Ho scritto “la dominazione di Francy” nel 2020, poco dopo la fine del nostro “rapporto” non potendo immaginare che pochi mesi dopo la nostra storia avrebbe ripreso vita con nuovi e eccitanti risvolti.
Passano quindi alcuni mesi e arriviamo all’estate 2020. La relazione aperta che ho con Silvia diventa violentemente chiusa a causa dagli eventi che si stanno abbattendo sul mondo, ci troviamo quindi costretti a riscoprire la monogamia. Il sesso è soddisfacente, intendiamoci, mi manca però il pepe della trasgressione. L’anklet di Francy è diventato un portafortuna che tengo in un cassetto del mio studio, ogni tanto lo riprendo in mano, lo annuso alla ricerca di qualcosa che mi risvegli dal torpore e mi riporti con la mente dentro ai giochi che facevo con lei.
Un sabato sono al mare con Silvia e la vedo passeggiare in riva al mare con Paolo. Ci incrociamo e ci scambiamo le solite frasi di circostanza. Lei è decisamente in imbarazzo, io la fisso mentre le parlo e sorrido, lei abbassa lo sguardo. Quando i due amici si allontanano SIlvia esordisce
“Una bella coppia, Paolo non la smetteva di guardarmi le tette”.
“Perchè sono splendide. Che mi dici di lei?”
“Simpatica, quando parla gesticola un sacco e non si capisce bene dove voglia andare a parare.”
Sorrido e non rispondo. In effetti ho trovato Francy in gran forma, ben curata. Mi ha fatto piacere rivederla e pensare che in parte ho contribuito a renderla più consapevole di se stessa. In quel momento mi arriva un messaggio
“Ciao Max. Mi ha fatto piacere rivederti”
“Anche a me. Ho notato che segui ancora i miei consigli…” Accenno alle cose più evidenti come lo smalto ai piedi, rigorosamente dei colori che le avevo imposto.
“Tutti, e ti ringrazio…” faccina imbarazzata. Vorrei scriverle che mi mancano i nostri giochi. Preferisco chiudere la conversazione con un sorrisone malizioso lasciando però la porta socchiusa
“Sono io che ringrazio te. Lo conservo ancora…” Mi riferisco al feticcio di sottomissione che le avevo regalato anni prima e che adesso tenevo gelosamente riposto nel cassetto della mia scrivania. La chat finisce così. Verso sera, mentre stiamo tornando a casa, arriva un messaggio
“Sì, è stato bello…” Faccina triste. E’ la prima volta che Francy commenta la nostra esperienza. Nei mesi del nostro gioco io ottenevo da lei solo accettazione incondizionata dei miei desideri e ringraziamento per quello che le facevo, mai un commento su come viveva la sua condizione di sottomessa. A Francy manca. Mentre rifletto sul messaggio, sul fatto che ha letto subito il mio e ha macinato una risposta per mezza giornata mi rendo conto che mi sta chiedendo di riprendere il gioco. Ma lei di fatto non ha mai smesso di giocare, è la sottomessa e quindi non può decidere. Devo fare io il primo passo. Decido quindi di agire
“Liberati per il prossimo venerdì. Ci vediamo al parcheggio del porto alle 14” E’ il parcheggio di Eraclea, una località Veneta. La frequento spesso per l’oasi naturale e soprattutto perché c’è una spiaggia nudista. La sua risposta arriva a tarda notte
“Ci sarò. Ti ringrazio Max” Sorrido. Il gioco ricomincia.
