Vi voglio raccontare di un episodio accaduto quando ero ragazza. Era il periodo che precedeva la presentazione della tesi di laurea. Ero è particolarmente presa dallo studio e vivevo con ansia quelle ultime settimane che mi separavano da quello che era l'ultimo passo verso l'agognata laurea . Passavo le mie giornate sui libri , alla sera avevo smesso di uscire con le amiche preferendo restare nel mio monolocale a studiare con l'unica concessione alla distrazione di uno spuntino ogni tanto e una doccia per rinfrescare corpo e mente. Di scopare non se ne parlava nonostante fossi una a qui piaceva parecchio farlo con chiunque mi andasse a genio. (non sono mai stata una santarellina , tutt'altro). Nell'impegnativo compito avevo trovato nel professor Lorenzi , un docente in pensione , avrà avuto poco più di sessant'anni dal fisico massiccio e dai modi gentili (il classico gigante buono , almeno era questa l'impressione che dava) un prezioso consigliere e un valido aiuto nel mettere ordine alla quantità di ricerche necessarie a costruire la tesi . Spesso io e lui ci trovavamo in biblioteca a consultare testi sulle varie materie e a riportare annotazioni utili allo sviluppo della tesi . Un giorno avevamo appuntamento nel tardo pomeriggio ma poco prima dell'ora stabilita ricevetti una sua telefonata che mi informava della sua impossibilità a rispettare l'impegno e mi chiese se mi andava di raggiungerlo a casa sua verso sera così avremmo potuto ugualmente lavorare sul programma stabilito . Accettai l'invito . Prima di uscire decisi di fare una doccia rilassante , mi spogliai , indugiai un po passeggiando per casa perché mi piaceva la sensazione che mi dava stare nuda . Andai in bagno , mi guardai allo specchio , osservai i miei seni abbondanti e sodi , il mio sesso che depilavo regolarmente e girandomi gli ampi fianchi a contenere due natiche tonde e piene . Pensai tra me e me " però non sei affatto male , curve armoniose in forme generose ". Dopo avere passato una bella mezzora sotto il getto di acqua tiepida uscii dalla doccia , mi asciugai e mi annodai un telo di spugna all'altezza del seno. La serata era limpida con la luna che faceva capolino all'orizzonte e un leggero vento di scirocco che riscaldava l 'aria . Decisi di indossare un paio di mutandine bianche con il bordino rosa e il reggiseno abbinato che avevo comprato il giorno prima in un momento di civetteria , una mini verde leggera e ariosa ed una camicetta bianca. Andai alla scrivania a raccogliere i libri che mi servivano per lo studio , legai i capelli con un laccetto in una coda di cavallo e presa la borsa e tutte le mie cose uscii di casa . Inforcata la bicicletta mi diressi all'indirizzo del professore . Dopo poco arrivata sotto casa sua suonai al citofono , il portone d'ingresso si aprì con uno scatto e dopo due piani di scale lo trovai ad attendermi sull'uscio di casa " ciao prof , scusa il fiatone ma tre chilometri in bici e due rampe di scale .....sono un po fuori allenamento " Lui che non ha potuto non notare che l'ansimare mette in risalto i miei seni che si gonfiano e rientrano al ritmo del suo respiro " entra e riposati un attimo , ti vado a prendere un bicchiere d'acqua ." Entro , appoggio borsa e libri su un ripiano del soggiorno e vado ad accomodarsi su una poltrona . Il professore torna col bicchiere d'acqua e mentre mi disseto prepara la scrivania per lo studio . "siediti e analizza questo testo" mi dice invitandomi con la mano ad occupare la sedia di fronte alla scrivania . Obbedisco e una volta seduta inizio a consultare il volume e a commentarlo ad alta voce mentre lui approva con cenni del capo . Ogni tanto si mette in piedi alle mie spalle per controllare gli appunti che prendo ad ogni passaggio e sebbene sia dietro di me posso vedere il suo volto riflesso sul vetro di un quadro appeso sopra la scrivania. L'immagine non è chiara come in uno specchio ma posso notare che il suo sguardo cade sistematicamente nella scollatura attratto dalla prosperità dei mie seni che il reggiseno copre solo in parte nascondendo alla vista giusto i capezzoli. "ora direi di fare una pausa " interviene lui dopo un ora di lavoro " che ne dici se ordino due pizze , ti va ?" "Ok" rispondo “cominciavo a perdere la concentrazione dalla fame" Mentre attendiamo le pizze vado sul balcone a prendere un po d'aria e a guardare il via vai di gente in strada. Appoggiandomi alla ringhiera devo abbassarmi un po ed inevitabilmente la minigonna che indosso sale rischiando che si vedano le mutandine. Mi è sempre