La Signora cap1: Luca

  • Scritto da Massimo il 11/06/2022 - 11:04
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Luca esita davanti al campanello della villa. Ha sentito molte storie e aneddoti sul quel posto e sui suoi proprietari, tanto da sembrargli tutto famigliare. Suona e il cancello si apre. Mentre percorre il lungo viale fiorito il portoncino di ingresso si apre e una donna esce per accogliere l’ospite. Luca nota la caratteristica chioma di capelli ricci color rosso rame e capisce che si tratta della Signora.

“Buongiorno, sono Luca, piacere di conoscerla"

“Buongiorno Luca, sono Sandra”. I modi della Signora sono cordiali ma formali, la sua mano si concede con inerzia a quella di Luca che, viceversa, stringe quella dell’ospite in modo troppo energico, tanto da risultare quasi uno zotico. La lascia subito ma rimane qualche secondo di troppo ad ammirare i suoi occhi verde smeraldo.

“Prego, entra pure. Se non ti spiace ti pregherei di darmi del tu e di chiamarmi per nome”

“Va bene, grazie per l’invito, ho portato questa.” E porge una bottiglia di vino che la Signora prende in mano con un cenno di ringraziamento per poi appoggiarla su un mobiletto in ingresso.

L’ingresso e il corridoio che porta alla zona giorno è esattamente come gli era stato descritto. Ai lati ci sono quadri e foto della Signora e del marito. Una sua foto ad un concorso di bellezza, alcune sfilate di moda a cui aveva partecipato, il matrimonio, i figli. Luca distacca lo sguardo dalle foto e torna alla Signora. La sua acconciatura non è cambiata, alcuni ciuffi bianchi si sono mescolati a quelli rossi. Il suo corpo ha decisamente perso le forme giovanili lasciando spazio ai suoi cinquant’anni e ad una evidente passione per la buona cucina. Ciò nonostante continua a sprigionare un misto di fascino, eleganza e sensualità. 

Giunti all’ampio salotto, la Signora invita con un gesto Luca a sedersi mentre si sposta verso il mobile bar per preparare un aperitivo.

“Allora Luca, raccontami qualcosa di te, da quanto lavori per mio marito?”

“Certo Signora..” la Signora alza per un istante lo sguardo e lo fissa brevemente, Luca corregge al volo “Sandra, sono in azienda da 3 mesi per lo stage. Inoltre ho appena iniziato a lavorare alla tesi di laurea” Luca si dilunga in dettagli sulla tesi e sul lavoro. La signora nel frattempo torna dal piano bar con due bicchieri, gliene porge uno e si siede facendo finta di ascoltare.

Luca parla a ruota libera mentre continua ad ammirare quella donna non capendo se quella attrazione istintiva che gli sta crescendo dentro è per quello che è stata o per quello che è adesso. Si sofferma più volte sulle sue mani e sui piedi curatissimi, quel vestito ampio stile “mi sono messo la prima cosa che ho trovato” che la rende così incredibilmente attraente. Fortunatamente una voce da dietro interrompe quella situazione di stallo

“Ciao Luca, non ti avevo sentito arrivare” Beatrice si avvicina a Luca che ne frattempo si è alzato in piedi e lo bacia.

“Vedo che hai già conosciuto mia madre e penso che tu la stia annoiando con le tue solite cose di lavoro!” Beatrice fa l’occhiolino alla madre e poi si dirige a sua volta al mobile bar per servirsi qualcosa da bere.

Luca ne approfitta per notare quanto madre e figlia siano diverse anche fisicamente. Beatrice è magrissima, molto più di come compare la Signora da giovane, capelli neri e ricci, occhi marroni. Indossa un paio di shorts e una maglietta senza nulla sotto. La sua è una bellezza acerba, incerta se confrontata alla madre. Sposta lo sguardo verso la Signora e si accorge che i suoi occhi verdi ostentano sorridenti verso il suo pacco… E si rende conto di essere eccitato! Una discreta erezione sta gonfiando in modo chiarissimo i suoi pantaloni leggeri. Immediatamente accavalla le gambe fingendo noncuranza. Il suo sguardo imbarazzato incrocia brevemente quello divertito della Signora che per la prima volta dal suo arrivo sembra iniziare ad essere interessata al ragazzo.

