Ce ne andammo dopo che loro pretesero il numero di telefono, controllarono se era giusto. Non mi resi conto ma Roberta era bagnata, sapeva di sperma e altri umori forti. Le chiesi ‘ti hanno fatto sudare?’ Rispose ‘beh faceva caldo, ma perché me lo chiedi?’ ‘perché sei tutta bagnata’ rispose ‘questo non è sudore, non ti sei accorto cosa è successo?’ Dissi ‘ma quando? Cosa?’. In realtà dentro era buio, l’unica luce era quella che avevo io che per giunta all’ultimo si era quasi scaricata. Mi raccontò che in ultimo mentre il grosso se la stava inculando, il secco avvicinò il cazzo al suo viso e cominciò a pisciargli addosso, le dissi ‘ma cazzo non ti sei spostata non gli hai dato uno schiaffo dei tuoi’ mi rispose ‘no, era quello che volevo, ho aperto anche la bocca, mi sono sentita dominata, mentre l’altro me lo metteva nel culo’. Ero incazzato ma questa troiaggine da parte di Roberta mi portava all’erezione, pensavo di essere un depravato ma ero eccitato. ‘Ecco perché hanno voluto il numero, ci vorranno far pagare la pulizia del tappeto di valore’ pensai a voce alta. Ci fermammo in un hotel e dopo una bella doccia, dormimmo come dei sassi. Uscì fuori diverse volte l’esperienza con i camionisti e lei mi disse che aveva goduto come poche altre volte e che si vergognava un po' a dirmelo perché era stata veramente porca, continuò dicendo che forse era l’odore animalesco che emanavano o il loro modo senza mezzi termini, brutale, che aveva liberato la sua indole, disse che anche io avevo contribuito al tutto, senza di me non avrebbe mai fatto niente. Fatto sta che dopo due giorni mi chiamò il grosso, iniziò con i complimenti a me e soprattutto a Roberta che quello che era successo li aveva resi molto contenti ecc. ecc. poi iniziò col dire che c’era un problema, alla consegna della merce hanno avuto problemi con il tappetto rosso, quello preso da Roberta. Il problema era che andava ripulito e ripulire quel tappeto di valore costava soldi, dato che era stato fortemente voluto da Roberta. C’era proprio lei vicino a me che ascoltava la telefonata, addrizzò subito le orecchie. Il problema era che intervenendo anche il capo dovevamo raggiungere un accordo anche con lui, gli dissi che mi doveva far sapere quanto era il costo e avrei fatto un bonifico, tagliai corto, ma lui disse che sarebbe stato meglio venire a parlare anche con il capo. Feci un po' di polemica per diverse ragioni, ma lui era ostile a qualsiasi ragione e poi c’era Roberta che mi invitava a non insistere. Prendemmo un accordo, sarebbero passati dalle nostre parti tra un paio di giorni e che mi avrebbero detto dove vederci. La situazione era al limite, sicuramente i due animali non volevano soldi e questa volta avevano portato anche il loro ‘Boss’, in realtà era un ex camionista che ora prendeva le commissioni e le smistava, era il responsabile della ditta. Roberta dopo quella esperienza che la travolse in positivo, mi disse ‘stiamo in vacanza e prima cosa non possiamo permetterci di spendere altri soldi e poi potrebbe diventare una vacanza molto trasgressiva’, risposi ‘ma tu sai a cosa vai incontro?? Quelli sono animali possono fare di te ciò che vogliono, io ero d’accordo e mi ha eccitato molto la situazione ma ora sono in tre e…’ non mi fece finire di parlare e disse ‘e ti eccita ancora di più vedermi, di la verità, sei un porco anche tu, sei un maiale di la verità…’ abbassai lo sguardo e non seppi aggiungere niente altro. Lei però disse ‘però non voglio far vedere loro che è tutto scontato e che se vogliono quello che pensano per lo meno dobbiamo avere in cambio qualcosa’, dissi cosa? E lei disse ‘il tappeto’ , ‘sei impazzita?! Ma quello costa migliaia di euro!!’ ‘Io non direi che costi tantissimo perché conosco i tessuti, prendere o lasciare, li farò sbavare come l’altra volta e poi li metterò alle stette’ In realtà Roberta era molto scaltra e conosceva bene il mondo dei tappeti. Mi misi nuovamente nelle sue mani. Mi disse di far portare il tappeto, per far vedere loro il vero valore del tappeto, e così feci. Ci incontrammo in una piccola area di sosta lungo la statale, loro stavano in una macchina, scesi solo io e loro mi dissero di seguirli perché avevano un deposito a pochi chilometri di distanza. Roberta era vestita con i suoi soliti vestitini leggeri e abbastanza corti, mi chiese se ero eccitato, le dissi di si molto ma ero anche spaventato perché in macchina li avevo visti belli carichi e il ‘Boss’ aveva la stessa stazza degli altri, le chiesi ‘e tu?’ ‘sono tutta bagnata’. Scendemmo, era uno spazio abbastanza grande, c’era un garage dove i camion potevano far manovra e una piccolo box che dava su un piccolo boschetto fatto di siepi alberi bassi molto in ombra e quasi nascosto. Scendemmo i camionisti e il boss erano vestiti in modo essenziale, calzoncini corti quasi come dei boxer e canottiera. Faceva molto caldo, era tarda mattinata anzi quasi ora di pranzo. I camionisti appena videro Roberta fecero un sorriso, due o tre fischi e dissero ecco la principessa, ci presentarono il boss. Andammo dietro al box e iniziarono a parlare del problema, ma Roberta vedendo la possibilità di poter fare da mangiare, disse ‘Ragazzi ma perché non stiamo tranquilli prima di parlare di affari e vi preparo due spaghetti, che dici amore per te va bene?’ Le dissi che forse non erano attrezzati per mangiare. Il posto era tutto in ombra, una pergola con una vite arrampicata, creava un bel posto, in mezzo a cespugli e alberi di piccolo fusto. C’era un tavolino, delle sedie. Sotto ad un baldacchino c’era forse una cucinetta. Il boss disse che c’era tutto l’ occorrente, pasta pomodoro olio sale e altre cose, entrò dentro al box dove c’era un frigo e tornò con guanciale pomodoro pasta e vino, disse ‘ecco qua! La ci sono i fornelli elettrici e le padelle. ‘Fate a cubetti il guanciale’ disse Roberta che come al solito li aveva messi tutti in riga. Ogni tanto si metteva chinata per scegliere una pentola o per prendere un coltello. ‘Amore puoi preparare la tovaglia, facciamogli vedere che siamo gentili perché ci aspettano un po' di trattative’. Risero e iniziarono a versare del vino, il grosso andò da Roberta e le versò del vino, disse ‘la trattativa inizia da come prepari la pasta’ e disse alla salute! Loro la guardavano mentre io cercavo di apparecchiare. ‘Fino ad ora mi sembra che il servizio è ottimo’ disse il boss, ‘sentirai la pasta, da leccarti i baffi’ rispose Roberta, ‘Vedremo se leccarci i baffi o altro’. Rispose il secco. Ci sedemmo a mangiare, lei cominciò a servire la pasta, stavamo al secondo bicchiere di vino. Iniziò dal boss che si spostò per farle posto e le fece una bella radiografia al culo senza nessun ritegno e così fecero gli altri, lei si strusciava quasi involontariamente ai loro corpi sudati. Lei mi baciò e disse ‘Amore vedi come sono mansueti e tu avevi paura!’ Iniziarono a ridere. ‘Allora cosa vorreste per questo tappeto’ disse lei, ‘scoparti’ disse il secco e gli altri risero. ‘Vi piacerebbe?’ e si alzò per prendere l’acqua toccando la spalla del grosso che le stava vicino, ‘il tappeto che tu hai messo a terra è tutto da ripulire, chi paga?’ disse il secco, poi prese la parola il boss, ‘il problema è che ci hanno ridato indietro il tappeto rosso e noi dovremmo risolvere pulendolo, i ragazzi mi hanno raccontato quello che è successo e…pensavamo che si potrebbe trovare un accordo’. Roberta era in piedi e vedeva gli animali che iniziavano a toccarsi il cazzo, stavano perdendo il controllo. Le Iniziò a salire la libito e anche lei stava perdendo il controllo. Il grosso le cominciò a toccare il culo mentre il boss continuava a parlare di come risolvere la faccenda senza sborsare nessun soldo e continuava a toccarsi il cazzo, il grosso la prese e la fece sedere sopra di lui, iniziò a toccarle a fica, con l’altra mano abbassò la testa verso il cazzo del boss che lei toccò da sopra i pantaloni, il boss si alzò e si tirò giù i pantaloni, lei con tutte e due le mani stava sorreggendo le palle del boss, erano gonfie di sperma, iniziò a leccare la cappella dando dei piccoli colpetti, il cazzo reagiva ad ogni colpo, il grosso le toccava la fica, ora spostò le vettovaglie sopra al tavolo e la mise sopra, le alzò il vestitino e iniziò a leccare, il secco prese il vino e lo versò prima sul cazzo del boss e lei beveva e succhiava il cazzo, poi lo versò sul culo e il grosso leccava, lei guardò il boss e disse quasi come una sfida ‘voglio il tappeto rosso’, il boss la prese per la testa e gli spinse tutto il cazzo in bocca, lei gli accarezzava le palle che sembravano quelle di un