Ci incontriamo quindi quel venerdì e ci incamminiamo subito lungo il sentiero per raggiungere la spiaggia. Lei è decisamente nervosa e si sfoga parlando a ruota libera. Sicuramente è ignara che la sto portando in una spiaggia naturista. La nostra conversazione inizialmente superficiale entra poco alla volta su argomenti più personali. Scopro che Francy sta bene con Paolo ma sente che le manca qualcosa. Quando annuisco e tiro fuori l’anklet chiedendole se era “questo” quello che le mancava, rallenta abbassando la testa e annuisce. Poi aggiunge
“Lui non sa e non capirebbe.” Glielo porgo e lei, emozionata, lo indossa. Sorrido e le prendo per un attimo una mano. Non mi vergogno del costume che si è gonfiato a dismisura e noto che lei apprezza i miei sentimenti
“Cosa vuoi”
"Quello che vuoi tu”. Fiducia completa e piena sottomissione. Sorrido per la seconda volta e la guardo. Mi piacerebbe chiederle com’è il sesso con Paolo, cosa fanno, perchè continua ad aver sete di sentirsi umiliata, usata come un oggetto; Forse in un altro momento, adesso sono proteso a carpire le sue emozioni nel vedere la spiaggia che si sta aprendo davanti a noi. Smette di parlare e si ferma
“Ma..” Mi guarda e arrossisce
“Sì” e la guido verso una zona della spiaggia già occupata da coppie, ci piazziamo in un posto ai margini della pineta, abbastanza isolato dagli altri ospiti. La lascio libera di rimanere in costume, almeno per il momento. Io mi spoglio e mi siedo subito: il cazzo è ancora in piena erezione e non mi piace dare spettacolo. Essendo gli ultimi arrivati, ovviamente molti sguardi sono rivolti a noi. RIconosco il mio amico “pompini e bocchini” e la “sweet” di cui racconterò in un altro momento. A sinistra un paio di coppie giovani non abitudinarie del luogo: il costume praticamente stampato sulla pelle è un impietoso segno di riconoscimento di chi non pratica naturismo assiduo.
Francy è stesa, silenziosa, guardinga. Mi faccio spalmare la crema in tutto il corpo. Francy esegue il compito con cura e precisione, quasi a scoprire il mio corpo. In effetti fino a quel momento l’unico contatto che aveva avuto era solo col io sesso. La faccio spogliare e a mia volta le spalmo la crema. E’ un rituale che eseguo lentamente, la sento tesa ma eccitata. Andiamo a fare un bagno e poi due passi lungo il bagnasciuga. Lentamente prende confidenza con l’ambiente. Spesso controlla che l’anklet, l’unica cosa che ha addosso, sia ancora al suo posto. Tornando al nostro ombrellone conosciamo una coppia: ci invitano da loro. Noto che la ragazza continua a guardare la mia fede, spostando poi l’attenzione sulla mano priva di anelli di Francy. Ad un certo punto rompo gli indugi
“Non siamo sposati e no, non è la mia amante. Lei è la mia schiava sottomessa” Lo dico in modo naturale, crudo, senza ostentazione. I due si guardano con gli occhi sbarrati, Francy abbassa la testa visibilmente compiaciuta del suo ruolo. I due sono curiosi e iniziano a bombardarci di domande. Francy risponde ad alcune, io ad altre. Noto una crescente eccitazione dei due, il tizio, con un cazzo peloso e di tutto rispetto, non sa più come domare l’erezione
“Francy, accompagna xxx lì dietro e fatti scopare in bocca… Sempre che voi siate d’accordo” La tizia rimane impassibile a guardare Francy che si avvia senza fiatare nella pineta seguita a stretto giro dal ragazzo. Tornano qualche minuto dopo. Lui è decisamente più rilassato e corre spedito a fare un bagno. Nel frattempo io ho continuato a chiacchierare con la ragazza che, tra lo schifato e l’incredulo, non riesce a capire come una donna possa godere di umiliazioni, sofferenze, godere di venire annullata, sopraffatta dalla volontà e dai desideri di un'altra persona.
“Francy è schiava ma libera, può fermare il gioco quando vuole ma…” Prendo la mano della ragazza e la strofino leggermente sulla fica fradicia di umori di Francy. Francy trasale con un sospiro di piacere
“questo è il vero mistero.” Succhio un dito della ragazza per assaporare gli umori di Francy, lei lo ritrae immediatamente e raggiunge il compagno in mare.
