Il tecnico fa la manutenzione agli impianti della piscina, mentre Monica cura la manutenzione “all’impianto” del tecnico…
“Se n’è andato?”
“Si, adesso.”
“Cosa avete combinato?”
“Mmm… Quanto sei curioso. E senti qui che pisello duro! Che cazzo ti stai immaginando?”
“Dai, amore. Racconta…”
“Ah, ah…”
“Ti piace tenermi sulle spine e farmi morire dalla voglia, vero?”
“E va bene… Siamo scesi nel locale dell’impianto perché doveva controllarne i parametri. Poi, visto che andava tutto bene, gli ho chiesto, già che c’era, di fare il risciacquo dei filtri…”
“Ma se l’abbiamo fatto l’altro giorno…”
“Eh, lo so. Ma dovevo pur trovare una scusa per tenerlo lì qualche minuto. Non ti pare?”
“Certamente. Dai, continua…”
“Dopo che ha eseguito la commutazione delle valvole, ha acceso la pompa. Così, ho approfittato della sua attenzione sul quadro dei comandi per mettergli una mano sul pacco…”
“Hai capito? Sei troppo astuta…”
“Eh, eh… Aveva il cazzo barzotto, probabilmente perché era già eccitato dal fatto che fossi lì con indosso solamente il completino in lycra aderente…”
“E piuttosto trasparente…”
“Già.”
“Come ha reagito quando ha sentito che gli strizzavi il pacco?”
“Mi ha guardato esterrefatto ed è rimasto immobile, quasi impietrito.”
“Non ha provato a sottrarsi o a toglierti la mano?”
“Macché! Anzi, ho avuto l’impressione che protendesse il bacino in avanti per farmelo toccare meglio…”
“Beh, lo capisco. Quando mai gli ricapita una situazione del genere con una strafica come te?”
“Ah, ah!”
“Prosegui…”
“Allora… Ho continuato a pastrugnargli il pisello attraverso i vestiti per circa un minuto. Nel frattempo, ha provato a baciarmi, ma io ho allontanato il viso e gli ho detto: ‘No, caro. Accontentati di ciò che ti sto facendo.’ Poi, gli ho slacciato i bermuda. Lui ha sollevato la maglietta e ho visto il suo cazzo durissimo che gonfiava lo slip. Mi sono inginocchiata e ho iniziato a strofinarci contro la bocca e il viso…”
“Cazzo, amore. Da vera porcella…”
“Lo sai quanto mi piace fare questa cosa che fa impazzire tutti gli uomini… Ma non farmi perdere il filo… Dunque… Ho notato che il tessuto si stava bagnando con i suoi umori, perciò, mi sono aggrappata all’elastico e gli ho abbassato le mutande.
Il cazzo è scattato in avanti e mi è arrivato in faccia. Ho spalancato le labbra e ho preso a dargli delle pompate micidiali, trattenendolo per i fianchi.
Quando ho capito che non gli mancava molto a venire, al lavoro di bocca ho aggiunto un po’ di segate belle potenti.
Ha resistito, sì e no, altri due minuti, poi mi è esploso sul palato.
Ne ha sparata così tanta che sono stata costretta a fargli terminare la sborrata fuori dalla bocca, altrimenti mi avrebbe soffocata.”
“Quanto avrei voluto assistere alla scena…”
“Lo so, amore. Però, sei consapevole che certe cose mi vengono così, senza premeditazione, e che se le dovessi pianificare non mi andrebbe di farle…”
“Purtroppo, ne sono consapevole e mi accontento dei tuoi racconti.”
“Grazie amore. Adesso vado a pulire i rimasugli di crema perché ce n’è dappertutto! Poi faccio un bel pompino anche a te. Contento?”
“Molto! A proposito… Quanto ha voluto per il lavoro?”
“Nulla. Mi ha detto che attiva l’abbonamento gratuito, se tutte le volte che interviene ci sarò io ad assisterlo. Ah, ah, ah…”
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