Indovina chi viene a Cena?

  • Scritto da Massimo il 04/03/2022 - 07:35
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Un lunedì rovente di fine Luglio, il frecciarossa scorre rapido verso Roma, rapido sì ma non quanto la sequenza di parole che escono dalla bocca di Franco. Io e Franco siamo stati scelti per una trasferta di lavoro di due giorni a Roma. In realtà io mi sono proposto, una nostra cliente da tempo mi manda segnali incoraggianti che vale la pena di approfondire, Franco si è associato su indicazione del capo.

Franco odia il silenzio, lo riduce a pochi attimi tra un suo respiro e il successivo, quel che basta per partire con un nuovo argomento. Quello che però mi stupisce di più di lui è sua capacità di avere sempre qualcosa di cui parlare. Ti ritrovi così a scoprire che non fa sesso con sua moglie almeno da un paio di mesi, che la sua figlia sedicenne vuole andare in vacanza con il suo ragazzo e questo tra la sua valutazione del progetto che stiamo andando a discutere a Roma e la sua auto in riparazione dal meccanico.

In questa ondata di frasi sconnesse la discussione si limita a poche affermazioni, giusto per fingere interessamento.

-“Lascia che tua figlia vada, se vuole”

-“Sei impazzito? Non ci penso nemmeno!” E mi fa vedere una foto che sua figlia ha pubblicato su facebook: la ritrae con un paio di shorts che le lasciano poco alla fantasia (un culo ben fatto tra l’altro); lei e il suo ragazzo sono di spalle ad ammirare il paesaggio, la mano sinistra del tipo appiccicata alla chiappa destra di lei.

-“In effetti… Ma da chi ha preso tua figlia?” L’allusione è ovviamente a quel gran bel culone e ai capelli biondi. Franco è piccolino coi capelli neri; sua moglie, sempre di capelli neri, è decisamente robusta. Franco non coglie e riparte con le solite lagne di sua moglie (decisamente molto poco avvenente) che non vuol più fare sesso,…

La carrozza è semivuota. Mi soffermo ad osservare una coppia salita a Bologna. Sono sicuramente in viaggio per lavoro. Lui è vestito in maniera formale, lei, a occhio sulla cinquantina ottimamente portati, ha una ampia scollatura che mette in risalto il seno ben proporzionato orlato da un pizzo nero. Indossa un paio di pantaloni neri molto attillati a vita bassa. Ha i capelli biondi raccolti. Siedono nel posto riservato ai disabili e quindi hanno un discreto spazio davanti a loro. Brigitte (questo è il nome che ho deciso di darle) nel suo illustrare e sfogliare una brochure atteggiandosi come una stagista in prova continua a perdere fogli che finiscono nello spazio di fronte all’uomo. Lei si china quindi a raccoglierli mettendo in bella vista i suoi lati migliori. Il collega non sembra scomporsi e rimane serio a seguire l’operazione. Osservo divertito questo continuo andirivieni chiedendomi se è una qualche forma di gioco erotico (fa molto “secretary”) o se effettivamente l’assistente è stordita.

Torno con lo sguardo a Franco e rimpiango di non avere anch’io una compagna di viaggio così. Adesso ha rivolto il suo monologo a una famiglia probabilmente americana seduta alle mie spalle. Una coppia giovane attraversa il corridoio e si siede nel gruppo di posti di fronte a me. Lei cammina a piedi nudi, cosa che mi incuriosisce non poco, non fosse per il pensiero di cosa ci possa essere sul pavimento di un treno. Il gioco continua una volta seduti: lei stende le gambe sul ragazzo di fronte a lei. Lui le massaggia i piedi visibilmente eccitato. Respingo il pensiero di loro due che camminano mano nella mano…

La stazione Termini è caotica come sempre: alla massa di impiegati frettolosi si sostituisce in questo periodo una orda di turisti seguiti a guinzaglio da enormi trolley. Attraversiamo a fatica un folto gruppo di persone intente a leggere il loro futuro sul cartellone delle partenze e ci dirigiamo alla metro.

