Laura è una giovane ragazza prossima alla laurea.
Siamo nel periodo durante il quale si prepara la tesi.
E' particolarmente presa dallo studio e vive con ansia quelle ultime settimane che la separano da quello che è l'ultimo passo verso l'agognata laurea.
Passa le sue giornate sui libri , alla sera ha smesso di uscire con le amiche preferendo restare nel suo monolocale a studiare con l'unica concessione alla distrazione di uno spuntino ogni tanto e una doccia per rinfrescare corpo e mente. Di scopare non se ne parla nonostante sia una a qui piace parecchio farlo con chiunque le vada a genio. (non è mai stata una santarellina , tutt'altro).
Nell'impegnativo compito hs trovato nel professor Lorenzi , un docente in pensione , avrà avuto poco più di sessant'anni dal fisico massiccio e dai modi gentili (il classico gigante buono , almeno era questa l'impressione che dava) un prezioso consigliere e un valido aiuto nel mettere ordine alla quantità di ricerche necessarie a comporre la tesi .
Spesso loro due si trovano in biblioteca a consultare testi sulle varie materie e a riportare annotazioni utili allo sviluppo della tesi .
Quel giorno avevano appuntamento nel tardo pomeriggio ma poco prima dell'ora stabilita Laura riceve una sua telefonata che la informa della sua impossibilità a rispettare l'impegno e le chiede se le va di raggiungerlo a casa sua verso sera così potranno ugualmente lavorare sul programma stabilito. Laura accetta l'invito.
Prima di uscire decide di fare una doccia rilassante , si spoglia , indugia un po passeggiando per casa perché le piace la sensazione che le da stare nuda .
Va in bagno , si guarda allo specchio , osserva i seni abbondanti e sodi , il sesso che depila regolarmente e girandosi gli ampi fianchi a contenere due natiche tonde e piene. Pensa tra se e se " però non sei affatto male , curve armoniose in forme generose ".
Dopo avere passato una bella mezzora sotto il getto di acqua tiepida esce dalla doccia , si asciuga e si annoda un telo di spugna all'altezza del seno.
La serata è limpida con la luna che fa capolino tra i tetti delle case di fronte e un leggero vento di scirocco che riscalda l 'aria .
Decide di indossare un paio di mutandine bianche con il bordino rosa e il reggiseno abbinato che ha comprato il giorno prima in un momento di civetteria , una mini verde leggera e ariosa ed una camicetta bianca.
Va alla scrivania a raccogliere i libri che le servono per lo studio , lega i capelli con un laccetto in una coda di cavallo e presa la borsa e tutte le sue cose esce di casa .
Inforcata la bicicletta si dirige all'indirizzo del professore . Dopo poco arrivata sotto casa sua suona al citofono , il portone d'ingresso si apre con uno scatto e dopo due piani di scale lo trova ad attenderla sull'uscio di casa
" ciao prof , scusa il fiatone ma tre chilometri in bici e due rampe di scale .....sono un po fuori allenamento "
Lui che non ha potuto non notare che l'ansimare mette in risalto i suoi seni che si gonfiano e rientrano al ritmo del suo respiro
" entra e riposati un attimo , ti vado a prendere un bicchiere d'acqua ."
Entra , appoggia borsa e libri su un ripiano del soggiorno e va ad accomodarsi su una poltrona . Il professore torna col bicchiere d'acqua e mentre Laura si disseta prepara la scrivania per lo studio .
"siediti e analizza questo testo" le dice invitandola con la mano ad occupare la sedia di fronte alla scrivania . Obbedisce e una volta seduta inizia a consultare il volume e a commentarlo ad alta voce mentre lui approva con cenni del capo . Ogni tanto si mette in piedi alle sue spalle per controllare gli appunti che prende ad ogni passaggio. Laura può ugualmente vedere il suo volto riflesso sul vetro di un quadro appeso sopra la scrivania. L'immagine non è chiara come in uno specchio ma sufficiente per notare che il suo sguardo cade sistematicamente nella scollatura attratto dalla prosperità dei suoi seni che il reggiseno copre solo in parte nascondendo alla vista giusto i capezzoli.
"ora direi di fare una pausa " interviene lui dopo un ora di lavoro " che ne dici se ordino due pizze , ti va ?"
"Ok" risponde “cominciavo a perdere la concentrazione dalla fame"
Mentre attendono le pizze va sul balcone a prendere un po d'aria e a guardare il via vai di gente in strada. Appoggiandosi alla ringhiera deve abbassarmi un po ed inevitabilmente la minigonna che indossa sale rischiando che si vedano le mutandine.
Le è sempre piaciuto provocare ma in quell'occasione lo ha fatto senza malizia e se ne accorge solo quando suona il campanello e istintivamente si gira.