“Parlami di te. Beatrice mi ha detto che state insieme da qualche mese e che vi siete conosciuti all'università"

Luca approfitta di quell’opportunità di uscire dall’imbarazzo e si mette a raccontare di come lui e Bea si sono conosciuti. Beatrice gli si siede accanto e integra il racconto con aneddoti divertenti. La Signora ascolta il racconto in silenzio con sincero interesse. Molte cose in realtà già le sapeva. Beatrice raramente invitava a cena i suoi ragazzi per farli conoscere ai genitori, soprattutto se la relazione era di qualche mese. All’annuncio della figlia, la Signora aveva quindi chiesto ogni dettaglio della loro storia per cercare di capire cosa rendesse quel ragazzo degno di essere presentato. La risposta di Beatrice la aveva decisamente spiazzata:

“Al momento non è una storia seria e non penso che sia l’uomo della mia vita. Semplicemente avevo voglia di fartelo conoscere”. 

Il siparietto viene interrotto dall’arrivo del marito che saluta il gruppetto e poi va a sedersi direttamente a tavola dove la loro cameriera ha appena iniziato a servire gli antipasti.

Durante la cena i commensali si scambiano solo poche frasi. Il marito rimane assorto nei suoi pensieri confermando quel rapporto ormai arido tra madre e padre che Beatrice gli aveva descritto più volte. Finita la cena il padre si accomiata per ritirarsi nel proprio studio mentre le due donne e Luca si spostano sul prato a bordo piscina per il caffè. Ad un certo punto Beatrice viene richiamata in casa per rispondere ad una telefonata e la Signora ne approfitta per imboccare il ragazzo

“Luca, non ho potuto fare a meno di notare la tua reazione, prima. ”

“Sì, Signora, mi scusi… Sandra scusami, non mi ero reso conto… Non volevo certo offenderla”

“Nessuna offesa, figurati. A cosa stavi pensando? A mia figlia?” Lo dice guardandolo negli occhi. Quel suo sguardo magnetico, la sua voce suadente e decisa, il piede a mezz’aria che gioca con lo zoccolo… Il ragazzo annuisce con la testa mentre si rende conto che i suoi pantaloni si stanno nuovamente gonfiando. La signora sorride, si alza e con un movimento morbido si sfila gli slip, lasciandoli cadere a terra. Poi li raccoglie e li porge a Luca che li prende in mano. Quindi torna a sedere.

“Sembra ci sia intesa tra di noi” Lo dice guardando gli slip umidi dei suoi umori. Luca trattiene il desiderio di annusarli e si limita a tenerli in mano come un ebete. Si accorge che la Signora non ha bisogno di fare richieste, i suoi sguardi e i suoi cenni lo guidano quasi come fosse ipnotizzato. Forse è questo quello che lei chiama “intesa”. Anche adesso il suo sguardo ostenta sui suoi pantaloni. Fa un movimento diagonale secco con il viso: Luca quasi meccanicamente li abbassa scoprendo il membro del ragazzo in piena erezione. La Signora guarda con desiderio quel cazzo notevole. Beatrice non sbagliava, è un ragazzo che va conosciuto. In modo provocatorio allarga leggermente le gambe e alza la gonna fino al ginocchio tenendo le mani sulle cosce. Si morde le labbra e poi annuisce al ragazzo mentre si inumidisce le labbra con la lingua.

Luca inizia a segarsi senza distogliere lo sguardo dalla Signora che sembra una dea scolpita nel marmo. In realtà sotto quell’apparente immobilità, Sandra sta bruciando di desiderio, spera che il ragazzo non veda le unghie della mani piantate nella carne o i piedi puntati a terra. Vorrebbe essere violata da quella punta bagnata che si ingrossa e si restringe in armonia col movimento della mano, quasi stesse respirando. Solo un altra volta ha visto un cazzo così bello, grosso e lungo da far male. Trattiene il desiderio di alzare la gonna di più per far vedere le sue labbra fradice, aperte a lui. 

Quando il ragazzo sta per esplodere, la Signora si concede aprendo la bocca. Luca si alza e avvicina la cappella alle labbra della Signora spruzzando in bocca il suo seme.

Quando Beatrice torna fuori, pochi minuti dopo, i due sono in silenzio. Luca è rinsavito dal momento di follia e non sa che significato dare a quell’episodio. La Signora, dopo aver deglutito con apparente senso di rassegnata sufficienza lo sperma del ragazzo di sua figlia, è combattuta tra il voler scopare il ragazzo e il non voler ferire sua figlia. La ragazza, dal canto suo non aiuta a risolvere la situazione

“Ormai si sta facendo tardi per andare a casa, andiamo a farci una nuotata in piscina e rimani a dormire qui! ”

“Grazie ma non vorrei disturbare, e poi... Non ho il costume.”

