Mia cugina è stata fin da quando ero piccolo oggetto dei miei desideri. È più grande di me di qualche anno, ha un culo che mi ha fatto sempre impazzire, non ricordo quante seghe mi sono fatto nel periodo dello sviluppo. Cercavo sempre di starle dietro per sentire il suo culo, questa cosa a lei sembrava non darle fastidio. Un giorno al mare mi toccò il pisello cosa che non mi aspettavo e anzi feci anche un piccolo saltello come per tirarmi indietro, lei uscì dall’acqua facendo finta di sbracciare come se fosse stato un incidente. Passarono diversi anni e anche se non ci frequentavamo più così spesso il suo culo mi ipnotizzava. Partì per una vacanza da sola e mi chiese di accompagnarla all’aeroporto e se potevo anche di andare a riprenderla, le dissi che potevo. In quel periodo stavo da solo ed ero sempre arrapato e l’idea di accompagnarla mi eccitava. All’andata l’accompagnai senza problemi, l’aeroporto era non distante da dove abitavamo. Al ritorno l’andai a prendere, però dovevo comprare una parte del condizionatore che si era rotto e quindi la presi dall’aeroporto e andammo a prendere il pezzo. Era estate, pomeriggio pieno, un caldo allucinante in giro non c’era quasi nessuno. Mi parlò della vacanza, in generale. Andammo a prendere il pezzo, stava un po' isolato dal centro abitato. A ritorno feci strade di campagna, tutti e due eravamo silenziosi, appoggiai il braccio sullo schienale del suo posto, iniziai a sfiorarle la spalla, ero eccitato. Ora la toccavo sulla spalla e poi con la mano iniziai ad accarezzarle la schiena, lei si staccò dallo schienale e io continuai, la mano continuava ad accarezzarla e scendevo sempre di più. La schiena la staccò completamente dallo schienale, arrivai giù toccandole il culo, lei si appoggiò al cruscotto, continuai ma nel frattempo vidi una stradina in mezzo ad una vegetazione folta, la presi, la strada finiva in mezzo a erba alta, mi infilai in mezzo a questa erba alta più della macchina. Abbassai il suo e il mio sedile, lei si mise una maglietta in testa per non farsi vedere, le abbassai i pantaloncini, lei era sempre appoggiata al cruscotto, la alzai leggermente e si mise in ginocchio con il viso coperto appoggiato al parabrezza, le iniziai a leccare il culo, la sentivo leggermente ansimare, le misi un dito nel culo e lo lubrificai, avevo il cazzo in fiamme, andai dietro di lei e le appoggiai il cazzo nel culo, lo spinsi dentro, lei non disse niente, la cappella iniziò ad entrare lei ansimava, non riuscivo a tenermi fermo, diedi una botta forte e il cazzo entrò nel culo, lei ansimava forte. Stavo inculando il culo che avevo sempre sognato, cominciai a muovermi, mi misi sopra come per cavalcarla e mi muovevo sempre più velocemente, ora si sentiva il rumore delle sue chiappe sulle mie cosce. Sentivo il suo culo stretto sul mio cazzo, stavo per venire, spinsi più che potevo il cazzo dentro al suo culo e le sborrai dentro copiosamente, mentre lei cercava di soffocare gemiti di piacere misti ad urla. Rimasi un po' dentro di lei, dopo un po' mi sdraiai su sedile, lei si tolse le mutande e le mise sul mio viso per non farmi vedere, avevano un buon odore. Non vedevo niente ad un certo punto sentii la sua lingua sulle cosce poi sulle palle e in ultimo mi cominciò a succhiare il cazzo, mai avrei pensato che mia cugina potesse essere così troia, mi sembrava cosi riservata e a volte pudica che mi sentivo a volte anche in imbarazzo a pensare al suo culo. Il cazzo mi stava un’altra volta andare in erezione, lei me lo puliva con la lingua e lo succhiava, mi aveva coperto il viso e stava usando il mio cazzo e il mio corpo come il i suoi giocattoli. Si mise