Mi chiamo Alberto, ho 39 anni, sono alto m. 1,85, moro, occhi scuri, spalle larghe, fisico asciutto non palestrato ed una buona dotazione tra le gambe, sia in lunghezza che in circonferenza. Sono bisex e, forse, proprio a causa del mio particolare orientamento sessuale, non sono mai riuscito a trovare una partner per la vita. Ho lavorato per diversi anni all'estero e, solo da sei mesi, son tornato nella mia città natale, dove, tra le tante amicizie perse, ne ho ritrovato una che mi è particolarmente gradita: quella con l'amico Gianmarco. Siamo amici da tanto tempo e, in gioventù, abbiamo anche fatto tante belle marachelle insieme, specie quando si trattava di corteggiare delle ragazze, noi due eravamo una vera forza della natura. Nell'occasione del mio ritorno, ho avuto modo di conoscere anche Lucilla, sua moglie. A mia differenza, Gianmarco, che di professione è impiegato di banca, ha trascurato il suo fisico ed oggi, nonostante abbiamo la stessa età, ha assunto un aspetto che lo fa sembrare più vecchio. In evidente sovrappeso a causa della vita sedentaria, ama molto trattenersi a tavola e, praticamente, quello che una volta era un ragazzo attivo e dinamico, oggi è un pantofolaio che, anziché fare del movimento, ama starsene sdraiato sul divano a sgranocchiare snack e guardare la tv.
Al contrario, Lucilla è una bellissima e sensuale donna di 35 anni. È molto affascinante e provocante. Alta, mora, dai capelli neri corvini, occhi scuri, leggermente a mandorla, una bella bocca ampia e labbra carnose, un seno ben proporzionato al resto del corpo di una buona terza misura tonda. Ha il ventre piatto, le cosce lunghe e snelle, che culminano in un vero e proprio capolavoro: un culetto tondo e sodo che, al solo guardarlo ispira peccaminosi pensieri. Domenica pomeriggio, ci siamo trovati per un barbecue a casa di un amico comune e, tra una salsiccia e una costoletta, Gianmarco, parlando, mi ha indicato sua moglie.
«Mi devo assentare tutta la prossima settimana e non ti nascondo che, lasciare la mia Lucilla sola mi impensierisce un po'. Posso chiederti, se non ti è troppo di disturbo, se le facessi compagnia, qualche sera. Tra tutti i miei amici, tu sei l'unica persona che lei gradisce di più e, soprattutto, anch'io mi sento più tranquillo a sapere che esce con te.
È sempre meglio che ad esserle vicino fosse un amico, piuttosto che un estraneo, che potrebbe corteggiarla e chissà quali altre cose farle!»
Son rimasto un attimo stupito nel sentire le sue parole, ma, nello stesso tempo, mi sono reso conto che parlava seriamente, senza secondi fini. Per lui, la cosa più importante era sapere che, in caso di bisogno, sua moglie poteva contare assolutamente su di me. Ammetto di aver visto Lucilla solo la prima volta al loro matrimonio, ma, da quando son tronato, ho sempre avuto una gran voglia di scoparmela, però, fino a quel momento, non mi ero mai attivato in quel senso. Son andato a casa loro con la scusa di salutarla e vedere come stava, nel caldo pomeriggio del giorno dopo. Quando ho suonato alla porta, per un attimo ho pensato che non fosse in casa e stavo quasi per andarmene, quando la porta si è aperta e lei, indossando un accappatoio in microfibra, alquanto corto e che a stento le arrivava a metà coscia, mi ha salutato cordialmente e mi ha invitato ad entrare.
«Ciao, Alberto. Quel buon vento? Scusami se ci ho messo un po' ad aprirti, ma ero in piscina sul retro della casa. Dai, entra pure.»
Mi ha preceduto attraverso il salone e, mentre camminava davanti a me, indossando dei sandali a zeppa che le inarcavano il suo fantastico culetto, ho avvertito ancor di più il desiderio di possederla. Ci siamo seduti a bordo piscina, sdraiati sui lettini prendisole, a bere un’acqua tonica, che lei mi ha offerto. Era felice di vedermi.