L’hotel è confortevole, fresco e soprattutto silenzioso. Mi faccio una rapida doccia, il ritrovo per la cena è tra mezz’ora. Abbiamo appuntamento con Lisa e Bianca, due dei nostri clienti. Mi guardo nudo allo specchio e penso a che reazione potrebbe avere Lisa vedendomi così. Lei, così minuta e ben proporzionata, sempre perfettamente abbinata… Non porta anelli ma dubito che non abbia una relazione. Mi accarezzo leggermente mentre penso alle sue labbra sempre colorate di rosso acceso, abbinate alle unghie. Ha delle mani piccole, proporzionate al suo metro e sessanta circa di altezza. Immagino quelle mani sul mio sesso…. Scaccio il pensiero e mi lancio in doccia.

Troviamo le ragazze sedute su una panchina, poco distanti dall’uscita metro di piazza di Spagna. Nel dirigerci verso il ristorante il fluire inesorabile del monologo di Franco mi concede il tempo per osservare le nostre ospiti. Non posso fare a meno di notare i piedini di Lisa sublimemente imprigionati da sandali a tacco alto. Sembrano i piedi di una geisha, compatti e con una forma gradevole e ben proporzionata. Le finiture color oro delle stringhe risaltano con le unghie dei piedi rigorosamente rosse. Bianca è decisamente più bella di Lisa, peccato che non investa come la sua collega nella cura di se stessa. Appare decisamente sciatta, ha appiccicato sulle dita delle unghie color verde fluorescente; anche questa sera esibisce un completo nero, indossa dei sandali con base di sughero.

La cena è decisamente piacevole, Lisa è al mio fianco, Franco è di fronte a me ma costantemente girato ad ammirare la scollatura di Bianca. A tratti mi giro anch’io per parlare con Lisa. Noto che fuori dal mondo lavorativo ha abbandonato il suo atteggiamento tipicamente distaccato. Sembra più leggera, la vedo sorridere con spontaneità e non per circostanza. La camicia lascia intendere un corpo tonico, sicuramente fa palestra.

Porta i capelli castani sciolti. Ad un certo punto li raccoglie con una mano e li sposta scoprendo un lobo disadorno. Noto sul collo, mascherato malamente, un arrossamento di forma ovale, quasi sicuramente un succhiotto. Questa inaspettata violazione di privacy mi percorre il corpo come una scossa di vita. L’amante misterioso la stava sicuramente prendendo da dietro, la posizione dell’arrossamento è sulla parte posteriore del collo. Noto ora che effettivamente Lisa ha un bel culetto sodo; porta dei pantaloni leggeri attillati che tracciano le sue forme pur celando l’intimo, tanto che mi chiedo se lo porta. Franco mi incalza proprio mentre stavo provando morbosamente ad immaginare Lisa che geme in risposta alla focosità del partner.

-“Sì, ci tratteniamo solo stanotte. Abbiamo già preso i biglietti per tornare domani sera, a valle della riunione.”. Poi aggiungo guardando Lisa con la coda dell’occhio:

-“A meno che non ci siano delle code da chiudere”

-“Certo, anche se temo che, comunque vada, poi ci fermiamo per la pausa estiva”

Lisa ha una voce nasale molto caratteristica e una cadenza romana quasi impercettibile. Parla con voce bassa interrompendosi nel momento in cui qualcun altro interviene a gamba tesa nella discussione. Cerco invano di penetrare nella sua vita privata. Carpisco che vive sola, non distante dal centro.

Pausa sigaretta…. Per le nostre ospiti, io e Franco non fumiamo.

-“Senti, io ci voglio provare con Bianca, hai visto che tette!”

-“La conosci da una vita, sicuro che non sia pericoloso? E’ pur sempre un nostro cliente. E se non ci stà?” Cerco di smontare l’idea del collega. I gusti sono gusti ma sono sicuro che Franco è decisamente al di sotto dello standard di Bianca.

-“Magari ha già qualcuno…”

-“Macchè! Mi ha detto che va in vacanza in montagna sola col suo cane!”