piaciuto provocare ma in quell'occasione lo feci involontariamente e me ne accorsi solo quando suonò il campanello e istintivamente mi girai. Lo colsi a fissarmi quasi in trance , fu una frazione di secondo perché fu richiamato alla realtà dal suono del citofono. Va a rispondere , indica il piano e si dirige verso la porta “sono arrivate le pizze” Una volta ritirate le pizze e pagato il ragazzo ci sediamo al tavolo della cucina per mangiarcele “perdonami ma ho dimenticato di chiederti cosa avresti voluto da bere , lo avrei fatto arrivare assieme alle pizze. Purtroppo non ho in casa ne bibite ne birra. Ho però dell'ottimo vino rosso oppure se non bevi alcolici l'unica alternativa è l'acqua del rubinetto” “il vino andrà benissimo , grazie” “Bene. Un mio allievo mi ha portato dalla Sicilia alcune bottiglie di vino prodotto nell'azienda di famiglia. E' un vino di carattere ma va giù che è un piacere , sono certo che lo apprezzerai” e ne versò una generosa dose ad entrambi. Devo ammettere che era davvero buono e non stonava affatto con la pizza che avevo scelto. Ne bevemmo un paio di bicchieri e quando fu il momento di alzarci mi resi conto di reggermi incerta sulle gambe , mi ero lasciata attrarre dal gusto piacevole del vino ed avevo esagerato. A lui sembrava che non avesse fatto nemmeno il solletico. Si avvicinò a me “tutto bene cara ?” “penso di avere bevuto un po troppo , mi sento un po confusa” “colpa mia , avrei dovuto avvisarti che questo vino è traditore , invita a farsi bere ma a chi non è abituato e regge poco l'alcool poi ne fa pagare il prezzo. Vieni e sdraiati sul divano , il tempo di riprenderti , torneremo a studiare domani” Mise un braccio attorno alle mie spalle e mi accompagnò al divano. Mi aiutò a sdraiarmi e dopo essersi allontanato per qualche istante torno con in mano una pezza bagnata e messosi seduto accanto a me la posò sulla mia fronte. “tienila per un po , ti farà bene” Mi addormentai dopo pochi minuti con lui accanto che mi teneva la mano. Non so quanto dormii ma quando mi sveglia lui era ancora li. Il tempo di riacquistare un po di lucidità e mi accorsi di avere la camicetta sbottonata ed i seni scoperti , evidentemente li aveva estratti on le mani in quanto avevo ancora il reggiseno allacciato. “ma che fai , sei impazzito ?” “Susanna non ho saputo resistere , è da quando sei entrata che mi hai sconvolto , i vestiti che indossi , i tuoi seni che visti da sopra quando ti stavo di spalle erano così provocanti da desiderare di vederne di più e poi mentre stavi sul balcone appoggiata alla ringhiera e mi sono incantato ad ammirare il piccolo triangolo bianco che la corta gonna sollevatasi nel tuo chinarti mi aveva rivelato e che celava alla vista il frutto più desiderato da ogni uomo. Il mio desiderio era tale che quando ti sei addormentata ho dovuto osare , ti voglio , mi fai impazzire” Mentre mi parla cerco di ricompormi ma lui mi prende per i polsi con una delle sue manone mentre l'altra me la preme sulla bocca per non farmi gridare. Mi divincolo ma più lo faccio più la stretta si fa decisa. Lottiamo per un tempo che a me pare interminabile me è una lotta impari , lui è potente ed io non ho alcuna possibilità di liberarmi dalla sua morsa. Durante questo tempo però comincio a provare una sensazione strana , quel senso di costrizione , la paura di essere preda di quell'uomo contro la mia volontà inizia a darmi un senso di eccitazione tale da desiderare che continui fino a che avrà ragione di me e così fu. La sua forza mi costrinse a cedere e devo aggiungere ; finalmente. Lui si avventa sui miei seni , li stringe e li bacia , succhia i capezzoli divenuti ritti e stringe tra due dita le areole inturgiditesi. Una mano ha raggiunto le mutandine che scopre umide , allora si intrufola e le dita prendono a scorrere lungo il mio sesso già da tempo fradicio di umori. “tu mi vuoi Susanna , ammettilo” “si prof voglio che tu mi prenda , fammi tua” “lui si alza in piedi e si spoglia per poi rimettersi seduto accanto a me col suo membro che mostra una poderosa erezione , è decisamente una verga di dimensioni notevoli. Mi piego su un fianco e lo prendo in mano percorrendolo per tutta la sua lunghezza , dai testicoli al glande che l'erezione ha scoperto interamente. Prendo in bocca i testicoli e succhio facendo roteare la lingua mentre la mano tiene l'asta premuta contro il suo ventre e poi lecco , lecco come fossi una cagna , lecco le palle , lecco quel palo di carne fino ad arrivare al glande. Con una mano a pugno stringo giusto alla base