LA BELLA ALBANESE - seconda parte

  • Scritto da mikimark il 24/02/2021 - 17:16
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Per tutta l’estate la ragazzina, furbetta e spesso assai divertita, continuò a tormentarmi con i suoi indumenti intimi da urlo! Perseverò, confidando nell'assenza di mia moglie, con le sue improvvisate sfilate di alta moda di biancheria intima! Naturalmente involontariamente ma sempre con tanta, tanta malizia!

Ormai sapevo quasi tutto di lei,. Quasi tutto! Astutamente, pur offrendomi generosamente tutte le sue grazie, lei mai si era spinta più in là del mostrarsi quasi tutta. Quasi tutta, appunto! Ma mai completamente. No, non l'avevo proprio ancora vista nuda! Ed io ardevo dal desiderio di vederla proprio così! Nuda e magari certamente un po' a disagio e molto, molto imbarazzata!

Giunse finalmente quel giorno! Quella mattina, dopo la seduta di ginnastica e la doccia, mi ero rimesso a letto e avevo deciso di farmi un bel lettino con la lampada abbronzante a raggi Uva. Dovevo pur mantenere l’abbronzatura faticosamente ottenuta nella mia spiaggia! Sì, proprio quella che tanto aveva colpito la giovane donna e che l'aveva convinta a parlare di certe cose e di svelarmi qualche suo segreto di giovane donna sposata con uno sciocco giovane e geloso. Ancor più quindi giustamente da cornificare! Da me, naturalmente.

Spalmatomi l’abbronzante mi misi le cuffiette dell’Ipod e via sotto il sole artificiale.

Passarono pochi minuti ed a fatica sentì la porta d’ingresso di casa aprirsi. Era Tatiana. Avevo lasciato la porta della mia camera da letto, molto lontana dall’ingresso, completamente aperta. Mi alzai quindi per almeno socchiuderla e contemporaneamente le urlai che mi stavo facendo una lampada. “Ah sì? Va bene! - la sentii rispondermi - Stai tranquillo... Io non ti disturberò...”

Ritornai sul letto e ripresi ad ascoltare la musica al massimo volume e a farmi coccolare dai caldi raggi solari artificiali. Con gli occhi semichiusi ero in una situazione di grande relax. Ma il pensiero che in casa ci fosse la bella Tatiana ben presto mi provocò un cert turbamento e iniziai a masturbarmi. Il cazzo si ingigantì ben presto, ma non volevo sborrare.

Fu in quel momento che pur con la musica negli orecchi e gli occhi semichiusi, vidi la porta della camera da letto che io avevo semichiuso spalancarsi. E, come tanto avevo desiderato con la mia fantasia mentre mi segavo furiosamente, la vidi entrare. Pensierosa Tatiana era piombata nella mia camera da letto!

In silenzio la vidi dirigersi velocemente verso l’armadio vicino all'ingresso e dell'enorme stanza e lontano dal letto matrimoniale. Senza guardare il lettone! Io rimasi zitto e decisi di continuare, con gli occhi semichiusi, a masturbarmi. Come se non l’avessi vista entrare.

Tatiana, chiusa la porta scorrevole dell’armadio dopo aver preso un paio di asciugamani, repentinamente si girò per uscire dalla mia alcova. Rimase solo allora pietrificata dalla mia visione. E solo allora anch'io spalancai i miei occhi fingendo enorme sorpresa!

Io ero sdraiato, nudo, con il cazzone durissimo in mano ormai pronto a sborrare. Lei, pure enormemente sorpresa da quella inaspettata visione, sbigottita cacciando un urletto isterico portò le mani alla bocca e mostrò tutto il suo imbarazzato stupore. Ma commise l’errore di rimanere così immobile per qualche istante in quella posizione. La lasciai così guardare e dopo alcuni eterni secondi spalancai anch'io ancor più gli occhi.

Lanciate le cuffiette finsi un enorme fastidio ed un'altrettanto solenne incazzatura. Feci finta di coprirmi il cazzo con una mano ed urlai a squarciagola una serie infinita di parolacce non proprio eleganti! “Che cazzo fai qui? - aggiunsi poi - Te l’avevo detto che mi stavo facendo una lampada!”

Lei, imbarazzatissima e preoccupatissima per il mio dispetto, abbassò il capo ed iniziò a gesticolare e farfugliare. “Ti prego, scusami, io ho sentito male e mi sono sbagliata. Quando appena entrata in casa mi hai urlato da lontano, mi era sembrato che tu fossi sul divanetto del tuo studiolo e che lì stavi riparando la lampada! Non qui, nella vostra camera da letto... Ed io sono dovuta venire proprio qui a prendere uno strofinaccio che sta lì nell'armadio! E là sono andata! Senza però guardarmi attorno e vedere quello che stavi facendo... Credimi! Te lo giuro!”

Detto ciò tutto d'un fiato lei però guardò di soppiatto ancora per un secondo il mio bel cazzo duro e ben eretto. Mi piaceva proprio che lei mi stesse guardando l'uccellone! Ed io stavo proprio per sborrare! Non mi dispiaceva proprio l'idea che le sbirciando se lo avesse voluto avrebbe potuto vedere proprio pen bene i miei fiotti di sborra! Ma invece lei allora si girò di scatto per scappare fuori dalla stanza. Si diresse verso la porta e rimase lì come paralizzata per qualche secondo. Rimase così, immobile, prima di varcarla.

Capii subito che quella era la grande occasione che aspettavo e che non dovevo assolutamente lasciarmela sfuggire.

Tatiana! - urlai allora io - Vieni qui, adesso!’ “Adesso? Devo venire lì? - la sentii chiedermi miagolando dietro la porta appena varcata della mia camera da letto - Ma ti sei almeno un po' coperto? Ti prego... Mi metti in difficoltà, così... Sono imbarazzata!”

Io, che naturalmente non avevo alcuna intenzione di farlo, le ordinai perentoriamente di rientrare nella stanza e di venire da me. Vicino a me! La biondina, costretta dallo sbaglio commesso ed intimorita dal mio tono gelido ed impietoso rientrò lentamente e mestamente a capo chino nella camera da letto. Ed io, sfrontato, continuavo a rimanere lì in attesa di lei, disteso, nudo e con il cazzo in mano.

Rivedendomi in quelle condizioni lei abbassò il volto per nascondere l’imbarazzo che indubbiamente stava provando e preoccupata per il guaio in cui si era cacciata. Ma si sentiva indubbiamente in colpa per la sua sbadataggine.

Ti prego, scusami! - ripetè lei con voce rotta dall'ansia - Prima ero sopra pensiero ed avevo la testa tra le nuvole! E te l'ho detto che avevo anche capito che riparavi la lampada. Non avevo inteso che ti facevi la lampada. Non sarei proprio mai entrata qui! Non ti avrei proprio disturbato! Non l’ho fatto apposta. Non so proprio cosa fare e cosa dire per farmi credere. Ed anche per farmi perdonare... Sei così arrabbiato... Non ti ho mai visto così alterato! Neanche quando, insomma, ti ho fatto qualche dispettuccio.... Scusami, ancora, anche per quelle volte... Ma non volevo proprio fare quelo che ho fatto! Oggi...”

Sono molto arrabbiato, ora! - la interruppi io - Mi hai mancato completamente di rispetto. D’ora in poi le cose cambiano. Per incominciare adesso viene qui e finisci tu di farmi quello che mi stavo facendo purtroppo da solo. Sì, proprio la sega che mi stavo facendo e che hai visto benissimo anche tu! E che hai interrotto sul più bello! Mi stavo masturbando anche pensando a te, Tatiana! Ma adesso non è più necessario che io lavori di fantasia! Lavorerai tu, tesoro, con la tua bella manina... Sono sicuro che sei bravissima a fare una sega ad un uomo! Lo farai, lo farai... Anche se non sono tuo marito!”

E, mi raccomando! - infierii - Non farmi sporcare con la sborra che farò le lenzuola del letto. Non saprei cosa dire a mia moglie se le vedesse sporche del mio seme! Usa, come certamente saprai farlo molto bene, le tue bellissime mani! O altre cose...”

Oh no, Fabio! Ti prego. Lasciami. Non puoi pretendere da me una cosa del genere. Lo sai bene e l'hai anche detto! Sono sposata... Così facendo mi rovineresti. So bene che sarebbe l'inizio della mia fine! Ti prometto che non ti farò più certi dispetti! Non li farò più certi errori e in futuro sarò attentissima.”

Rimasi in silenzio e ricominciai ad accarezzarmi. Tatiana capì allora che non aveva proprio più scampo. Si avvicinò allora in silenzio al lettone e finalmente, dopo aver alzato gli occhi al cielo e girato il volto di lato per non guardare quello che stava per fare, prese in mano il mio cazzo. Lo fece lentamente, un po' alla volta e pure tremando come una verginella alla sua prima esperienza amorosa. Era per lei la prima volta che me lo prendeva in mano ed era forse anche il primo uccello di un uomo che toccava. No, non era proprio quello di suo marito! Lentamente iniziò a salire e scendere con le dita di entrambe le mani lungo la canna del mio membro e si soffermò più volte con i pollici sulla mia cappella ormai diventata violacea.

Va bene così? - mi chiese con un filo di voce - Ma ti piace proprio tanto, vero? Io lo faccio così.... Sì, so farlo solo in questo modo...”

