Mi chiamo Gennaro, ho 52 anni e da 25 sono sposato con Greta, che ha un anno meno di me. Sono impiegato nella pubblica amministrazione, mentre lei è una insegnante di scuola elementare. Greta è una bella donna, di media statura, capelli castano scuro abbastanza lunghi, che le arrivano sulle spalle, un bel seno di una quarta abbondante, fianchi morbidi dalle curve arrotondate a seguito di due gravidanze. Ha una bella bocca con labbra a cuoricino che, quando ci infilo il mio cazzo dentro, lei ingoia del tutto, anche perché sono assolutamente normodotato. Quando l’ho conosciuta aveva già fatto le sue esperienze: sapeva succhiare per bene il cazzo e lo accoglieva tranquillamente fra le cosce, perché un altro maschio aveva provveduto a sverginarla. Il culo poi è un vero capolavoro: sodo e tondo, quando l’ho conosciuta ce l'aveva ancora vergine, ma, con il tempo, è diventato un ulteriore pertugio dove ama accogliere il mio cazzo. Ho dovuto faticare un po', ma, con calma e pazienza, le ho fatto apprezzare anche quel tipo di rapporto sessuale. Da tempo ho preso a leggere storie su siti specifici, e mi eccitano quelle che trattano argomenti cuckold. Questo specifico modo di condurre il rapporto mi fa letteralmente impazzire, perché mi eccita anche il solo pensiero di poter vedere Greta godere fra le braccia di un altro uomo. Tra noi ne parliamo già da un po’, saremmo interessati a fare esperienze del genere, ma quella più vicina alla realizzazione di questa nostra fantasia è stata frequentare una spiaggia nudista, quando lo scorso anno siamo andati in vacanza in Sardegna. Abbiano notato una coppia che prendeva il sole nuda, in un angolo piuttosto appartato di una baia molto grande e fra di loro vi erano scambi reciproci di coccole sotto lo sguardo attento di un singolo molto dotato che, con il cazzo duro in mano, si masturbava mentre la signora succhiava quello del marito. Anche io e Greta ci siamo messi nudi e, per la prima volta, ho visto quanto interesse mia moglie suscitava nei confronti di quel maschio, che ora poteva spaziare con la vista tra due splendide femmine che gli mostravano impunemente le loro fiche e gli splendidi culi. Non mostrò imbarazzo quando, ad un tratto, l’altra signora, con un cenno della mano, lo invitò ad avvicinarsi e gli prese in bocca quella splendida verga. Mi sono accorto con quanto interesse Greta osservava la scena ed io, ormai eccitato e con il cazzo duro come il marmo, ho preso a scoparla, tenendola voltata di lato, in maniera che potesse continuare a vedere quello che succedeva con l’altra coppia. Ad un tratto quella signora, ha aperto le cosce ed il tizio ha preso a pomparla come un toro scatenato, facendola godere moltissimo sotto lo sguardo del marito, che si masturbava in continuazione. Le ha fatto raggiungere diversi orgasmi e poi si è sfilato da lei, le ha presentato il cazzo davanti alla bocca e, di punto in bianco, le ha riempito il viso di sborra, con il marito che godeva come un porco e lo esortava a far di più. Sono venuto anch’io a quella vista, perché ero eccitato in maniera incredibile ed anche Greta ha goduto nello stesso momento in cui io le riversavo dentro il mio piacere. È stata un’esperienza intensa, che ci ha indotto a discutere a lungo, sulla possibilità di poter vivere un'avventura di quel tipo, totalmente nuova per noi. La trovavamo molto eccitante, ma ancora non si erano verificati i presupposti per realizzarla, di sicuro doveva crearsi il momento giusto, così come il complice giusto per poter vivere quel momento.