della cappella. E' gonfia , turgida di un rosso violaceo e alla mia stretta libera alcune gocce che vado subito a raccogliere con la punta della lingua. Lo prendo in bocca e mentre succhio lo sego , pompo e sego. Lui geme , gli piace , mi dice “ continua così troia , mi fai impazzire” ma dopo un po capisco che non gli basta più perché impaziente mi prende saldamente la testa ed inizia a scoparmi la bocca con forza . Mi sento soffocare. Tento di liberarmi ma non ho la forza sufficiente . Mi prende la testa a due mani e spinge il cazzo violentemente nella mia gola fino alle palle , ho un rigurgito , non respiro , sto quasi per svenire quando finalmente molla la presa e così aspiro una grossa boccata d'ossigeno tanto che i polmoni mi fanno male. Mi gira la testa , sento le vene pulsare sulle tempie ma finalmente posso respirare . Lui mi guarda con un ghigno di soddisfazione , il cazzo sempre ritto e fiero gocciolante di saliva . Non ho il tempo di riprendersi che mi sento afferrare e sollevare . Mi ha preso in braccio e mi mette a sedere sulla scrivania . Con foga si china e affonda di nuovo la bocca tra i seni nudi , prende i capezzoli tra pollice e indice e stringe forte . Ho un gemito di dolore che lo fa eccitare ancora di più e cosi li pizzica e poi li prende in bocca e succhia goloso e prende a morderli . Ora il dolore è forte e grido mentre dal capezzolo esce qualche goccia di un liquido trasparente . Lo prego di smettere ma lui insiste e si ferma solo quando vede un leggero rivolo di sangue scendere lungo l'areola gonfia e viola . Piango ma scopro con sorpresa che quella tortura mi ha provocato uno stato di eccitazione e vorrei quasi chiedergli di continuare ma lui ha già rivolto la sua attenzione altrove . Le sue mani scivolano lungo le mie cosce tornite e morbide per poi afferrarmi le natiche e sfilarmi le mutandine . Mi spalanca le gambe e si ferma per un attimo ad osservare il mio frutto succoso e maturo pronto per essere colto. Mi mette la mano aperta sulla passera divenuta bollente e mi infila due dita con movimenti ruvidi . Sentendo quelle dita che mi aprono il sesso e entrano a violare la mia intimità ho un sussulto . Lui mi guarda con un espressione da satiro e mi dice " questa bella patatina ha bisogno di un cazzone che la riempia" e appoggiata la cappella all'apertura ormai fradicia di umori spinge deciso fino a farmelo sentire tutto fino in fondo. Per un attimo mi si ferma il respiro. Lui inizia a pompare con movimenti ampi dei lombi ed ansima ad ogni colpo "prendi troia , goditi questo mio cazzo , voglio farti ululare come una cagna in calore ." Sento quell'asta invadermi e sbattermi con violenza . Mi lascio andare supina sul piano della scrivania , con le gambe abbraccio i suoi fianchi come a trattenerlo dentro di me il più possibile . I seni ballano ad ogni colpo , comincio a sentire che sto per perdere il controllo " ooooooohhhhhh siiiiiiiiiiiiiii ti prego , continua così , non smettere , fammi godere " Lui all'ora prende ad aumentare d'intensità e frequenza la spinta del suo pistone fino a che urlo , rido e piango mentre un rivolo di miele mi bagna le cosce , frutto di un orgasmo lungo e profondo . A quel punto il mio prof estrae il cazzo e con due colpi di mano viene in potenti getti di sborra che mi finiscono sula pancia tonda e piena e sui seni . Mi massaggio la figa dolorante e mi spalmo lo sperma che ho in abbondanza su pancia e mammelle per poi leccarmi la mano da vera porcella . Lui mi offre di nuovo il cazzo che provvedo a pulire per bene con la lingua . Sono esausta e giaccio sulla scrivania inerte. Passano diversi minuti di silenzio , io sempre immobile incapace di spostarmi da dove sono. Lui sembra sparito poi sento lo scrosciare della doccia. Riesco a mettermi seduta e faccio per alzarmi quando lo vedo ricomparire ancora completamente nudo come io del resto. Mi solleva di nuovo prendendomi tra le sue braccia “è ora di fare una doccia , che ne dici ?” Non parlo , passivamente lascio che sia lui a decidere. Mi porta di fronte al box doccia e li mi posa. Entra prima lui e presa una mia mano mi attira a se. Chiude il pannello scorrevole , il box è ampio ed in due ci si sta comodi. Mi bacia la bocca sotto l'acqua scrosciante. Il tepore dell'acqua mi rilassa e mi inebria. Lo lascio fare , rispondo ai sui baci , le nostre lingue giocano tra loro a cercarsi e a sfuggirsi per poi ritrovarsi ad intrecciarsi tra loro. Mii fa voltare di spalle con la fronte rivolta alla parete della doccia. Si china e mi palpa le natiche che poi