Sdegnosamente si girò però poi nuovamente di lato, dandomi l’impressione di non voler vedere quello che sarebbe potuto capitare molto presto. Sapeva benissimo cosa e l'aveva visto già fare! Probabilmente pochino e solo da suo marito. Ma contemporaneamente lei mi dava una dimostrazione di grande abilità. Era evidente che sapeva fare magnificamente una sega ad un uomo. Se l'avesse vista suo marito in quel momento! E che bene la sua mogliettina segava un altro! Ma era quella la prima giusta punizione per uno sciocco cornuto!

Ti prego, basta... - si interruppe lei bruscamente - Facciamo finta che io ti abbia fatto un massaggio. Un massaggio un po' particolare... Tante mie amiche lo fanno e si fanno anche pagare. Ma io no, non l’ho mai fatto. Lascia che mi fermi qui, adesso... Ti è piaciuto abbastanza quello che ti ho già fatto, vero? No, non è stato troppo poco ed ho visto che l'hai apprezzato tanto! E ora saresti anche pronto, tu... A venire... E davanti a me, mentre anche ti devo guardare... Vero?”

Ma il mio silenzio fu allora eloquente. Tatiana capì che doveva invece continuare. E lei doveva finire quella sega che proprio lei aveva iniziato. Come volevo io! Ma io vedendola particolarmente provata decisi che, per quella volta, sarebbe bastato così ed avrei sborrato molto presto. Ma decisi anche che alla fine doveva però proprio lei farmi venire. Come volevo io...

Tatiana, ora sborrerò! - la informai con tono tranquillo e volutamente pacato - Stai attenta e raccogli tutto quello che schizzerò. Come e dove vuoi tu. Non posso macchiare però il lenzuolo del letto. E' da giorni che non scopo con mia moglie. Quindi...”

La giovane donna intese bene le mie parole e, se ancora ne avessi avuto il bisogno, la posizione che assunse mi fece raggiungere il massimo dell’eccitazione. Si piegò davanti a me sfiorando il mio uccellone in piena erezione e facendomi intravvedere i suoi seni ballonzolare liberi sotto la solita sottilissima maglietta.

Fece con le dita due repentini cambi di velocità del dolce sù e giù e mi fece così subito esplodere. La sborra, tanta e calda, le riempì subita la mano che aveva adagiato sopra la mia cappella infuocata. Lo fece, ubbidiente, per evitare che sporcasse il letto.

Ma gli schizzi continuarono. Non volevano smettere. Allora, sempre con il volto orgogliosamente girato, lei si abbassò di più e mi offrì la sua canottierina per raccogliere gli altri schizzi di sperma che continuavano senza pietà ad investirla.

E proprio così la inondai e non potei fare a meno di notare quanto i suoi due capezzolini spingessero sempre di più contro la leggerissima e sempre più trasparente maglietta. Appuntiti avevano ben percepito il mio caldo liquido seminale che tanto ed abbondante avevo appena schizzato sulla sua bianchissima canotta! Il leggerissimo tessuto del suo soffice indumento era stato infatti proprio completamente trapassato ed i sensibilissimi ed allora turgidissimi capezzolini della giovane donna erano venuto a contatto con la mia sborra! Era proprio evidente che anche lei era tanto eccitata e quello che stava facendo le piaceva! Anche ad essere così umiliata a sporcarsi! Tatiana non riuscì infatti ad arricciare un po' il nasino percependo forte il particolare odore del mio seme! “Che odoraccio! - si lamentò improvvisamente seria lei - Puzza proprio tanto la tua robaccia, sai!”

Hai finito, mi sembra... - sospirò però poco dopo lei ed emise un lungo gemito - Posso tornare di là, adesso?” “Assolutamente no! - le risposi - Non hai finito...” “Cosa vuoi ancora? - mi chiese ancora lei sospirando - Ti prego, basta... Ti ho fatto anche venire! E tanto... Mai visto uno spruzzo così!”

Voglio che tu mi pulisca con la tua canottierina con estrema cura e che poi, naturalmente, te la levi. Non potresti certamente lavorare con la maglietta così ridotta! Oggi, solo per me, lavorerai in topless!”

Tatiana capì benissimo che volevo finalmente gustarmi la visione completa dei suoi piccoli seni che tante volte solo un po' mi aveva permesso di vedere. Allora lei, con la mano pulita, rassegnata ed in silenzio si sfilò la canottierina già tanto sporca del mio sperma. Si avvicinò ed iniziò a pulirmi la canna e la cappella del cazzo. Fu un lavoro che lei volle fare con cura. Io, nel frattempo, le ammiravo per la prima volta i seni. Erano piccoli, bianchissimi, sodi, e puntavano verso il cielo. I capezzolini della giovane donna, per l'eccitazione che ancora lei provava durante quella prestazione da me pretesa, erano ancora turgidi e lunghissimi. Non riuscivano proprio a nascondere l’eccitazione e il particolare piacere che la donna stava provando. Rosee e particolarmente grandi, le due areole ricoprivano quasi per intero i due seni non molto grandi. Sembravano fatte apposta per essere succhiate, leccate e soprattutto tormentate.

E adesso? - sibilò allora lei con voce affannata - Basta così al signorino? O adesso cosa devo ancora fare per il padrone di casa mai soddisfatto? Hai visto anche il mio seno... Volevi proprio vederlo, mi pare.... Sì lo so, è forse anche un po' colpa mia... Ma uffa! Ed adesso, mi vergogno proprio, sai... Mostrartelo così, adesso... Qui... Sì, proprio così!”

Coraggio, Tatiana! - prosegii io incurante delle sue lamentele - Adesso puoi tranquillamente proseguire nel tuo lavoro. Oggi lavorerai però in topless. Non aspetto visite, quindi resteremo soli in casa e nessuno ci disturberà.”

Era evidentemente un’altra vessazione cui volevo costringere Tatiana. Non le piaceva certamente restare con i seni al vento per tutta la mattina nella mia casa.
A mia completa disposizione e regalandomi così un'ulteriore sua sottomissione. Molto piacevole per me! Godermi, contro la sua volontà, la visione delle sue bellissime tettine ed i suoi capezzolini così piccoli ma ben ritti a dimostrazione del suo turbamento che lei non voleva proprio svelarmi!

Lei però capì ed accettò. Ma a quel punto le feci pure un brevissimo discorso che lei ascoltò e subì in silenzio. Fu un ulteriore umiliazione che lei sapeva benissimo sarebbe stata la prima di tante altre che in futuro avrebbe dovuto patire. Dopo quello che mi aveva fatto in passato e soprattutto dopo quello che mi aveva appena dovuto regalare. Ben sapeva che il suo marito, che lei avevo reso per la prima volta cornuto, non doveva proprio sapere certe cose... Assolutamente no!

Mi raccomando, Tatiana, cerca di non mostrare a tuo marito la canottierina sporca del mio sperma! - cominciai io mentre lei rassegnata ascoltava a capo chino quello che già immaginava io le dicessi - Potrebbe essere proprio pericoloso farlo!” “Ma scherzi? - sbottò subito lei - Come potrei mostrargli anche la mia canottierina che lui mi ha regalato sporca del seme di un altro?”

Ma inoltre, giovane e bella signora... - continuai io imperterrito - Penso che lui gradirebbe molto poco sapere che la sua mogliettina si diletta a fare delle sfilate di moda... Ma di biancheria intima! In una casa dove lei sa bene che trova un uomo solo... E che poi lei pure lo sbircia per bene quando si fa la doccia.“ “Ok, Fabio no! Ma basta! - mi interruppe Tatiana - Fermati, ti prego... Non dirmi altro!”

E soprattutto che poi lo guardi anche per bene quando l'uomo si masturba! Da solo, allora! - aggiunsi invece io impietoso - Ma a lei non basta solo questo! Anzi! Alla sua mogliettina piace tanto pure intravedergli furtivamente il cazzo che per caso fuoriesce dall’accappatoio del padrone di casa. E, ancora e soprattutto, che gli fa delle meravigliose seghe! Le fa divinamente, lei! E quanto l'ha fatto sborrare alla fine quell'uomo! Sì, è proprio brava a fare le seghe, la sua mogliettina!”

Oh no, Fabio! - iniziò a piagnucolare allora lei – Ti prego, basta così! Fermati e non continuare! Non sono una sgualdrina, io!”

E, dimenticavo, come piace anche alla sua bella Tatiana assaggiare la sborra dell'uomo appena schizzata! - continuai invece io imperterrito - E alla fine di una sega costretto da lei a farsi da solo mentre lei lo spia.”

Ricordi, tesoro? - conclusi io ancora più gonfio di rancore - Sotto la doccia... Come ti è piaciuto! E come ti sei divertita a guardare! Penso che possa bastarti. No, lui non deve proprio sapere tutto questo. Ma devi sapere che la prossima volta, forse, ti chiederò dell'altro. Immagini bene, cosa... Fai tu., Tatiana! Ma sei liberissima...”

Tatiana era rimasta immobile, seduta sul letto, con le splendide tettine al vento. “Sei cattivo Fabio! Mi fai capire che ora potrei essere diventata la tua prigioniera! - mi disse lei piano piano con un filo di voce - Potrei diventare il tuo giocattolo! Dovrei soddisfare sempre tutte le tue voglie ed i tuoi desideri. Anche quelli più turpi e magari perversi... Sbaglio?”

E' vero! - continuò allora lei a voce sempre più bassa - Forse non mi sono comportata molto bene con te... Ti ho stuzzicato e povocato. E mi sono anche un po' divertita a vederti così... Ma lo so! Non si gioca così, con un uomo ancora tanto maschio e pieno di voglia! Ma mi hai già punita abbastanza, oggi! Guardami! Vedi come mi hai ridotta? Sono piena del tuo seme!”