Per festeggiare il nostro 25º anniversario, ho deciso di trascorrere qualche giorno in un hotel ad Ischia, dove è possibile far il bagno in acque termali, che sgorgano naturalmente dal sottosuolo. Giunti in questo hotel e preso possesso della nostra camera, munita di un terrazzo con stupenda vista mare, abbiamo fatto una doccia e, essendo ancora presto per recarci a cena, abbiamo deciso di visitare la Spa. Perciò, indossato un accappatoio, delle ciabatte ed un comodo costume, ho atteso Greta che era indecisa su quale costume indossare: uno intero o un altro, un bikini molto striminzito che, a malapena, riusciva a contenere il suo splendido seno, mentre la mutandina, di stile brasiliano, si infilava perfettamente nel solco delle natiche. Mi sono subito eccitato all’idea di vederla con indosso un simile costume in mezzo ad altra gente e così le ho consigliato il secondo. Scesi nella Spa, abbiamo prenotato una serie di massaggi, che, purtroppo, non era possibile avere quello stesso giorno, ma in quelli successivi. Ci siamo immersi nella splendida vasca, dove figuravano diversi dispositivi per l’idromassaggio. Quando lei si è tolto l’accappatoio, ho visto lo sguardo ammirato della decina di persone che erano immerse nella vasca. Appena entrati in vasca, ci siamo dedicati all’idromassaggio e, mentre aspettavo il mio turno, un signore, dall’aspetto molto imponente, spalle larghe, petto villoso, con i capelli bianchi, occhi scuri, si è spostato ed ha lasciato il suo posto a Greta. Ho notato con quanto interesse e cortesia l’uomo le ha fatto posto. Lo spazio dov’era l’idromassaggio, non era molto grande e i due erano quasi a contatto. In quel momento ho immaginato che quel maschio stesse accarezzando il culo di Greta e questo mi ha fatto subito eccitare in maniera incredibile. Mi sentivo un po’ in imbarazzo ad avere il cazzo duro, ma, fortunatamente, l’acqua era alta fino alle ascelle, mascherando quella mia condizione non certo elegante. Mi sono spostato, di fianco a loro e, dopo aver pigiato un pulsante, da una bocchetta incastrata nella parete, è venuto fuori un getto d’acqua che mi massaggiava la cervicale. Ero vicino a loro, ma ero anche costretto a tenere gli occhi socchiusi, quindi ho potuto solo constatare che l’uomo parlava con mia moglie, solleticando ulteriormente la mia eccitazione. Lo scroscio d’acqua impediva di sentire le loro parole e, quando è cessato il getto delle bollicine dell’idromassaggio, entrambi si sono spostati dall’altro lato della vasca, dove vi erano altri getti, per usufruire di massaggi sia sulla schiena che sulle gambe.
Mia moglie parlava amabilmente con quel signore, che, osservandolo meglio, ho potuto constatare poteva essere più o meno nostro coetaneo, dall’aspetto vigoroso, con il petto villoso dai peli bianchi. Mi sono spostato ed ho lasciato Greta a parlare con lui, poi, quando li ho raggiunti, lei si è girata verso di me e, dopo avermi presentato quel signore, di nome Antonio, mi ha detto una cosa particolarmente interessante.
«Il signor Antonio, ha prenotato un massaggio che però vorrebbe gentilmente cedere a me, perché lui ne ha fatti altri e, quindi, dice che ne può fare a meno. È molto gentile e mi piacerebbe usufruirne.»
Ho guardato quell’uomo ed ho annuito con un cenno del capo. Greta e Antonio, sono immediatamente usciti dalla vasca e, appena fuori, ho potuto ammirare il fisico imponente di quell’uomo e, soprattutto, il grosso pacco che si evidenziava sotto il tessuto del costume. Lui, appena uscito, ha preso l’accappatoio di Greta e l’ha aiutata ad indossarlo e, quando da dietro ha spinto in avanti i lembi dell’accappatoio, ho avuto come l’impressione che l’avesse abbracciata e, nello stesso tempo, le avesse fatto sentire il pacco, appoggiandolo sulle sue natiche. Lei non ha avuta alcuna reazione e, insieme, si sono allontanati verso l’area riservata ai massaggi. Vederli andare via insieme, mi ha, in qualche modo, eccitato ancora di più. La mia mente ha preso a fantasticare sul fatto che quell’uomo stava cercando di insidiare mia moglie ed io ne ero immensamente felice. Sono rimasto nella vasca e sembrava che il tempo si fosse fermato, così ho deciso di uscire e di godermi la sauna, posta immediatamente oltre la vasca dove ero immerso. Appena entrato in sauna, ho potuto notare che, da una vetrata laterale, era visibile il corridoio dove erano spariti mia moglie ed Antonio. Ho cercato di rilassarmi e, poiché ero solo, ha preso il cazzo in mano ed ho iniziato una lenta e rilassante sega. Tenevo lo sguardo fisso su quel corridoio e, dopo circa una mezz’ora, quando stavo per uscire dalla sauna, ho visto mia moglie uscire da una stanza, seguita da Antonio. I due sono rimasti ancora un po’ a parlare, poi lui è ritornato verso l’hotel, mentre Greta veniva a cercarmi nella vasca. Ho sentito dentro di me forte il desiderio di sapere per quale motivo erano stati insieme in quella stanza, ma, nello stesso tempo ero talmente eccitato che avrei potuto venire all’istante, quindi ho desistito dallo sborrare, perché volevo saperne di più. Sono uscito dalla sauna e, subito, sonO tornato ad immergermi nella vasca, giusto in tempo per vedere lei che, con aria radiosa, tornava da me, ma non si è immersa, mi ha detto di tornare in camera, perché voleva cambiarsi e uscire per cena. Siamo immediatamente risaliti e, durante il tragitto, ho fatto qualche domanda.