apre a due mani per poter accedere agevolmente alla mia rosellina. Vi appoggia le labbra e bacia , tira fuori la lingua e si mette a leccarla alternando le leccate a dei massaggi circolari fatti col pollice. Più lecca e più preme col dito entrando mano a mano sempre di più. La sensazione che mi fa provare la lingua che si intrufola nel mio ano è molto piacevole e non ho niente in contrario che prosegua. Ora lo sento cedere alla pressione del dito che entra senza smettere di muoversi. Il pollice viene presto sostituito dall'indice che arriva più in profondità e struscia le pareti interne del mio intestino per poi muoversi a stantuffo come fosse un cazzettino. E' la prima volta che lascio che si violi la mia intimità posteriore ed è molto piacevole. Adesso si alza (ho scordato di dirvi che è massiccio ma non è alto , mi sovrasterà si e no di 5 centimetri). Mi bacia sul collo , mi prende i polsi , mi fa alzare e allargare le braccia e mi spinge contro la parete della doccia. Comincio a capire le sue intenzioni (avrei dovuto arrivarci prima ma tra il vapore avvolgente nel box chiuso , l'acqua calda che scrosciava mi sentivo inebriare e ciò che aveva fatto col mio didietro me l'ero goduto pienamente senza pormi domande , era così piacevole abbandonarsi) “Stefano no , non farlo , li non sono mai stata violata” “allora questa è la giusta occasione perché tu perda la verginità e possa assaporare il piacere del sesso anale” “ho paura , sarà doloroso” “hai visto che ti ho preparata per bene facendo si che l'ano si rilassasse e te l'ho lubrificato abbondantemente. Potresti sentire un po di dolore all'inizio che dimenticherai presto in quanto sovrastato dal piacere” Ero bloccata tra il suo corpo e la parete , non avevo nessuna possibilità di ribellarmi e quello stato di semi abbandono non mi fece resistere più di tanto. Sento il suo cazzo di nuovo duro strusciare tra le mie cosce alla ricerca del suo obbiettivo. Lascia uno dei miei polsi e presa in mano l'asta posiziona la cappella nel punto preciso , mi mette la mano sul ventre e spinge lento ma deciso. Mi sento aprire , urlo dal dolore ma lui insiste nello spingere finché supera l'ostacolo più resistente ed è dentro. Mi ha rotto il culo , è esattamente ciò che penso e sento. Il dolore è intenso , da togliere il respiro. Inizia a muovere il suo pistone , a farlo scorrere avanti e indietro e piano piano il dolore inizia a fare spazio al piacere che sento diffondersi dalle mie viscere a tutto il corpo fino al cervello. Godo , è un piacere diverso da quello che si prova durante la penetrazione più classica ma è sempre un piacere intenso. Mentre mi monta e mi da della giumenta mi viene spontaneo masturbarmi. I suoi colpi sono potenti e il ritmo è veloce. Gli do dello stallone mentre sento il suo cazzone scorrere nell'intestino Quel suo modo rude e selvaggio di sbattermi il culo mi porta ad avere un primo orgasmo seguito a breve da un altro che mi scalda il ventre. E' infine lui a segnalarmi che sta per raggiungere l'apice del piacere , i suoi colpi affondano più decisi , quasi a sollevarmi da terra e un lungo grugnito accompagna una serie di getti di sborra calda che accolgo gioiosamente nelle viscere. Una volta esaurito l'orgasmo esce da me. Sento un rivolo di sperma colarmi lungo le cosce che presto si disperde nell'acqua. Il mio prof mi prende i seni da dietro e mi bacia sul collo , poi mi fa voltare , mi bacia e guardandomi negli occhi fa “sei stata fantastica , all'inizio hai tentato di resistere ma infine è uscita la tua vera natura. Ora sei pronta , hai conosciuto il vero piacere che solo un uomo maturo può darti e non quei ragazzini tuoi coetanei. Tu sei destinata a far impazzire gli uomini , a far rizzare cazzi al solo tuo passare , credimi so quel che dico” Aveva per gran parte ragione. In quell'occasione scoprii per la prima volta le mie potenzialità e i veri piaceri del sesso. Coloro che avevo frequentato fino ad allora si erano accorti di questo mio cambiamento con estremo piacere perché fare sesso con me li mandava in paradiso ma a me non davano più soddisfazione. Presi a frequentare persone più mature e la mia vita sessuale ne guadagnò parecchio. Dopo quell'esperienza ripresi a concentrarmi di nuovo sullo studio sempre sotto l'ala protettrice del professor Florenzi ma da quella sera ci incontrammo solo in biblioteca. Il suo aiuto ed i suoi consigli furono importanti per la tesi e la laurea che ottenni pochi mesi dopo con voti più che soddisfacenti.
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