«Sono molto contenta che tu sia passato. Speravo proprio di aver un po' di compagnia da una persona molto gradevole, come te. Gianmarco mi aveva informato di averti detto che lui si sarebbe assentato per un'intera settimana e, onestamente, speravo proprio di vederti, prima o poi.»
Faceva molto caldo e lei mi ha proposto di far un bagno rinfrescante.
«Perché non ti metti comodo e ti fai un bel bagno in piscina per darti una rinfrescata? Dai, spogliati! Anche se fa caldo, l'acqua offre sempre un opportuno refrigerio!»
Sono rimasto per un attimo titubante, soprattutto perché non avevo il costume, ma, senza pensarci troppo, mi son spogliato e rimasto davanti a lei con solo gli slip.
Mi son tuffato ed ho fatto qualche vasca per poi tornare a sdraiarmi al sole. Purtroppo, o per fortuna, il mio slip bianco, ormai bagnato, lasciava intravedere il mio cazzo che, oltretutto, era anche abbastanza duro. Lucilla se n’è accorta, mi ha guardato e, sorridendo maliziosamente, mi ha invitato a toglier gli slip bagnati, per metterli ad asciugare.
«Dai, togli quegli slip bagnati! Mettili ad asciugare al sole.»
L'ho fissata per un attimo negli occhi e vi ho letto che aspettava con trepidazione il momento in cui mi sarei tolto l'indumento, così da poter ammirare le effettive dimensioni del mio cazzo che, ormai, aveva quasi raggiunto la completa erezione. Ho notato il suo sguardo di ammirazione ed il semplice gesto di compiacimento fatto con il capo, quando ha visto la mia notevole verga svettare verso l'alto. Ha ripetutamente passato la lingua sulle labbra, pregustando, un qualche suo pensiero piuttosto porcello. Mi son sdraiato ed ho chiuso gli occhi, in attesa di una mossa da parte di Lucilla che, sicuramente, sarebbe arrivata. Poco dopo ho sentito una mano che, delicatamente, si è posata sul mio cazzo duro, lo ha afferrato e con maestria ha iniziato a segarlo.
«Hai davvero un bel cazzone; Gianmarco aveva ragione nel suggerirmi di rivolgermi a te per qualche mia esigenza. Ti sembrerà strano, ma, da quando sei tornato in questa città, una delle sue fantasie più ricorrenti, è stata quella di sapermi tra le tue braccia.»
Mi son sdraiato e son rimasto ad occhi chiusi, poi ho sentito la sua calda bocca leccarmi la cappella e l'intero cazzo, fino alle palle. Ho subito capito che Lucilla era proprio una gran troia ed il mio amico Gianmarco un potenziale cornuto. Lo ha succhiato un poco, poi mi ha chiesto di scoparla e di farla godere come non faceva da anni.
«Dai, scopami! Mettimelo dentro, che muoio dalla voglia di averlo tutto, fin in fondo! Ti ho desiderato da quando ti ho rivisto e Gianmarco mi ha detto che sapeva che eri dotato di un bel cazzone. È stato lui ad invogliarmi a chiavarti! Dai, fammi impazzire!»
Le ho sfilato gli slip del costume ed ho sfiorato le labbra della fica con le dita. Era già tutta bagnata ed ho capito subito che non vedeva l’ora di esser scopata brutalmente. L’ho distesa a cosce aperte e lei mi guardava eccitata. Ho visto le labbra della sua fica oscenamente bagnate, era dilatatissima. Ho appoggiato la cappella sullo spacco e, con una spinta decisa, sono entrato tutto dentro di lei ,che ha sollevato le gambe per cingerle dietro la mia schiena e, dopo aver appoggiato i talloni sulle mie gambe, ha preso ad assecondare i miei movimenti. Ad ogni affondo, spingeva il suo corpo verso l'alto per farlo aderire ancora più al mio e sentire, ancor più in profondità, la penetrazione del mio cazzo, che le sbatteva sul fondo. Le davo dei colpi talmente forti, che il suo petto sobbalzava verso l’alto e ciò non l'ha trattenuta dall'incitarmi a scoparla ancora più forte.