Desisto. Magari sono io che sottovaluto le doti del compagno di viaggio…

Passeggiamo nel centro storico semideserto. E’ una serata estremamente calda e umida. Lisa e Bianca si rivelano due ottime padrone di casa. Sono affascinato dalla capacità di Lisa di riuscire a camminare sui sanpietrini con un tacco come il suo. Impongo molte volte Franco di diminuire il passo. Nelle parti più impegnative le porgo la mano per aiutarla. La sua mano è liscia e morbida, nel lasciarla indugio con il pollice sfiorandole il dorso. Lei si accorge del segnale e lo asseconda con disagio. Nel frattempo Franco sta letteralmente bombardando Bianca. Tanto che a un certo punto Lisa mi prende in disparte e mi dice:

-“Ho ricevuto un grido di aiuto da Bianca. Ha il sospetto che Franco ci stia provando con lei….”

-“Sarà una sua impressione, sai com’è Franco..” dissimulo mentre mi giro verso la coppia, dietro di noi.

-“C’è un caldo tremendo, forse è meglio se rincasiamo” Sentenzia Lisa poco dopo, Bianca si aggrappa al salvagente che le è stato lanciato e rilancia.

-“Sì Sì, andiamo. Il caldo è insopportabile”

Durante il viaggio di ritorno in metro ho Lisa in piedi davanti a me. Nella mente vivo l’immagine di lei posseduta e nel vederla in piedi splendidamente eretta con entrambe le mani ad imprigionare il tubo di sostegno, sento una crescente eccitazione. Una accelerazione brusca la porta ad entrare in contatto con la mia imbarazzante mezza erezione.

-“Scusa” e mi rivolge per la seconda volta una sguardo misto di stupore e disagio. Di fatto però, invece di distanziarsi si avvicina portando i nostri corpi a sfiorarsi. Iniziamo quindi un ballo morbido al ritmo delle accelerazioni e delle frenate della metro. Fortunatamente i posti che si liberano vengono prontamente riempiti senza che Lisa prenda l’iniziativa di sedersi, lasciandomi praticamente nudo con un rigonfiamento ormai ben visibile. Tanto che nello scendere dalla metro sono costretto a portare il borsello davanti per mascherare il rigonfiamento.

Giunti davanti all’hotel salutiamo dandoci appuntamento al giorno successivo e ci ritiriamo nelle rispettive stanze. Ho bisogno immediato di una doccia. Mi spoglio liberando il membro ancora duro. La doccia non placa il desiderio e, nudo davanti allo specchio inizio a masturbarmi pensando a Lisa che gode mentre il suo misterioso amante la monta da dietro. Qualcuno bussa alla porta. Mi copro con un asciugamano e apro.

-“Ciao. Scusa se ti disturbo, volevo lasciarti il mio numero personale, nel caso domani abbiate bisogno di contattarci”

-“Certo, entra pure. Scusa ma stavo facendo la …Doccia”

- “Lo vedo” dice ostentando lo sguardo a terra in direzione dei miei piedi.

Prendo lo smartphone e scrivo il numero. Poi al solito la chiamo per farle registrare il mio.

-“OK, ricevuto. A domani allora.” Esce dalla stanza.

Ho il dito sul pulsante di chiamata. “Falla tornare” mi dice la mano destra ma il telefono è su quella sinistra. Cambio mano e chiamo. Sento il suono del suo telefono appena fuori dalla porta….

La lascio entrare e indietreggio attirandola a me, quindi mi siedo sul letto, lei rimane in piedi. Ci guardiamo negli occhi intensamente, leggo desiderio e incertezza: lavoro e sesso non vanno mai d’accordo. Ha le labbra leggermente schiuse, forse sta per dire qualcosa. Arriva un messaggio nel mio telefono. E’ la mia vicina di casa. Faccio cenno a Lisa di attendere un secondo, lei fa cenno di andare in bagno. Annuisco e leggo.

