Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per ... a no scusate non c'entra nulla, anche perché ho 23 anni, e spero di essere a un quarto della mia vita. Torniamo a noi. Mi sono laureata da poco e non riesco a trovare un dannato lavoro. Oggi ho un colloquio, però mi dicono che è al quanto particolare. Sembra che non viene assunta mai nessuna. Spero di usare al meglio le mie doti matematiche. Ho deciso di assumere un look austero, spero di non trovare il solito pervertito che ti offre lavoro al posto di sesso. Camicia e pantaloni bianchi, occhiali e capelli cortissimi. Cosi penso che vada bene. Mamma mia come sono agitata, mi hanno detto che la mia esaminatrice è l'arroganza fatta persona e difficilmente assume qualcuno, le sue prove sono terribili.
Ora arrivata davanti allo stabile dove ho l'appuntamento, è un condominio filiforme di 7 piani, che strano edificio, sopra in caratteri cubitali c'è scritto Hell. Sarà il nome dello stabile.
Appena mi avvicino la porta si apre in modo automatico e mi accingo a entrare. La hall è vuota, non trovo nessuno a chi chiedere informazioni. Improvvisamente arriva una signora mora sulla quarantina con un tubino rosso fuoco. È spaventosa deglutisco.
Si aggiusta gli occhiali, mi tende la mano – "Piacere Lilith" – non riesco a parlare, quando smetterò di essere ansiosa – "tu dovresti essere Lisbeth Hoar" – riesco ad annuire.
Mi volta la schiena va verso gli ascensori, si gira – "Allora vieni?"
La seguo, la trovo cosi fredda e distaccata, forse è il suo lavoro. Entriamo in ascensore.
Mi porge un foglietto – "Qui ci sono le regole che devi seguire, leggile. Una volta che l'hai fatto devi dirmi se accetti o meno. Una volta accettato dovrai fare tutto quello che ti dirò, in caso contrario ti manderò a casa"
Inizio a leggere:
Bene se sei arrivata fino a qui significa che qualcuno ti ha raccomandata, non ci interessa sapere chi, l'importante che dovrai piacere a noi. Dovrai superare vari test di diversa difficoltà. Una volta superato le varie prove otterrai uno stemma. Quanto li otterrai tutti sarai assunta. Le varie prove ti verranno presentate dalla nostra guida Lily, in caso di dubbi chiedi sempre a lei. Alla fine otterrai un lavoro con menzioni da segretaria con uno stipendio mensile di 5000 euro – Cavolo quanti soldi, ecco perché sono cosi severi – Ora la parte difficile, le prove saranno di carattere sessuale – Rileggo, forse ho capito male. No c'è scritto proprio sessuale – Noi cerchiamo solamente persone disposte a tutto, odiamo le timide. Può sembrare una molestia sessuale, ma ricordati puoi andartene quando vuoi. Firmato Avv. John Milton
Guardo il foglietto, guardo la signora, riguardo il biglietto. Appare una penna me l'ha porge lei – "Non fare la timida, conosciamo il tuo passato" – Come è possibile, lo sanno poche persone. Martella la penna sul foglietto, sono indecisa. Una cosa è sicura, mi servono dei soldi e immediatamente. La parola sesso continua a rimbalzarmi nella testa, pensavo di aver smesso con quelle cose.
Firmo e le restituisco i fogli e la biro. Lei in cambio mi dà una tessera, sembra quella delle pizzerie, per ottenere una pizza gratis.
La porta si apre e ci troviamo davanti un appartamento pieno di cuscini, non noto nessuno. La signora mi spinge dentro e la porta dell'ascensore si chiude alle mie spalle. Non so bene cosa fare, sento un respiro, sembra che qualcuno stia dormendo.
La signora mi indica un divano, vedo qualcosa muoversi, titubante mi avvicino. C'è un uomo nudo.
Cazzo stai a vedere che ora lo devo scopare.
"Ora devi procurarti il suo sperma" – la voce della signora è perentoria – "decidi te come fare, ma sappi che non è semplice come pensi" – Detto questo si siede su una poltrona ad aspettare.
Mi avvicino al divano, vedo solo cuscini e un'enorme pancia, che schifo. Dovrei andarmene, ma cavolo quello stipendio sarebbe favoloso.