«Spingimelo tutto dentro! Dammelo tutto! Fammi sentire come mi sfondi! Finalmente un maschio vero! Riempimi tutta!»
Le ho spinto il cazzo tutto dentro, fino alle palle, ma a lei sembrava quasi non bastare. Era evidente che non prendeva un cazzo così da un sacco di tempo. Ha avuto diversi orgasmi, tutti anticipati da gemiti di piacere più acuti dei precedenti.
«Vengo! Continua a sbattermi, che vengo ancora! Sfondami tutta, che vengo ancora! Che toro meraviglioso! Aveva proprio ragione quel cornuto di Gianmarco a dirmi che con te mi sarei proprio divertita! Alberto, ancora! Chiavami ancora, che vengo!»
Ha urlato il suo piacere ancora una volta, poi ho deciso di cambiar posizione. Mi son sollevato e, sdraiato per terra, l'ho fatta salire su di me. Senza nessuna esitazione, se lo è infilato di nuovo tutto dentro ed ha preso a cavalcarmi, come un'amazzone scatenata! Ancora una volta è venuta ed ha urlato il suo piacere.
«Meraviglioso, vengo! Mi fai godere ancora! Sento che mi arriva fin in gola! È bellissimo! Amore, godo! Cornuto, guarda come mi sta facendo godere!»
Per un momento, non avevo messo a fuoco le sue parole, ma, un attimo dopo, un lieve rumore mi ha fatto voltare ed ho visto il mio amico Gianmarco, nudo, con il cazzo in mano, che si segava mentre lei mi cavalcava. Mi ha guardato, ha sorriso ed ha fatto un cenno d’assenso con il capo, intanto lei continuava a far su e giù, sopra la mia verga, che cominciava ad esser desiderosa di sborrarle dentro. Le ho fatto raggiungere un altro orgasmo, poi Gianmarco si è avvicinato e le ha messo il suo cazzo in bocca.
«Succhia anche il mio, troia! Adesso, sarai contenta; stai finalmente avendo quello che desideravi da tempo! Ero sicuro che Alberto ti avrebbe chiavato alla grande. Dai, Alberto, riempi questa puttana con la tua sborra, che mi aveva confessato di desiderare da tempo aver dentro la sua fica! Dai, riempimi questa vacca di moglie!»
Ero al limite, allora l’ho girata e messa di lato, le ho dato tre fortissimi colpi e, subito dopo, il mio cazzo è esploso.
«Tieni, troia! Senti la mia sborrata dentro di te! Amico, guarda come ti riempio questa vacca di tua moglie! Era questo che volevi? Volevi che te la riempissi di crema?»
Mi son svuotato completamente dentro di lei. Gianmarco, nel vedermi riempire sua moglie, ha esultato di gioia.
«Bravo, Alberto! Riempila tutta, questa zoccola!»
Son rimasto immobile, svuotandomi dentro di lei fino all'ultima goccia. Poi mi son sfilato e la mia sborra cominciava a colare dalla fica, scivolando sulle cosce: lui si è inginocchiato a guardarla.
«Bravo, Alberto! L'hai proprio slargata a dovere, questa puttana! È da quando ti ha rivisto che voleva sentirsi riempire così!»
Lucilla si è sollevata e, appoggiata sui gomiti, prima ha guardato me con un sorrisino soddisfatto, poi ha allungato una mano e l'ha appoggiata sul capo di Gianmarco. Lui ha sollevato lo sguardo ed i loro occhi si sono incrociati; allora lei con un fare languido, quanto beffardo, gli ha intimato di pulire.
«È vero che lo volevo. Ho desiderato il suo cazzo da molto tempo, ma anche tu desideravi vedermi far la troia con lui! Adesso io ho realizzato il mio desiderio, ma tu, come avevi promesso, devi fare una certa cosa: leccare tutto ciò che viene espulso dalla mia fica. Adesso dovrai pulirmela tutta, perché so che è una cosa che desideravi fare da tempo!»
