Il regalo di san Valentino

  • Scritto da cp francese il 26/02/2021 - 14:04
  • 1.5K Letture

… si sta avvicinando il giorno di San Valentino, oltre alla cena voglio fare un regalino a fabiola che è stata sempre attratta dalle cose belle ma non proprio preziose. Passeggio per il centro storico, area pedonale e vedo una gioielleria con due vetrine, mi soffermo e noto che oltre ai classici gioielli ha anche oggetti di vario genere e particolari, come piacciono a lei, esclusivi e particolari. Mi soffermo, guardo la prima vetrina, passo alla seconda e noto alcuni oggetti che potrebbero fare al caso mio. All’interno una donna vestita con un tailleur sul beige, la gonna sopra il ginocchio ed un foulard legato al collo. Vestita in modo sobrio ma elegante. Non c’è nessuno in negozio e ne approfitto, entro ed un campanello annuncia il mio ingresso. La signora si gira, accenna un sorriso accompagnato dal buongiorno e se la posso aiutare e mi viene incontro unendo le mani che attraggono la mia attenzione, sono ben curate, le dita affusolate smalto alle unghie di un colore molto tenue, molto gradevole, come la sua voce, molto pacata e calda. Dico cosa sto cercando ed inizia a mostrami alcuni oggetti, si parla e capisco che è una persona preparata, colta, conosce il suo lavoro e lo svolge molto bene. Dopo i primi 4/5 oggetti che non mi soddisfano, sono pronto ad andare via e cercare altrove ma la signora, garbatamente mi invita a visitare la vetrina che si trova in fondo i cui espositori sono posizionati a ferro di cavallo. In lontananza noto alcuni oggetti che potrebbero piacermi e seguo la signora. Mentre cammino osservo anche gli espositori della seconda vetrina e quando sto per entrare nella terza stanza, non mi accorgo che c’è un dislivello/piccolo gradino al quale inciampo e cado in avanti, sbattendo la fronte sul tavolino da esposizione e con il ginocchio in terra. Mi rendo conto della figuraccia e cerco di fare come l’uomo ragno, di rimettermi in piedi prima che la signora si giri per capire che sono caduto ma niente, una fitta al ginocchio mi immobilizza ed il dolore mi fa sdraiare di spalle in terra.

Per la figura di merda chiedo di essere diventato viola, la signora si porta e mani sul viso “oh mio dico cosa è successo, si è fatto male?” ed inizia a scusarsi. Debbo fare l’uomo per recuperare parte della figuraccia e dico no no tutto a posto e tento di rialzarmi invano il ginocchio mi lancia delle fitte impressionanti accompagnate da un dolore terribile. Passo la mano e mi accorgo che ho un qualcosa, guardo e vedo che un chiodo si è parzialmente infilato all’interno. Lo nota anche la signora che si agita e si scusa nello stesso tempo. Faccio l’uomo e mi tiro via il chiodo, impreco sotto voce ma lo estraggo, mi accorgo che i pantaloni sono parzialmente lacerati e che il sangue mi esce copioso.

 Voglio uscire dall’imbarazzo, mi alzo zoppicante e dolorante cercando di guadagnare l’uscita ma non ce la faccio a camminare e quindi la signora mi fa accomodare chiedendomi cosa può fare. La tranquillizzo le dico che non è colpa sua, che tutto sommato sto bene (un dolore che morivo) e che comunque ero di strada e mi sarei fermato al pronto soccorso per farmi dare una controllata.

Il volto della signora si incupisce, la voce ancora piu fioca nel chiedermi se puo aiutarmi lei, che è stata anche infermiera di pronto soccorso e che è in grado di medicare una ferita lieve – mi chiede di non andare al pronto soccorso e mi racconta che non essendo assicurata la rovinerei. Ha gli occhi gonfi, si notano benissimo nonostante gli occhiali da vista. Mi si stringe il cuore e la tranquillizzo dicendo che non era mia intenzione fare denunce o altro, nel contempo le tendo la mano per farla alzare dalla sua posizione chinata per osservare il mio ginocchio che perdeva sangua. Avevamo tentato di raggiungere la ferita ma il pantalone stretto alle caviglie non ha permesso di raggiungere il ginocchio.