E’ quasi sera e la spiaggia, già poco frequentata, si sta svuotando. La coppia nel frattempo si è ripresa dallo shock e, forse incuriosita dal nostro strano rapporto, ci ha lasciato un contatto: gli piacerebbe fare una serata a quattro, per conoscersi meglio. Chiedo a Francy di stendersi più avanti, in modo da essere vista anche da distante, e di aprire le gambe come se attendesse che qualcuno le venga sopra e la scopi. Riluttante esegue. Una volta in posizione le giro intorno e le tocco la fica per aprirla bene e renderla scandalosamente a disposizione di chiunque passi. Lei sospira ad ogni tocco, sono certo che vorrebbe chiedermi di venire ma non lo vuole fare per sfida, o forse per capire fino a dove può arrivare con quell’agonia. Un ragazzetto le passa vicino, si inginocchia e inizia a segarsi davanti alla sua fica. Vorrebbe toccarla ma glielo impedisco. Dopo poco viene irrorando il monte di venere depilato di Francy. Altri passanti si uniscono e in breve Francy si trova tutta imbrattata di sperma. Lei rimane immobile, porta gli occhiali, non riesco a capire che emozioni la stiano attraversando. Finiamo la nostra giornata al mare con un ultimo bagno. Tornando a casa lungo la pineta ad un certo punto la faccio appoggiare su un pino e la scopo da dietro. Violo per la seconda volta il suo culo, scoprendolo ancora stretto. Lei geme ma continua a non chiedermi di venire, rimane passiva a subire i miei colpi secchi e profondi. Le vengo in bocca e al solito lei ingoia. La scopo con due dita in maniera decisa, lei trasale, dopo pochi istanti viene in un lungo tormentato orgasmo.
Ormai è buio e siamo ai saluti. Prima di salire nelle nostre auto ci salutiamo
“Ti ringrazio Max per la giornata. Ti scrivo appena arrivo a casa” Mi dà un bacio sulla guancia poi uno sulle labbra. Il gesto mi scuote. Francy è una collega di lavoro, è stata una amica, adesso è una compagna di sesso. Temo che per Francy stia diventando una cosa diversa e devo fare in modo di togliere ogni dubbio con una punizione esemplare. Anche Francy si rende conto della cazzata e passa la serata a chiedere perdono per la mancanza di rispetto che ha avuto nei miei confronti.
Nel nostro incontro della settimana successiva ebbe modo di provare per la seconda volta la pala. Questa volta però accettò la punizione senza opporsi e in ogni caso cercai di non calcare troppo la mano: non volevo lasciare tracce sul culo per non insospettire Paolo. La portai poi in un parcheggio noto per il car sex. La costrinsi a camminare nuda tra le macchine. L’umiliazione è il sentimento che al tempo stesso eccita e ferisce maggiormente Francy. La lasciai a casa eccitatissima e insoddisfatta proibendole di venire fino al nostro incontro, la settimana dopo.
Nel nostro incontro successivo confessò di aver scopato tre volte con Paolo ma di aver rispettato il mio ordine. La torturai stimolando il suo sesso con le mani e con i dildo. Ogni tocco era per lei una tortura; le avevo legato le gambe per tenerle divaricate, per impedirle di strofinarsi per procurarsi piacere. La scopai in tutti i buchi a turno fermandomi quando sentivo che stava per avere l’orgasmo. Dopo essere venuto le permisi di masturbarsi strofinandosi dove le pareva. Scelse la mia gamba. Ancora una umiliazione. Ebbe un orgasmo lungo e profondo che la scosse in tutto il corpo.
Lei aveva il panico di essere scoperta da Paolo. A volte nei nostri incontri la obbligavo a descrivere nei particolari come facevano sesso. L’uomo mi veniva descritto come pigro, per lo più voleva Francy sopra mentre lui se ne stava tranquillo a godersi un pompino o una cavalcata all’amazzone. Spesso facevano sesso guardando porno. Lo facevano sempre a casa di Francy e questo mi permise di introdurre qualche elemento divertente nella loro relazione.
