La streamer - capitolo 3

Monica

Qualcosa di piacevole proviene dal mio inguine. È una sensazione appena percettibile, gradevole, che mi fa sorridere. Il vibratore sta ancora funzionando a bassa intensità, forse si sta scaricando. Un paio di mani mi toccano le tette, me le premono e me le muovono. Veronica si sta divertendo con il mio corpo.

L’orgasmo… quell’orgasmo è stato fin troppo intenso. Devo essermi assopita. E non ho voglia di fare nulla se non l’amore con la mia amica. Ci vorrebbe anche Salvador, che ci scopa a turno…

Sorrido e apro gli occhi. Quella troia di PrincessBitch è ancora legata alla sedia, svenuta, il mento appoggiato ai seni… Sbatto le palpebre per mettere meglio a fuoco: i seni le sono calati di un paio di taglie? E perché è bionda invece di…

«Veronica!»

È legata lei alla sedia da gamer, priva di conoscenza. È completamente nuda, se non per i pantaloni e le mutandine abbassati sulle scarpe ancora ai piedi. Il pavimento davanti a lei è cosparso di aloni, così come il monitor del computer.

Mi volto di scatto. La troia è sopra di me. Mi sta cavalcando! Ansima, sta per venire, le sue grosse tette pendono su di me.

Allungo le mani per gettarla a terra ma non si muovono da dietro la mia schiena, i polsi sono legati.

La troia mi sorride. Si abbassa, mi prende la testa con le mani, me la sposta di lato e inizia a baciarmi il collo. Le sue tette premono contro le mie. Inizia a muovere il bacino avanti e indietro come se mi stesse fottendo: un oggetto rotondo, che vibra, si muove lungo la mia figa, fino a raggiungere il clitoride.

Il fiato mi si mozza, resto a bocca aperta mentre una stilettata di doloroso piacere mi trapassa la mente.

«Godi, cagna,» mi sussurra in un orecchio PrincessBitch, «fai felici i nostri spettatori».

Deglutisco quando il vibratore torna sul buco dell’utero. «Co… cosa?»

La troia mi bacia sulla bocca, mi mordicchia il labbro inferiore. Deglutisco di nuovo, mi sto eccitando… mi sta eccitando. Puttana, no…

PrincessBitch mi prende la faccia tra le mani. «Sto trasmettendo,» e indica con un cenno del capo la videocamera accanto al letto con il led rosso acceso. «Ci sono più di diecimila morti di figa che si stanno facendo una sega guardandoci mentre ti scopo».

Mi si mozza di nuovo il fiato, e non è per colpa del vibratore. «Ma… noi…»

La troia si alza e riprende a palparmi le tette. «Mi avete fatto perdere due ore di streaming con il vostro scherzo, ma la tua amica me li ha fatti riguadagnare tutti».

Veronica non si è ancora ripresa, deve aver passato delle ore a godere sotto lo sguardo del pubblico.

PrincessBitch mi fa l’occhiolino. «Il livello dieci non è quello più potente dei vibratori. La tua amica ha scoperto che arriva fino a dodici». Muove di nuovo la pallina contro il mio clitoride. «Chissà se spruzzi anche tu come lei: sembrava una fontana, con la bocca e gli occhi spalancati. Un vero spettacolo, vedere la tua amica godere».

Il mio fiato si mozza all’ondata di piacere che esplode dal mio inguine, i miei occhi si sbarrano. È come un fastidio nella schiena, mi devo contorcere per scacciarlo, è sempre più intenso. Non davanti a tutti… non per causa sua…

La troia mi lancia un bacio e mi fa l’occhiolino. «Lasciati andare… Non vuoi far godere qualche migliaio di segaioli contemporaneamente? È una sensazione fantastica».

Stringo i denti, la libidine sta diventando insopportabile. «Vaff…» Un lampo di piacere mi stordisce. Ci vuole un attimo prima che riesca a pensare di nuovo. «Vaffanculo!»

«”Vaffanculo”?» Lei solleva il capo e ride. «Ironico!»

Sorride, abbandona le mie tette e si stringe le sue. Trae un respiro rumoroso, inizia ad ansimare. Si muove meglio sul mio inguine e viene scossa da brividi. Inarca la schiena e lancia un grido. «Cazzo, sì, Monica! Fammi godere, cagna!»

Ha un orgasmo sopra di me, si contorce e viene. Si solleva sulle ginocchia, le tette che le palpitano per il cuore impazzito. Gattona fino a portare il suo inguine davanti a me, la sua figa violacea per l’eccitazione.

