Ci eravamo addormentati a notte fonda, dopo una intensa notte di passione. La sera prima Michele e Tiziana ci avevano invitato a casa loro, avevamo accettato di buon grado. Matteo era curioso di vedere l'abitazione dei nostri amici, voleva paragonarla con la nostra. Aveva sempre questa insopportabile abitudine di controllare quello che gli altri facevano, quello che gli altri possedevano per misurare poi i propri averi e confrontarli.
Tiziana mi aveva mandato un messaggio la sera prima, ci avevano invitato a mangiare la pizza a casa loro, non una pizza qualsiasi, una pizza fatta con le sue mani. Già pregustavo quella leccornia tra le mie fauci.
Matteo si era vestito casual ma elegante, ci teneva sempre a non sfigurare come se fosse perennemente invitato a presenziare a qualche evento lavorativo. Non riusciva a staccare il cervello dal lavoro e per questo lo odiavo. Avevo iniziato ad odiarlo tempo addietro per la verità, da quando aveva smesso di toccarmi con passione e di considerarmi più di una compagna casalinga. Ero troppo giovane per recitare la parte della moglie sottomessa e felice di un matrimonio in fallimento. Il mio bisogno di attenzioni e carezze doveva essere saziato. Mentre mi stavo preparando notai che il mio corpo stava fremendo di eccitazione per l'invito a cena di Tiziana e Michele. Ero in estasi, come una ragazzina al primo appuntamento. Matteo era in bagno a radersi, allora mi concentrai sulle mie parti intime e iniziai a toccarmi la figa, massaggiando con delicatezza quella fessura carnosa che viveva in mezzo alle mie gambe. Decisi di non mettermi le mutandine sotto la gonna.
Arrivammo a casa di Michele e Tiziana che erano le sette di sera. Ci accolsero con calore e sentimento. Iniziammo quasi subito a mangiare, Matteo parlava di lavoro e soldi mentre Tiziana con dolcezza ci serviva la sua pizza fatta con tanto amore ed impegno. Da sotto il tavolo a un certo punto sentii un piedino che si intrufolava tra le mie cosce. Istintivamente chiusi le gambe ma il piedino continuava a rimanere vicino al mio corpo. Michele non si era scomposto, dall'altro lato del tavolo, continuava a parlare e sorridere. Senza che Matteo al mio fianco se ne accorgesse Michele riprese a farsi largo col piede tra le mie cosce. Con un po' di imbarazzo e apprensione questa volta lasciai che il piede di Michele arrivasse alla mia patata. Aprii le gambe senza problemi, mi stavo e citando, quella situazione si stava facendo interessante. Ovviamente Michele era scalzo, sentivo i suoi piedini freddi tra le mie cosce, sentivo il contatto raffinato tra la punta delle dita e la mia figa. Con un movimento impercettibile agli altri commensali aveva cominciato a masturbarmi, io ero imbarazzata ed emozionata, non sapevo come comportarmi. Michele era il padrone di casa, non potevo neanche alzarmi e dirgli di smetterla, cosa avrebbe pensato mio marito, cosa avrebbe pensato Tiziana della situazione?
Poi Tiziana mi disse: Vieni Ilaria che ti facciamo fare il giro della casa.
Ci alzammo da tavola, ero tutta rossa in viso, Michele continuava a fissarmi per cercare la mia approvazione per quello che stava facendo col piede tra le mie gambe.
La camera da letto era molto spaziosa, delicata, arredata con gusto e modernità. Tiziana faceva da cicerone, Michele la seguiva come un'ombra. Matteo invece stava più indietro, ad osservare la mobilia con sufficiente disinteresse.
