Incidenti di percorso: lo studio

  • Scritto da Massimo il 03/04/2022 - 12:58
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La settimana successiva il rito si ripete. Io mi ero organizzato per fare del sesso in chat con una amica. Silvia rientra a casa sola alle prime luci dell’alba. In quei giorni ricordo che Silvia aveva concluso il ciclo di terapie e aveva ripreso le normali attività del dopolavoro. Passano altre settimane durante le quali ci vediamo poco spesso. La mia attenzione si sposta su altri interessi e quindi diserto le serate a casa. Una sera di inizio estate siamo seduti in giardino a parlare quando lei esordisce

“Sabato esco”

“Nuove conoscenze?” Lei annuisce e aggiunge 

“Probabilmente verrò a casa. Sarai nello studio?” La frase e la proposta così diretta mi prende totalmente alla sprovvista e rimango un attimo interdetto, tanto che Silvia rettifica subito il tiro

"Voglio dire se sarai impegnato, la casa è libera?” 

“Ho delle pratiche da sbrigare, penso che sarò nello studio” nascondo le mani e incrocio le dita sperando che non sia troppo tardi. 

“Va bene” mi da un bacio lieve sulle labbra e fa scivolare una mano sul mio sesso con apparente casualità, sicuramente per tastare l’eccitazione. Sono abbastanza convinto che il messaggio anticipi un nuovo sviluppo nel nostro gioco. Decido di lasciarle fare la prossima mossa confidente che alla peggio replicherò la serata di sesso virtuale con Francy fatta settimane prima.

Siamo quindi a sabato. Silvia come di consueto mi mostra i vestiti che metterà per l’uscita. Ha scelto per l’occasione lo stesso intimo fetish del famoso incontro al quale ho partecipato in modo “indiretto”, Il vestitino a fiori estivo è invece molto più leggero dell’altro concedendo molte trasparenze, soprattutto sul seno.

“Ho bisogno di un paio di piaceri: mi devi depilare la patatina.. tutta. Poi devo cambiare lo smalto delle unghie. Uno che si intoni al vestito.” Sorrido e annuisco, questo gioco mi sta facendo impazzire, mi muovo imbarazzato verso il bagno

“Ti è diventato duro! Spogliati per favore, fammi vedere quanto godi al pensiero di tua moglie che va a divertirsi” Mi tolgo i pantaloni rivelando la mia eccitazione. Silvia apprezza e mi stuzzica accarezzando il cazzo con i piedi.

Mi dedico ad una accurata preparazione della sua fica. Adesso è liscia liscia. Rimuovo anche il ciuffetto che lei mi ha sempre chiesto di lasciare sopra il clito

“Te lo ha chiesto il tuo amico?” Lei non risponde

“Così può bastare, ora le unghie dei piedi” E mi porge lo smalto scuro. Procedo con cura e attenzione ai dettagli. Quando si alza mi da un bacio e va in camera a vestirsi. Vado nello studio, lascio la porta aperta e mi giro verso la camera da letto. Posiziono uno specchio su una parete della stanza in modo che dalla mia sedia da ufficio possa vedere la camera di riflesso senza essere visto. Mi siedo e la osservo da lì, sperando di poter godere tra qualche ora questa nuova esperienza. Prima di uscire Silvia entra nello studio e nota lo specchio, si guarda sfiorandosi velocemente i seni, poi si posiziona davanti a me girandosi verso lo specchio

“Cornuto e pure porco” il suo è un sussurro che mi stupisce, non sono frasi di Silvia. Decido di azzardare una frase che in passato mi avrebbero fatto guadagnare 5 dita sulla guancia

“Sposata e pure troia” lei si gira rossa in viso e mi piazza un piede sui genitali, lo ruota quasi a strizzare una sigaretta

“Prova a ripetere!”

“Godo a vederti godere, indipendentemente da chi o cosa ti fa godere” lo dico come se fosse una confessione, con le mani accarezzo con le mani il piede che mi sta stritolando le palle. Lei abbassa il piede ed esce senza rivolgermi la parola.

Torna verso mezzanotte, sento del trambusto al piano terra, dei sussurri e dei sorrisi, poi Silvia sale le scale rumorosamente, non si è tolta le scarpe, entra nello studio quasi completamente buio. Ha bevuto, forse è pure quasi ubriaca, o così sembra. Si avvicina all’orecchio

"Vuoi vedere come fa una moglie troia a fare le corna al marito? EH? ” La guardo senza rispondere. Nel frattempo un tizio che non ho mai visto si è affacciato alla porta e mi guarda sorridendo

“Vieni in camera e siediti in un angolo a vedere. Vieni, CORNUTO!” E’ decisamente alticcia ma come si dice, meglio cogliere l’attimo! Mi prende per mano e mi accompagna in camera, il tizio mi segue a poca distanza. Mi siedo su una sedia all’angolo opposto del letto. Silvia si toglie il vestito rimanendo in intimo e scarpe. La luce del piano terra che trapela dalle scale dà alla camera il tono di semioscurità perfetto per vedere ma al tempo stesso celare. L’uomo si spoglia completamente rivelando una discreta erezione, Silvia si gira verso di me

“Facciamo vedere al cornuto cosa sai fare” L’uomo obbedisce, abbraccia Silvia e la bacia con passione in bocca. Silvia è stesa sul letto e il tizio la domina da sopra, la sua bocca è sulla sua bocca, una coscia preme sulla sua fica, lei si strofina, ansima. La sua lingua percorre il collo, intuisco le la marchia con un morso, poi il viaggio riprende verso le tette. Passano minuti interminabili di preliminari di baci e carezze, i due amanti si succhiano, si leccano, si toccano senza alcun pudore. Tiro fuori il cazzo e mi masturbo, Silvia si mette a pecora con la faccia rivolta verso di me ma non mi guarda negli occhi

“Scopami” Il corpo di Silvia vibra subendo i colpi dell’uomo. La tiene per il mento costringendo al tempo stesso il bacino verso il basso, in una posizione innaturale. Si susseguono altre due, tre, dieci posizioni in ognuna delle quali Silvia viene cavalcata senza sosta. L’amante improvvisato ci sa fare: quando capisce che Silvia inizia ad essere stanca, esce dal suo sesso e le viene sul petto. Il suo lavoro è finito: prende i vestiti e, dopo aver fatto tappa al bagno (che riesce a trovare senza indugi, forse non era una nuova conoscenza…) se ne va.

“Vieni qui e pulisci” Ho ancora il cazzo in tiro, ho voluto tenere l’orgasmo per la fine, ma il finale così imptovviso mi ha preso alla sprovvista. Abbandono quindi i pantaloni sulla sedia e mi dedico alla pulizia del petto di Silvia aiutandomi con dei fazzoletti di carta. La bacio e la penetro, la sua fica è calda, umida, sfondata. Mi obbliga ad aspettare il suo orgasmo prima di venire a mia volta. 

Mi assopisco risvegliandomi alle prime luci dell’alba. Silvia è al mio fianco e dorme, ha ancora addosso gli odori e i segni di quella notte folle. Mi alzo e mi soffermo a guardare quello che sembra essere un campo da battaglia: Silvia stesa nuda sul letto sfatto, scarpe e vestiti ovunque, preservativi, lubrificanti, un dildo che non ricordo se e come sia stato usato… In quel momento ricordo di aver pensato “ecco il mio matrimonio che va in pezzi” senza rendermi conto però che in realtà quelli erano i pezzi del mio matrimonio che finalmente riuscivo a vedere: potevo finalmente iniziare a costruire qualcosa di nuovo ed eccitante.

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