La signora, una bella donna di 45/50, risoluta mi chiede di aspettarla, di non andare via e che arriva subito, in effetti dopo pochi minuti sento il campanello che anticipa l’ingresso delle persone nel negozio che suona, è lei ed ha una busta della farmacia. Mi raggiunge e inizia a tirare fuori delle garze, creme, disinfettanti e quant’altro e mi supplica di farsi medicare, che è il minimo che lei possa fare per me ed insiste. Sono imbarazzato perche dovrei calarmi i pantaloni davanti a lei, una donna bella, ben curata dall’apparenza  pudica. Insiste, mi dice di chiamarsi Paola e di non imbarazzarmi perche quando aveva lavorato al Pronto Soccorso ne aveva viste di tutti i colori. Mi convinco, mi abbasso i pantaloni e per non imbarazzarmi si volta facendo finta di preparare qualcosa, mi abbasso la camicia per coprire il mio sesso e mi siedo. La signora Paola solo a quel punto si volta guardando sempre in basso, mi disinfetta, cerca di arrestare la fuori uscita del sangue, mi massaggia la parte con una crema lenitiva dopo di chè mi fascia la parte applicando dei cerotti da non far cadere le bende. Un lavoro meticoloso e degno di una professionista, mi alzo in piedi, il movimento mi fa staccare un paio di cerotti che la signora Paola cambia dicendomi che è meglio applicarli mentre sono in piedi. Mi sporgo per osservare se esce ancora del sangue e seguire le operazioni della signora, oramai ha terminato ed alza gli occhi per domandarmi come mi sento e se va bene la medicazione. Rispondo di si faccio un paio di movimenti con la gamba per accertarmi se i cerotti reggono e mi si sposta la camicia mostrando i miei slip che mettono in evidenza il mio sesso. Il viso della signora Paola è all’altezza dei miei slip che oramai non sono piu coperti dalla camicia, mettono in mostra il mio sesso, che attira lo sguardo della donna che non riesce a distogliere. Frazioni di secondo di imbarazzo, gli occhi sgranati e la perplessità della donna, di quella donna dall’apparenza pudica non mi fanno reagire, aspetto un suo dire, un suo movimento. I secondi passano in assoluto silenzio poi, senza distogliere lo sguardo “non credevo che ne esistessero veramente cosi” arrossisce la vedo è imbarazzatissima si sta per alzare per allontanarsi e mi chiede scusa, “mi scusi, non volevo, mi scusi”. Prendo la palla in balzo e le porgo la mia mano, lei mi da la sua pensando che la voglio aiutare ad alzarsi e toglierla da quella situazione invece, la morto sul mo sesso e gliela struscio per tutta la lunghezza. “mamma mia che…” tace, distoglie lo sguardo, diventa rossa in viso e cerca di ritrarre la mano che blocco sul mio sesso che a quel punto inizia a gonfiarsi alzando lo slip. Lei struscio la mano sul cazzo che sta diventando sempre più duro, con l’altra mano abbasso tutto lo slip e il membro inizia a svettare dinanzi al viso della signora paola, completamente frastornata ma attratta da quello che vede non riesce a parlare, sembra paralizzata,  l’aiuto e le faccio afferrare l’asta facendole capire che mi deve segare. Il pene si ingrossa tra le sue mani e diventa sempre piu duro, con il viso si tira indietro e cerca di spostarsi di lato, vuole liberarsi dalla situazione che la sta ipnotizzando ma niente, le afferro la testa e avvicino a uno o due centimetri il glande alla sua bocca ben serrata, , vibra e si muove sotto i movimenti della sua mano molto lenti, guarda il mio sesso, mi guarda in viso, “mi scusi, non so cosa mi stia accadendo, non sono…. Mi creda io io… non riesce a spiccicare una parola, noto gli occhi gonfi nonostante gli occhiali forse vuole piangere per l’imbarazzo, le accarezzo il viso “che splendida donna, che pelle vellutata ha signora Paola, non deve vergognarsi di fare una cosa di cui ne ha il desiderio non è una bambina è una donna con la d maiuscola e molto