Sì, è vero, se lo vuoi, ti puoi considerare un po' mia prigioniera! - replicai subito con calma - Ma mi sembra che questa prigionia non ti dispiace proprio tanto!”

Tatiana non replicò più e quel giorno lavorò per me, anche se parecchio a disagio ed imbarazzata, in uno splendido topless con le bellissime tettine al vento. Proprio come io avevo desiderato! Aveva iniziato a subire ed a sottomettersi.

Un'ulteriore conferma della sua rassegnazione e della sua resa mi arrivò puntuale la settimana dopo. Io ero all’estero per lavoro ma mia moglie mi riferì che Tatiana, puntualmente come sempre, quel giorno era venuta a prestare i servizi in casa nostra. E l’aveva sollevata da un particolare, ingrato e molto faticoso lavoro. La pulizia della terrazza del nostro attico che la giovane biondina aveva apprezzato tantissimo.

Tatiana le aveva pure infatti fatto i complimenti per quell'assolato terrazzone e per l'uso che mia moglie le aveva svelato ne faceva spesso lei stessa con il suo marito. Mia moglie infatti, ingenuamente ed un po' indiscretamente, le aveva svelato che lei e suo marito erano due cultori dell'abbronzatura! E il luogo era soprattutto per lei molto riparato da sguardi indiscreti... Ed adatto a prendere una bella tintarella in totale libertà.

Alessandra aveva proseguito poi nel suo raccontarmi aggiungendo che Tatiana si era confessata invidiosa della libertà che lei poteva prendersi in compagnia di suo marito. Ma avevo anche capito che la giovane albanese aveva mantenuto quindi ben segreta la nostra passata conversazione privata riguardo la mia particolare passione su un certo tipo di abbronzatura. Come pure, naturalmente, la nostra particolare condivisione indubbiamente molto scabrosa! La bella biondina aveva capito i rischi che avrebbe corso in caso contrario!

Per parecchio tempo lasciai Tatiana alle sue incombenze quando venne a casa nostra. Solo una volta ebbi un improvviso sussulto.

Ero proprio sul terrazzo più alto del mio attico che la biondina già conosceva. Praticamente un solarium, in quanto invisibile a chiunque. Infatti mia moglie, come lo aveva già confessato alla giovane collaboratrice domestica, anche lei lo usava talvolta per prendere la tintarella integrale, sicura di non poter essere vista da nessuno.

Ebbene, un giorno, volendo essere certo che la Tatiana ricordasse bene la situazione in cui si era cacciata, decisi di farle effettuare un’altra prestazione.

Tatiana, vieni qui per cortesia, sono sul terrazzo! - le gridai e la invitai con voce gentile ma ferma - Ho bisogno di te...”

La giovane donna subito accorse e si vedeva che temeva che forse era giunto uno di quei momenti che tanto temeva ma che pure forse un po' desiderava.

Bene, Tatiana! Ho proprio una gran voglia. Quindi, adesso, mi levi i calzoni e gli slip e velocemente mi fai una sega. Sì, come la sai fare tu...” La mie parole fecero violentemente arrossire la giovane donna.

Ma come... - rispose sussurrando lei - Qui, adesso, all’aperto, sul terrazzo... Ci possono vedere! No, ti prego! Non voglio essere vista da qualcuno mentre faccio certe cose!”

La guardai e non dissi nulla. Le bastò. Si avvicinò e, sempre a capo chino mi sfilò i calzoni. Quando arrivò il momento degli slip, come altre volte aveva già fatto, si voltò di lato ostentando una rabbia che mi eccitò ulteriormente. Mi abbassò violentemente le mutande e iniziò subito dopo a segarmi. Prima lentamente e poi velocemente quasi con rabbia.

Lei sperava probabilmente di fare presto. Sapeva di essere brava. Con suo marito bastavano due colpettini ben assestati e lui schizzava le due goccioline di liquido seminale. Il cornuto non era però riuscito mai neppure a fecondarla!

Io, per farle dispetto, tenni invece duro quel giorno e la sua sega fu lunga e per lei tanto faticosa. Alla fine naturalmente sborrai. In quantità industriale. Tatiana, che questa volta non aveva ricevuto mie particolari direttive, si scostò quel tanto che le permise di non essere investita dai violentissimi e copiosi schizzi del mio seme. Rimase lì, però, come rapita, a guardare gli zampilli di sborra che lei, con le sue sapienti manine, aveva provocato.

Il mio cazzo, abbandonato a se stesso dalle sue mani, sussultava e sborrava verso l’alto in continuazione. Il pavimento del terrazzo venne battezzato in vari punti dal mio liquido bianchissimo e denso. “Naturalmente ora dovrai pulire tutto! - la rimproverai - Potevi evitarlo in varie maniere. Imparerai, Tatiana, imparerai...”

Lei non rispose, fece finta di non capire e andò a prendere il necessario per la pulizia straordinaria. Avevo così avuto la conferma che la giovane donna si era mostrata docile, arrendevole e totalmente remissiva. Aveva subito accettato tutto senza fare capricci e quindi mi convinsi che avrei avuto la possibilità di mettere in pratica anche il mio futuro progetto decisamente molto intrigante e particolarmente scabroso per lei. Sapevo però che anche se ben domata Tatiana rimaneva una splendida giovane cavallina difficile da rendere ancor più docile e mansueta. Soprattutto nel farle subire particolari supplizi! Non immaginabili per lei!

Ritenni che la mia splendida terrazza si sarebbe prestata alla perfezione per la scenografia esterna di quello che avrebbe dovuto rivelarsi un vero e proprio film hard. Era questo il mio sogno erotico. Attori protagonisti sarebbero stati Tatiana, io ed il mio cazzo. Successivamente, se la bella Tatiana si sarebbe dimostrata capace e disponibile, anche alcuni altri personaggi a sorpresa. Forse non molto graditi ma egualmente subiti.

Ma la biondina, prima di impersonare l'attricetta porno, nelle mie intenzioni avrebbe dovuto esibirsi esclusivamente per me come una attraente fotomodella. A luci rosse, naturalmente! Inizialmente si sarebbe certamente mostrata spaurita, titubante e piena di imbarazzi. Poi alla fine al disagio sarebbe dovuto subentrare anche il suo irrefrenabile e naturale narcisismo! Nel mostrarsi nuda! E non solo!

Tutto si avverò due settimane dopo.

continua


 


 

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Per tutta l’estate la ragazzina, furbetta e spesso assai divertita, continuò a tormentarmi con i suoi indumenti intimi da urlo! Perseverò, confidando nell'assenza di mia moglie, con le sue improvvisate sfilate di alta moda di biancheria intima! Naturalmente involontariamente ma sempre con tanta, tanta malizia!

Ormai sapevo quasi tutto di lei,. Quasi tutto! Astutamente, pur offrendomi generosamente tutte le sue grazie, lei mai si era spinta più in là del mostrarsi quasi tutta. Quasi tutta, appunto! Ma mai completamente. No, non l'avevo proprio ancora vista nuda! Ed io ardevo dal desiderio di vederla proprio così! Nuda e magari certamente un po' a disagio e molto, molto imbarazzata!

Giunse finalmente quel giorno! Quella mattina, dopo la seduta di ginnastica e la doccia, mi ero rimesso a letto e avevo deciso di farmi un bel lettino con la lampada abbronzante a raggi Uva. Dovevo pur mantenere l’abbronzatura faticosamente ottenuta nella mia spiaggia! Sì, proprio quella che tanto aveva colpito la giovane donna e che l'aveva convinta a parlare di certe cose e di svelarmi qualche suo segreto di giovane donna sposata con uno sciocco giovane e geloso. Ancor più quindi giustamente da cornificare! Da me, naturalmente.

Spalmatomi l’abbronzante mi misi le cuffiette dell’Ipod e via sotto il sole artificiale.

Passarono pochi minuti ed a fatica sentì la porta d’ingresso di casa aprirsi. Era Tatiana. Avevo lasciato la porta della mia camera da letto, molto lontana dall’ingresso, completamente aperta. Mi alzai quindi per almeno socchiuderla e contemporaneamente le urlai che mi stavo facendo una lampada. “Ah sì? Va bene! - la sentii rispondermi - Stai tranquillo... Io non ti disturberò...”

Ritornai sul letto e ripresi ad ascoltare la musica al massimo volume e a farmi coccolare dai caldi raggi solari artificiali. Con gli occhi semichiusi ero in una situazione di grande relax. Ma il pensiero che in casa ci fosse la bella Tatiana ben presto mi provocò un cert turbamento e iniziai a masturbarmi. Il cazzo si ingigantì ben presto, ma non volevo sborrare.

Fu in quel momento che pur con la musica negli orecchi e gli occhi semichiusi, vidi la porta della camera da letto che io avevo semichiuso spalancarsi. E, come tanto avevo desiderato con la mia fantasia mentre mi segavo furiosamente, la vidi entrare. Pensierosa Tatiana era piombata nella mia camera da letto!

In silenzio la vidi dirigersi velocemente verso l’armadio vicino all'ingresso e dell'enorme stanza e lontano dal letto matrimoniale. Senza guardare il lettone! Io rimasi zitto e decisi di continuare, con gli occhi semichiusi, a masturbarmi. Come se non l’avessi vista entrare.

Tatiana, chiusa la porta scorrevole dell’armadio dopo aver preso un paio di asciugamani, repentinamente si girò per uscire dalla mia alcova. Rimase solo allora pietrificata dalla mia visione. E solo allora anch'io spalancai i miei occhi fingendo enorme sorpresa!

