed ho iniziato a far scorre la punta tra le labbra calde e umide della vagina; lei ha fatto un bel respiro e si è rilassata; quando ha avvertito la punta del cazzo che premeva contro l'ingresso alla sua vulva. Ho capito che il suo corpo mi desiderava e, per questo, cercava di spingersi verso l'alto, per venirmi incontro. Ho spinto lentamente la punta contro la sua apertura, sentendola aprirsi molto lentamente; allora sono scivolato con una calma assoluta dentro di lei. Quando ho sentito il mio cazzo premere contro il suo imene, l'ho baciata e, mentre lo facevo, ho dato una spinta secca e decisa; così ho colto la sua verginità e, senza fermarmi, ho continuato a penetrarla finché non sono arrivato a sbattere con la punta sul fondo. Ha emesso un istintivo grido di dolore contro le mie labbra, mentre il suo imene cedeva al passaggio deciso del mio cazzo, che affondava sempre più dentro di lei. Il suo corpo si è irrigidito un istante per il dolore, poi si è rilassato mentre io ho lasciato il cazzo tutto conficcato in profondità nella sua fica, ora, non più vergine. Lei ha sorriso e poi si è rilassata.
«Piccola è tutto passato! Rilassati. Da questo momento in poi, si inizia a godere! Assapora il piacere e godi senza pensare a nulla, se non al piacere!»
Lentamente ho iniziato a farlo scivolare dentro e fuori e lei ha risposto rapidamente, spingendo il suo corpo contro il mio cazzo, mentre lo affondavo dentro di lei. Le sue gambe si sono avvolte intorno alla mia vita, mentre mi davo da fare per farla godere per la prima volta.
«Oddio, che bello! È meraviglioso sentirti... Non ti fermare! È meraviglioso sentirti dentro di me così duro e così a fondo! Paolo! Paolo, mi fai venire! Madonna quanto è bello godere così!»
Mentre la pompavo sempre più forte, lei non smetteva di spingere il suo corpo verso l’alto, aggrappandosi alle mie gambe con le sue. Sandra ha avuto tre orgasmi mentre la pompavo dentro e fuori e, quando sono stato sul punto di sborrare, ho cercato di tirarmi fuori, ma lei me lo ha impedito.
«Sandra, sto per sborrare! Dai, fammi uscire!»
Al contrario, lei ha stretto le sue gambe ancora più forte.
«No! Non devi uscire! Mi devi venir dentro! Voglio sentire il tuo seme che scalda il mio corpo! Paolo, vienimi dentro!»
Ero troppo eccitato e lei troppo decisa, così, mentre urlava per l'ennesimo orgasmo, mi son svuotato dentro di lei. È stata una sborrata colossale! Lei mi ha tenuto stretto, abbracciato forte e la sua bocca si è unita alla mia in un bacio che ci ha tolto il fiato! Abbiamo continuato a scopare ancora per un po' ed io son venuto dentro di lei tre volte. Lei ha perso il conto di quante volte è venuta, durante il suo primo rapporto completo, quello in cui ha perso la verginità. Siamo rimasti abbracciati a lungo, prima di alzarci
e rivestirci. Ho notato che lei non si è pulita, ma si è rimessa le mutandine, quasi a voler trattenere il mio sperma il più a lungo possibile dentro di sé. Ci siamo abbracciati e baciati prima di uscire dalla camera da letto, poi siam tornati al piano di sotto. Poco prima di raggiungere Tommaso, mi ha baciato e mi ha detto che non era finita lì: voleva rivedermi.
«Sia ben chiaro che questa cosa non finisce qui! Paolo voglio rivederti e stare ancora tra le tue braccia! Mi devi promettere che ci vedremo ancora!»
Le ho sorriso e le ho detto che lo volevo anch'io. Poi abbiamo trovato Tommaso, svenuto su un divano. Era davvero ubriaco da far schifo! L'ho aiutata a portarlo a casa, dopo averlo caricato sul sedile posteriore dell'auto. Mentre la riaccompagnavo a casa, era seduta davanti accanto a me e, per tutto il viaggio, è stata appoggiata a me ed il mio braccio è stato intorno alla sua spalla. Mentre parcheggiavo davanti casa loro, ci siamo abbracciati e ci siamo baciati con lui che dormiva della grossa sul sedile dietro di noi.
