Domani sera ho una cena di lavoro, e ho deciso di comprare un vestito, non che manchino, ma la scusa dell’impegno con me stessa è sempre ottima. Vado nel mio negozio abituale dove conosco tutti. Mi innamoro di un capo in seta che ha scollo tondo, maniche corte e zip a contrasto sul retro, metterò delle scarpe décolleté forma a punta e cinturino alla caviglia. Altezza tacco 6,5 cm.. Ovviamente scelgo il nero per tutto. Devo mantenere un tono ed essendo la cena con donne devo essere perfetta. Non servirebbe con uomo.
So che mi starà benissimo, ma voglio un parere delle ragazze delle quali ormai dopo anni mi fido. Entro in camerino, tolgo le scarpe, camicetta e pantaloni. Infilo il vestito, la ragazza da dietro tira su la lampo. Mi guardo allo specchio e anche con il suo decido che è fantastico. Tira giù la lampo e aiuta a sfilarlo. Senza volere girandomi il seno sfiora la sua maglietta. Mi sorride e le chiedo…
- Sara che dici, secondo te metto dell’intimo sotto il vestito…?
Scruta il mio corpo e dopo una rapida riflessione mi dice…
- Non metterei nulla, è aderente e il tuo bel sedere è ben valorizzato.
Esco e mentre sono in cassa, alle mie spalle una voce femminile esclama…
- Ehi anche te a fare shopping…
E’ Elena la ragazza che frequenta la mia stessa palestra.
- Si un vestito.. anche te?
- No ho preso slip e reggiseno.
Me li mostra, sono diversi da quelli che generalmente le vedo indossare. Questi sono minuscoli, rosso fuoco. Mi fanno venire in mente i bordelli orientali di alcuni quadri. La immagino con quell’intimo, seduta accanto a un fumatore d’oppio. Mi imbarazzo quasi…come se potesse leggere la mia mente.
Le chiedo…- prendiamo un caffè…?
Sedute al tavolino sembriamo amiche da tanto tempo. Finalmente apprendo la sua nazionalità ucraina, che è in italia da quando aveva 10 anni e che ora ne ha 25. E’ arredatrice e ha moltissimo gusto per i vestiti. La guardo ed è bella, ma ancora di più affascinante. Capelli sciolti biondi, occhi azzurri, labbra rosso fuoco, come gli slip che ha acquistato.
Mi ricordo di dover mandare un paio di lavori in ufficio che ho nel portatile a casa. Mi dispiace dover andare, ma la saluto. Mentre sto per entrare in macchina lei mi chiede…
- Senti ho fatto delle foto a degli oggetti di arredamento, vorrei fartele vedere, che ne pensi? Magari passi nel pomeriggio verso le 17.00 a casa mia. Ti va?
Penso che ho del lavoro da fare, ma il suo sorriso e il suo sguardo luminoso mi fanno dire…
- Va bene volentieri…ma a condizione che porto un ottimo vino francese…
- Ma ceeeerto amo il vino…ti aspetto allora.
Arrivo a casa, mando le mail e non riesco a concentrarmi sul lavoro che devo fare.
Passa il tempo e ho combinato poco.
Faccio una doccia. Infilo degli slip nuovi bianchi sottilissimi, una gonna cortissima nera e una camicia bianca aderente. Davanti allo specchio mi accorgo che senza il reggiseno, in trasparenza si notano i capezzoli.
Perfetto esco e in 10 minuti suono al suo citofono.
- Sei te…?
- Si
- Ok ultimo piano.
Trovo la porta aperta, entro e la vedo appoggiata ad un tavolo mentre guarda delle foto. Ha dei pantaloncini bianchi e una camicetta lunga rossa.
Ci salutiamo, stappiamo la bottiglia e guardiamo le foto. Entriamo in confidenza, mi fa ridere, è una specie di animale onnivoro e mi da l’impressione che non si faccia scappare nessuna occasione per godersi la vita.
La sua casa mi è piaciuta subito, è un appartamento piccolo ma sistemato benissimo. Ma la cosa che mi piace di più è che ha una personalità molto distinta. Mi sento molto a mio agio, la seguo dappertutto, mentre beviamo prepara degli stuzzichini .
Ci sediamo sul suo divano grande, tolte le scarpe e continuato a bere con complicità. Il vino è delizioso ed Elena altrettanto.
Si fa sempre più vicina ma la cosa non mi infastidisce. La sua vicinanza, al contrario, mi eccita. E’ inebriante come il vino. Ha mani bellissime, piene di anelli di design e le muove con un’espressività che trovo affascinante…seducente.