sopra di me, fece entrare il mio cazzo tutto dentro di lei e iniziò a strusciarsi con il cazzo che lo teneva ben dentro di lei, ansimava, il busto era eretto, allungai le mani sulle sue natiche e con le dita le penetravo il culo, stava godendo. Ansimava, godeva, però non voleva vedere il mio viso, adesso si muoveva più lenta aveva avuto diversi orgasmi, provai a dirle come se fosse un ordine che doveva venire su con il culo che glielo dovevo leccare, lo fece. Muoveva il culo sulla mia faccia, le dissi di succhiarmelo e lei lo fece e anche in modo sublime. Mi era rivenuta voglia di incularmela nuovamente. Lei si spostò sempre con il culo verso la mia faccia, andò verso il cazzo e se lo mise dentro fica. Aveva le mani sul volante e mi scopava, sbirciai e vidi il meraviglioso culo che si muoveva, le allargai le natiche e feci entrare i miei pollici. Mi tolsi i sandali e portai le gambe sopra al cruscotto, lei afferrò le mie gambe e continuò a scoparmi. Riprovai a darle degli ordini e le dissi di leccarmi i piedi e lei lo fece, mi afferrò con le mani i due piedi, mise in bocca prima uno e poi l’altro alluce, come se fossero due cazzi, la sensazione era fantastica, con le mie mani la cominciai ad alzare e abbassare il suo culo, la sbattevo, cominciai ad immaginare mia cugina che mentre la scopavo si stava leccando due cazzi. Era praticamente un’altra persona, la sentivo affamata, che voleva approfittare di ogni centimetro del mio corpo, che si lasciava dominare da me e che forse avrebbe anche osato di più. Stava godendo ancora. Io continuavo ad alzare il suo bacino dalle natiche aiutandomi anche con il bacino e lei ansimava godendo e leccandomi gli alluci, alleggerii la presa e il movimento, le ordinai di succhiarmi il cazzo e di rifarmi leccare il culo senza mezzi termini. Lei portò il culo sul mio viso e cominciò a leccarmi le palle, la cappella e tutto intorno, io volevo risborrarle nel culo. Lo preparai bene e poi le dissi di infilarsi il cazzo nel culo, dissi esattamente queste parole. Si alzò e provò sedendosi a fare entrare il cazzo nel culo, non era semplice ma non il mio aiuto riuscimmo, il culo era ben lubrificato, gli entrò tutto, ansimava e godeva cercai di alzarla e abbassarla ma lei spingeva il suo culo sempre più giù, le sborrai nuovamente nel culo e lei rimase in quella posizione spingendo sempre giù finché non ebbi versato l’ultima goccia di sperma nel suo culo. Rimase penso qualche minuto ferma e sostitui la maglietta alle sue mutande che avevo sugli occhi, si rivestì. Tirò su il sedile, io sempre con la maglietta sul viso, tirai su le mutande, i pantaloncini, mi ricomposi tutto, tirai su il sedile, accesi la macchina e ripartii. Durante il viaggio nessuno di noi parlò, quasi alla fine del viaggio mi feci coraggio e le dissi ‘quando hai bisogno di essere accompagnata, dimmelo’ Lei rimase in silenzio per qualche secondo, pensai di aver sbagliato l’approccio, invece rispose ‘se sai stare al tuo posto possiamo fare viaggi anche più lunghi e forse riesci anche a stupirmi di più’ Dopo queste parole eravamo arrivati a casa ed io ero ancora eccitato, che cosa voleva dire con ‘forse riesci a stupirmi di più’ Fatto sta che comunque doveva essere molto sottobanco e questo mi eccitava. La accompagnai a casa, la salutai come se non fosse successo niente, anche lei ma aveva lasciato un portone aperto dove io dovevo assolutamente entrare. Nei giorni dopo immaginai molto quelle scene che erano successe tra di noi, la scena che mi eccitava di più era quella in cui mentre mi scopava aveva in bocca i miei alluci come se fossero cazzi…
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