Lo coglie a fissarla quasi in trance. Una frazione di secondo perché viene richiamato alla realtà dal suono del citofono.
Va a rispondere , indica il piano e si dirige verso la porta “sono arrivate le pizze”
Una volta ritirate le pizze e pagato il ragazzo si siedono al tavolo della cucina per mangiarle “perdonami ma ho dimenticato di chiederti cosa avresti voluto da bere , lo avrei fatto arrivare assieme alle pizze. Purtroppo non ho in casa ne bibite ne birra. Ho però dell'ottimo vino rosso oppure se non bevi alcolici l'unica alternativa è l'acqua del rubinetto”
“il vino andrà benissimo , grazie” “Bene. Un mio allievo mi ha portato dalla Sicilia alcune bottiglie di vino prodotto nell'azienda di famiglia. E' un vino di carattere ma va giù che è un piacere , sono certo che lo apprezzerai” e ne versa una generosa dose ad entrambi.
Il vino è davvero buono e non stona affatto con la pizza che ha scelto.
Ne bevono un paio di bicchieri e quando è il momento di alzarsi si rende conto di reggersi incerta sulle gambe , si è lasciata attrarre dal gusto piacevole del vino ed ha esagerato.
A lui sembra che non abbia fatto nemmeno il solletico.
Si avvicina a lei “tutto bene cara ?”
“penso di avere bevuto troppo , mi sento un po confusa”
“colpa mia , avrei dovuto avvisarti che questo vino è traditore , invita a farsi bere ma a chi non è abituato e regge poco l'alcool poi ne fa pagare il prezzo. Vieni e sdraiati sul divano , il tempo di riprenderti , torneremo a studiare domani”
Le mette un braccio attorno alle spalle e la accompagna al divano.
La aiuta a sdraiarsi e dopo essersi allontanato per qualche istante torna con in mano una pezza bagnata e messosi seduto accanto a lei gliela posa sulla fronte.
“tienila per un po , ti farà bene”
Dopo pochi minuti Laura si addormenta con lui accanto che le tiene la mano.
Non sa quanto ha dormito ma quando si sveglia lui è ancora li.
Il tempo di riacquistare un po di lucidità e si accorge di avere la camicetta sbottonata ed i seni scoperti , evidentemente li ha estratti con le mani in quanto il reggiseno è ancora allacciato.
“ma che fai , sei impazzito ?”
“Laura non ho saputo resistere , è da quando sei entrata che mi hai sconvolto , i vestiti che indossi , i tuoi seni che visti da sopra quando ti stavo di spalle erano così provocanti da desiderare di vederne di più e poi mentre stavi sul balcone appoggiata alla ringhiera mi sono incantato ad ammirare il piccolo triangolo bianco che la corta gonna sollevatasi nel tuo chinarti mi ha rivelato e che cela alla vista il frutto più desiderato da ogni uomo. Il mio desiderio era tale che quando ti sei addormentata ho dovuto osare , ti voglio , mi fai impazzire”
Mentre le parla lei cerca di ricomporsi ma lui la prende per i polsi con una delle sue manone mentre l'altra gliela preme sulla bocca per non farla gridare. Si divincola ma più lo fa più la stretta si fa decisa. Lottano per un tempo che a lei pare interminabile ma è una lotta impari , lui è potente e lei non ho alcuna possibilità di liberarsi dalla sua morsa.
Durante questo tempo però comincia a provare una sensazione strana , quel senso di costrizione , la paura di essere preda di quell'uomo contro la sua volontà inizia a darle un senso di eccitazione tale da desiderare che continui fino a che avrà ragione di lei ed è ciò che succede.
La sua forza la costringe a cedere e si scopre a pensare........... “finalmente”.
Lui si avventa sui suoi seni , li stringe e li bacia , succhia i capezzoli divenuti ritti e stringe tra due dita le areole inturgiditesi.
Una mano ha raggiunto le mutandine che scopre umide , allora si intrufola e le dita prendono a scorrere lungo il suo sesso già da tempo fradicio di umori.
“tu mi vuoi Susanna , ammettilo”
“si prof voglio che tu mi prenda , fammi tua”
“lui allora si alza in piedi e si spoglia per poi rimettersi seduto accanto a lei col suo membro che mostra una poderosa erezione , è decisamente una verga di dimensioni notevoli.
Laura si piega su un fianco e lo prende in mano percorrendolo per tutta la sua lunghezza , dai testicoli al glande che l'erezione ha scoperto interamente. Prende in bocca i testicoli e succhia facendo roteare la lingua mentre la mano tiene l'asta premuta contro il suo ventre e poi lecca , lecca come fosse una cagna , lecca le palle , lecca quel palo di carne fino ad arrivare al glande. Con una mano a pugno stringe giusto alla base della cappella. E' gonfia , turgida di un rosso violaceo e alla sua stretta libera alcune gocce che va subito a raccogliere con la punta della lingua.