Mi avvicino ancora e noto che si tiene le palle con la mano destra, mi vede, ma non si muove di un millimetro – "E tu chi cazzo sei" – Faccio fatica a sentirlo, quest'uomo è cosi pigro che fa fatica a parlare.
Non so cosa rispondere – "Sono stata pagata per renderla felice" – In fondo era la verità.
"Non mi serve un cazzo di nulla ora vattene" – Non mi aspettavo questa risposta.
Giro i tacchi, vedo la signora che mi osserva e mi indica con il dito l'uomo, a quanto pare non posso andarmene. O forse non voglio.
Torno sui miei passi, inizio a sbottonare la camicia. Nessuna reazione, possibile che sia così insipido.
Dai Lis coraggio, devi ottenere questo lavoro. Cerco di baciarlo e mi allontana, ma che pezzo di merda. Lui si gira di lato e il microcazzo si espone a me. Deglutisco.
Vedo del disinfettante sulla destra, lo uso, lo spalmo sulle mani, poi gli afferro il microbo con le dita e inizio a segarlo. Non si indurisce, è la prima volta che mi capita. Mi slaccio completamente la camicia. Abbasso il reggiseno, neppure questo funziona. Sono al limite della disperazione.
Sembra che il lavoro me lo sogni, non voglio arrendermi. Certo se questo stronzo collaborasse. Mi succhio le dita, le passo sulle tette e poi gli ne metto due nel culo e inizio a massaggiarlo. Ottengo una reazione.
Afferro il cazzo moscio con la sinistra e lo scappello, stavolta sembra accogliere la mia presa, diventa duro. Lo scappello lentamente, ora che è duro riesco almeno a tenerlo in mano. Lo vedo sbadigliare. Che uomo insopportabile.
Afferro la base con due dica e percorro quella ridicola asta verso l'alto, lo strizzo e gli do una leccatina, finalmente ora è completamente duro, forse ho speranze. Lui allunga pigramente una mano e mi accarezza il seno. Continuo a mungerlo con due dita, finalmente, con difficoltà, si scappella, gli prendo il piccolo glande tra le labbra. Speravo di non fare più certi lavori, ma invece eccomi qua.
La mia lingua si agita sul suo prepuzio, lui mi strizza i capezzoli, ma è quasi insopportabile. Socchiudo le labbra, le passo sul pene, succhio le sue palle pelose. Forse me la cavo con un bel pompino dopo tutto. Vedo un calice di champagne quasi pieno, lo prendo, bevo, poi verso il resto sul suo pene e continuo a succhiare, inizia a gemere.
Una goccia scende lentamente dal glande verso i testicoli, la lecco. Improvvisamente il cliente si gira dall'altra parte, ma cosa fa. Mai visto un uomo cosi accidioso.
Lo devo tenere fermo.
Mi metto a cavalcioni sopra di lui, gli metto il pene tra i miei pantaloni, e mi struscio sopra di esso. Odio la sua pancia, ma devo concludere il prima possibile. Gli afferro la cappella con due dita e lo stuzzico, intanto continuo a muovermi lentamente. Finalmente lo vedo eccitato.
Gli infilo due dita nel culo, gli stimolo il perineo. Ci siamo sta per venire lo sento.
Afferro il bicchiere rimasto vuoto e lo infilo sulla sua cappella, il primo getto arriva subito, seguito dal secondo, il calice si riempe. Lo guardo, si gira e sembra che si addormenti, ma che uomo di merda. Scendo. L'uomo ormai è completamente addormentato.
Mi avvicino alla signora e gli mostro il risultato.
"Bevilo" – sorride.
"Come scusi?" - forse ho capito male.
"Ho detto bevilo" – Indica con il dito li calice.
Lo osservo, va bene, appoggio le labbra e ingoio tutto in un colpo solo.
"Dammi la tessera" – la restituisco, lei l'afferra e buca il primo tassello, e me la porge.
"Bene, ora sei pronta per il secondo piano" – Si avvia verso l'ascensore che si apre immediatamente. - "Allora vieni?"
La raggiungo, entriamo e raggiungiamo il piano superiore dove mi attende la seconda sfida.
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