I sette peccati capitali (Pt. 3) – Gola

  • Scritto da Lizbeth il 05/10/2022 - 08:42
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Ero tornata in ascensore, ma ho capito che mi devo abituare, questa volta ero nuda. Cerco di coprirmi le parti intime con le braccia, anche se so che è inutile. Lei come al solito non dice una parola e non mi guarda neppure. Stavolta mi sembra che l'ascensore salga più lentamente, ma so che è una mia illusione.

Sento un suono, siamo arrivati al piano, la porta si apre e mi trovo davanti a un ristorante. Che so magari vuole fare una pausa. Sento dei rumori provenire dal fondo, vedo un tavolo ben imbandito. Attorno a esso ci sono quattro persone, due donne e due uomini. Immagino sposati.

La mia aguzzina mi trattiene per una mano – "In questa stanza non dovrai prendere nessun premio, ma devi ottenere almeno due stelle dalle persone che vedi".

Stranamente trovo la cosa sensata, siamo in un ristorante. Dentro di me credo che devo fare la cameriera, ma so che è una vana speranza. Mi avvicino al tavolo, porgo la mano per presentarmi, ma nessuno mi nota, sono tutti indaffarati a mangiare. Dentro di me penso: nonostante tutto questo cibo mi sembrano in forma, forse solo l'uomo alla mia destra è oversize.

Vediamo se riesco ricapitolare. Alla mia destra c'è una coppia, non voglio sembrare razzista, che sembra meridionale. Lui è moro, basso con la barba. Lei mora, formosa con un seno rigoglioso, indossa solamente una sottoveste bianca. Del resto in quella stanza fa molto caldo.

Alla mia sinistra invece c'è una coppia evidentemente del nord. Lei è bellissima, alta bionda, ha un seno perfetto. Lo so perché è in topless. Come detto prima stranamente è magrissima. Invece l'uomo, che penso che sia suo marito, è decisamente sovrappeso pero noto che possiede un bel uccellone in quel preciso momento è bello eretto. Si vede che il cibo lo eccita.

Cerco di farmi notare ma nessuno mi dà ascolto, la mia signora si avvicina, chiama dei camerieri che liberano il tavolo e mi indica la liscia superficie con il dito. Forse ho capito cosa vuole, ma sono insicura cosi non mi muovo. Si avvicina ancora mi dà una pacca sul culo e con fare delicati mi fa sdraiare sul tavolo, accidenti la superficie è freddissima.

Senza cibo i miei clienti sembrano immobilizzati, mi sento offesa. Arrivano dei camerieri con dei vassoi enormi. Sopra noto che c'è del sushi, costoso e di prima qualità.

Una gentile ragazza mi prende per mano e mi fa sdraiare sopra il tavolo, inizio a intuire il mio compito. Istintivamente mi copro il seno, ma uno dei commensali mi tira via le braccia con forza, che maleducazione.

Sento correre lungo la schiena dei brividi, non so se è per la situazione o per il gelido tavolo. Sento un pennello che mi percorre il corpo, quella sostanza ha un odore fortissimo. Un altro inserviente invece mi mette delle alghe sul seno e mi ordina di stare ferma. I clienti intorno al tavolo osservano quella operazione con ansia, desiderosi di mangiare o mangiarmi.

I camerieri se ne vanno e la tavola è imbandita e ora che succede?

Il primo che fa una mossa è l'uomo meridionale che afferra con decisione il nigiri posizionato sul mio capezzolo destro e se lo mette in bocca poi si lecca le dita.. Vedo chiaramente che si sta eccitando.

La bionda si alza, mi accarezza dolcemente la pancia, sento il suo seno sfiorare il mio e la sua lingua percorrere il mio corpo assaggiando la salsa piccante. Inizio ad agitarmi e nello stesso tempo eccitarmi. Il marito della bionda si avvicina a me con il suo bel cazzone eretto, se lo cosparge di salsa di soia e me lo infila in bocca. Non ho mai sopportato quel sapore, ma devo resistere.