«Ce ne hai messo di tempo?! Ma quanto è durato quel massaggio?»
Lei ha sorriso maliziosamente, poi, appena giunti in camera e chiusa la porta, mi ha abbracciato e baciato con forza e, dopo aver tolto l’accappatoio, si sdraiata sul letto completamente nuda e, dopo aver aperto le cosce, mi ha invitato a scoparla con forza. Ero decisamente stravolto, ma, nello stesso tempo, molto eccitato. Per un attimo ho immerso la mia bocca sulla sua fica, da cui sgorgava nettare dolcissimo e lei mi ha afferrato per i capelli e mi ha tirato su di sé.
«Scopami! Prendimi perché ho una voglia pazzesca!»
L’ha penetrata con un colpo solo, trovandola bollente! Sembrava di infilare il mio cazzo in un liquido incandescente, mentre lei ha preso subito a godere, anche per il fatto che la sbattevo come un toro scatenato. Ha goduto quasi all’istante, è venuta stringendomi forte a sé e il suo piacere ha, in qualche modo, provocato anche il mio, che le ho riversato dentro con una colossale sborrata. Sfiniti, ci siamo distesi, sdraiati l’uno accanto all’altra. Allora l’ho guardata e le ho chiesto ulteriori spiegazioni. Lei mi ha sorriso e con voce ancora rotta dal piacere, mi ha raccontato quello che era successo con Antonio. Dentro di me avvertivo un misto di paura e piacere nel pensare che, probabilmente, lui se l’era scopata, ma ero anche curioso di capire perché non avevo sentito l’odore di maschio su di lei.
«Quando ci siamo recati nella sala del massaggio, Antonio ha chiesto alla ragazza se poteva cedere il suo posto, per un massaggio a me.
“Questa mia amica è giunta solo oggi, non ha avuto il tempo di prenotare un massaggio, posso cedere il mio posto?”
«La ragazza, ci ha risposto che non era necessario perché il suo collega fra cinque minuti avrebbe finito e, poiché un cliente aveva disdetto il proprio, non avendo altri impegni per la serata, avrebbero potuto farci un massaggio a quattro mani. Lui mi ha guardato e io, incuriosita, ho subito accettato. Ci ha fatto accomodare in una saletta dove c’erano due lettini adibiti al massaggio. Ci ha munito di mutandine monouso con un piccolo elastico e ci ha pregato di indossarle e sdraiarci. In quel momento mi sono resa conto che mi sarei dovuta spogliare davanti a lui e lui, gentilmente, si è voltato da vero gentiluomo. Rapidamente ci siamo sdraiati supini sopra i due lettini ed io tenevo il mio seno coperto con un piccolo asciugamano. Ad un tratto sono entrati la ragazza ed il suo compagno, un bel ragazzo giovane, mulatto, alto, che indossava dei pantaloni bianchi ed una maglietta che evidenziavano i suoi muscoli pettorali molto pronunciati. Dopo un breve saluto, la ragazza si è rivolta di nuovo ad Antonio.
“Lei aveva prenotato un massaggio completo e totale, vuole che lo facciamo anche alla sua amica?”