Io ero sdraiato, nudo, con il cazzone durissimo in mano ormai pronto a sborrare. Lei, pure enormemente sorpresa da quella inaspettata visione, sbigottita cacciando un urletto isterico portò le mani alla bocca e mostrò tutto il suo imbarazzato stupore. Ma commise l’errore di rimanere così immobile per qualche istante in quella posizione. La lasciai così guardare e dopo alcuni eterni secondi spalancai anch'io ancor più gli occhi.

Lanciate le cuffiette finsi un enorme fastidio ed un'altrettanto solenne incazzatura. Feci finta di coprirmi il cazzo con una mano ed urlai a squarciagola una serie infinita di parolacce non proprio eleganti! “Che cazzo fai qui? - aggiunsi poi - Te l’avevo detto che mi stavo facendo una lampada!”

Lei, imbarazzatissima e preoccupatissima per il mio dispetto, abbassò il capo ed iniziò a gesticolare e farfugliare. “Ti prego, scusami, io ho sentito male e mi sono sbagliata. Quando appena entrata in casa mi hai urlato da lontano, mi era sembrato che tu fossi sul divanetto del tuo studiolo e che lì stavi riparando la lampada! Non qui, nella vostra camera da letto... Ed io sono dovuta venire proprio qui a prendere uno strofinaccio che sta lì nell'armadio! E là sono andata! Senza però guardarmi attorno e vedere quello che stavi facendo... Credimi! Te lo giuro!”

Detto ciò tutto d'un fiato lei però guardò di soppiatto ancora per un secondo il mio bel cazzo duro e ben eretto. Mi piaceva proprio che lei mi stesse guardando l'uccellone! Ed io stavo proprio per sborrare! Non mi dispiaceva proprio l'idea che le sbirciando se lo avesse voluto avrebbe potuto vedere proprio pen bene i miei fiotti di sborra! Ma invece lei allora si girò di scatto per scappare fuori dalla stanza. Si diresse verso la porta e rimase lì come paralizzata per qualche secondo. Rimase così, immobile, prima di varcarla.

Capii subito che quella era la grande occasione che aspettavo e che non dovevo assolutamente lasciarmela sfuggire.

Tatiana! - urlai allora io - Vieni qui, adesso!’ “Adesso? Devo venire lì? - la sentii chiedermi miagolando dietro la porta appena varcata della mia camera da letto - Ma ti sei almeno un po' coperto? Ti prego... Mi metti in difficoltà, così... Sono imbarazzata!”

Io, che naturalmente non avevo alcuna intenzione di farlo, le ordinai perentoriamente di rientrare nella stanza e di venire da me. Vicino a me! La biondina, costretta dallo sbaglio commesso ed intimorita dal mio tono gelido ed impietoso rientrò lentamente e mestamente a capo chino nella camera da letto. Ed io, sfrontato, continuavo a rimanere lì in attesa di lei, disteso, nudo e con il cazzo in mano.

Rivedendomi in quelle condizioni lei abbassò il volto per nascondere l’imbarazzo che indubbiamente stava provando e preoccupata per il guaio in cui si era cacciata. Ma si sentiva indubbiamente in colpa per la sua sbadataggine.

Ti prego, scusami! - ripetè lei con voce rotta dall'ansia - Prima ero sopra pensiero ed avevo la testa tra le nuvole! E te l'ho detto che avevo anche capito che riparavi la lampada. Non avevo inteso che ti facevi la lampada. Non sarei proprio mai entrata qui! Non ti avrei proprio disturbato! Non l’ho fatto apposta. Non so proprio cosa fare e cosa dire per farmi credere. Ed anche per farmi perdonare... Sei così arrabbiato... Non ti ho mai visto così alterato! Neanche quando, insomma, ti ho fatto qualche dispettuccio.... Scusami, ancora, anche per quelle volte... Ma non volevo proprio fare quelo che ho fatto! Oggi...”

Sono molto arrabbiato, ora! - la interruppi io - Mi hai mancato completamente di rispetto. D’ora in poi le cose cambiano. Per incominciare adesso viene qui e finisci tu di farmi quello che mi stavo facendo purtroppo da solo. Sì, proprio la sega che mi stavo facendo e che hai visto benissimo anche tu! E che hai interrotto sul più bello! Mi stavo masturbando anche pensando a te, Tatiana! Ma adesso non è più necessario che io lavori di fantasia! Lavorerai tu, tesoro, con la tua bella manina... Sono sicuro che sei bravissima a fare una sega ad un uomo! Lo farai, lo farai... Anche se non sono tuo marito!”

E, mi raccomando! - infierii - Non farmi sporcare con la sborra che farò le lenzuola del letto. Non saprei cosa dire a mia moglie se le vedesse sporche del mio seme! Usa, come certamente saprai farlo molto bene, le tue bellissime mani! O altre cose...”

Oh no, Fabio! Ti prego. Lasciami. Non puoi pretendere da me una cosa del genere. Lo sai bene e l'hai anche detto! Sono sposata... Così facendo mi rovineresti. So bene che sarebbe l'inizio della mia fine! Ti prometto che non ti farò più certi dispetti! Non li farò più certi errori e in futuro sarò attentissima.”

Rimasi in silenzio e ricominciai ad accarezzarmi. Tatiana capì allora che non aveva proprio più scampo. Si avvicinò allora in silenzio al lettone e finalmente, dopo aver alzato gli occhi al cielo e girato il volto di lato per non guardare quello che stava per fare, prese in mano il mio cazzo. Lo fece lentamente, un po' alla volta e pure tremando come una verginella alla sua prima esperienza amorosa. Era per lei la prima volta che me lo prendeva in mano ed era forse anche il primo uccello di un uomo che toccava. No, non era proprio quello di suo marito! Lentamente iniziò a salire e scendere con le dita di entrambe le mani lungo la canna del mio membro e si soffermò più volte con i pollici sulla mia cappella ormai diventata violacea.

Va bene così? - mi chiese con un filo di voce - Ma ti piace proprio tanto, vero? Io lo faccio così.... Sì, so farlo solo in questo modo...”

Sdegnosamente si girò però poi nuovamente di lato, dandomi l’impressione di non voler vedere quello che sarebbe potuto capitare molto presto. Sapeva benissimo cosa e l'aveva visto già fare! Probabilmente pochino e solo da suo marito. Ma contemporaneamente lei mi dava una dimostrazione di grande abilità. Era evidente che sapeva fare magnificamente una sega ad un uomo. Se l'avesse vista suo marito in quel momento! E che bene la sua mogliettina segava un altro! Ma era quella la prima giusta punizione per uno sciocco cornuto!

Ti prego, basta... - si interruppe lei bruscamente - Facciamo finta che io ti abbia fatto un massaggio. Un massaggio un po' particolare... Tante mie amiche lo fanno e si fanno anche pagare. Ma io no, non l’ho mai fatto. Lascia che mi fermi qui, adesso... Ti è piaciuto abbastanza quello che ti ho già fatto, vero? No, non è stato troppo poco ed ho visto che l'hai apprezzato tanto! E ora saresti anche pronto, tu... A venire... E davanti a me, mentre anche ti devo guardare... Vero?”

Ma il mio silenzio fu allora eloquente. Tatiana capì che doveva invece continuare. E lei doveva finire quella sega che proprio lei aveva iniziato. Come volevo io! Ma io vedendola particolarmente provata decisi che, per quella volta, sarebbe bastato così ed avrei sborrato molto presto. Ma decisi anche che alla fine doveva però proprio lei farmi venire. Come volevo io...

Tatiana, ora sborrerò! - la informai con tono tranquillo e volutamente pacato - Stai attenta e raccogli tutto quello che schizzerò. Come e dove vuoi tu. Non posso macchiare però il lenzuolo del letto. E' da giorni che non scopo con mia moglie. Quindi...”

La giovane donna intese bene le mie parole e, se ancora ne avessi avuto il bisogno, la posizione che assunse mi fece raggiungere il massimo dell’eccitazione. Si piegò davanti a me sfiorando il mio uccellone in piena erezione e facendomi intravvedere i suoi seni ballonzolare liberi sotto la solita sottilissima maglietta.

Fece con le dita due repentini cambi di velocità del dolce sù e giù e mi fece così subito esplodere. La sborra, tanta e calda, le riempì subita la mano che aveva adagiato sopra la mia cappella infuocata. Lo fece, ubbidiente, per evitare che sporcasse il letto.

Ma gli schizzi continuarono. Non volevano smettere. Allora, sempre con il volto orgogliosamente girato, lei si abbassò di più e mi offrì la sua canottierina per raccogliere gli altri schizzi di sperma che continuavano senza pietà ad investirla.

E proprio così la inondai e non potei fare a meno di notare quanto i suoi due capezzolini spingessero sempre di più contro la leggerissima e sempre più trasparente maglietta. Appuntiti avevano ben percepito il mio caldo liquido seminale che tanto ed abbondante avevo appena schizzato sulla sua bianchissima canotta! Il leggerissimo tessuto del suo soffice indumento era stato infatti proprio completamente trapassato ed i sensibilissimi ed allora turgidissimi capezzolini della giovane donna erano venuto a contatto con la mia sborra! Era proprio evidente che anche lei era tanto eccitata e quello che stava facendo le piaceva! Anche ad essere così umiliata a sporcarsi! Tatiana non riuscì infatti ad arricciare un po' il nasino percependo forte il particolare odore del mio seme! “Che odoraccio! - si lamentò improvvisamente seria lei - Puzza proprio tanto la tua robaccia, sai!”