“Nessun disturbo, faccio preparare subito la camera degli ospiti.” Si affretta a dire la Signora riuscendo a nascondere la propria contrarietà. Beatrice aggiunge

“..E il costume non serve!” Nel dirlo si spoglia rimanendo nuda e si tuffa in acqua. Luca si gira brevemente verso la Signora che sorridendo lascia il giardino e lentamente si spoglia a sua volta. Prima di entrare in casa la padrona di casa ostenta un ultimo sguardo ammirato al corpo muscoloso e prestante del ragazzo.

Luca assapora il piacere dell’acqua che scivola sul suo corpo completamente nudo. Beatrice è al suo fianco. I due si scambiano effusioni strusciandosi nell’acqua. Il gioco continua a bordo piscina, Beatrice stesa su una sdraio e la testa di Luca tra le sue gambe a darle piacere. Luca però con la testa è ancora all’episodio di qualche ora prima. Assapora il sesso completamente depilato dell’amante bramando in realtà quello della madre, un desiderio amplificato dal fatto che gli è stata negata la sua vista. Invano durante la masturbazione aveva provato a spostarsi per vedere oltre quel lembo di gonna, Sandra sapeva perfettamente gestire la situazione mostrando solo quello che lei concedeva.

“Andiamo a letto” Beatrice interrompe quella tempesta di pensieri e lo prende per mano accompagnandolo in camera sua. Luca si aggira per la casa in asciugamano con una vistosa erezione che la sua ragazza mantiene in vita fermandosi di tanto in tanto per stimolarlo con la mano. In sala da pranzo scosta l’asciugamano e improvvisa un pompino. Quando il cazzo è completamente eretto, con un movimento rapido sfila il telo e corre verso la camera da letto. Luca imbarazzatissimo si trova così costretto a inseguire la ragazza nudo ed eccitato nella speranza che nessuno lo veda.

Poco dopo Luca è già pronto in posizione, steso sul letto. La ragazza sale sopra e lo scopa a suo piacimento fino all’orgasmo.

Luca asseconda i movimenti per dare piacere alla partner, come del resto fa da sempre. Beatrice è una ragazza viziata, lo si capisce anche quando fa sesso; lei prende tutto senza considerare il piacere degli altri. Quella sera non è diversa. Dopo essere venuta sussurra

“Adesso ho voglia di succhiartelo e poi facciamo un altro giro. Però prima vai a rinfrescarti, sei tutto sudato”

Luca esce dalla stanza ancora con l’eccitazione della piscina. Mentre è in doccia ha l’impressione che qualcuno lo stia spiando, apre il box e si accorge che la porta del bagno è aperta. Sente in lontananza il caratteristico rumore degli zoccoli della Signora. Si asciuga in fretta e furia ed esce dal bagno appena in tempo per scorgere Sandra che entra nella sua camera lasciando la porta socchiusa. Rimane qualche istante indeciso sul da farsi, poi decide di raggiungerla.

La stanza della Signora è ampia ed arredata con mobili classici. Un letto a baldacchino in ferro battuto capeggia al centro. Sandra lo aspetta davanti al letto, è di profilo, indossa una vestaglia trasparente che esalta l’intimo nero molto sexy. Come Luca aveva intuito dal rumore di passi di prima, indossa ancora gli zoccoli con tacco. 

Luca nota a poca distanza dalla porta, sulla destra, un flacone di lubrificante anale in bella vista. Istintivamente cerca un preservativo

“Non serve”. La Signora rassicura il ragazzo con un sussurro, le labbra che hanno assaggiato poco prima il suo seme si muovono appena mentre parla, un rossetto scuro intonato con la lingerie ne esalta la sensuale forma a cuore. Le compare un timido sorriso mentre con lo sguardo malizioso si sofferma ancora un istante dentro agli occhi di Luca, poi si gira e appoggia le due mani ad un palo del baldacchino, in attesa che il ragazzo faccia la prossima mossa.