Questa troia non si aspetterà che gliela lecchi? Può andarsene a…

Si appoggia con una mano mettendosi a tre zampe, due dita dell’altra si infilano dentro di lei e si mette a menarsela con violenza.

«Cosa cazzo…»

PrincessBitch fa fatica a parlare, troppo sconvolta dagli strascichi dell’orgasmo appena vissuto, e che sembra far durare il più a lungo possibile. «Non vuoi… godere… per il… mio p… pubblico?»

Toglie la mano dalla figa e un getto di liquido caldo mi colpisce in volto con la pressione di una canna dell’acqua. Volto il capo ma sono fradicia. Trattengo a stento un conato di vomito.

La troia emette quello che sembra un ululato di piacere e soddisfazione. Ansima come se avesse appena fatto di corsa una dozzina di rampe di scale. Il suo culo si appoggia sulle mie tette.

«Il pubblico è soddisfatto ugualmente, adesso».

Apro gli occhi, gocce di squirto mi colano dalle ciglia delle palpebre. Merda, ne ho in bocca… «Che schifo…»

PrincessBitch mi assesta un buffetto sulla guancia. «Sei la morosa del tipo che mi sono scopata questa sera, giusto?»

Mi entra nel naso quando respiro. Mi viene da piangere… «Sì…»

«E ti bevi la sua sborra quando lo spompini, no? Non mi dire che ha un gusto migliore del mio spuzzo di gioia, perché non lo è affatto».

Troia… «Lasciaci andare… prometto che non lo faccio più».

Lei scende da me e sculetta fino ad un armadio con appeso lo stendardo del Milan. Lo apre, si inchina, con il taglio del culo che si apre come un sorriso beffardo, e fruga, spostando qualcosa all’interno. «Oh, non credo affatto: la prossima volta che il tuo cazzone ambulante va a rimorchiare una ragazza e se la scopa e tu lo scopri, andrai a fare di nuovo una stronzata come questa». Una coperta marrone a quadretti gialli scivola sul pavimento; la troia non ci fa nemmeno caso. «Il problema è che lui non è soddisfatto del vostro rapporto».

Cosa? Come si permette questa zoccola? «Non è vero, lui è felicissimo di stare con me, lo soddisfo sempre!»

Lei si rimette ritta, ha qualcosa in mano. Volta verso di me solo il capo. «No, non lo è: me lo ha detto quando stavamo scopando, ed è per questo che va a rimorchiare ragazze quando non ci sei». Gira tutto il corpo: ha in mano un… una melanzana rosa?

«E sai chi cerca?» Si avvicina, la melanzana è lunga quanto il cazzo di Salvador, con una circonferenza simile, un’estremità ha la forma di una cappella, l’altra è più sottile, si contorce in un cazzo più piccolo.

Fatico a distogliere la mia attenzione da quell’oggetto. «Cosa…»

PrincessBitch afferra il coso con una mano, con l’altra si apre le piccole labbra, bagnate e viola, e si penetra con la parte stretta e ritorta. Un’espressione di piacere palpita sul suo volto per un istante.

Sgrano gli occhi: ha un enorme – ridicolo - cazzo in mezzo alle gambe. Il suo sorriso mi mette a profondo disagio. Sollevo una gamba e mi copro la fica… non avrà intenzione di…

Gattona sul letto fino a raggiungermi, mettendosi a gambe divaricate sopra il mio inguine. «Te lo dico io chi cerca, visto che non ci arrivi da sola». Mi mette le mani sui fianchi. «Una che gli dia il culo, visto che tu non glielo vuoi dare».

«Cosa…» grido, mentre mi gira a pancia in giù. Sto per andare in iperventilazione. «Cosa vuoi fare?»

Il grosso cazzo di plastica si fa strada tra le mie chiappe, si appoggia sul mio buco del culo. La troia mi afferra per la gola e mi spinge all’indietro.

Lei sussurra in un mio orecchio. «Proteggere le altre ragazze dalla tua gelosia».

«No! Ti pre—»

Lei fa pressione, il mio culo cede e si rompe.

Teresa

Il grido della stronza fa sussultare la sua amica sulla mia sedia da gamer. Solleva la testa, ha gli occhi cisposi e rossi, saliva secca sul mento. Muove le labbra, dice qualcosa inudibile nell’urlo della castana, e poi crolla di nuovo, la testa che ciondola.