Lui mi ha sorriso e, nonostante io non avessi compreso di cosa stavano parlando, ho accettato. Un attimo dopo ci è stato chiesto di girarci all’ingiù e subito i due massaggiatori sono entrati in azione. La ragazza mi stava massaggiando dalla punta dei piedi a salire verso il resto del corpo, mentre il giovane massaggiava Antonio dalle spalle in giù. Era molto piacevole sentire l’azione di quelle mani esperte che si muovevano veloci lungo le mie gambe. Quando è giunta ai glutei, ad un tratto, i due si sono scambiati di posto: il giovane è venuto a massaggiare me, mentre la ragazza ha preso a massaggiare Antonio. Ho sentito un brivido quando le mani del giovane si sono appoggiate sul mio collo e subito una sensazione piacevole ha invaso il mio corpo. Si muoveva in maniera veloce, ma molto rilassante e, ben presto, mi sono sentita illanguidita. Poi ci hanno chiesto di nuovo di girarci supini, cosa che abbiamo fatto immediatamente. Quando sono stata di nuovo distesa, i due addetti si sono scambiati di persona, cosicché la ragazza è venuta a massaggiare me, mentre il giovane massaggiava lui. Le mani della ragazza hanno preso a scorrere liberamente dal collo fino all’inguine e una strana sensazione ho provato quando, in maniera delicata, ha spostato l’asciugamani che copriva il mio seno e le sue dita hanno indugiato sui miei seni senza mai toccare i capezzoli, ma procurandomi una strana sensazione di piacere. Ero molto eccitata dal fatto che Antonio poteva osservare il mio seno e, nello stesso tempo, ho notato che la mutandina che lui indossava era ben gonfia, indice del fatto che anche lui si stava eccitando. Come successo prima, anche adesso, all’improvviso, i due si sono scambiati di posto: la ragazza ha preso a massaggiare Antonio partendo dai piedi e salendo verso l’inguine, mentre il giovane faceva lo stesso con me con carezze molto audaci lungo le cosce, che mi procuravano un'eccitazione tutta particolare. Anche Antonio era molto eccitato e, ad un tratto, il giovane mi ha chiesto di sollevare leggermente una gamba e, dopo averla appoggiata inarcata sul lettino, ha preso l’altra ed ha fatto la stessa cosa. La ragazza invece indugiava molto sul corpo di Antonio e, ad un tratto, dopo essersi scambiata un’occhiata con il compagno, ha afferrato l’esile mutandina e, con un gesto rapido, l'ha praticamente distrutta, liberando un grosso membro, che subito ha afferrato e se lo è infilato in gola. Anche il giovane ha lacerato la mia mutandina e, immediatamente, la sua lingua è andata ad incollarsi sulla mia fica. Un demone! Mi ha leccato in maniera rapida e veloce, precisa, facendomi godere all’istante. Mentre mugolavo di piacere, sconvolta dalla situazione, ho sentito Antonio godere nella bocca della ragazza che, serrato quel membro fra le labbra, lo ha massaggiato fin quando lui non le ha riversato in gola tutto il suo piacere. Appena finito di godere, il giovane si è alzato e mi ha sorriso e lo stesso ha fatto la ragazza, lasciando il membro di Antonio ancora turgido, appoggiato sul fianco. Ci hanno sorriso e ci hanno detto che potevamo aspettare ancora qualche minuto, dopodiché eravamo liberi di andarcene. Senza aggiungere altro sono usciti. Ero stordita e, nello stesso tempo, sorpresa dal piacere provato così repentinamente che ho afferrato il mio costume e, indossato l’accappatoio, sono uscita insieme ad Antonio che mi guardava con aria incuriosita, perché probabilmente avrebbe voluto scoparmi. Il resto lo sai.»
Guardo Greta stupito, ho il cazzo ancora duro e, senza dir nulla, le apro le cosce e la scopo di nuovo, facendola godere ancora di più, mentre, in preda ad una frenesia erotica, le parlo in maniera molto provocante.
«Sei una meravigliosa troia! Ti sei fatta leccare da uno sconosciuto! Probabilmente ti sei anche fatta scopare da Antonio! Sei una puttana, che non mi dice la verità. Sono sicura che il bocchino ad Antonio lo hai fatto tu e non la ragazza! Adesso godi puttana, perché sei una meravigliosa e adorabile puttana!»