Lui si è girato verso di me e poi si è abbassato giù tra le cosce della moglie, ha incollato la bocca alle labbra della sua vagina, da cui colava in abbondanza la mia crema. L'ho visto leccare con ingordigia, mentre lei mi sorrideva, mi ha fatto avvicinare ed inginocchiare sul suo lato destro. Mentre lui continuava a raccogliere ciò che sgorgava da quell'ostrica slabbrata, lei ha sollevato una mano, ha afferrato il mio cazzo e se lo è portato alla bocca. Ha preso a leccarlo, a pulirlo, raccogliendo ogni residuo di umori di cui era ricoperto. Una bocca avida, desiderosa di sentire ancora quella verga dentro di sé. Quando si è resa conto che era di nuovo ben duro, si è girata, ha fatto distendere Gianmarco sotto di lei ed è salita sopra di lui nella posizione del 69.
«Continua a leccarmi, mentre ti farò vedere quanto son troia! Dai, Alberto, inculami! Fa vedere a questo cornuto come si rompe il culo alla troia della moglie!»
Mi son inginocchiato dietro di lei e, con un po' di saliva, ho bagnato la punta del mio cazzo, poi l'ho appoggiato al suo buchetto palpitante ed ho iniziato a scivolare dentro di lei. Ha preso ad ansimare, mentre entravo ed uscivo da quel foro sempre più accogliente e, quando son arrivato ad essere tutto dentro di lei, ho avvertito la lingua di Gianmarco, che lambiva anche le mie palle.
«Bravo, Alberto! Sfondare il culo a questa troia!»
L'ho pompata bene ed a lungo; lei ha avuto due orgasmi in rapida successione e, mentre godeva per la seconda volta, ha sculettato nel mentre la pompavo; quel suo movimento ha fatto sì che il mio cazzo uscisse fuori finendo direttamente sulla faccia di Gianmarco, che lo ha accolto in bocca e succhiato per un momento, poi lo ha di nuovo inserito nel culo di Lucilla. Son rimasto per un attimo sorpreso, immobile; allora lei si è girata e mi ha guardato.
«Cosa c'è? Non l'avevi ancora capito? Da ultimo ama più prender uccelli in bocca, che mettere il suo dentro di me! Dai, rompimi per bene il culo, che, probabilmente, sarà il caso che tu possa farglielo anche a lui.»
Molto eccitato dalla situazione, ho continuato a pomparla e, quando ero sul punto di sborrare, lei mi ha detto di sfilarmi, cosa che ho fatto; un attimo dopo lei si è girata, ha appoggiato una mano sulla testa del mio amico e, con l'altra, ha afferrato il mio cazzo e glielo ha messo proprio davanti alla bocca.
«Apri la bocca, cornuto! Per adesso, bevi tutta la crema di questo toro speciale!»
Gli ha infilato il cazzo in bocca e lui ha preso a succhiarlo con forza; d'un tratto, ho preso a schizzargli in bocca tutta la mia sborra. Dopo i primi due schizzi, lei lo ha sfilato e, alcune bordate, son finite sulla faccia di lui e sulla guancia di lei. Lucilla me lo ha preso in bocca e si è presa le ultime due schizzate in gola, poi lo ha leccato e ripulito per bene; poi, mi ha lasciato, si è girata verso di lui e lo ha baciato in bocca. Hanno limonato scambiandosi la crema che avevano in bocca, poi lui ha anche leccato quella che era sul suo viso e, alla fine, si son girati verso di me.
«Grazie, Alberto! Erano mesi che avevamo il desiderio di fare questa cosa con te. Vogliamo sperare che il gioco sia piaciuto molto anche a te, oltre che a noi. Se vorrai, da oggi in poi, Lucilla sarà a tua completa disposizione, mentre io ti chiedo solo di poter partecipare come oggi, o anche semplicemente assistere, senza interferire, se la cosa dovesse esserti di fastidio.»
L'ho guardato ed il mio sorriso è stato più che rassicurante sul fatto che non avesse infastidito per niente. Da allora, son diventato l’amante della moglie del mio migliore amico; mi scopo anche lui, quando è lei a volerlo.
Ho trovato una coppia che sa apprezzare un vero amico.
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