Lo prende in bocca e mentre succhia lo sega , pompa e sega.
Lui geme , gli piace , le dice “ continua così troia , mi fai impazzire” ma dopo un po capisce che non gli basta più perché
impaziente le prende saldamente la testa ed inizia a scoparle la bocca con forza . Si sento soffocare. Tenta di liberarsi ma non ha la forza sufficiente. Le prende la testa a due mani e spinge il cazzo violentemente nella sua gola fino alle palle , ha un rigurgito , non respira , sta quasi per svenire quando finalmente molla la presa e così aspira una grossa boccata d'ossigeno tanto da farle male i polmoni. Le gira la testa , sente le vene pulsare sulle tempie ma finalmente può respirare . Lui la guarda con un ghigno di soddisfazione , il cazzo sempre ritto e fiero gocciolante di saliva .
Non ha il tempo di riprendersi che si sente afferrare e sollevare. La prende in braccio e la mette a sedere sulla scrivania . Con foga si china e affonda di nuovo la bocca tra i seni nudi , prende i capezzoli tra pollice e indice e stringe forte .
Laura ha un gemito di dolore che lo fa eccitare ancora di più e cosi li pizzica e poi li prende in bocca e succhia goloso e prende a morderli . Ora il dolore è forte e lei grida mentre dal capezzolo esce qualche goccia di un liquido trasparente. Lo prega di smettere ma lui insiste e si ferma solo quando vede un leggero rivolo di sangue scendere lungo l'areola gonfia e viola . Piange ma scopre con sorpresa che quella tortura le ha provocato uno stato di eccitazione e vorrebbe quasi chiedergli di continuare ma lui ha già rivolto la sua attenzione altrove .
Le sue mani scivolano lungo le cosce tornite e morbide per poi afferrarle le natiche e sfilarle le mutandine .
Le spalanca le gambe e si ferma per un attimo ad osservare il suo frutto succoso e maturo pronto per essere colto.
Le mette la mano aperta sulla passera divenuta bollente e vi infila due dita con movimenti ruvidi . Sentendo quelle dita che le aprono il sesso e entrano a violare la mia intimità ha un sussulto . Lui la guarda con un espressione da satiro e le dice " questa bella patatina ha bisogno di un cazzone che la riempia" e appoggiata la cappella all'apertura ormai fradicia di umori spinge deciso fino a farglielo sentire tutto fino in fondo. Per un attimo le si ferma il respiro. Lui inizia a pompare con movimenti ampi dei lombi ed ansima ad ogni colpo "prendi troia , goditi questo mio cazzo , voglio farti ululare come una cagna in calore ."
Sente quell'asta invaderla e sbatterla con violenza .
Si lascia cadere supina sul piano della scrivania , con le gambe abbraccia i suoi fianchi come a trattenerlo dentro di se il più possibile . I seni ballano ad ogni colpo , comincia a sentire che sta per perdere il controllo " ooooooohhhhhh siiiiiiiiiiiiiii ti prego , continua così , non smettere , fammi godere "
Lui all'ora prende ad aumentare d'intensità e frequenza la spinta del suo pistone fino a che lei urla , ride e piange allo stesso tempo mentre un rivolo di miele le bagna le cosce , frutto di un orgasmo lungo e profondo .
A quel punto il prof estrae il cazzo e con due colpi di mano viene in potenti fiotti di sborra che le finiscono sula pancia tonda e piena e sui seni . Si massaggia la figa dolorante e spalmo lo sperma che ha in abbondanza su pancia e mammelle per poi leccarsi la mano da vera porcella . Lui le offre di nuovo il cazzo che provvede a pulire per bene con la lingua . E' esausta e giace sulla scrivania inerte. Passano diversi minuti di silenzio , lei sempre immobile incapace di spostarsi da dov'è.
Lui sembra sparito poi si sente lo scrosciare dell'acqua della doccia.
Riesce a mettersi seduta e fa per alzarsi quando lo vede ricomparire ancora completamente nudo come lei del resto.
La solleva di nuovo prendendola tra le sue braccia “è ora di fare una doccia , che ne dici ?”
Non parla , passivamente lascia che sia lui a decidere.
La porta di fronte al box doccia e li la posa.
Entra prima lui e presa una sa mano la attira a se.
Chiude il pannello scorrevole , il box è ampio ed in due ci si sta comodi. Le bacia la bocca sotto l'acqua scrosciante. Il tepore dell'acqua la rilassa e la inebria. Lo lascia fare , risponde ai sui baci , le loro lingue giocano tra loro a cercarsi e a sfuggirsi per poi ritrovarsi ad intrecciarsi.
La fa voltare di spalle con la fronte rivolta alla parete della doccia. Si china e le palpa le natiche che poi apre a due mani per poter accedere agevolmente alla rosellina.