Greta ha avuto un orgasmo. Poi guardandomi fisso negli occhi, mi ha risposto a tono:
«Sei un porco maiale! Lo so che questa cosa ti fa impazzire, perché vuoi che io faccio la troia con un altro, ma se dovesse succedere, lo farò solo ed esclusivamente in tua presenza, perché, senza di te, la cosa non mi eccita. Quindi scopami, scopami forte e fammi godere, perché quando fai così, mi fai impazzire. Sei tu il mio uomo, sei il maschio che voglio dentro di me e sei l’uomo che dovrà vedermi godere con un altro, perché in quel momento, mentre starò scopando come una puttana, lo farò per te, solo per il tuo piacere, per soddisfare il tuo desiderio che ora è anche il mio.»
Sono venuto all’istante. Siamo rimasti abbracciati ancora lungo, poi ci siamo fatti una doccia e siamo usciti per andare a cena. Lei ha indossato un vestito leggermente scollato davanti, senza maniche, che le arrivava a metà coscia, una leggera strisciolina dietro, dove era ben evidente il suo decolté e un paio di scarpe dal tacco medio. Un ardito perizoma, che spariva nel solco delle sue natiche, la faceva sembrar nuda, sotto. Questo mi hai eccitato ancor di più. Siamo andati a cena in un piccolo ristorante, situato in prossimità del castello aragonese. Dopo aver consumato alcuni piatti di pesce, semplici e leggeri, abbiamo deciso di passeggiare un po’ per il corso. La serata era calda e l’atmosfera fra noi era rilassata ed allegra; siamo giunti davanti ad un piccolo locale che, su lato opposto, verso il mare, aveva un grande terrazzo, da cui si poteva ammirare l’isola ed il castello aragonese. Siamo rimasti attratti dalla musica latino-americana che proveniva da quel terrazzo e, una volta entrati, abbiamo visto che vi era una piccola band che allietava i presenti con quei ritmi che, a noi due, piacciono molto. In gioventù, entrambi siamo stati ballerini e, spesso e volentieri, anche da sposati abbiamo trascorso belle serate danzando con quei ritmi. Siamo entrati e ci siamo seduti a un tavolino; poco dopo, mentre ci servivano dei drink, l’orchestra ha iniziato a suonare una meravigliosa lambada. Forse ai giovani non dice niente, ma, per quelli di una “certa” come noi, questa musica vuol dire molto e subito, io e lei, ci siamo messi a ballare questa danza decisamente molto sensuale. Mi sono eccitato come succedeva anche in passato e anche a lei è piaciuto molto. Abbiamo ballato ancora un po', poi siamo tornati al tavolo, riprender fiato. Ad un tratto, un signore sulla quarantina, si è avvicinato e con fare molto garbato, ha invitato Greta a ballare una samba. Lei, con un sorriso, ha rifiutato l’invito, ma io l'ho esortata.
«Dai, balla, sei più brava di me in questa danza.»
Un po’ controvoglia ha accettato e l’ho osservata muoversi ritmicamente fra le braccia di quello sconosciuto, mentre, dentro di me, speravo che l’uomo osasse un po’ di più. Hanno ballato due altri brani insieme e, ad un tratto, per qualche minuto non li ho visti, perché confusi tra gli altri ballerini, specie se si trovavano in prossimità dell’orchestra. Quando la musica è finita ed è iniziato un nuovo ritmo, mi sono alzato in piedi, in preda ad un misto di gelosia e curiosità, cercando di capire dove fosse mia moglie. L’ho vista tornare verso di me un po’ confusa e poi, senza dir nulla, mi ha chiesto di tornare in albergo. Ho cercato di capire cosa fosse successo, ma lei ha solo detto che era stanca per la pesante giornata. Siamo tornati in camera, con me che ero sempre più curioso di capire il suo comportamento e, una volta a letto, lei mi ha fornito una semplice spiegazione.
«Ero già stanca e il ballare ha acuito ancor più la mia stanchezza.»
La scruto cercando di capire se sta dicendo la verità e lei, intuita la mia incredulità, ha aggiunto un'altra spiegazione che ancora non conoscevo.