Luca lubrifica abbondantemente l’asta in piena erezione e la cappella, si avvicina all’amante, solleva la vestaglia e divarica dolcemente le natiche. Nota che la Signora indossa uno slip che copre il sesso lasciando libero accesso all’ano. Lo accarezza con un dito unto di lubrificante, eccitato da quella ulteriore conferma che lei lo stava aspettando. Quando appoggia la cappella allo sfintere la schiena della Signora si inarca.

Alessandra Borcelli Foschi era stata per anni l’oggetto del desiderio di molti uomini. Lei si faceva usare da loro perchè così si sentiva bella e desiderata, li usava perchè così la sua carriera di modella poteva proseguire. Spesso i manager che doveva compiacere erano sbrigativi: gli bastava infilarlo su un buco qualsiasi e soddisfare il proprio prurito del momento. Lei otteneva così l’accesso al provino per lo spot del momento o alla sfilata di moda più ambita. Il suo culo era quindi abituato alle dilatazioni improvvise. Abituata sì ma non con cazzi di quella dimensione. La Signora inizia a sentire lo sfintere che si tende già con metà della cappella dentro ma non vuole fermare il ragazzo che timidamente la sta penetrando. Inarca istintivamente la schiena per agevolare ulteriormente l’ingresso.

Da anni Luca non provava una esperienza di penetrazione completa. Le sue dimensioni imponevano sempre autocontrollo e cautela per non far male al partner. Per questo spesso lasciava che fosse la ragazza a gestire il coito, quasi sempre scopando a smorzacandela. Adesso invece era tutto dentro alla Signora e lei lo incitava a muoversi e affondare il suo membro dentro di lei.

Sandra si sente impalata. Non ricordava di aver mai provato sensazioni così forti che aumentano adesso che il ragazzo le ha messo le mani sui fianchi e sta iniziando a pompare a fondo. Col telecomando che nasconde in una mano, aumenta la vibrazione del toy inserito nella vagina. Il primo orgasmo arriva dopo qualche affondo, le gambe le cedono per un istante e la Signora ne approfitta per allargarle per assorbire meglio i colpi sempre più decisi che l’amante le infligge. 

Luca sta godendo come poche volte nella sua vita. La sente sua e sente che anche la Signora sta godendo. Ha il cazzo duro quasi da fargli male. Quando lei allarga le gambe, lui stacca le mani dai fianchi della Signora e cerca supporto sullo schienale di una sedia a poca distanza dal baldacchino; inizia a pomparla dal basso verso l’altro in maniera decisa, tanto che ad ogni colpo le caviglie della Signora si staccano dagli zoccoli lasciando la donna sospesa sul cazzo di Luca. Una fievole voce ansimante lo incita

“Non ti… Fermare..” Un secondo orgasmo sta pervadendo quel corpo, più possente del primo. La Signora si morde il labbro inferiore e ansima di piacere lasciando quel suo proverbiale muro di freddezza. Il movimento pelvico del ragazzo la sta sconquassando fuori e dentro, lo vede di riflesso dallo specchio, sudato e con tutti i muscoli in tensione; uno stallone che la desidera come non accadeva da tempo. Stranamente le passa per la mente il marito. Quell’uomo che l'ha sedotta riuscendo con fascino e determinazione ad averla sua per poterla poi sfoggiare come un trofeo, non certo come compagna di vita. Lui la tradisce da sempre ma non con altre donne o con altri uomini bensì con il lavoro e la sua carriera politica. Persino sua “figlia”... La Signora scaccia quel pensiero talmente segreto da non poter nemmeno essere pensato e torna ad ammirare quel corpo in movimento.

Le mani di Luca raggiungono quelle della donna: adesso la sovrasta. In altre situazioni lei si sarebbe sottratta da quel contatto non concesso, non in quel momento: il ragazzo conclude la sua ultima vigorosa spinta con una forte eiaculazione. 

Non sono servite parole per invitare Luca ad uscire dalla stanza. Dopo essersi rinfrescato e ripreso da quel rapporto incredibile torna in stanza da Beatrice con una scusa già pronta. La trova però addormentata: meglio così.

La Signora rimane immobile nella posizione in cui è stata montata selvaggiamente fino a che Luca non esce dalla stanza, poi crolla sul pavimento, esausta. Si accarezza il corpo per trattenere quel poco di piacere residuo che il corpo riesce ancora a regalarle. Pensa a quel ragazzo, a quell’incredibile cazzo, al rivolo di liquido caldo che lentamente sta uscendo dal suo corpo, poi cede alla stanchezza.

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