Mi chiamo Roberto, ho 35 anni e sono nato in una piccola città alle porte di Roma, dove tutti, o quasi, si conoscono e dove non è sempre facile fare nuove conoscenze. Sono un ragazzo normale, che ama la compagnia, gli amici, le serate tranquille e lo sport. Da 5 anni sono fidanzato con Federica, una ragazza romana semplice di cui sono innamorato, infatti da quasi 1 conviviamo a Roma ma nonostante tutto io, sento sempre la necessità di essere pervaso da una adrenalina erotica, adrenalina che mi da Giovanna.
È il 2016, e dopo aver passato quasi un anno lontano dalle palestre sporche e fredde di provincia, decido che a 31 anni è ora di ricominciare a giocare a pallavolo, e riprendo proprio li dove avevo lasciato, nella società di sempre, la stessa società in cui gioca anche Giovanna. Lei ha 22 anni, 9 meno di, e ci conosciamo di vista perchè ci siamo incrociati più volte nelle palestre. Capitava di incontrarci quando lei finiva gli allenamenti e io entravo in palestra per iniziare i miei e non era mai capitato di parlare se non aver scambiato qualche parola di circostanza ma soprattutto, non avevo mai avuto interesse verso di lei.
La stagione inizia, gli allenamenti procedono e come se niente fosse ci ritroviamo a dicembre pronti alla classica cena di Natale. Come sempre è un'occasione per ridere con i compagni e per approfondire qualche conoscenza con gli altri dunque, anche quest'anno sarò presente. È venerdì, sono le 20 e sono in macchina al parcheggio del locale, sto chiamando Federica che non è potuta venire perchè non avrebbe fatto in tempo con il lavoro, quattro chiacchiere e poi la saluto perchè la cena sto per cominciare, così scendo dalla macchina, e mi dirigo verso l'ingresso, dove vedo i miei compagni di squadra già intenti a ridere e scherzare, mi accodo a loro e entriamo a prendere il nostro tavolo. Wow quanta gente, non ricordavo che la società avesse tutti questi iscritti, siamo diventati veramente tanti. Mentre raggiungo il tavolo mi guardo intorno: qualche vecchio allenatore ricordo delle mie giovanili, le nuove leve, tanti ragazzini e ragazzine promesse della società, qualche ex compagno di squadra che ha appeso le ginocchiere al chiodo ma che è venuto per una serata tra amici e... quella in piedi vicino a quel tavolo chi è? Giovanna? No, non può essere lei.. e invece si. Se ci penso, è la prima volta che la vedo senza la tuta e tutta truccata. Wow!! Continuo ad andare verso il tavolo e non riesco a toglierle gli occhi di dosso. È alta 1.70 circa, magra, capelli lunghi lisci e castani, ha gli occhi marroni e un gran sorriso. Indossa un vestitino molto corto aderente nero che lascia intravedere le sue perfette gambe lunghe coperte da una calza leggermente scura. Il vestitino segue la forma del suo corpo e si gonfia sul suo magnifico sedere, modellato da anni di pallavolo. Ha un seno piccolo, forse una seconda ma che è armonioso con il suo fisico.
Andrea richiama la mia attenzione così e tutti insieme scoppiamo in una grossa risata, mi siedo con loro, ma nei miei pensieri continua ad esserci lei, ed ogni momento ne approfitto per guardare cosa sta facendo. Passa la serata così, tra un colpo d'occhio e una risata e come sempre, quando le cene vanno per le lunghe la gente non sta al tavolo e ognuno va in giro a ridere e bere con gli altri. Guardo il tavolo di Giovanna, e la vedo li seduta con un mio ex compagno di squadra che ora è il loro allenatore e nessun altro. Perfetto penso, fingerò di salutare Luca per parlare con lei, e così fu! Mi avvicinai al loro tavolo li salutai e mi sedetti li, subito qualche chiacchiera e le domande di rito che si fanno quando con una persona non ti vedi da tanto. Che fine hai fatto? Come stai? Come mai hai ricominciato.. ma io non volevo l'attenzione di Luca, e chissà, forse lo ha capito o forse il caso, Luca dopo poco con una scusa prende e se ne va e al tavolo rimaniamo solo io e Giovanna.