Hai finito, mi sembra... - sospirò però poco dopo lei ed emise un lungo gemito - Posso tornare di là, adesso?” “Assolutamente no! - le risposi - Non hai finito...” “Cosa vuoi ancora? - mi chiese ancora lei sospirando - Ti prego, basta... Ti ho fatto anche venire! E tanto... Mai visto uno spruzzo così!”

Voglio che tu mi pulisca con la tua canottierina con estrema cura e che poi, naturalmente, te la levi. Non potresti certamente lavorare con la maglietta così ridotta! Oggi, solo per me, lavorerai in topless!”

Tatiana capì benissimo che volevo finalmente gustarmi la visione completa dei suoi piccoli seni che tante volte solo un po' mi aveva permesso di vedere. Allora lei, con la mano pulita, rassegnata ed in silenzio si sfilò la canottierina già tanto sporca del mio sperma. Si avvicinò ed iniziò a pulirmi la canna e la cappella del cazzo. Fu un lavoro che lei volle fare con cura. Io, nel frattempo, le ammiravo per la prima volta i seni. Erano piccoli, bianchissimi, sodi, e puntavano verso il cielo. I capezzolini della giovane donna, per l'eccitazione che ancora lei provava durante quella prestazione da me pretesa, erano ancora turgidi e lunghissimi. Non riuscivano proprio a nascondere l’eccitazione e il particolare piacere che la donna stava provando. Rosee e particolarmente grandi, le due areole ricoprivano quasi per intero i due seni non molto grandi. Sembravano fatte apposta per essere succhiate, leccate e soprattutto tormentate.

E adesso? - sibilò allora lei con voce affannata - Basta così al signorino? O adesso cosa devo ancora fare per il padrone di casa mai soddisfatto? Hai visto anche il mio seno... Volevi proprio vederlo, mi pare.... Sì lo so, è forse anche un po' colpa mia... Ma uffa! Ed adesso, mi vergogno proprio, sai... Mostrartelo così, adesso... Qui... Sì, proprio così!”

Coraggio, Tatiana! - prosegii io incurante delle sue lamentele - Adesso puoi tranquillamente proseguire nel tuo lavoro. Oggi lavorerai però in topless. Non aspetto visite, quindi resteremo soli in casa e nessuno ci disturberà.”

Era evidentemente un’altra vessazione cui volevo costringere Tatiana. Non le piaceva certamente restare con i seni al vento per tutta la mattina nella mia casa.
A mia completa disposizione e regalandomi così un'ulteriore sua sottomissione. Molto piacevole per me! Godermi, contro la sua volontà, la visione delle sue bellissime tettine ed i suoi capezzolini così piccoli ma ben ritti a dimostrazione del suo turbamento che lei non voleva proprio svelarmi!

Lei però capì ed accettò. Ma a quel punto le feci pure un brevissimo discorso che lei ascoltò e subì in silenzio. Fu un ulteriore umiliazione che lei sapeva benissimo sarebbe stata la prima di tante altre che in futuro avrebbe dovuto patire. Dopo quello che mi aveva fatto in passato e soprattutto dopo quello che mi aveva appena dovuto regalare. Ben sapeva che il suo marito, che lei avevo reso per la prima volta cornuto, non doveva proprio sapere certe cose... Assolutamente no!

Mi raccomando, Tatiana, cerca di non mostrare a tuo marito la canottierina sporca del mio sperma! - cominciai io mentre lei rassegnata ascoltava a capo chino quello che già immaginava io le dicessi - Potrebbe essere proprio pericoloso farlo!” “Ma scherzi? - sbottò subito lei - Come potrei mostrargli anche la mia canottierina che lui mi ha regalato sporca del seme di un altro?”

Ma inoltre, giovane e bella signora... - continuai io imperterrito - Penso che lui gradirebbe molto poco sapere che la sua mogliettina si diletta a fare delle sfilate di moda... Ma di biancheria intima! In una casa dove lei sa bene che trova un uomo solo... E che poi lei pure lo sbircia per bene quando si fa la doccia.“ “Ok, Fabio no! Ma basta! - mi interruppe Tatiana - Fermati, ti prego... Non dirmi altro!”

E soprattutto che poi lo guardi anche per bene quando l'uomo si masturba! Da solo, allora! - aggiunsi invece io impietoso - Ma a lei non basta solo questo! Anzi! Alla sua mogliettina piace tanto pure intravedergli furtivamente il cazzo che per caso fuoriesce dall’accappatoio del padrone di casa. E, ancora e soprattutto, che gli fa delle meravigliose seghe! Le fa divinamente, lei! E quanto l'ha fatto sborrare alla fine quell'uomo! Sì, è proprio brava a fare le seghe, la sua mogliettina!”

Oh no, Fabio! - iniziò a piagnucolare allora lei – Ti prego, basta così! Fermati e non continuare! Non sono una sgualdrina, io!”

E, dimenticavo, come piace anche alla sua bella Tatiana assaggiare la sborra dell'uomo appena schizzata! - continuai invece io imperterrito - E alla fine di una sega costretto da lei a farsi da solo mentre lei lo spia.”

Ricordi, tesoro? - conclusi io ancora più gonfio di rancore - Sotto la doccia... Come ti è piaciuto! E come ti sei divertita a guardare! Penso che possa bastarti. No, lui non deve proprio sapere tutto questo. Ma devi sapere che la prossima volta, forse, ti chiederò dell'altro. Immagini bene, cosa... Fai tu., Tatiana! Ma sei liberissima...”

Tatiana era rimasta immobile, seduta sul letto, con le splendide tettine al vento. “Sei cattivo Fabio! Mi fai capire che ora potrei essere diventata la tua prigioniera! - mi disse lei piano piano con un filo di voce - Potrei diventare il tuo giocattolo! Dovrei soddisfare sempre tutte le tue voglie ed i tuoi desideri. Anche quelli più turpi e magari perversi... Sbaglio?”

E' vero! - continuò allora lei a voce sempre più bassa - Forse non mi sono comportata molto bene con te... Ti ho stuzzicato e povocato. E mi sono anche un po' divertita a vederti così... Ma lo so! Non si gioca così, con un uomo ancora tanto maschio e pieno di voglia! Ma mi hai già punita abbastanza, oggi! Guardami! Vedi come mi hai ridotta? Sono piena del tuo seme!”

Sì, è vero, se lo vuoi, ti puoi considerare un po' mia prigioniera! - replicai subito con calma - Ma mi sembra che questa prigionia non ti dispiace proprio tanto!”

Tatiana non replicò più e quel giorno lavorò per me, anche se parecchio a disagio ed imbarazzata, in uno splendido topless con le bellissime tettine al vento. Proprio come io avevo desiderato! Aveva iniziato a subire ed a sottomettersi.

Un'ulteriore conferma della sua rassegnazione e della sua resa mi arrivò puntuale la settimana dopo. Io ero all’estero per lavoro ma mia moglie mi riferì che Tatiana, puntualmente come sempre, quel giorno era venuta a prestare i servizi in casa nostra. E l’aveva sollevata da un particolare, ingrato e molto faticoso lavoro. La pulizia della terrazza del nostro attico che la giovane biondina aveva apprezzato tantissimo.

Tatiana le aveva pure infatti fatto i complimenti per quell'assolato terrazzone e per l'uso che mia moglie le aveva svelato ne faceva spesso lei stessa con il suo marito. Mia moglie infatti, ingenuamente ed un po' indiscretamente, le aveva svelato che lei e suo marito erano due cultori dell'abbronzatura! E il luogo era soprattutto per lei molto riparato da sguardi indiscreti... Ed adatto a prendere una bella tintarella in totale libertà.

Alessandra aveva proseguito poi nel suo raccontarmi aggiungendo che Tatiana si era confessata invidiosa della libertà che lei poteva prendersi in compagnia di suo marito. Ma avevo anche capito che la giovane albanese aveva mantenuto quindi ben segreta la nostra passata conversazione privata riguardo la mia particolare passione su un certo tipo di abbronzatura. Come pure, naturalmente, la nostra particolare condivisione indubbiamente molto scabrosa! La bella biondina aveva capito i rischi che avrebbe corso in caso contrario!

Per parecchio tempo lasciai Tatiana alle sue incombenze quando venne a casa nostra. Solo una volta ebbi un improvviso sussulto.

Ero proprio sul terrazzo più alto del mio attico che la biondina già conosceva. Praticamente un solarium, in quanto invisibile a chiunque. Infatti mia moglie, come lo aveva già confessato alla giovane collaboratrice domestica, anche lei lo usava talvolta per prendere la tintarella integrale, sicura di non poter essere vista da nessuno.

Ebbene, un giorno, volendo essere certo che la Tatiana ricordasse bene la situazione in cui si era cacciata, decisi di farle effettuare un’altra prestazione.

Tatiana, vieni qui per cortesia, sono sul terrazzo! - le gridai e la invitai con voce gentile ma ferma - Ho bisogno di te...”

La giovane donna subito accorse e si vedeva che temeva che forse era giunto uno di quei momenti che tanto temeva ma che pure forse un po' desiderava.

Bene, Tatiana! Ho proprio una gran voglia. Quindi, adesso, mi levi i calzoni e gli slip e velocemente mi fai una sega. Sì, come la sai fare tu...” La mie parole fecero violentemente arrossire la giovane donna.

Ma come... - rispose sussurrando lei - Qui, adesso, all’aperto, sul terrazzo... Ci possono vedere! No, ti prego! Non voglio essere vista da qualcuno mentre faccio certe cose!”

