E’ quasi primavera e il mio dottore mi consiglia di farmi l’operazione rimandata già da diversi mesi “sono operazioni di routine tre o quattro giorni e sei a casa” . Pre ospedalizzazione e di martedi vengo ricoverato in reparto cosi il sabato o domenica sarei stato dimesso. In reparto, ultimate le ultime analisi, si presentano due infermieri che mi dicono che mi debbono depilare prima dell’intervento, La delicatezza utilizzata dai due infermieri è paragonata a grattarsi con la carta vetrata, comunque mi depilano le chiappe dovendo fare una ciste sacro coccigea ed alche il pube, nonostante la richiesta di spiegazioni, non sanno darmi una spiegazione e sinceramente mi preoccupo un po. La sera a digiuno perche l’indomani sarei stato operato. Quando esco dalla sala operatoria sono anestetizzato ma appena finisce l’effetto, dolori lancinanti. La mattina il primario con il seguito di non so quanti medici fanno il giro, visitina e decide di togliermi le garze dalla ferita. Mi sono sentito strappare la pelle al punto che ho quasi pianto, ho fatto pena anche all’infermiera che mi ha accarezzato il viso e poi “è andato in bagno a fare la pipì? Se non la fa non posso dimetterla. Si deve sforzare.” Rispondo che ho il catetere e dispone che mi venga tolto e di accompagnarmi in bagno. Terminato il giro, giunge l’infermiera con il carrello medicale per togliermi il catetere, tira le tende per la privacy ma sono molto in imbarazzo. Ovviamente per lei è routine quindi, dopo aver indossato i guanti mi scopre prende il mio pene molto silente e rassegnato, lo unge con una crema credo e con un colpo secco estrae il tubicino. Il dolore è stato talmente forte che ho anche imprecato ed ho iniziato a guardare l’infermiera con vero odio. Anche qualche goccia di sangue mi è uscita. Mi spiega che se non avesse fatto cosi non mi sarei mai fatto togliere il tubicino. Il dolore al pisello e dietro mi avevano preso la testa, impazzivo e chiesi un qualcosa di lenitivo che mi fu dato la notte per dormire. Non vedevo l’ora di uscire dal nosocomio e quindi mi sono sforzato di urinare, nonostante un bruciore molto intenso. Passa la giornata e il giorno dopo, nel turno serale è di turno la stessa infermiera che mi aveva tolto il catetere che stava passando per le terapie, mi salta e prosegue con gli altri pazienti. Chiedo un qualcosa che mi aiuti a dormire o lenire i dolori, rispondendomi che più tardi mi darà qualcosa.
Verso le 23:00 sento il carrello dei medicinali avvicinarsi e fermarsi nel mio posto letto. Sono quasi terrorizzato ma l’infermiera m tranquillizza e mi spiega che è passata per sapere se ero riuscito ad urinare e se avevo provato dolore. Rispondo di si e prepara un gel da spalmarmi sul pene. Mi scopre ed inizia ad inserirlo nel cavo dell’uretra. E piacevole perche fresca e rinfrescante e mi rilasso mentre l’infermiera prosegue la medicazione con il mio più totale imbarazzo.
Mi rendo conto che le sue mani hanno afferrato tutto il pene ed in qualche modo lo massaggiano coinvolgendo le parti piu sensibili del glande che mi porta ad avere una sorta di erezione con sommo imbarazzo. Guardo l’infermiera che invece sembra soddisfatta della reazione ed inizia una vera e propria sega molto lenta. Inizia a piacermi e la guardo con occhi diversi, mi accenna un sorriso e mi domanda se sento ancora dolore, ovviamente rispondo di no ed aggiungo anzi. Mi risponde che allora la terapia sta facendo effetto e che non dovrei piu avere dolori. Continua a segarmi ma si toglie il guanto e sento il contatto della sua mano che mi porta ad avere un’erezione piu forte, sorride e continua a segarmi per tutta l’asta, stringendo quando arriva al glande. Mi sto eccitando da morire, la voglio toccare ma non si fa raggiungere dalle mie mani mentre sapientemente continua a segarmi aumentando e diminuendo la velocità, giocando anche con i miei testicoli. Sembra conoscere ogni punto erogeno del mio pene, di come mi piace essere segato insomma, una sega magistrale. Intensifica il ritmo, il mio cazzo oramai è al massimo dell’estensione e della rigidità, è quasi pronto a tirar fuori tutto il liquido seminale ma non saprei come fare per non sporcare. Immediatamente interviene l’infermiera che capisce che oramai sono al culmine quindi prende delle garze e me le posiziona sopra il glande, due o tre colpi ancora veloci e poi tiene il cazzo in tensione stringendolo alla base. Sensazione unica, sentivo quasi dolore al prepuzio per quanto era teso ma nel contempo sentivo il cazzo pulsare per eruttare tutto lo sperma che delicatamente si è riversato sul mio inguine, senza sporcare le lenzuola. L’infermiera mi ha fatto uno splendido sorriso che ho contraccambiato molto volentieri mi ha ripulito con le garze tutto l’inguine e l’asta per poi rimettere a riposo il mio cazzo, mi ha ricoperto il letto, riposto tutto sul carrello pronta per allontanarsi. Prima di spostare le tende per la privacy mi ha detto “sono contenta che non provi piu dolore e comunque un servizio del genere è riservato veramente a poche persone.
Nei giorni addietro l’ho cercata anche dopo essere uscito dall’ospedale ma nulla, non sono mai piu riuscito a vederla e sapere il suo nome. La vorrei ringraziare per la sua premura ed interesse per me.
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