toro, lui la staccò dal suo cazzo ma lei lo continuava a succhiare, intervenne il secco che le prese la bocca e la indirizzò sul suo cazzo girandola verso di me, lei si alzò e mi iniziò a baciare a leccare la bocca, mentre mi baciava la misero seduta sul tavolo e mentre la stavano sdraiando, lei mi portò giù continuando a baciarmi, stavo in ginocchio, il boss mise subito le sue palle da toro per farcele leccare, nel frattempo versava il vino sul suo cazzo e noi da sotto lo bevevamo. Gli altri due le stavano leccando sulla fica, il secco la penetrò mentre il grosso leccava il clitoride, aveva quasi il cazzo del secco sulla lingua ma non si faceva scrupoli, gli animali stavano in calore e Roberta doveva soddisfarli. E comunque chi stava godendo in continuazione era proprio lei. Il boss prese una sedia, montò sopra, mise la testa di Roberta in mezzo alle sue gambe con il cazzo rivolto verso il viso di lei e cominciò a cavalcarla in bocca, lei lo succhiava e riusciva a prenderlo quasi tutto in bocca. Aveva preso con le mani la testa di lei e se la stava scopando in bocca, il respiro si cominciò a fare affannoso, si fermò con il cazzo quasi tutto nella gola, lei aspettava, lui si iniziò a contorcersi e sborrarle in gola, io stavo ancora accanto a lei, si tirò fuori il cazzo, mi iniziò a baciare con la cappella vicino che ancora aveva dello sperma in uscita, glielo pulì bene e mi fece assaggiare lo sperma del boss. Il secco se la stava scopando mentre il grosso la leccava, lei ora stava pensando a godere mentre voleva la mia bocca, stava gemendo come una troia, aveva perso il controllo, prese il secco alla testa e lo porto sulla sua fica mentre il grosso continuava a leccare, lo spinse leggermente più giù e gli pisciò in bocca a tutti e due, rimasero per un attimo interdetti ma lei li afferrava per la testa e continuava a pisciargli in faccia , si spostarono si andarono a sciacquare e la misero in ginocchio le loro cappelle le volevano far entrare entrambe in bocca lei cominciò a leccarle, ci sputava sopra e muoveva le sue mani sui cazzi, le cominciò a strusciare tra di loro mentre la sua lingua stava leccando il prepuzio di entrambi. Le mani continuavano a muoversi, iniziò il secco a sborrare sul viso e la lingua mentre lei continuava a leccare, ora era la volta del grosso, la imbrattarono tutta, le sborrarono sul viso e lei ci stava e continuava a leccare. Andai vicino a lei le diedi un fazzolettino e dell’acqua per pulirsi, mentre stavo facendo questo, il boss le stava preparando il culo, lei mi afferrò alle braccia, mi guardò, cominciò a baciarmi, lui gli iniziò ad appoggiare il cazzo nel culo, questa volta stava soffrendo di più, gemeva e si aggrappava alle mie braccia mentre il boss le stava spingendo il cazzo nel culo, lei ansimava quasi strillava e mi stringeva forte, mi stavo eccitando tantissimo, mi alzai e le misi il cazzo in bocca, lei si aggrappò alle mie natiche e con il mio cazzo che distrattamente cercava di succhiare, era impregnata a prendere in culo un bel cazzone che le stava procurando qualche problemino, lui lo sfilò e mise un po' di olio nel culo e sul suo cazzo, riprovò e scivolò dentro, si muoveva sempre più veloce, gli altri due guardavano con il cazzo già in erezione, lui si defilò per un attimo e il grosso subentrò al suo posto, la cavalcava come una cavalla, il boss si avvicinò a me e lei da gran troia leccò il cazzo che era uscito or dal suo culo abbandonando il mio, il secco stava anche lui con il cazzo dritto e vedeva tutto, il grosso si fermò e toccò al secco, si stavano passando il suo culo, come se avessero trovato una cagna in calore. Il boss andò a reclamare la sua inculata che ottenne, questa volta si soffermò di più e con colpi possenti le sborrò nel culo, il secco era eccitato da morire e venne sulla schiena, il grosso aveva la lingua di Roberta sulla cappella e non si fece scrupoli a sborrare, Erano alla frutta, Roberta si ricompose, c’era una specie di doccia accanto al box, se la fece. Roberta reclamò il suo tappeto al boss che accettò come scambio, io ero rimasto eccitato senza riuscire a sfogarmi, avevo assistito ad una scena che ricorderò per tutta la vita, li salutammo consapevoli che avendo il nostro numero avrebbero potuto farci qualche altra visitina.
Post New Comment