G: "Oh cavolo grazie, non lo sopporto proprio. Ma tu come fai ad esserci amico?"
R: (grassa risata) "Beh forse come allenatore è meno simpatico che da compagno di squadra"
G: "Se lo dici tu.. ahah"
Così abbiamo iniziato a chiacchierare e siamo andati avanti per un po a parlare del più e del meno fino alla fine della cena.
R: "Vi allenate ancora per molto voi?"
G: "Penso fino al 23"
R: "Beh dai, allora ci vediamo prossimamente in palestra"
G: "Certo, buona notte Rob"
R: "Notte Giò!"
Un piccolo bacio sulla guancia, un saluto con la mano e via, ognuno verso la sua macchina. Il tragitto verso casa e breve, ma sufficiente per pensare a lei, a quanto fosse carina e quanto fosse stata piacevole la serata in sua compagnia. Ma ora è tardi e si va a dormire. Finalmente sabato mattina, ci si può svegliare tardi infatti mi alzo alle 10:30. Mia mamma è già ai fornelli a cucinare tutto ciò che può, così, tra il profumo del ragù, e quello del ciambellone faccio colazione e quattro chiacchiere con lei. Io non sono un chiacchierone soprattutto la mattina, mia mamma invece non smette mai di parlare così con la scusa di andare al bagno, mi affretto a finire, sparecchio e mi dileguo. Passo in camera, prendo il cellulare e vado in bagno, riattivo la connessione dati e pochi secondi dopo.. "tlin". Sarà Federica che vorrà sapere se finalmente sono sveglio mentre lei è a lavoro, e invece è Giovanna che mi scrive; non me lo aspettavo.
G: "Ciao Rob, sei sveglio?"
R: "Ciao Giò, si mi sono alzato da poco ma sono sveglio. Tu? Come mai già in piedi? Non ne approfitti per rimanere a letto un po di più?"
G: "Beh non mi sono alzata da tanto nemmeno io. Rob ma per caso ti ricordi se ieri sera avevo un anello al dito?"
R: "No non ci ho fatto caso, perchè?"
G: "Lo sto cercando ma non lo trovo e ho paura di averlo tolto ieri sera e non averlo più messo"
Iniziammo così e continuammo a scriverci tutto il giorno, come se fossimo due amici che si conoscevano da una vita. Parlammo di tutto, della serata, della pallavolo, del mio lavoro e dei suoi studi universitari, così fino alla sera. Io dovevo uscire con Federica, e dissi a Giovanna che ci saremmo sentiti lunedì. E così fu!
Da quel momento ci sentimmo praticamente tutti i giorni che potevo, quando ovvero non ero con Federica. Sapevo che da parte sua c'era interesse e io mi sentivo stuzzicato così, piano piano osavo sempre di più nei messaggi e andammo avanti così fino a fine gennaio. La settimana successiva mia mamma sarebbe partita 15 giorni per una vacanza e io avrei avuto una certa libertà a casa, con Federica non ci saremmo visti se non nel fine settimana così:
R: "Giò ti posso fare una domanda?"
G: "Certo dimmi"
R: "Ma quando giocate a pallavolo, voi ragazze sotto quei shorts mettete un perizoma o niente?"
G: "ahahha sei proprio un cretino. Di solito mettiamo un perizoma"
R: "Lo sai che sono curioso.. secondo me comunque a questa società manca solo una cosa.. un fisioterapista massaggiatore!"