Vi appoggia le labbra e bacia , tira fuori la lingua e si mette a leccarla alternando le leccate a dei massaggi circolari fatti col pollice. Più lecca e più preme col dito entrando mano a mano sempre di più. La sensazione che le fa provare la lingua che si intrufola nel suo ano è molto piacevole e non ha niente in contrario che prosegua. Ora lo sente cedere alla pressione del dito che entra senza smettere di muoversi. Il pollice viene presto sostituito dall'indice che arriva più in profondità e struscia le pareti interne del suo intestino per poi muoversi a stantuffo come fosse un cazzettino. E' la prima volta che lascia che si violi la sua intimità posteriore ed è molto piacevole.
Adesso si alza (ho scordato di dirvi che è massiccio ma non è alto , la sovrasterà si e no di 5 centimetri).
La bacia sul collo , le prende i polsi , le fa alzare e allargare le braccia e la spinge contro la parete della doccia.
Laura comincia a capire le sue intenzioni (avrebbe dovuto arrivarci prima ma tra il vapore avvolgente nel box chiuso , l'acqua calda che scrosciava si sentiva inebriata e ciò che aveva fatto col suo didietro se l'era goduto pienamente senza porsi domande , era così piacevole abbandonarsi)
“Stefano no , non farlo , li non sono mai stata violata”
“allora questa è la giusta occasione perché tu perda la verginità e possa assaporare il piacere del sesso anale”
“ho paura , sarà doloroso”
“hai visto che ti ho preparata per bene facendo si che l'ano si rilassasse e te l'ho lubrificato abbondantemente. Potresti sentire un po di dolore all'inizio che dimenticherai presto in quanto sovrastato dal piacere”
E' bloccata tra il suo corpo e la parete , non ha nessuna possibilità di ribellarsi e quello stato di semi abbandono non la fa resistere più di tanto.
Sente il suo cazzo di nuovo duro strusciare tra le cosce alla ricerca del suo obbiettivo.
Lascia uno dei polsi e presa in mano l'asta posiziona la cappella nel punto preciso , le mette la mano sul ventre e spinge lento ma deciso. Laura si sente aprire , urla dal dolore ma lui insiste nello spingere finché supera l'ostacolo più resistente ed è dentro.
L'ha profanata rompendole il culo , è esattamente ciò che pensa e sente. Il dolore è intenso , da togliere il respiro. Inizia a muovere la sua verga , a farla scorrere avanti e indietro e piano piano il dolore inizia a fare spazio al piacere che sente diffondersi dalle viscere a tutto il corpo fino al cervello.
Gode , è un piacere diverso da quello che si prova durante la penetrazione più classica ma è sempre un piacere intenso.
Mentre la monta e le da della giumenta a lei viene spontaneo masturbarsi. I suoi colpi sono potenti e il ritmo è veloce.
Gli da dello stallone mentre sente il suo cazzone scorrerle nell'intestino
Quel suo modo rude e selvaggio di sbatterle il culo la porta ad avere un primo orgasmo seguito a breve da un altro che le scalda il ventre. E' infine lui a segnalarle che sta per raggiungere l'apice del piacere , i suoi colpi affondano più decisi , quasi a sollevarla da terra e un lungo grugnito accompagna una serie di getti di sborra calda che lei accoglie gioiosamente nelle sue viscere.
Una volta esaurito l'orgasmo esce.
Lei sente un rivolo di sperma colarle lungo le cosce che presto si disperde nell'acqua. Il suo prof le prende i seni da dietro e la bacia sul collo , poi la fa voltare , la bacia e guardandola negli occhi fa “sei stata fantastica , all'inizio hai tentato di resistere ma infine è uscita la tua vera natura. Ora sei pronta , hai conosciuto il vero piacere che solo un uomo maturo può darti e non quei ragazzini tuoi coetanei. Tu sei destinata a far impazzire gli uomini , a far rizzare cazzi al solo tuo passare , credimi so quel che dico”
Aveva per gran parte ragione. In quell'occasione Laura scoprì per la prima volta le sue potenzialità e i veri piaceri del sesso.
Coloro che aveva frequentato fino ad allora si accorsero di questo suo cambiamento con estremo piacere perché fare sesso con lei li mandava in paradiso ma a Laura non davano più soddisfazione.
Prese a frequentare persone più mature e la sua vita sessuale ne guadagnò parecchio.
Dopo quell'esperienza riprese a concentrarsi di nuovo sullo studio sempre sotto l'ala protettrice del professor Lorenzi ma da quella sera si incontrarono solo in biblioteca. Il suo aiuto ed i suoi consigli furono importanti per la tesi e la laurea che ottenne pochi mesi dopo con voti più che soddisfacenti.
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