Fabiola era veramente un bel puttanone. Milfettona sexy, viveva la vita da casalinga disperata alla perenne ricerca di qualcosa che la facesse bagnare dentro le mutandine. Cinquanta primavere sulle spalle e qualche annetto di meno tra le gambe. Il marito era un porco, un maiale di prima categoria ma preferiva dare attenzione a cagnette più giovani. Fabiola non ce la faceva più a vivere quella vita, snobbata di attenzioni e carezze. I suoi bei capelli rossi, ricci, cascavano intriganti su un corpicino ancora bello tonico e ancora non devastato dal proseguire dell'età. A parte qualche ruga sul viso era ancora una bella gnoccolona. I ragazzi la guardavano, era la donna matura con cui tutti avrebbero fatto volentieri un po' di nave scuola. Al supermercato se la mangiavano con gli occhi soprattutto d'estate quando scollata e senza reggiseno lasciava intravedere le sue grazie. Peccato Francesco il marito non la vedesse più come un oggetto sessuale. Quel corpicino magro meritava ben altre attenzioni. Quel bel culetto ancora sodo ispirava una bella chiavata dal culo.
Marco aveva 30 anni. Era il classico bravo ragazzo, il figlio modello che ogni famiglia desiderava. Fabiola era orgogliosa del proprio figliolo, peccato solo non avesse trovato ancora una brava ragazza. Viveva ancora coi genitori perché si sentiva mammone nel cuore, somigliava così tanto a Francesco il ragazzo. Larghe spalle, pettorali scolpiti, fisico atletico. Tra lui e il padre c'erano solo quei trent'anni di differenza a distinguerli.
Fabiola aveva tanta voglia. Il marito era a lavoro, il figlio stranamente era rimasto a casa.
Marco era appena uscito dalla doccia quando rientrando in cameretta notò suo madre nuda sul letto che lo invitava a leccarle la figa.
Il ragazzo fu preso alla sprovvista ma in fondo sua madre era una bella donna, tutti i suoi amici facevano apprezzamenti sessuali su quella donna. Ne avrebbe approfittato.
Si tolse l'asciugamano dal corpo e rimase nudo, bello, tonico con il cazzo già rigido e in tiro. Si abbassò quel tanto per leccare la figa di sua madre, poi dopo un paio di sputi sul cazzo girò la madre di spalle e la penetró dal culo.
La donna gridava dalla passione, stava godendo la troia. Marco le prese i capelli e iniziò a tirarla verso se mentre con il cazzo bello inumidito continuava l'esercizio penetratorio. Sua madre era bollente di godimento. Marco la rigiró di nuovo e memore di tutte le cose che avrebbero voluto fare i suoi amici alla donna la obbligò a succhiargli il cazzo.
Mentre spingeva il cazzo nel profondo della gola materna urlava porcherie rivolte alla donna.
"Succhia puttana, succhia puttana. Devi ingoiarlo tutto sto cazzo. Ingoia"
La madre non si faceva pregare ciucciava il cazzo con foga. Prendeva aria e poi di nuovo giù a farsi sfondare la bocca dal figlio. Marco prese poi la donna per i capelli e la obbligò a tre quattro deepthroat estremi da cui Fabiola ne uscì quasi senza fiato e con il viso bagnato da saliva e sudore.
"Fammi una spagnola e poi ingoia la sborra" ordinò marco alla madre.
La donna prese il cazzo del figlio tra le tette e lo segó tra i suoi enormi seni.
Marco stava per venire, la punta della cappella era fuori, rossa, ingrossata a dismisura. Lo sperma esplose di getto, Fabiola fece appena in tempo a usare la bocca come contenitore. Il figlio le chiuse la bocca con una mano fino che non sentì la madre deglutire. Non voleva sputazzasse fuori la sua sborra, doveva ingoiarla.
Fabiola si rivestì e tornò alle faccende domestiche.
Verso mezzogiorno chiamò Marco perché il pranzo era in tavola.
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