La guardai e non dissi nulla. Le bastò. Si avvicinò e, sempre a capo chino mi sfilò i calzoni. Quando arrivò il momento degli slip, come altre volte aveva già fatto, si voltò di lato ostentando una rabbia che mi eccitò ulteriormente. Mi abbassò violentemente le mutande e iniziò subito dopo a segarmi. Prima lentamente e poi velocemente quasi con rabbia.

Lei sperava probabilmente di fare presto. Sapeva di essere brava. Con suo marito bastavano due colpettini ben assestati e lui schizzava le due goccioline di liquido seminale. Il cornuto non era però riuscito mai neppure a fecondarla!

Io, per farle dispetto, tenni invece duro quel giorno e la sua sega fu lunga e per lei tanto faticosa. Alla fine naturalmente sborrai. In quantità industriale. Tatiana, che questa volta non aveva ricevuto mie particolari direttive, si scostò quel tanto che le permise di non essere investita dai violentissimi e copiosi schizzi del mio seme. Rimase lì, però, come rapita, a guardare gli zampilli di sborra che lei, con le sue sapienti manine, aveva provocato.

Il mio cazzo, abbandonato a se stesso dalle sue mani, sussultava e sborrava verso l’alto in continuazione. Il pavimento del terrazzo venne battezzato in vari punti dal mio liquido bianchissimo e denso. “Naturalmente ora dovrai pulire tutto! - la rimproverai - Potevi evitarlo in varie maniere. Imparerai, Tatiana, imparerai...”

Lei non rispose, fece finta di non capire e andò a prendere il necessario per la pulizia straordinaria. Avevo così avuto la conferma che la giovane donna si era mostrata docile, arrendevole e totalmente remissiva. Aveva subito accettato tutto senza fare capricci e quindi mi convinsi che avrei avuto la possibilità di mettere in pratica anche il mio futuro progetto decisamente molto intrigante e particolarmente scabroso per lei. Sapevo però che anche se ben domata Tatiana rimaneva una splendida giovane cavallina difficile da rendere ancor più docile e mansueta. Soprattutto nel farle subire particolari supplizi! Non immaginabili per lei!

Ritenni che la mia splendida terrazza si sarebbe prestata alla perfezione per la scenografia esterna di quello che avrebbe dovuto rivelarsi un vero e proprio film hard. Era questo il mio sogno erotico. Attori protagonisti sarebbero stati Tatiana, io ed il mio cazzo. Successivamente, se la bella Tatiana si sarebbe dimostrata capace e disponibile, anche alcuni altri personaggi a sorpresa. Forse non molto graditi ma egualmente subiti.

Ma la biondina, prima di impersonare l'attricetta porno, nelle mie intenzioni avrebbe dovuto esibirsi esclusivamente per me come una attraente fotomodella. A luci rosse, naturalmente! Inizialmente si sarebbe certamente mostrata spaurita, titubante e piena di imbarazzi. Poi alla fine al disagio sarebbe dovuto subentrare anche il suo irrefrenabile e naturale narcisismo! Nel mostrarsi nuda! E non solo!

Tutto si avverò due settimane dopo.

continua


 


 

Qualsiasi commento o giudizio sarà accettato e gradito. [email protected]


 


 


 


 


 

Per tutta l’estate la ragazzina, furbetta e spesso assai divertita, continuò a tormentarmi con i suoi indumenti intimi da urlo! Perseverò, confidando nell'assenza di mia moglie, con le sue improvvisate sfilate di alta moda di biancheria intima! Naturalmente involontariamente ma sempre con tanta, tanta malizia!

Ormai sapevo quasi tutto di lei,. Quasi tutto! Astutamente, pur offrendomi generosamente tutte le sue grazie, lei mai si era spinta più in là del mostrarsi quasi tutta. Quasi tutta, appunto! Ma mai completamente. No, non l'avevo proprio ancora vista nuda! Ed io ardevo dal desiderio di vederla proprio così! Nuda e magari certamente un po' a disagio e molto, molto imbarazzata!

Giunse finalmente quel giorno! Quella mattina, dopo la seduta di ginnastica e la doccia, mi ero rimesso a letto e avevo deciso di farmi un bel lettino con la lampada abbronzante a raggi Uva. Dovevo pur mantenere l’abbronzatura faticosamente ottenuta nella mia spiaggia! Sì, proprio quella che tanto aveva colpito la giovane donna e che l'aveva convinta a parlare di certe cose e di svelarmi qualche suo segreto di giovane donna sposata con uno sciocco giovane e geloso. Ancor più quindi giustamente da cornificare! Da me, naturalmente.

Spalmatomi l’abbronzante mi misi le cuffiette dell’Ipod e via sotto il sole artificiale.

Passarono pochi minuti ed a fatica sentì la porta d’ingresso di casa aprirsi. Era Tatiana. Avevo lasciato la porta della mia camera da letto, molto lontana dall’ingresso, completamente aperta. Mi alzai quindi per almeno socchiuderla e contemporaneamente le urlai che mi stavo facendo una lampada. “Ah sì? Va bene! - la sentii rispondermi - Stai tranquillo... Io non ti disturberò...”

Ritornai sul letto e ripresi ad ascoltare la musica al massimo volume e a farmi coccolare dai caldi raggi solari artificiali. Con gli occhi semichiusi ero in una situazione di grande relax. Ma il pensiero che in casa ci fosse la bella Tatiana ben presto mi provocò un cert turbamento e iniziai a masturbarmi. Il cazzo si ingigantì ben presto, ma non volevo sborrare.

Fu in quel momento che pur con la musica negli orecchi e gli occhi semichiusi, vidi la porta della camera da letto che io avevo semichiuso spalancarsi. E, come tanto avevo desiderato con la mia fantasia mentre mi segavo furiosamente, la vidi entrare. Pensierosa Tatiana era piombata nella mia camera da letto!

In silenzio la vidi dirigersi velocemente verso l’armadio vicino all'ingresso e dell'enorme stanza e lontano dal letto matrimoniale. Senza guardare il lettone! Io rimasi zitto e decisi di continuare, con gli occhi semichiusi, a masturbarmi. Come se non l’avessi vista entrare.

Tatiana, chiusa la porta scorrevole dell’armadio dopo aver preso un paio di asciugamani, repentinamente si girò per uscire dalla mia alcova. Rimase solo allora pietrificata dalla mia visione. E solo allora anch'io spalancai i miei occhi fingendo enorme sorpresa!

Io ero sdraiato, nudo, con il cazzone durissimo in mano ormai pronto a sborrare. Lei, pure enormemente sorpresa da quella inaspettata visione, sbigottita cacciando un urletto isterico portò le mani alla bocca e mostrò tutto il suo imbarazzato stupore. Ma commise l’errore di rimanere così immobile per qualche istante in quella posizione. La lasciai così guardare e dopo alcuni eterni secondi spalancai anch'io ancor più gli occhi.

Lanciate le cuffiette finsi un enorme fastidio ed un'altrettanto solenne incazzatura. Feci finta di coprirmi il cazzo con una mano ed urlai a squarciagola una serie infinita di parolacce non proprio eleganti! “Che cazzo fai qui? - aggiunsi poi - Te l’avevo detto che mi stavo facendo una lampada!”

Lei, imbarazzatissima e preoccupatissima per il mio dispetto, abbassò il capo ed iniziò a gesticolare e farfugliare. “Ti prego, scusami, io ho sentito male e mi sono sbagliata. Quando appena entrata in casa mi hai urlato da lontano, mi era sembrato che tu fossi sul divanetto del tuo studiolo e che lì stavi riparando la lampada! Non qui, nella vostra camera da letto... Ed io sono dovuta venire proprio qui a prendere uno strofinaccio che sta lì nell'armadio! E là sono andata! Senza però guardarmi attorno e vedere quello che stavi facendo... Credimi! Te lo giuro!”

Detto ciò tutto d'un fiato lei però guardò di soppiatto ancora per un secondo il mio bel cazzo duro e ben eretto. Mi piaceva proprio che lei mi stesse guardando l'uccellone! Ed io stavo proprio per sborrare! Non mi dispiaceva proprio l'idea che le sbirciando se lo avesse voluto avrebbe potuto vedere proprio pen bene i miei fiotti di sborra! Ma invece lei allora si girò di scatto per scappare fuori dalla stanza. Si diresse verso la porta e rimase lì come paralizzata per qualche secondo. Rimase così, immobile, prima di varcarla.

Capii subito che quella era la grande occasione che aspettavo e che non dovevo assolutamente lasciarmela sfuggire.

Tatiana! - urlai allora io - Vieni qui, adesso!’ “Adesso? Devo venire lì? - la sentii chiedermi miagolando dietro la porta appena varcata della mia camera da letto - Ma ti sei almeno un po' coperto? Ti prego... Mi metti in difficoltà, così... Sono imbarazzata!”

Io, che naturalmente non avevo alcuna intenzione di farlo, le ordinai perentoriamente di rientrare nella stanza e di venire da me. Vicino a me! La biondina, costretta dallo sbaglio commesso ed intimorita dal mio tono gelido ed impietoso rientrò lentamente e mestamente a capo chino nella camera da letto. Ed io, sfrontato, continuavo a rimanere lì in attesa di lei, disteso, nudo e con il cazzo in mano.

Rivedendomi in quelle condizioni lei abbassò il volto per nascondere l’imbarazzo che indubbiamente stava provando e preoccupata per il guaio in cui si era cacciata. Ma si sentiva indubbiamente in colpa per la sua sbadataggine.

