Il mio primo pompino

  • Scritto da FiFi84 il 02/05/2020 - 07:07
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Appena finito di lavorare mi accinsi ad uscire indisturbato dall'ufficio. Il mio capo e amico A. era già andato via da 20 minuti circa e credevo d'esser solo e indisturbato nell'edificio. Erano le 21 di un buio giovedì sera di ottobre nell'hinterland di Milano nord. Era il 2018 e lavoravo ormai da quasi 10 anni in quello stabile con quelle stesse facce. Al piano sopra di noi abitava S. il proprietario delle mura dell'ufficio, un bel ragazzo alto e simpatico. Sentivo i suoi passi sul soffito e avevo capito che stava scalzo e quindi che non sarebbe sceso a controllare. Decisi di rimandare l'uscita di qualche minuto e di sotituire il tempo che avrei perso per i preparativi della cena con un pasto veloce dall'ambulante qui sotto da mangiare al volo. Mi stavo organizzando per ritagliarmi il tempo di una sega veloce davanti al pc dell'ufficio. Spensi tutte le luci e accesi il pc su Porn Hub e per fare in fretta selezionai il primo video tra i consigliati senza leggere il titolo o la categoria. Ebbi solo giusto il tempo di veder due belle chiappe marmoree caffelatte che si aprivano mostrando un succoso ano femminile e un tatuaggio sulla chiappa destra. Mi slacciai i pantaloni e iniziai a massaggiarmelo molle. Il video era iniziato con un tizio che faceva un colloquio di lavoro con una mulatta ed era lento, parlavano troppo. Per farmelo diventare duro all'istante iniziai allora a pensare a tutte le schifezze che avevo combinato, a tutte le mani morte con cui avevo tastato i culi ai concerti e nei pub. Alle scopate narratemi dal mio amico F. che si scopa in culo le ciccione e le fa venire. Stavo già quasi per sborrare al pensiero quando aprendo gli occhi mi resi conto che la donna nel video aveva una cosa in più: Aveva il cazzo duro tra le gambe e il ragazzo del colloquio sembrava scioccato quanto me. Poi glielo prese in bocca e iniziò a sucarglielo con avidità. Mordeva con le labbra la cappella della stallona che sembrava una fragola. Lui poi si sbottonò e diede la sua di fragola alla stallona, che la divorò affamata, lo prendeva tutto in bocca fino alle palle e... mi resi conto che lo stavo guardando tutto e che il mio cazzo era ancora duro e pulsava. A quel punto provai una sensazione strana, mi sentivo quasi osservato. Feci per allungarmi verso il computer con l'idea di spegnere il pc e andarmene a casa quando mi sentii trattenuto da una mano delicata su una spalla. Mi spaventai un pochino e voltandomi mi trovai in faccia un cazzo già duro, estratto da un pantalone di tuta blu. Una mano lo menava scappelandomelo davanti al naso. L'odore di cazzo entrò nelle mie narici e come un afrodisiaco mi fece uscire di testa... l'altra mano dell'uomo finì sulla mia nuca e lo succhiai avidamente masturbandomi con forza fino a sborrarmi sul maglione nuovo. Lui invece andò avanti ancora un po' fino a che mi strinse le mani con forza sulle mie orecchie, portando la sua fragola all'altezza delle mie labbra per sborrarmi in bocca. Avevo ingoiato i primi schizzi e gli altri mi stavano colando fuori dalla bocca. Ero quindi con la testa chinata verso il pavimento e attesi il tempo di smetterla di farmi battere il cuore forte da troietta che c'ho nel petto e feci in tempo a vedere solo la sua sagoma che si allontanava nel buio del corridoio. Pensai a S. Lui era bello e ricco pensai che era giusto così, averlo succhiato ad un amico probabilmente timido quanto me. Andai in bagno a pulirmi e decisi che prima di uscire dovevo andare su a salutarlo per fargli capire che per me era andato tutto bene e che non cambiava il nostro rapporto, anzi, questa cosa lo avrebbe reso ancora più bello e intenso, più segreto e speciale per noi. Poi mi venne l'ansia e decisi di andare a mangiare qualcosa senza andare su da lui. Ero sicuro di averlo succhiato a lui. Fino a che uscendo vidi e mi resi conto che era giovedì, il giorno delle pulizie, e l'ufficio era grande e loro erano in due. Due sudamericani, forse peruviani, con cui non avevo mai parlato e non avevo mai cagato. All'inizio mi sentii sporco per averlo succhiato ad un povero che faceva un lavoro poco nobile. Entrambi avevano la tuta blu e nessuno dei due mi salutò e io camminado veloce feci altrettanto. Tornai a casa senza nemmeno andare a mangiare e sul letto misi un po' di musica bellissima e mi trovai a riflettere sul fatto che avevo avuto un esperienza diversa, la prima della mia vita a più di trentanni. Iniziai a toccarmi e in men che non si dica mi trovai con il cazzo duro tra le mani, il sapore di sborra salata nella mia bocca, la sensazione di quella cappella che sborra tra lemia labbra insalivate, sborrai altre due volte quella sera pensando a quanto ero stata troia. F. mi aveva cercato per giocare alla play ma io mi ero dato occupato con il lavoro, mi sentivo cambiato. Da allora ogni giovedì cerco di incontrarli per salutarli e dopo qualche mese ci sono riuscito. Ma nessuno dei due si è però mai fatto avanti. La verità è che da quella volta mi sono masturbato solo pensando a quella sera e vorrei rifarlo, ma ho anche paura di crearmi un ricordo meno piacevole di questo che da due anni ormai mi fa sborrare quasi tutte le sere. Chissà che l'interessato non legga questa mia storia e che mi ritroverò a succhiarglielo ancora senza scoprire la sua identità.

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