La mora formosa prende il bicchiere di sake che si trova alla sua sinistra e se lo versa sul seno. Suo marito gli lo succhia immediatamente..

Non capisco più nulla.

Intanto la ragazza alta raggiunge la mia passera, afferra e succhia il gamberetto che era all'interno. Dopo averlo ingoiato, passa al mio clito e lo lecca. I miei gemiti diventano sempre più forti.

Se non fossi soffocata da quel cazzone, penso che urlerei.

Tutti si fermano.

Entrano due cameriere con due caraffe piene di salse varie e l'appoggiano sul tavolo accanto a me. Ingrid, cosi si chiama la ragazza bionda, prende un pennarello da cucina e lo immerge nella caraffa più grande. Una volta intiso della sostanza lo cosparge sul mio petto. I brividi mi inondano i capezzoli. Sento un odore pungente. Con lo stesso pennello preleva l'altra salsa, questa ha un odore più acre e mi cosparge il resto del corpo. Ma non ha ancora finito, manca la terza salsa. Questa sembra inodore e finisce direttamente sulla mia vagina, mi sta masturbando, letteralmente, con il pennello. Conclusa quella operazione mi bacia il seno.

Come dei vampiri attirati dal sangue, tutti e quattro si precipitano sul mio corpo e iniziano a leccare ogni centrimetro. Sento succhiare i miei capezzoli, il mio ombelico, il mio monte di venere e addirittura i miei piedi.

Qualcuno mi apre le gambe con forza e sento un enorme cazzo entrarmi dentro e inarco la schiena. Il suo cazzo scorre dentro di me selvaggiamente.

Sento una voce femminile sussurrarmi all'orecchio: "ti piace il cazzo del mio amico".

Non aspetta risposta, si cosparge la figa con la panna e si siede sulla mia faccia, non posso fare altro che leccare e gustarmi quella donna meravigliosa.

Il suo corpo si muove ritmicamente sulla mia faccia. Gli altri due che fine hanno fatto.

Delle piccole mani mi afferrano il seno, deve essere l'altra donna. Infatti è la bionda. Passa dolcemente la sua lingua sui miei capezzoli rigidi. I suoi movimenti non mi sembrano lineari, mi basta poco per capire, suo marito se la sta scopando. O no mi sono sbagliata, non è suo marito, ma il basso meridionale che sta abusando del suo corpo, ma nessuno protesta.

La mora formosa smonta dal mio viso, si avvicina al carrello della frutta, prende una banana, la sbuccia e gli fa un pompino e mi guarda. Fa spostare l'uomo del nord e mi infila la banana dentro la passera, scivola dentro con piacere e io ansimo ancora. Il movimento diventa sempre più veloce e la banana, come immaginavo, si spezza. Lei non si fa scoraggiare, si inchina e inizia succhiare la mia passera. Oddio sto per venire. Lei prende la banana tra le labbra e me la fa uscire dalla mia vagina e poi la ingoia tutta.

I maschi sono pronti, li sento, li vero. Si mettono attorno a me con la loro asta dura cosparsa di salse e me la infila in bocca a turno. Primo sento qualcosa di dolciastro, poi qualcosa di salato. Il primo a venire è l'uomo grasso che mi riempe di sborra la bocca. Il secondo il suo amico che mi riempe la faccia.

Le loro mogli si scagliano sopra la mia faccia e mi puliscono dalla sborra, una mi infila pure la lingua in bocca e l'attorciglia con la mia. Intanto i loro mariti le leccano, e sento il loro orgasmo, contemporaneo, direttamente sul mio viso.

Improvvisamente spariscono lasciandomi da sola. Entrano i camerieri che mi indicano la porta e io insicura mi avvio. Mi volto dietro e li vedo pulire la stanza.

Una volta arrivata all'ascensore vedo la mia padrona che mi indica di entrare. Mi passa un asciugamano. Esamina il tablet – "tre stelle, complimenti" – Il terzo esame era passato.

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