-“Ciao, come va? Volevo consegnarvi il preventivo del muratore ma non risponde nessuno, siete a casa? ”

-“Ciao, Silvia dovrebbe essere a casa. Magari non ha sentito. Ci sentiamo domani ok?”

-“Ok a domani.” E metto il il telefono in modalità silenziosa.

Poco dopo esce Lisa dal bagno. Indossa solo reggiseno e culotte neri, oltre ai tanto amati sandali. Apro l’asciugamano mostrando il mio desiderio. Il mio cazzo sembra enorme dentro a quelle mani così piccole. Tutti i muscoli sono protesi a quella estremità che Lisa tortura con la lingua, quasi a leccare un gelato. Il mio telefono continua a vibrare, o forse sono le sferzate di quella lingua che sta esplorando le forme del mio glande che fanno vibrare tutto. Nel dubbio faccio scivolare lo smartphone sotto a un cuscino. Ho una voglia matta di prenderla, voglio diventare tutt’uno con lei… Mi viene in mente che non ho preservativi con me. Cazzo! Speriamo ce li abbia lei. Magari possiamo limitarci a fare sesso orale reciproco. Lo ha messo in bocca, non ti fermare, è divina, avanti così e le vengo in bocca tra poco. NO! Non posso limitarmi al sesso orale. DEVO AVERLA! Dolcemente la invito a lasciare la presa. Il suo bacio ha un retrogusto di nicotina misto al sapore del mio sesso. Sale sul letto mettendosi a quattro zampe, le abbasso gli slip godendo del suo splendido culo. Le gambe sono imprigionate dall’indumento intimo che ho lasciato apposta a mezza coscia. Con un dito scorro la fessura lievemente, contrae l’ano al passaggio. E’ molto eccitata, tanto che sospira profondamente quando raggiungo le labbra bagnate, si protende a me quando sostituisco il dito con la lingua. Dolce splendida donna, voglio assaporarla ancora per un paio di minuti e poi mi dedico ai seni. Divarico le natiche per poter entrare meglio nel suo sesso con la lingua.

-“Qualcuno bussa” trasale e istintivamente si rimette in piedi rimettendo le culotte al loro posto.

-“Chi è?” faccio io avvicinandomi alla porta

-“Sono Franco”

Lisa si rifugia in bagno, io cerco di ricompormi per quanto possibile

-“Ciao, dimmi, ti serve qualcosa? Stavo ancora facendo la doccia” Dico col viso imbrattato di umori femminili fingendo innocenza. La mia voce e soprattutto il gonfiore dell’asciugamano però mi tradiscono .

-“Scusa per il disturbo, ho provato a mandarti messaggi ma non mi rispondevi…. Mi puoi prestare il caricatore del pc? Volevo fare qualche aggiustamento alla presentazione di domani”

-“A quest’ora? Vabbè, un attimo che te lo porto” Socchiudo la porta e torno poco dopo con quanto richiesto.

-“Grazie, buonanotte!” Se ne va indugiando per qualche istante sul mio residuo di erezione.

-“E’ andato, puoi uscire” sussurro fuori dalla porta del bagno. Lisa esce poco dopo completamente rivestita.

Non va bene, adesso come me la gioco? La metto sul pietoso con temi tipo “non puoi lasciarmi così”? O forse la stringo e la bacio? No, no per lei sarebbe come baciare la sua splendida fichetta, non so se apprezzerebbe.

-“Adesso devo andare, ci vediamo domani… E’ stato bello…” Cerco di fermarla ma, dopo aver attentamente verificato che Franco non è più in corridoio, esce. Rimango solo, così chiedo compagnia alla mano che prima non voleva richiamarla….

E’ ormai quasi mezzanotte quando chiamo Silvia. Non le dico della vicina di casa, da tempo so che la mia compagna mi sta nascondendo qualcosa e per ora va bene così.

-“Ho finito di stirare da poco, che palle.”

-“Sei a letto? Ci facciamo una video?”

-“… No dai. Sono stanchissima. Tutto bene con la cena? I clienti sono venuti?”

-“Purtroppo no, o almeno non con me…”

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