Capitava spesso che riprendessi Francy mentre la scopavo o la umiliavo. Avevo quindi scene di lei mezza nuda che camminava come una troia lungo la strada, riempita di sperma nei bukkake che la costringevo a fare nei parchi, mentre la inculavo o la scopavo in bocca, coinvolta nello scambio di coppia di cui dirò tra poco. Feci un profilo in un noto sito porno inserendo alcuni video ben camuffati. Ci volle poco a convincere Paolo a seguire assiduamente i video di un master che si divertiva con una tipa che assomigliava vagamente alla sua ragazza. E fu una vera sorpresa scoprire che Francy si eccitava a rivedersi, un po meno a leggere i commenti dei fan…
Dicevamo degli incontri con l’altra coppia. Li chiamerò Marco e Laura, sono i due che avevamo conosciuto in spiaggia il giorno in cui portai Francy alla spiaggia naturista. Non ho capito se per curiosità o per reale interesse nei nostri confronti, i due mi tempestarono di messaggi nei giorni successivi al nostro incontro. Io prendevo tempo, più che altro perché avevo appena ricominciato a giocare con Francy e volevo aspettare prima di darla completamente ad altri. Passate due settimane, forse pensando a un mio disinteresse, mi lasciarono in pace. Un paio di mesi dopo, giocando con lo smartphone, ritrovo la chat e decido di riprendere contatto. Fissiamo quindi un classico primo incontro in territorio neutrale: un locale a Treviso. Faccio vestire Francy in modo decisamente provocante: scarpe ovviamente con tacco da vertigine, gonna leggera, una maglia senza maniche con generosa scollatura che mette ben in mostra un reggiseno nero senza spalline, uno di quelli che si allacciano al collo. Porta per la prima volta uno slip speciale che le ho regalato per l’occasione: un perizoma che si sorregge su un plug anale. Il training dell’anno precedente con i plug le permette di indossare senza disagio il capo, mi auguro che le provochi l’eccitazione che provo io nel vederla. Laura si presenta a sua volta con un look molto provocante. Noto che indossa un collarino in pizzo, forse in omaggio a Francy. Francy si siede per prima sul tavolo che abbiamo prenotato all’aperto, come da consuetudine solleva la gonna in modo da avere il culo a contatto diretto con la sedia metallica. Il metallo freddo la fa trasalire per un attimo. Colgo che la sedia metallica preme sul plug, durante la serata si muove spesso sicuramente per amplificare lo stimolo piacevole del plug che si muove nelle sue viscere. Noto che Laura, anche lei con la gonna, dopo un attimo di esitazione imita Francy abbozzando un sorriso di complicità.
Ci conosciamo meglio scendendo, come si fa di solito, un po alla volta ai temi più piccanti. Laura e Marco sono full bisex curiosi, vorrebbero provare un'esperienza di scambio completo.
“Oltre a questo” aggiunge Laura “vorrei provare una esperienza di sottomissione” e mi guarda con un sorriso tra il sornione e l’imbarazzato
“Marco, sei d’accordo?” Lui fa cenno di sì. Racconta che dopo la nostra conoscenza per Laura è diventato un tarlo.
“Io ci ho provato ma come master faccio schifo e poi… certe cose non riesco a fargliele. Abbiamo paura nel provare con qualcuno andando del tutto al buio…”
“E immagino che quel collarino sia un segno...” Lei annuisce. Bene, direi di iniziare subito
“Togliti gli slip e dammeli” La ragazza si sta scaldando, i capezzoli segnano adesso in maniera marcata il vestitino. Guardinga esegue l’operazione con non pochi problemi: lo slip rimane impigliato sui tacchi costringendo Marco a darle una mano. Li prendo in mano appurando che sono umidi, li metto in tasca.
“La schiena come Francy, sempre bella dritta, voglio che la fica sia sempre in contatto con la sedia, la devi bagnare” E a giudicare dalle movenze sembra che il risultato sia già raggiunto. Chiedo quindi a Francy, che le è vicina, di penetrarla con due dita. Laura accoglie la mano di Francy respirando pesantemente, sobbalza, quindi stringe le gambe per trattenere la mano. Assaggio gli umori di Laura dalle dita di Francy. Marco sorride eccitatissimo dalla situazione
“Sono sicuro che ci divertiremo un sacco!” La coppia è talmente impaziente che ci invita a casa loro per “accordarci sui dettagli”.