G: "Mamma mia... sarebbe bellissimo farsi fare un massaggio dopo l'allenamento"
R: "Oh se vuoi, io sono molto bravo a fare i massaggi ... "
G: "Se sei bravo lo dico io, che è sta storia che ti dici bravo da solo?"
R: "Allora lo sai che ti dico? Martedì sera dopo gli allenamenti vieni a casa mia e ti faccio un massaggio, ci stai?"
G: "Martedì sera?"
R: "Oh però il massaggio si fa in reggiseno e perizoma altrimenti non viene bene!"
G: "Seee questa è solo una scusa per toccarmi il culo..." - rispose Giovanna inserendo nel messaggio una faccina con una espressione divertita, quasi di sfida
R: "No no, ti prometto che sarò bravo e non ti toccherò il culo. Ma il massaggio si deve fare così. Se ci stai, martedì dopo l'allenamento ci vediamo da me. Io penso all'olio e al resto e te devi solo rilassarti"
G: "Ok, andata!"
Quasi non volevo credere a quello che leggevo, Giovanna aveva accettato la mia proposta. Finalmente è martedì sera, l'allenamento è finito e io sono impaziente di andare via, mia mamma è partita ed è fuori dall'italia, esco dalla palestra e scrivo a Giovanna dicendole che tra qualche minuto ci saremmo visti a casa mia, mi servivano solo 5 minuti per arrivare. In realtà volevo solo preparare tutto e chiamare Federica che come ogni sera dopo l'allenamento si sarebbe aspettata la mia chiamata. La chiamo e la liquido velocemente dicendole che sono particolarmente stanco e che andrò a dormire entro pochi minuti. Lei anche dice che andrà a dormire perchè è stanca e domani dovrà svegliarsi presto. Voglio creare un'atmosfera accogliente, accendo il condizionatore e lo imposto su caldo, non voglio che abbia freddo, poi piazzo delle candele qua e la per una perfetta luce soffusa e seleziono una playlist di spotify rilassante e sensuale. Chiudo la porta e mentre do una velocissima sistemata sento il suono di un messaggio sul telefono
G: "Hey sono arrivata"
R: "Entra vengo ad aprirti"
Mi precipito alla porta, la apro e la vedo arrivare, io la attendo sull'uscio e intanto la guardo. Ha i capelli lunghi sciolti, un viso semplice senza trucco, la tuta e il giaccone nascono il suo corpo e in me inizio a sentire l'eccitazione e l'emozione farsi strada nel mio corpo.
G: "Mamma mia che freddo sta sera, si gela fuori"
R: "Si sta sera è proprio freddo. Ma entra Giò non stare li sull'uscio altrimenti prendi ancora più freddo." - la porta si chiude dietro di noi e mentre la chiudo a chiave vedo con al coda dell'occhio lei che sembra già essere a suo agio togliendosi sciarpa e giaccone. Le chiedo se ha mangiato o se vuole qualcosa da bere e lei dice di no che ha già fatto e allora
R: "Vabbè allora pronta per il massaggio?"
G: "Io si devo solo rilassarmi, tu sei pronto a fare un buon lavoro?" - io faccio solo un sorriso, annuisco e le dico di seguirmi. I pochi passi che ci dividono dalla mia camera passano lentamente ma con il cuore che batte sempre più forte nel mio petto. Apro la porta, la camera si è scaldata per bene e le candele creano una splendida atmosfera "Bene, eccoci qui. Posso usare l'olio?" chiedo a Giovanna "Certo che puoi usarlo anzi, devi!" Mi volto per prendere l'olio nel cassetto, e per selezionare la musica sul telefono e farla partire dando le spalle a Giovanna ma la guardo sempre con la coda dell'occhio e lei, come se lo facesse tutti i giorni inizia a spogliarsi. Sono pronto, lei è seduta sul mio letto in perizoma e reggiseno ed è li che mi guarda sicura di se e aspetta un mio cenno.