Ti prego, scusami! - ripetè lei con voce rotta dall'ansia - Prima ero sopra pensiero ed avevo la testa tra le nuvole! E te l'ho detto che avevo anche capito che riparavi la lampada. Non avevo inteso che ti facevi la lampada. Non sarei proprio mai entrata qui! Non ti avrei proprio disturbato! Non l’ho fatto apposta. Non so proprio cosa fare e cosa dire per farmi credere. Ed anche per farmi perdonare... Sei così arrabbiato... Non ti ho mai visto così alterato! Neanche quando, insomma, ti ho fatto qualche dispettuccio.... Scusami, ancora, anche per quelle volte... Ma non volevo proprio fare quelo che ho fatto! Oggi...”

Sono molto arrabbiato, ora! - la interruppi io - Mi hai mancato completamente di rispetto. D’ora in poi le cose cambiano. Per incominciare adesso viene qui e finisci tu di farmi quello che mi stavo facendo purtroppo da solo. Sì, proprio la sega che mi stavo facendo e che hai visto benissimo anche tu! E che hai interrotto sul più bello! Mi stavo masturbando anche pensando a te, Tatiana! Ma adesso non è più necessario che io lavori di fantasia! Lavorerai tu, tesoro, con la tua bella manina... Sono sicuro che sei bravissima a fare una sega ad un uomo! Lo farai, lo farai... Anche se non sono tuo marito!”

E, mi raccomando! - infierii - Non farmi sporcare con la sborra che farò le lenzuola del letto. Non saprei cosa dire a mia moglie se le vedesse sporche del mio seme! Usa, come certamente saprai farlo molto bene, le tue bellissime mani! O altre cose...”

Oh no, Fabio! Ti prego. Lasciami. Non puoi pretendere da me una cosa del genere. Lo sai bene e l'hai anche detto! Sono sposata... Così facendo mi rovineresti. So bene che sarebbe l'inizio della mia fine! Ti prometto che non ti farò più certi dispetti! Non li farò più certi errori e in futuro sarò attentissima.”

Rimasi in silenzio e ricominciai ad accarezzarmi. Tatiana capì allora che non aveva proprio più scampo. Si avvicinò allora in silenzio al lettone e finalmente, dopo aver alzato gli occhi al cielo e girato il volto di lato per non guardare quello che stava per fare, prese in mano il mio cazzo. Lo fece lentamente, un po' alla volta e pure tremando come una verginella alla sua prima esperienza amorosa. Era per lei la prima volta che me lo prendeva in mano ed era forse anche il primo uccello di un uomo che toccava. No, non era proprio quello di suo marito! Lentamente iniziò a salire e scendere con le dita di entrambe le mani lungo la canna del mio membro e si soffermò più volte con i pollici sulla mia cappella ormai diventata violacea.

Va bene così? - mi chiese con un filo di voce - Ma ti piace proprio tanto, vero? Io lo faccio così.... Sì, so farlo solo in questo modo...”

Sdegnosamente si girò però poi nuovamente di lato, dandomi l’impressione di non voler vedere quello che sarebbe potuto capitare molto presto. Sapeva benissimo cosa e l'aveva visto già fare! Probabilmente pochino e solo da suo marito. Ma contemporaneamente lei mi dava una dimostrazione di grande abilità. Era evidente che sapeva fare magnificamente una sega ad un uomo. Se l'avesse vista suo marito in quel momento! E che bene la sua mogliettina segava un altro! Ma era quella la prima giusta punizione per uno sciocco cornuto!

Ti prego, basta... - si interruppe lei bruscamente - Facciamo finta che io ti abbia fatto un massaggio. Un massaggio un po' particolare... Tante mie amiche lo fanno e si fanno anche pagare. Ma io no, non l’ho mai fatto. Lascia che mi fermi qui, adesso... Ti è piaciuto abbastanza quello che ti ho già fatto, vero? No, non è stato troppo poco ed ho visto che l'hai apprezzato tanto! E ora saresti anche pronto, tu... A venire... E davanti a me, mentre anche ti devo guardare... Vero?”

Ma il mio silenzio fu allora eloquente. Tatiana capì che doveva invece continuare. E lei doveva finire quella sega che proprio lei aveva iniziato. Come volevo io! Ma io vedendola particolarmente provata decisi che, per quella volta, sarebbe bastato così ed avrei sborrato molto presto. Ma decisi anche che alla fine doveva però proprio lei farmi venire. Come volevo io...

Tatiana, ora sborrerò! - la informai con tono tranquillo e volutamente pacato - Stai attenta e raccogli tutto quello che schizzerò. Come e dove vuoi tu. Non posso macchiare però il lenzuolo del letto. E' da giorni che non scopo con mia moglie. Quindi...”

La giovane donna intese bene le mie parole e, se ancora ne avessi avuto il bisogno, la posizione che assunse mi fece raggiungere il massimo dell’eccitazione. Si piegò davanti a me sfiorando il mio uccellone in piena erezione e facendomi intravvedere i suoi seni ballonzolare liberi sotto la solita sottilissima maglietta.

Fece con le dita due repentini cambi di velocità del dolce sù e giù e mi fece così subito esplodere. La sborra, tanta e calda, le riempì subita la mano che aveva adagiato sopra la mia cappella infuocata. Lo fece, ubbidiente, per evitare che sporcasse il letto.

Ma gli schizzi continuarono. Non volevano smettere. Allora, sempre con il volto orgogliosamente girato, lei si abbassò di più e mi offrì la sua canottierina per raccogliere gli altri schizzi di sperma che continuavano senza pietà ad investirla.

E proprio così la inondai e non potei fare a meno di notare quanto i suoi due capezzolini spingessero sempre di più contro la leggerissima e sempre più trasparente maglietta. Appuntiti avevano ben percepito il mio caldo liquido seminale che tanto ed abbondante avevo appena schizzato sulla sua bianchissima canotta! Il leggerissimo tessuto del suo soffice indumento era stato infatti proprio completamente trapassato ed i sensibilissimi ed allora turgidissimi capezzolini della giovane donna erano venuto a contatto con la mia sborra! Era proprio evidente che anche lei era tanto eccitata e quello che stava facendo le piaceva! Anche ad essere così umiliata a sporcarsi! Tatiana non riuscì infatti ad arricciare un po' il nasino percependo forte il particolare odore del mio seme! “Che odoraccio! - si lamentò improvvisamente seria lei - Puzza proprio tanto la tua robaccia, sai!”

Hai finito, mi sembra... - sospirò però poco dopo lei ed emise un lungo gemito - Posso tornare di là, adesso?” “Assolutamente no! - le risposi - Non hai finito...” “Cosa vuoi ancora? - mi chiese ancora lei sospirando - Ti prego, basta... Ti ho fatto anche venire! E tanto... Mai visto uno spruzzo così!”

Voglio che tu mi pulisca con la tua canottierina con estrema cura e che poi, naturalmente, te la levi. Non potresti certamente lavorare con la maglietta così ridotta! Oggi, solo per me, lavorerai in topless!”

Tatiana capì benissimo che volevo finalmente gustarmi la visione completa dei suoi piccoli seni che tante volte solo un po' mi aveva permesso di vedere. Allora lei, con la mano pulita, rassegnata ed in silenzio si sfilò la canottierina già tanto sporca del mio sperma. Si avvicinò ed iniziò a pulirmi la canna e la cappella del cazzo. Fu un lavoro che lei volle fare con cura. Io, nel frattempo, le ammiravo per la prima volta i seni. Erano piccoli, bianchissimi, sodi, e puntavano verso il cielo. I capezzolini della giovane donna, per l'eccitazione che ancora lei provava durante quella prestazione da me pretesa, erano ancora turgidi e lunghissimi. Non riuscivano proprio a nascondere l’eccitazione e il particolare piacere che la donna stava provando. Rosee e particolarmente grandi, le due areole ricoprivano quasi per intero i due seni non molto grandi. Sembravano fatte apposta per essere succhiate, leccate e soprattutto tormentate.

E adesso? - sibilò allora lei con voce affannata - Basta così al signorino? O adesso cosa devo ancora fare per il padrone di casa mai soddisfatto? Hai visto anche il mio seno... Volevi proprio vederlo, mi pare.... Sì lo so, è forse anche un po' colpa mia... Ma uffa! Ed adesso, mi vergogno proprio, sai... Mostrartelo così, adesso... Qui... Sì, proprio così!”

Coraggio, Tatiana! - prosegii io incurante delle sue lamentele - Adesso puoi tranquillamente proseguire nel tuo lavoro. Oggi lavorerai però in topless. Non aspetto visite, quindi resteremo soli in casa e nessuno ci disturberà.”

Era evidentemente un’altra vessazione cui volevo costringere Tatiana. Non le piaceva certamente restare con i seni al vento per tutta la mattina nella mia casa.
A mia completa disposizione e regalandomi così un'ulteriore sua sottomissione. Molto piacevole per me! Godermi, contro la sua volontà, la visione delle sue bellissime tettine ed i suoi capezzolini così piccoli ma ben ritti a dimostrazione del suo turbamento che lei non voleva proprio svelarmi!

Lei però capì ed accettò. Ma a quel punto le feci pure un brevissimo discorso che lei ascoltò e subì in silenzio. Fu un ulteriore umiliazione che lei sapeva benissimo sarebbe stata la prima di tante altre che in futuro avrebbe dovuto patire. Dopo quello che mi aveva fatto in passato e soprattutto dopo quello che mi aveva appena dovuto regalare. Ben sapeva che il suo marito, che lei avevo reso per la prima volta cornuto, non doveva proprio sapere certe cose... Assolutamente no!