sexi, molto desiderabile, la prego continui che le sue cure mi stanno alleviando ogni dolore” Accenno un sorriso che mi viene contraccambiato, aumenta la velocità della mano ma ha sempre la bocca serrata, voglio sentirla, voglio scoparle la bocca quindi le metto il pollice in bocca che lei serra con le labbra è calda e piena di saliva la sua bocca, estraggo il pollice e avanzo col corpo sono a contatto con le sue labbra, spingo per farle capire che voglio entrare. Uauuuu apre lla bocca ed appoggio tutto il glande è bellissimo, sembra non sapere cosa fare, ha serrato le labbra e accenna un minimo su e giu. Voglio metterlo tutto dentro e dico alla signora paola “signora non credo che una donna come lei non sappia fare un pompino e non mi sembra di caso di farsi prendere dagli scrupoli di coscienza, lei ha voglia di succhiarlo tanto quanta ne ho io di essere succhiato da lei” Credo di aver toccato il tasto giusto, apre tutta la bocca e cerca di metterlo tutto dentro, inizia a leccarmi le palle, fa scorrere la lingua su tutta l’asta lasciando scorrere tutta la saliva sull’asta, lo riprende in bocca e succhia avidamente, cerca di spingerlo sino alla gola, sento la sua lingua sul glande che usa maestralmente facendola roteare ovunque, strige con le labbra allenta, si aiuta con la mano, le spingo la testa per fargli entrare tutto il cazzo in bocca, sento la sua gola ha i coniati di vomito e tossisce, continua a segare “signor Marco è tanto che non faccio un pompino e mi deve scusare se sono un po imbranata e poi, lei lo ha davvero enorme mi stanno facendo male le mascelle per lo sforzo di prenderlo tutto” – Signora Paola lei è fantastica, sono poche le donne che riescono a succhiare il cazzo come lei, usare la lingua magistralmente, accompagnando ogni pompata con bocca e mano, mi sento estasiato, sto per godere – “ lo sento signor Marco le è diventato più duro, anche le palle sono diventate belle dure, e a vederle direi che ne ha proprio tanto di liquido da espellere” riprende il cazzo in bocca, lo riempie di saliva, lo spinge sino in gola aiutandosi con la mano, sto per esplodere dentro la sua bocca le afferro la testa ma si ferma e mi prega di non farlo, di non venirle in bocca, non vuole lo sperma in bocca e ha paura di sporcarsi l’abito. Io sto fremendo sento lo sperma che spinge per uscire, il glande è viola ma sapientemente la signora paola pona una mano a cucchiaio davanti al glande e con l’altra mi mastrurba facendomi schizzare tutto sulla sua mano. Il primo detto si è sentito infrangersi sulla sua mano per quanto era potente, sorrisino della signora Paola che è soddisfatta per quello che ha fatto. MLa mano non riesce a contenere tutto lo sperma riversato che inizia a colare verso terra la donna prende delle bende e si pulisce la mano mentre dal mio glande pende ancora una goccia di sperma. La signora Paola lo prende in bocca, con la mano inizia a mungere tutto il cazzo schiacciando il glande per far uscire le ultime gocce che raccoglie con la punta della lingua. “Ummmhh buono, era tanto che non lo assaggiavo è proprio buono, peccato…. – peccato cosa signora paola? ..non averlo bevuto tutto”. Parliamo, ringrazio per tutto e me ne vado. La signora Paola mi ringrazia lei e mi invita a ritornare in quanto cambiano spesso la “vetrina” con articoli sempre nuovi.

Salgo in auto soddisfattissimo, un pompino con lode da una donna davvero splendida.

Nei giorni successivi sono ritornato al negozio per incontrare la signora Paola e ringraziarla e perche no anche scoparla ma ho trovato sempre un commesso. Non ho mai domandato di lei ma in una occasione, guardando gli oggetti esposti mi sono accorto che nelle stanze ci sono delle telecamere che riprendono tutto….. chissa se…..

 

cp_francese

Post New Comment

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.