R: "Bene, se sei pronta puoi sdraiarti sul letto. Metti la testa sui cuscini se sei comoda e sdraiati a pancia in giù." - Non una esitazione, non una domanda nulla, lei prende, si gira e si sdraia mentre io la guardo e poso gli occhi su ogni centimetro del suo corpo.
Mi metto ai suoi piedi, fremo non posso più aspettare, faccio cadere delicatamente l'olio sul suo corpo e inizio a massaggiarla. Sento la sua pelle liscia sotto le mani, il corpo e mi muscoli sono tonici forgiati da anni di duro allenamento. Faccio scorrere le mie mani partendo dalle caviglie e salendo sulla gamba, e ogni volta che ripeto il movimento mi spingo sempre più su. Più mi avvicino al suo culo e più sento l'eccitazione salire, sempre più vicino con il tocco sempre più intenso fino ad arrivare a sfiorarlo con la punta delle dita, poi passo entrambe le mani sulle cosce una che scorre all'esterno e una all'interno e le dita adesso si avvicinano sempre di più alla sua figa tanto che mi sembra di sentire in lei dei piccoli sussulti e dei gemiti di piacere. Con una mano prendo l'olio e con l'altra le apro il reggiseno ma senza sfilarlo, metto l'olio sulla sua schiena e mi metto a cavalcioni appena sotto al suo culo, e inizio a massaggiarla. Movimenti lenti e delicati che scorrono per tutta la schiena le mani che partono dal basso e arrivano fin sopra le spalle accarezzandole il collo per poi tornare giù e ogni volta che faccio così mi abbasso facendo strusciare il mio corpo al suo. Il suo respiro è affannoso e alla fine di ogni movimento sento un suo piccolo gemito, il mio cazzo duro si posa perfettamente tra le sue chiappe e mi sembra di sentire il suo culo spingere verso di me. Sono eccitato, ho voglia di lei, di prenderla e di possederla di farla mia, ma all'improvviso, lei alza il suo volto dal cuscino mi guarda "Si è fatto più tardi del previsto, non vorrei che i miei iniziassero a preoccuparsi. Forse è il caso che io vada. Mi aiuti ad agganciare il reggiseno?" - Ci metto qualche secondo a reagire, non me lo aspettavo, ma mi riprendo la aiuto con il reggiseno e mentre si riveste io sistemo la camera. La accompagno alla porta e per sdrammatizzare esclamo "Hai visto, ho mantenuto la promessa, sono stato bravo e non ti ho toccato il culo" - "Si è vero sei stato bravo, forse pure troppo. La prossima volta ti voglio più monello" e mi saluta così. Sono terribilmente eccitato, mi spoglio vado sul mio letto e con il suo profumo nel naso con il mio pisello ancora duro mi masturbo pensando a lei e al suo corpo sinuoso, raggiungo l'orgasmo in fretta e inondo il mio addome con il mio sperma. Di li a poco mi arriva un suo messaggio:
G: "Hey sono a casa, scusami se sono andata via di corsa così ma come immaginavo c'era mia madre in ansia ad aspettarmi. Mi ero dimenticata di avvisarla che sarei uscita dopo l'allenamento." - non posso far trapelare la delusione quindi "figurati non ti preoccupare :)"
G: "Senti fino a quando hai casa libera?"
R: "Per una quindicina di giorni, perchè?"
G: "Allora che ne dici se giovedì dopo l'allenamento ripasso da te? Sta volta dirò a mia madre che esco così non dovrò scappare. Ti va?"
R: "Certamente, giovedì dopo l'allenamento possiamo ripetere :)"
G: "Grazie della serata, sono stata benissimo, non vedo l'ora che arrivi giovedì, e... magari non essere così fedele alle tue promesse" - sorrido e "Buona notte".
È tardi, sono stanco, un po triste e domani si lavora, ma non vedo l'ora che arrivi giovedì e con questa speranza chiudo gli occhi e mi addomento.
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