Benvenuti al terzo capitolo. Spero che la storia vi stia piacendo.
Eravamo a letto, tutti e quattro, nudi, mentre mamma, con calma e pazienza, aveva iniziato a raccontare tutta la storia.
Dall'inizio.
E mentre lo faceva si sditalinava, torturandosi il grilletto con due dita, senza arrivare mai a godere. Lo stesso faceva anche Anna ma solo con una mano.
Con l'altra segava a turno me e mio padre.
-Ti ricordi l'anno scorso, durante la festa di compleanno di tua sorella, quella, dove tu te ne sei andato per stare con i tuoi amici, piuttosto che festeggiare con noi?
Stava chiedendo mamma, con voce roca.
Si me lo ricordavo. E anche abbastanza bene.
Era stata una settimana molto intensa per tutti quanti e mi ricordo che, dato il brutto risultato che avevo ottenuto sostenendo l'esame di Etica nella prima sessione di appelli, mi ero messo a studiare molto di più per colmare le lacune e sostenerlo quindi, di nuovo, nel corso del secondo appello.
Così facendo però, era aumentato visibilmente in me lo stress, per cui, quando avevo sentito dai miei, che mia sorella avrebbe festeggiato il suo compleanno a casa, invece della solita pizzata a cui i miei erano soliti a portarla, avevo colto l'occasione per prendermi una pausa dallo studio e andare a rilassarmi a casa di amici.
Il fatidico giorno del compleanno, mi ricordo che dopo la solita mattinata passata dietro ai banchi dell'Università, mi ero visto con mio padre in città ed eravamo andati a comprare la torta e a ritirare i regali che avevamo ordinato, per la festa che avremmo dovuto tenere quella sera, a cui io non avevo nessuna intenzione di partecipare.
Quel pomeriggio, dopo il pranzo, avevo confermato l'appuntamento con i miei amici, e avevo avvisato i miei che sarei rimasto fuori casa e che avrei dormito a casa di un amico, così da non tornare a casa tardi svegliando tutto il vicinato.
Si me lo ricordavo bene quella sera.
-Allora, dopo che te ne sei andato, avevamo cenato parlando del più e del meno.
Stava continuando mamma.
-Non erano discorsi molto seri, sai, all'inizio; solo che poi si iniziò a parlare soprattutto di come fare in modo che tua sorella potesse aprirsi di più, avere più amici e cose così; le abbiamo raccontato di come eravamo impacciati e timidi quando eravamo giovani noi, di quante stupidaggini abbiamo fatto e chi più ne ha più ne metta.
A quel punto mamma aveva smesso di torturarsi la fregna e si era alzata, dirigendosi verso il comò. Poi aveva aperto uno dei cassetti e con calma aveva estratto un panno nero, come quello per contenere gli occhiali da sole, ma questo era molto più grande.
Si era poi avvicinata a me.
-Aprilo.
Mi aveva detto.
Soltanto "Aprilo."
Poi si era distesa con un cuscino sotto la testa e uno sotto il bacino in modo tale da essere un po' più sollevata.
Quando aprii la borsa rimasi di stucco.
Dentro c'era un vibratore, nero.
-Mettimelo dentro.
E così avevo fatto.
-Allora mamma, cos'è successo poi?
Avevo chiesto ma lei era ormai partita. Aveva gli occhi chiusi, si massaggiava le tette e si torturava i capezzoli.
Allora papà, pazientemente, aveva ripreso il discorso anche se risultava difficile parlare se tua figlia ti stava segando in quel momento.
-Quella sera dopo che te ne sei... mmm cazzo... andato, tua sorella.. ahh.. ha iniziato a dirci che voleva iniziare a frequentare altre persone, che voleva uscire, e.. ohhh cazzo... noi eravamo contenti di questa notizia.
-Tanto che si sono messi a pomiciare tra di loro. Aveva continuato mia sorella.
-Già, e poi quando... ahhh... abbiamo finito il discorso e la cena... hmm... c'è ne siamo andati... poi... a letto.
Aveva detto mamma mentre si faceva stantuffare da me con il vibratore.
-Insomma... per la contentezza... mmmm più veloce... si insomma, per la contentezza... fuuu... abbiamo iniziato a scopare come ricci... non ti fermare... e... oh cazzo... si... tua sorella ci ha scoperti!
Eppure nonostante questo mi sembrava che fosse tutto naturale. Non c'era nulla di strano a scoprire che i propri genitori di tanto in tanto scopino pure loro visto che li avevo sorpresi pure io. C'era qualcos'altro e perciò domandai:
-Quindi cosa è successo?
-Tua sorella... ci ha semplicemente... raggiunti a letto... e... ha baciato... me.
Aveva concluso mamma.
Eppure mio padre aveva continuato il discorso.
-Cazzo... tua sorella... dopo il bacio a tua madre ha iniziato a prendere il mio cazzo nella sua bocca... e mentre lo faceva aveva iniziato a toccare la figa a tua madre.
Mia madre guardandomi stava raggiungendo l'orgasmo che le stavo procurando aveva detto poi in un sussurro:
-Insomma avevamo poi iniziato a scopare.
Ero scioccato. Mia sorella, la timida, secchiona, aveva iniziato lei questo rapporto. Allora come oggi, con me. Ecco perché mi aveva chiesto stamattina se mi era piaciuto lo spettacolo.
Perchè mamma a quanto pare le aveva raccontato di questa notte, di me e di come mi ero eccitato, e di come lei accortasi di me ne aveva parlato con Anna questa mattina.
Eppure, il racconto, a quanto pare, non era finito. Mentre mamma si riprendeva dall'orgasmo appena avuto e si rilassava, leccando i propri umori dal vibratore, papà aveva continuato a raccontare.
-Anna... per quanto tentassi di fermarla, non ci sono riuscito... mmmmm... complice tua mamma che... ohhh..., essendo in astinenza da cazzo stava godendo sotto le abili mani di sua figlia... ahhhh... e con le proprie aiutava la figlia mentre mi toccava dappertutto....aspetta.... ahhhh... smettila un attimo diavoletta che sto per venire.....cazzoo sto venendo!
-Insomma, tuo padre, si era completamente arreso. Stava dicendo mamma tra una ciucciata e l'altra al mio cazzo.
Eh si perché quella "santa" di mamma aveva iniziato a prendermelo tra le mani prima e poi a metterselo in bocca.
-Così in un lampo ci siamo ritrovati avvinghiati tutti e tre, sul letto a scopare come ricci.
Aveva concluso mia sorella avvicinando la sua bocca alla mia e ficcando la sua lingua dentro fino in fondo alla mia gola facendomi assaporare la sborra di mio padre.
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