«Paolo sono molto felice di quello che c'è stato tra noi! È una cosa che non dimenticherò mai più! Sei stato meraviglioso, dolcissimo e, nello stesso tempo, duro e risoluto. Non avrei potuto provare con nessun altro l'emozione della mia prima volta, come l'ho provata con te! Promettimi che passeremo ancora del tempo insieme!»
L'ho tenuta stretta e l'ho baciata appassionatamente, poi le ho assicurato che saremmo stati di nuovo insieme, alla prima occasione. Dopo di che, l’ho aiutata a portare Tommaso in casa e l'abbiamo scaricato sul divano; poi li ho lasciati soli e me ne sono andato a letto; ho ripensato a tutto l'incredibile piacere provato a sverginare Sandra e quante volte le ero venuto dentro, con lei che mi non mi mollava e mi teneva sempre stretto forte, per non farmi uscire. Il giorno dopo, Tommaso aveva i postumi della sbornia. Mi ha chiamato, dicendo che stava malissimo e questo, invero, non mi dispiaceva per niente; mi ha detto che Sandra gli aveva fatto un severo cazziatone e che lui non ricordava nulla della serata. Il giorno dopo, Sandra mi ha chiamato e mi ha detto che voleva stare ancora con me, per vivere ancora le emozioni della sera prima. L'ho invitata a casa mia. In meno di mezz'ora, era da me. Una volta chiusa la porta, era tra le mie braccia e, senza nessuna esitazione, ci siamo recati in camera mia. Ci siamo spogliati entrambi in fretta e ci siamo sdraiati sul mio letto, nudi, godendo ancora una volta il piacere di ammirare i nostri corpi nudi, mentre ci accarezzavamo. Subito ci siamo avvinghiati in un 69 infuocato. Ha cercato ancora di ingoiare il mio membro senza riuscirci, mentre io, ancora una volta, gustavo il sapore dei suoi dolci succhi vaginali. Poi mi è salita a cavalcioni e si è lasciata cadere sul mio cazzo, infilandoselo dentro di sé.
«Oh sì! Lo sento tutto dentro! Mi arriva fin dentro lo stomaco! Paolo, il tuo cazzone mi fa impazzire!»
Ha preso a far su e giù sul mio cazzo, finché non ha avuto il primo orgasmo. Io carezzavo e giocavo con i capezzoli, mentre lei, dopo il primo orgasmo, ha iniziato a scoparmi sempre più forte, godendo in continuazione. Dopo averla sentita godere tanto, ero al limite anch'io e quando gliel’ho riferito, mi ha sorriso contenta.
«Sandra! Sandra sto per venire!»
Ho visto il suo viso illuminarsi di gioia ed i suoi occhi brillare di estrema gioia.
«E allora vieni! Mi devi riempire ancora! Mi fa impazzire sentire il tuo seme che mi scalda il ventre!»
Son venuto dentro di lei con un'abbondante spruzzata. Per tutto il tempo che è rimasta con me, abbiamo scopato come ricci! Ha perso il conto di quante volte è venuta ed io, quel giorno, le ho instillato il mio sperma nell'utero per non meno di tre volte. Dopo quella volta, ci siamo visti un paio di volte a settimana e ci siamo divertiti, continuando ad innaffiarle le ovaie! Poi, un giorno, mi ha detto che le piaceva moltissimo far l'amore con me, anche se amava Tommaso e voleva sposarlo. Mi ha anche detto che non gli aveva ancora permesso di far l'amore con lei e questo mi ha stupito non poco. Poi, circa un mese e mezzo dopo la festa, Tommaso è venuto da me e mi ha detto che lui e Sandra stavano per sposarsi. Mi ha raccontato che lei gli aveva riferito che la sera della festa gli aveva permesso di far l'amore con lei, concedendogli la verginità e rimanendone incinta.