Appena aperta la porta di casa, un cagnone scodinzolante accoglie i due ospiti. Marco lo confina in una stanza mentre Laura ci fa accomodare in salotto. Mi siedo su una poltrona, Francy si mette in ginocchio sul tappeto, di fianco a me. Laura, che è già seduta su un altro divano, mi guarda per un secondo, poi si ricorda del collare e si mette in ginocchio vicino a me, dall’altro lato. Ordino alle due donne di rimanere solo con scarpe e intimo (Laura solo reggiseno, ovviamente, lo slip è ancor nella mia tasca). Nel mentre entra Marco
“Wow! Tesoro, te ne compro uno uguale. Francy sei stupenda, meglio di quanto ricordassi” Si sbottona la patta e tira fuori il cazzo duro e bagnato di umori.
“Non lo avevo mai visto… E’ scomodo?”
“No, anzi…. E’ uno strazio di piacere. Per favore Max, posso venire?”
“Ci pensa Laura” Pochi istanti e la stoffa dello slip di Francy viene prontamente sostituito dalla lingua della donna. Penso sia la prima volta per Francy, con una donna intendo. L’imbarazzo però dura poco e in pochi istanti inizia ad ansimare, a muoversi, viene. A questo punto Marco la prende e la sbatte in maniera rude; Francy assorbe i colpi e rimane passiva, da brava schiava. Io mi faccio succhiare il cazzo da Laura mentre con le mani le preparo il buco del culo
“No, non stasera…” Intuisco che la festa non era stata prevista. Le ordino di andare a prepararsi. Lei tentenna ma alla fine esce dalla stanza. Nel frattempo Marco esplode nella fica di Francy e i due rimangono stesi esamini sul tappeto. Quando torna Laura, la faccio mettere a pecora e la inculo prima con le dita per preparare lo sfintere che scopro avere già una notevole esperienza. La scopo affondando lentamente fino alle palle che adoro sentirle sbattere sulle chiappe. Lei urla, vorrebbe toccarsi ma glielo impedisco. Chiedo invece a Francy di leccarle tette e fica. Esco e le esplodo il mio seme sul buco del culo. Immediatamente Francy lecca e ingoia lo sperma. Laura apprezza la leccata intima, e sembra che anche Francy apprezzi. Quando Laura è rientrata dal bagno ha dimenticato probabilmente qualche porta aperta, ecco quindi arrivare l’intraprendente cagnone che, senza chiedere niente a nessuno, spodesta Francy e si mette a sua volta a leccare il culo e la fica di Laura. La donna non sembra stupita.
“Lo fanno spesso, state a guardare” commenta soddisfatto Marco
Il cagnone si mette a scopare Laura! Io e Francy rimaniamo immobili a guardare Laura che urla non so se per piacere o dolore (o entrambi) mentre il cane la monta senza pietà. Ad un certo punto si ferma, Marco interviene per tenere fermo il cane mentre Laura continua a urlare che gode, che viene, che la sta riempiendo tutta… Intuisco che il cazzo del cane sia talmente grosso da rendere preferibile che rimanga dentro e si sgonfi prima di uscire. In effetti i tre rimangono immobili per un bel po, poi il cane si sfila e inizia a girare per la casa mentre Laura si accascia sfinita sul tappeto. La sua fica gronda di sperma del cane. Guardo Francy che ha una faccia terrorizzata, teme che le chieda qualcosa che non ha mai immaginato di fare e forse non vorrebbe fare mai.
“Leccale la fica” Francy si avvicina con circospezione e inizia il lavoro di pulizia. Laura apprezza quella lingua che lenisce quel rapporto così strano e impetuoso
“Immagino non sia la prima volta” Chiedo. Fa cenno di no
“E’ nato tutto per caso un anno fa. E’..... Strano. Alla fine ne esco sempre sconvolta. Dovresti provare” Espressione di terrore di Francy
“N…No, direi proprio di no!” e riprende a leccare.
Torniamo a casa esausti e con un appuntamento fissato sempre a casa loro.
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