La costipazione di mia moglie. (il racconto trovato su una chiavetta nella sala di attesa dell’ambulatorio)
Faccio il rappresentante, premetto sono un cuckold ho 45 anni sono alto 1,72 ho una corporatura normale un 52, brizzolato ben dotato. sono tutta la settimana in giro per l’Italia, per accontentare mia moglie Giulia lei 1,64 55 kili vestita, cappelli castani a caschetto una terza di seno e una terza di vita, abbiamo un figlio avuto da giovanissimi ormai autonomo, decidiamo di dedicarci un fine settimana al mare, tutto procede nel meglio lunghe passeggiate sul lungo mare ottime mangiate di pesce nei locali del posto, la Domenica sera rientriamo un lungo serpentone di macchine alla barriera siamo in ritardo di un’ora sulla tabella di marcia. Auto in garage, mentre io mi faccio una doccia Sonia smista i vestiti la roba sporca e l’intimo in lavatrice, la rimanenza sulla sedia in cucina, finito di asciugarmi mi metto sul letto nudo, tocca a lei si infila nel bagno e doccia, finito si asciuga i capelli e viene sul letto giochiamo un po' stanchi del viaggio e delle camminate ci addormentiamo subito. Nella nottata Giulia mi sveglia perché ha un forte mal di pancia, mi alzo faccio una tazza di camomilla nella speranza le passi, solo leggermente. Nella rubrica telefonica cerco il numero del medico di famiglia, non è disponibile che nel pomeriggio dalle 15 alle 19. Decido di starle vicino, di telefonare dove lavora lei che oggi si assenta, alle 14,30, vestita con una gonna lunga nera a fiori bianca che non stringe la pancia una maglietta rosa un paio di ballerine nere, andiamo nell’ambulatorio del medico non siamo i primi davanti altri tre pazienti aspettano, il medico arriva in anticipo Giulia è insofferente non riesce a star ferma per il dolore. Dopo mezzora passiamo la visita, da un primo esame sentenzia il malanno: costipazione, su un foglio ci scrive la cura che deve ha una durata di cinque giorni possibilmente da ripetere alla stessa si raccomanda di tenerlo infornato e porge la ricetta farmaceutica. Strada facendo parliamo a chi possiamo rivolgerci odia iniezioni e clisteri (rammenta quanto era bambina la vicina di casa Zia Teresa era spesso chiamata per adempiere a impartire iniezioni di penicillina, perette di camomilla che si risolvevano con sonore sculacciate lunghi pianti, da una lunga ricerca tra i vicini di casa un anziano infermiere. Non ci rimane che chiedere in farmacia, leggendo per la sua felicità scopro che non ci sono iniezioni ci fermiamo in farmacia per acquistare il medicinale. Entriamo dietro di noi un ragazzotto giovane 22/24 anni forse al massimo con una borsa medica, mi insospettisce un giovane possa averla, solitamente viene usata dai dottori sulla trentina. Dietro il banco La Dott.sa Nicoletta alta come Giulia un seno abbronzato che dice mordimi, ci serve in quel momento e sola, lui dietro di noi conversa al telefono, dall’altra capo del filo una vocina gli dice di passare in farmacia e ritirare le medicine che le ricette il medico curante le ha lasciata li, la Dottoressa posa sul banco il nostro medicinale due scatole di Clisma Lax da quattro perette, Giulia mi guarda, non capito se dal dolore o dalla cura fa una smorfia. Mentre pago prendo la borsa con la spesa e mi rivolgo alla farmacista, se ha a disposizione recapiti di infermieri/e che vanno per fare terapie domiciliari. Con molta professionalità e cortesia chiama il ragazzotto che era dietro di noi, stavo arrabbiandomi non ha ancora finito noi e passa al prossimo. Piero così si chiama <i signori hanno bisogno della tua opera, anzi mi correggo la signora> mettetevi d’accordo ed io ti preparo quello che devi ritirare. Piero, è un ostetrico uscito da poco dalla scuola, che presta servizio nel consultorio dell’ospedale ed abita a due isolati da casa nostra. Rimaniamo che verrà da noi tra venti minuti tempo di fare una puntura ad un anziano. Salutiamo ed usciamo, strada facendo Giulia a iniziato a piagnucolare come una bambina aveva paura, voleva anche liberarsi dal fastidioso mal di pancia, la cura sembrava esagerata cinque giorni, io per tranquillizzarla meglio perette che iniezioni non pensi, i venti minuti sono passati in un attimo suonano al citofono è Piero dico di salire al secondo piano, Giulia è eccitata, paurosa, preoccupata il primo giorno dal foglio del dottore ne doveva bere quattro, c’era anche scritto a discrezione dell’infermiere se li ritiene necessari, lo faccio accomodare in cucina appoggia la borsa sulla sedia. Sul tavolo il medicinale, dal sacchetto prende la prima confezione di quattro apre e prende le