A un certo punto infila un dito nella salsa e mi sporca una guancia. Rimango sorpresa…Mi prende per le braccia e le blocca, sembra una pantera pronta a mordere. Poi, lentissimamente si avvicina al mio volto e mi lecca via la salsa. Si stacca e mi guarda. Siamo immobili a fissarci per un po’, lascia le mie braccia, aspetto le sue mosse. Si avvicina con calma al mio viso e mi bacia. Lecca le labbra si ferma un istante ‘ti farei una foto’, mi dice. Riprende a leccarmi le labbra e io sono così eccitata che non mi trattengo più e inizio a baciarla. E ci baciamo a lungo.
Mi piace la consistenza vellutata delle sue labbra, mi piace il suo abbraccio, mi piace sentire il suo corpo morbido contro il mio. L’abbraccio stretta, premendo i miei contro i suoi, mentre le nostre lingue si mescolano ai nostri respiri.
E dentro di me mi ripeto e mi eccito ancora di più.
Lei mi spinge dolcemente per farmi stendere sul divano. E’ molto eccitata adesso, mi slaccia la camicia e guarda il seno. Lo mette nella bocca, come volesse trovare del latte. Il piacere occupa tutta la mente. L’unica cosa che riesco a fare è seguire il percorso delle sue labbra sul mio corpo. E lei non lascia indietro niente. Ha succhiato i lobi delle mie orecchie, mordicchiato il mio collo e le spalle, mi ha massaggiato e baciato a lungo i seni e ora procede inesorabile lungo il mio torace. E’ arrivata all’ombelico.
Mi ha tolto la camicia e si è messa a tracciare i contorni dei capezzoli. Continuava a girarci intorno con la lingua, sembra che quella parte del mio corpo prenda fuoco. Poi mi gira e inizia a baciarmi la schiena, mi sento irresistibile.
Torna a baciarmi la pancia, intorno all’ombelico e più giù. Mi ha tolto la gonna e la fa scivolare sui fianchi. Rimane un istante a fissarmi, con le labbra vicinissime al mio corpo, facendomi sentire il calore del suo respiro. Poi mi abbassa le mutandine e inizia a leccarmi. Non resisto, mi sollevo sui gomiti e la guardo, mi bacia e lecca proprio lì.
Mi bacia in mezzo alle gambe per un tempo infinito e quando vengo continua a baciarmi e vengo ancora e ancora.
Ho voglia di sentire il suo sapore e donarle una serie infinita di orgasmi. La prendo per mano e ci sdraiamo sul tappeto. La bacio, scendo con la lingua e finalmente arrivo al suo sesso, la sento venire, anche lei come me urla il suo piacere. Mi giro sopra di lei, urliamo insieme. Non so quante volte ci doniamo piacere. Sento le sue mani sui miei glutei e la lingua che fruga. Pennelliamo con le nostre lingue il nostro sesso. Le dita finalmente entrano. La sento dentro di me, mi sento piena ovunque. Siamo due fiumi in piena. Torniamo a baciarci, le gambe aperte consentono ai nostri clitoridi di toccarsi. Non capiamo quando inizia e finisce l’orgasmo. Improvvisamente squilla il cellulare, vedo la sua luce sotto il divano. Mi stacco da lei, per recuperarlo. Leggo ed è lui…
- Ciao dimmi…
- Ciao dove sei? Pensavo fossi casa, devo partire stanotte. Dovresti prendere i bambini.
- Sto leggendo alcune cartelle di lavoro. Ok vado subito.
E’ dietro di me, mi sta dolcemente masturbando, a stento riesco a trattenere il piacere.
- Mi dispiace farti interrompere il lavoro, ma purtroppo devo sbrigarmi.
- Pazienza…continuerò in un altro momento. Arrivo Ciao
Mi giro e i suoi occhi azzurri, spuntano da dietro il mio corpo….
- Tesoro devo andare…mi dispiace
- Ho sentito…quando ci vediamo…sempre che lo desideri….
La stringo ci baciamo, rimaniamo abbracciate, sono sfinita non so quante volte ci siamo date piacere ma continuerei.
Mi vesto, lei nuda con le gambe incrociate seduta sul divano. Ha il viso imbronciato.
Prima di andare, la bacio. Mi trattiene per la mano. Sfioro il suo corpo per fissare nella mente ogni dettaglio, solo ora mi accorgo di un neo poco sopra il clitoride, lo bacio e la punta della mia lingua scende su quel delizioso bottoncino, mi soffermo, lo mordo, lo bacio e l’accarezzo. La sento ancora venire.
Stavolta devo proprio andare…
- Ciao tesoro scappo…
- Ok dai tranquilla…mi telefoni stasera?
- Certo, dopo che si addormentano i bambini.
Chiudo la porta dietro di me, entro dentro l’ascensore sento sulla pelle il suo odore. Sono stanchissima, ma vedo il mio sorriso riflesso nello specchio.
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