«Accidenti, Paolo! Ti rendi conto di ciò che ho fatto? Cazzo, l'ho sverginata e messa incinta, senza ricordare assolutamente nulla?»
Mi ha detto che non avrebbe mai più bevuto come quella volta, perché non ricordava nemmeno di aver fatto l'amore con lei. Ha aggiunto che, da quella sera, lei non gli aveva più permesso di far sesso con lei.
«Capisci, amico, in che razza di guaio mi trovo? Ero talmente ubriaco che credo di aver fatto veramente un casino! Eppure c'eri anche tu, alla festa! Non è che, per caso, puoi dirmi qualcosa?»
Lo guardo e decido di stare al gioco di Sandra.
«Veramente ero impegnato con una bella puttanella, ma ricordo che tu, oltre a bere, non facevi altro che stare addosso a Sandra! Poi vi ho visto sparire, e poiché anch'io avevo il mio bel da fare, proprio non so dirti altro!»
Naturalmente erano tutte cose concordate con Sandra già in anticipo. Mi racconta che lei gli permette solo accarezzare e succhiare i seni, ma non gli permette di farsi penetrare in nessun modo. Sandra è venuta a trovarmi diverse altre volte, prima che lei e Tommaso si sposassero. L'ultima volta fu solo tre giorni prima del loro matrimonio. Dopo, ci comportammo come semplici amici. Sandra, dopo nove mesi, ha avuto una bambina e Tommaso era infinitamente orgoglioso di lei. Sandra non mi ha mai detto che ero il padre di sua figlia, anche se entrambi sapevamo che Tommaso non l'aveva mai scopata, fino alla prima notte di nozze. Per tutti, la piccola Barbara, la sua bambina, era di Tommaso. Ovviamente, non si è mai chiesto perché tenessi così tanto a lei. Quando la piccola Barbara ha compiuto due anni, un paio di giorni fa, Sandra mi ha chiamato e mi ha chiesto di rivedermi, come si faceva per il passato. Mi son chiesto cosa avesse in mente Sandra, quando le ho parlato; ha detto che voleva parlarmi di un eventuale fratellino o sorellina per Barbara. Mi son chiesto perché voglia parlarne con me. So che lei e Tommaso ne avrebbero parlato di dar alla piccola Barbara un fratellino o una sorellina. Per certo so che mi piacerà tenerla di nuovo tra le braccia, soprattutto se vorrà parlarmi di quello che penso che voglia; allora, sì, l’aiuterò a realizzare di nuovo il suo progetto, se questo è ciò che desidera! Dopotutto, un amico dovrebbe aiutare l'amico. La cosa che mi è piaciuta di più quando mi ha dato la sua verginità a quella festa, è stato che ero io a ricevere un simile dono e non qualcun altro! Dovete capire che, quando mi ha dato la sua verginità, sapeva che la stava dando a suo fratello maggiore ed ho avuto io il piacere di esser quello che le aveva tolto la verginità. Quello che non avevo previsto era che lei fosse così dannatamente fertile. Aveva scelto me non a caso! In primo luogo perché sapeva che non avrei mai parlato, in secondo luogo perché era sempre stata affascinata da me; più di una volta, si era masturbata ripercorrendo quello che avevamo fatto. Aveva conservato la sua verginità proprio per me!
Quando si era resa conto che Tommaso alla festa era completamente sbronzo, allora, ha capito che era arrivato il momento di farmi questo regalo. Il giorno stesso in cui ha perso la verginità con me, si è resa conto di esser nei giorni fertili ed allora ha deciso di andare fin in fondo. Ha sfruttato il mio silenzio, la mia disponibilità nel riempirle il ventre con il mio seme, ma, soprattutto, ha giocato sul fatto che il cornuto non avesse ricordato nulla. Gli ha messo le corna con me e gli ha fatto credere che la figlia fosse sua, mentre solo io e lei sapevamo la verità su chi era stato a scoparla, prenderle la verginità e fecondare il suo grembo, cosa che si ripeterà di sicuro ed io ne sono più che contento.
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