prime due, le scarta sono pronte dalla borsa prende guanti e tubetto della vasellina li indossa e si rivolge a Giulia chiede se vuole distendersi o appoggiarsi in bagno guardandomi in viso mi fa capire che preferisce mettersi sul letto, seguendola dal bagno prendo un telo da bagno, e mentre si toglie gonna e mutandine lo distendo piegato in due sul letto, su consiglio si mette sul lato sinistro con la gamba destra sopra alla sinistra Piero mi chiede se riesco ad allargarle le culatte, non aspettavo altro non vedevo l’occasione per far vedere le bellezze nascoste di Giulia ad un altro uomo anche se un infermiere. Impassibile come se niente fosse con l’indice destro con la vaselina sopra infila il dito nella rosetta Giulia si irrigidisce e stringe le chiappe, le chiede di rilassarsi. Si rilassa non troppo, armeggiando dentro l’ano riesce a farla entrare e fare la prima meno di un minuto e via con la seconda, e poi ad aspettare che il medicamento faccia il suo effetto. Non ho guardato l’orologio come ci ha consigliato il dottore che Giulia è corsa in bagno a svotarsi. Mentre io offro un caffè a Piero per fare la terza e quarta peretta. Dal bagno provengono certi rumori che quasi mi fanno correre a vedere Era un’altra persona a parte la puzza che usciva dal bagno, chiedo di farsi una doccia, senza obiettare ubbidisce ritornando in cucina spiego che sta facendo una doccia, senza dire nulla lo vedo che mette via gli altri due flaconi, e mi dice quando la Signora viene in cucina metto un dito dietro e se ha ancora dei residui facciamo la terza perchè con quello che è uscito può bastare per oggi. Arriva in accappatoio e Piero le chiede di allungarsi sul tavolo altro guanto crema sul dito infila dietro. La sentenza la risolleva, per oggi basta. Scende dal tavolo e prima e lo abbraccia devo dire che come cuckold mi sono comportato bene. Salutato con un arrivederci a domani martedì pomeriggio. Devo dire che non mi era mai capitato in questi anni di matrimonio vedere mia moglie nuda in mani di un vero professionista e mi sono anche bagnato le mutande.
Il martedì, volevo gustarmi la scena senza esser visto. Preparo il tutto sul tavolo della cucina scatola della peretta, telo da bagno sulla sedia abbasso le persiane sia in cucina che in camera da letto, lasciando uno spiraglio nelle tende. Invio un messaggio all’infermiere che non riuscivo ad arrivare, mi risponde di non preoccuparmi. Alle 17,10 sento suonare il citofono, non rispondo chiudo la porta del ripostiglio perché dalla porta finestra dello stesso riesco ad uscire sul balcone sono tranquillo il condominio è una scuola ed è chiusa nessuno mi può vedere. Non passano cinque minuti che sento Giulia che entra in casa e parla in primis scusandosi della mia assenza, è dopo i clisteri e poi stata meglio sembrava rinata, Lui molto professionale spero non ci sia bisogno, entrambi posano le borse sulle sedie, Giulia chiede di preparare il tutto, si toglie le scarpe in bagno si toglie pantaloni e mutandine, osservo la preparazione, lui Piero chiede dove vuole farlo, “istruita da me” di farlo distesa sul divano, mette il telo sul divano arriva in ciabatte maglia delle pelle lasciando vedere il bel pelo incolto della sua patata e si prepara con un cuscino sotto la pancia non essendo rialzata ne mette un secondo aiutandola sistemarsi meglio con una mano sotto la pancia, rivolta con il sedere verso la finestra, questa posizione mi permetteva di vedere la rosellina e la patata ben aperta, stupenda, vedendo mia moglie in mano ad uno sconosciuto tale dal momento che era la seconda che lo vedeva praticamente ero eccitato da bagnarmi le mutande. Con tranquillità, tubetto della vaselina sulla sinistra ne fa uscire ed unge la rosellina di Giulia con l’indice della destra lo infila dentro ed inizia a girare senza affondarlo troppo, la preparazione mi sembra non abbia mai fine, posa il tubetto sul tavolo e prende il flacone allarga le chiappe e con decisione affonda la sonda, vedo un lieve irrigidimento, ed un massaggio da parte sua sul sedere, non dico la mia eccitazione mio fratello scoppiava nelle mutande, non mi era mai successo una cosa del genere. L’operazione dura due forse tre minuti, toglie la peretta e con la sinistra stringe il sedere per evitare perdite indesiderate. Dopo cinque lascia andare la presa l’aiuta ad alzarsi per andare in bagno e risistema i cuscini e si siede aspettando il suo ritorno, Giulia ritorna dal bagno senza veli, parlano fra loro si danno l’arrivederci al mercoledì e l’accompagna alla porta.
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