Devo muovere l’inguine da un lato per non perdere il dildo dalla figa ed estrarlo dal culo. Il colpo nel mio utero è stato delizioso, ma devo ammettere che uno allacciabile sarebbe stato più comodo. Il buco della stronza è davvero stretto…

Mi appoggio con le tette sulla sua schiena che si sta coprendo di gocce di sudore, con la mano che non le tengo la gola le stringo una poppa. Porca puttana, ha lanciato un grido da sfondare i timpani e adesso è afona: piagnucola e tira su con il naso. Un paio di lacrime le scendono lungo le gote.

Dentro e fuori, dentro e fuori…  Non avevo mai immaginato che il movimento di bacino degli uomini fosse così divertente. Se becco un amante decente posso godere più di lui, ma fottere con un cazzo da maggiori soddisfazioni. Fottere questa stronza, poi…

La bacio su una gota, succhio la sua lacrima salata. «Non piangere, piccola puttanella… L’ho fatto per te, adesso puoi fare felice il tuo uomo e non rischiare che lui vada con un’altra».

«Vai a cagare, troia…» singhiozza.

Sorrido. Mi piace essere insultata da lei, in questo stato di sottomissione. Mi sollevo, le appoggio le mani sulla schiena e inizio a scoparla con maggiore lena. Il letto cigola, lei emette gemiti. Il grosso cazzo di plastica le sprofonda nel culo, quello piccolo mi stimola il punto G.

«Chiamami ancora “troia”, cagnetta sfondata…»

Chiudo gli occhi e vengo. Mi lascio sfuggire tutto il piacere che sto provando, più animalesco che  sessuale che sta ardendo dentro di me.

Mi spiace non avere più nulla da squirtare, o sborrarle sulla schiena sarebbe il modo migliore per terminare questa nottata.

Monica

La troia si solleva dal letto. Il dolore del mio culo diminuisce un po’, ma è ancora come avere una barra di ferro fusa infilata nel retto. Rantolo, cercando di respirare. Come cazzo mi ha conciata…

PrincessBitch è accanto a me, il cazzo puzzolente davanti al mio volto. Spero non voglia… No, con entrambe le mani se lo sfila dalla figa, il pene più piccolo esce in una colata di trasudo che cade sulle gambe della ragazza. Getta il dildo sul tappeto e mi allunga la mano.

Non voglio toccarla affatto. Mi appoggiò sulle mie, di mani e spin— Un dolore mi trapassa il cervello e ricado sulle tette, gemendo.

PrincessBitch protrae ancora la mano. «Dai che ti aiuto».

Faccio una smorfia, e non solo di dolore, e l’afferro. Il dolore è forte allo stesso modo, ma lei mi solleva e mi ritrovo in piedi. Barcollo, tutto è scosso da un terremoto.

Lei mi prende per le spalle. «Tutto bene?»

«Vai a…» A stento sento le mie stesse parole, sembro la vecchia che fumava due pacchetti di sigarette al giorno vicino a casa mia. «Vai a cagare». Gracchio ancora. Sposto il peso da un piede all’altro e mi sembra di avere una tagliola che si chiude sul mio sedere. «Mi hai fatto malissimo».

Mi dà un buffetto su una guancia, e sorride, la troia. «E voi due mi siete entrate in casa, mi avete sequestrata… e credo pure quanto mi avete fatto con i miei vibratori non sia ben visto dalla legge».

Mi mordo le labbra, adesso non so proprio cosa rispondere.

Veronica ansima dalla sedia. «Andiamocene, Monica…» Non è messa meglio di me, sembra essere stata… tecnicamente, è stata davvero scopata da decine di persone, questa notte. «Che vada a fare in culo il tuo ragazzo… per me può fottersi chiunque abbia voglia».

La troia attraversa la stanza e la libera. Veronica non osa nemmeno alzarsi, è messa davvero male.

PrincessBitch indica con un cenno il bagno. «Potete lavarvi, prima di andarvene. E se vorrete tornare, assicuratevi di volerlo fare perché avete intenzione di farmi guadagnare altri soldi online, o vi faccio portare via dai carabinieri».

Camminare fino alla sedia da gamer è un supplizio. Aiuto Veronica ad alzarsi: puzza di sesso da far venire il vomito, e io non devo essere messa meglio.

Sì, ha ragione Rachele: devo imparare a controllare la mia rabbia.

 

FINE

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