Mi raccomando, Tatiana, cerca di non mostrare a tuo marito la canottierina sporca del mio sperma! - cominciai io mentre lei rassegnata ascoltava a capo chino quello che già immaginava io le dicessi - Potrebbe essere proprio pericoloso farlo!” “Ma scherzi? - sbottò subito lei - Come potrei mostrargli anche la mia canottierina che lui mi ha regalato sporca del seme di un altro?”

Ma inoltre, giovane e bella signora... - continuai io imperterrito - Penso che lui gradirebbe molto poco sapere che la sua mogliettina si diletta a fare delle sfilate di moda... Ma di biancheria intima! In una casa dove lei sa bene che trova un uomo solo... E che poi lei pure lo sbircia per bene quando si fa la doccia.“ “Ok, Fabio no! Ma basta! - mi interruppe Tatiana - Fermati, ti prego... Non dirmi altro!”

E soprattutto che poi lo guardi anche per bene quando l'uomo si masturba! Da solo, allora! - aggiunsi invece io impietoso - Ma a lei non basta solo questo! Anzi! Alla sua mogliettina piace tanto pure intravedergli furtivamente il cazzo che per caso fuoriesce dall’accappatoio del padrone di casa. E, ancora e soprattutto, che gli fa delle meravigliose seghe! Le fa divinamente, lei! E quanto l'ha fatto sborrare alla fine quell'uomo! Sì, è proprio brava a fare le seghe, la sua mogliettina!”

Oh no, Fabio! - iniziò a piagnucolare allora lei – Ti prego, basta così! Fermati e non continuare! Non sono una sgualdrina, io!”

E, dimenticavo, come piace anche alla sua bella Tatiana assaggiare la sborra dell'uomo appena schizzata! - continuai invece io imperterrito - E alla fine di una sega costretto da lei a farsi da solo mentre lei lo spia.”

Ricordi, tesoro? - conclusi io ancora più gonfio di rancore - Sotto la doccia... Come ti è piaciuto! E come ti sei divertita a guardare! Penso che possa bastarti. No, lui non deve proprio sapere tutto questo. Ma devi sapere che la prossima volta, forse, ti chiederò dell'altro. Immagini bene, cosa... Fai tu., Tatiana! Ma sei liberissima...”

Tatiana era rimasta immobile, seduta sul letto, con le splendide tettine al vento. “Sei cattivo Fabio! Mi fai capire che ora potrei essere diventata la tua prigioniera! - mi disse lei piano piano con un filo di voce - Potrei diventare il tuo giocattolo! Dovrei soddisfare sempre tutte le tue voglie ed i tuoi desideri. Anche quelli più turpi e magari perversi... Sbaglio?”

E' vero! - continuò allora lei a voce sempre più bassa - Forse non mi sono comportata molto bene con te... Ti ho stuzzicato e povocato. E mi sono anche un po' divertita a vederti così... Ma lo so! Non si gioca così, con un uomo ancora tanto maschio e pieno di voglia! Ma mi hai già punita abbastanza, oggi! Guardami! Vedi come mi hai ridotta? Sono piena del tuo seme!”

Sì, è vero, se lo vuoi, ti puoi considerare un po' mia prigioniera! - replicai subito con calma - Ma mi sembra che questa prigionia non ti dispiace proprio tanto!”

Tatiana non replicò più e quel giorno lavorò per me, anche se parecchio a disagio ed imbarazzata, in uno splendido topless con le bellissime tettine al vento. Proprio come io avevo desiderato! Aveva iniziato a subire ed a sottomettersi.

Un'ulteriore conferma della sua rassegnazione e della sua resa mi arrivò puntuale la settimana dopo. Io ero all’estero per lavoro ma mia moglie mi riferì che Tatiana, puntualmente come sempre, quel giorno era venuta a prestare i servizi in casa nostra. E l’aveva sollevata da un particolare, ingrato e molto faticoso lavoro. La pulizia della terrazza del nostro attico che la giovane biondina aveva apprezzato tantissimo.

Tatiana le aveva pure infatti fatto i complimenti per quell'assolato terrazzone e per l'uso che mia moglie le aveva svelato ne faceva spesso lei stessa con il suo marito. Mia moglie infatti, ingenuamente ed un po' indiscretamente, le aveva svelato che lei e suo marito erano due cultori dell'abbronzatura! E il luogo era soprattutto per lei molto riparato da sguardi indiscreti... Ed adatto a prendere una bella tintarella in totale libertà.

Alessandra aveva proseguito poi nel suo raccontarmi aggiungendo che Tatiana si era confessata invidiosa della libertà che lei poteva prendersi in compagnia di suo marito. Ma avevo anche capito che la giovane albanese aveva mantenuto quindi ben segreta la nostra passata conversazione privata riguardo la mia particolare passione su un certo tipo di abbronzatura. Come pure, naturalmente, la nostra particolare condivisione indubbiamente molto scabrosa! La bella biondina aveva capito i rischi che avrebbe corso in caso contrario!

Per parecchio tempo lasciai Tatiana alle sue incombenze quando venne a casa nostra. Solo una volta ebbi un improvviso sussulto.

Ero proprio sul terrazzo più alto del mio attico che la biondina già conosceva. Praticamente un solarium, in quanto invisibile a chiunque. Infatti mia moglie, come lo aveva già confessato alla giovane collaboratrice domestica, anche lei lo usava talvolta per prendere la tintarella integrale, sicura di non poter essere vista da nessuno.

Ebbene, un giorno, volendo essere certo che la Tatiana ricordasse bene la situazione in cui si era cacciata, decisi di farle effettuare un’altra prestazione.

Tatiana, vieni qui per cortesia, sono sul terrazzo! - le gridai e la invitai con voce gentile ma ferma - Ho bisogno di te...”

La giovane donna subito accorse e si vedeva che temeva che forse era giunto uno di quei momenti che tanto temeva ma che pure forse un po' desiderava.

Bene, Tatiana! Ho proprio una gran voglia. Quindi, adesso, mi levi i calzoni e gli slip e velocemente mi fai una sega. Sì, come la sai fare tu...” La mie parole fecero violentemente arrossire la giovane donna.

Ma come... - rispose sussurrando lei - Qui, adesso, all’aperto, sul terrazzo... Ci possono vedere! No, ti prego! Non voglio essere vista da qualcuno mentre faccio certe cose!”

La guardai e non dissi nulla. Le bastò. Si avvicinò e, sempre a capo chino mi sfilò i calzoni. Quando arrivò il momento degli slip, come altre volte aveva già fatto, si voltò di lato ostentando una rabbia che mi eccitò ulteriormente. Mi abbassò violentemente le mutande e iniziò subito dopo a segarmi. Prima lentamente e poi velocemente quasi con rabbia.

Lei sperava probabilmente di fare presto. Sapeva di essere brava. Con suo marito bastavano due colpettini ben assestati e lui schizzava le due goccioline di liquido seminale. Il cornuto non era però riuscito mai neppure a fecondarla!

Io, per farle dispetto, tenni invece duro quel giorno e la sua sega fu lunga e per lei tanto faticosa. Alla fine naturalmente sborrai. In quantità industriale. Tatiana, che questa volta non aveva ricevuto mie particolari direttive, si scostò quel tanto che le permise di non essere investita dai violentissimi e copiosi schizzi del mio seme. Rimase lì, però, come rapita, a guardare gli zampilli di sborra che lei, con le sue sapienti manine, aveva provocato.

Il mio cazzo, abbandonato a se stesso dalle sue mani, sussultava e sborrava verso l’alto in continuazione. Il pavimento del terrazzo venne battezzato in vari punti dal mio liquido bianchissimo e denso. “Naturalmente ora dovrai pulire tutto! - la rimproverai - Potevi evitarlo in varie maniere. Imparerai, Tatiana, imparerai...”

Lei non rispose, fece finta di non capire e andò a prendere il necessario per la pulizia straordinaria. Avevo così avuto la conferma che la giovane donna si era mostrata docile, arrendevole e totalmente remissiva. Aveva subito accettato tutto senza fare capricci e quindi mi convinsi che avrei avuto la possibilità di mettere in pratica anche il mio futuro progetto decisamente molto intrigante e particolarmente scabroso per lei. Sapevo però che anche se ben domata Tatiana rimaneva una splendida giovane cavallina difficile da rendere ancor più docile e mansueta. Soprattutto nel farle subire particolari supplizi! Non immaginabili per lei!

Ritenni che la mia splendida terrazza si sarebbe prestata alla perfezione per la scenografia esterna di quello che avrebbe dovuto rivelarsi un vero e proprio film hard. Era questo il mio sogno erotico. Attori protagonisti sarebbero stati Tatiana, io ed il mio cazzo. Successivamente, se la bella Tatiana si sarebbe dimostrata capace e disponibile, anche alcuni altri personaggi a sorpresa. Forse non molto graditi ma egualmente subiti.

Ma la biondina, prima di impersonare l'attricetta porno, nelle mie intenzioni avrebbe dovuto esibirsi esclusivamente per me come una attraente fotomodella. A luci rosse, naturalmente! Inizialmente si sarebbe certamente mostrata spaurita, titubante e piena di imbarazzi. Poi alla fine al disagio sarebbe dovuto subentrare anche il suo irrefrenabile e naturale narcisismo! Nel mostrarsi nuda! E non solo!

Tutto si avverò due settimane dopo.

continua


 


 

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