In quel momento cominciò la danza perversa del nostro amore. Senza darmi il tempo di capire cosa stesse accadendo Tiziana si inginocchiò e cominciò a toccarmi le cosce. Ci fu un mezzo secondo di imbarazzo ma lasciai che la mia amica continuasse. Matteo era rimasto impietrito ma non ebbe il coraggio di dir nulla. Tiziana mi alzò la gonna con le mani, andò a intrufolarsi tra le mie cosce e cercando la mia patata con la lingua iniziò a leccarmi e a massaggiarmi il clitoride con quella sua boccuccia fatata. Michele invece si mise alle mie spalle, con le mani iniziò a massaggiarmi la schiena. Non mi chiese il permesso, slacció la cintura dei jeans e tirò fuori il cazzo e presa una delle mie mani tra le sue mi obbligò a fargli una sega mentre la moglie continuava il suo bel lavoretto di bocca tra le mie cosce. Mio marito ci guardava eccitato , vedevo le sue mani scivolare tra i pantaloni pronto a farsi una bella sega.
Michele mi alzò leggermente la gonna, mentre Tiziana era sempre impegnata a farmi un dolcissimo cunnilingus. Fu facile per Michele infilarmi il cazzo bel culo, non portavo le mutandine, il mio buco era lì tutto per lui, pronto alla penetrazione. Non avevo quasi mai fatto sesso anale, ne avevo paura, non sopportavo il dolore. Poi i miei genitori mi avevano messo in testa sin da ragazzina che certe pratiche sessuali erano da puttane. Una volta avevo provato con un ragazzo a farmelo mettere in culo ma avevo desistito quasi subito, il pisello tra le chiappe mi faceva troppo male. Con Michele invece andò tutto liscio come l'olio. Il cazzo si era ben lubrificato e penetrava il mio ano con forza e delicatezza allo stesso tempo. Sentivo i brividi della passione in corpo. Chiudendo gli occhi immaginavo di trovarmi in paradiso. Mentre Michele mi trapanava il culo Tiziana mi leccava la figa con sempre più trasporto. A pochi metri da noi mio marito si stava masturbando gioiosamente appoggiato alla porta della camera.
Stavo provando orgasmi irripetibili, la mia figa fremeva di passione, quando uscirono i miei umori sentii il caldo avvolgermi e un brivido mi percorse la schiena fino a battermi forte in testa. Tiziana sorrideva, a terra, si leccava le labbra con la lingua, era piena delle mie grazie tra le sue labbra. Michele invece era ancora carico e potente, non aveva smesso un secondo di possedermi da dietro e non aveva ancora intenzione di venire. Mi girò di scatto e mi buttò sul letto, strappandomi la gonna con violenza. Mi aprì le gambe e infilò il suo uccello, ancora bello duro dentro me. Stavo godendo come una pazza, non riuscivo più a controllarmi, volevo gridare al mondo la mia eccitazione. Come uno stantuffo Michele penetrava il mio corpo senza diminuire di passione e intensità. Stringevo forte i pugni per trattenere l'estasi di un altro mega orgasmo che stava abbattendosi tra le mie gambe.
Matteo non riusciva più a trattenersi, doveva sborrare. Tiziana vide mio marito che era lì lì per venire e con un balzo felino si mise vicino a Matteo, sempre inginocchiata e aprendo la bocca indicò mio marito dove dovesse venire. Matteo lanciò un grido liberatorio e sborró nella bocca e sulla faccia della mia amica. Tiziana raccolse lo sperma di Matteo, quello che le era finito in bocca lo deglutì, il resto le aveva sporcato quel bel faccino angelico e i capelli biondi che svolazzavano candidi nell'aria.
Anche Michele stava per venire. Si alzò dal mio corpo pieno di passione e mi fece inginocchiare davanti lui.
Mi guardò negli occhi e mi disse solo: ora ti vengo in faccia Ilaria, chiudi gli occhi.
Poi un enorme carico di sperma mi ricoprì il volto e scese lungo le guance fino al collo e giù nella camicetta, inondandomi di sborra calda e soave.
Avevo chiuso gli occhi appena in tempo, lo sperma aveva creato una maschera cremosa tutta intorno al naso, con la lingua cercavo il sapore dello sperma che era finito sulle mie labbra.
La serata, la prima delle tante serate era solo cominciata..
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