«Va bene, ti dico cosa è successo mentre ballavo. Dopo la samba, abbiamo ballato ancora e, in più di una circostanza, ho avvertito sul mio ventre il grosso pacco di quel tizio che premeva sul mio pube. Ad un tratto, la sua bocca si è posata sulla mia e mi ha baciato. Sono rimasta alquanto sorpresa per la sua audacia, ma, nello stesso tempo, sentivo uno strano languore dentro di me. Ho avuto paura e sono scappata verso di te. Sono consapevole del fatto che vuoi che io mi lasci andare con un altro, ma, in quel momento, mi sono sentita a disagio: forse, prima o poi, lo farò, oppure no, però, in questo momento, non lo so!»
Non ha aggiunto altro, si è girata e si è addormentata, lasciandomi in preda ad infiniti dubbi sulle mie fantasie. Non riuscivo a capire perché, nonostante vi fossero state due buone occasioni, lei all’ultimo momento si era tirata indietro; pur desiderando trasgredire, non riusciva, in qualche modo, a sbloccarsi.
Il mattino dopo, dopo la colazione, siamo andati al mare, perché era una splendida giornata di sole, adatta per visitare la spiaggia dei Maronti, uno dei luoghi più rinomati dell’isola. Appena giunti, l’abbiamo trovata così affollata che vi abbiamo desistito. Abbiamo preso a girare un po’ per l’isola alla ricerca di un posto con un po’ meno di gente e, senza rendercene conto, ci siamo ritrovati davanti al porto di Forio, dove abbiamo deciso di fermarci un attimo per prendere un caffè. Seduti al bar, sono andato un attimo in bagno e quando sono tornato, ho visto che mia moglie parlava con due persone, due uomini più o meno nostri coetanei. Mi sono avvicinato al tavolino e subito lei ha fatto le presentazioni.
«Gennaro, questi due signori sono, rispettivamente, Nicola e Ciro.»
Mi hanno stretto la mano e guardato con un’aria un po’ strana. Subito Ciro ha precisato che, in passato, era stato fidanzato con Greta, che ora viveva sull’isola ed aveva, assieme al suo socio, un ristorante, perché lui era un cuoco di tutto rispetto sull’isola. Stavano uscendo con la barca per andare a pesca e catturare il pesce che avrebbero cucinato, quella sera, nel loro ristorante. La barca era lì a poca distanza e ci hanno invitato ad andar con loro. Ho visto Greta un po’ indecisa perché diceva loro che non avrebbe voluto disturbare, ma io ho sostenuto che, al contrario, avremmo potuto goderci una bella giornata di sole, atteso che le spiagge erano tutte stracolme di gente. Deciso per il sì, Ciro ci ha indicato dove lasciare l’auto, per poi recarci al molo. Siamo saliti su una bella barca da pesca d’altura, non il solito peschereccio, ma una vera e propria barca che era una via di mezzo fra uno yacht e un grosso motoscafo. Siamo subito usciti dal porto, e lui e l’altro hanno diretto la barca in direzione dell’isola di Ventotene, che avremmo raggiunto dopo una breve navigazione. Hanno precisato che, fra le due isole, esiste una vera e propria secca, dove la pesca risulta essere molto abbondante, soprattutto di quello molto pregiato. Ero seduto vicino a Nicola, che con estrema bravura pilotava quella grossa barca, mentre Ciro e Greta erano sulla parte anteriore e li ho visti parlare fra loro. Dopo un po’, ho visto Greta che si è tolta il copricostume, restando con il suo bikini audacemente sexy. Anche Ciro si è tolto la t-shirt e i due sono rimasti a parlare seduti a prua. Ero curioso di sapere cosa si stessero dicendo, ma, nello stesso tempo, volevo lasciare a Greta tutto il suo spazio, perché ero consapevole del fatto che, aver rivisto un suo ex, sicuramente, aveva suscitato in lei alcuni ricordi. I due parlavano e, a volte, ridevano e scherzavano amabilmente e, dopo un po’, siamo giunti nella zona di pesca. Subito Nicola, dopo aver spento i motori, ha iniziato a cercare la rete. Trovato il posto adatto, noi due eravamo intenti a salpare la rete, mentre Greta e Ciro erano ancora a prua, fuori dal mio sguardo e questo, per me, era motivo di eccitazione. Quando abbiamo tirato su la rete, abbiamo constatato che vi era una discreta quantità di pesce che abbiamo raccolto senza che loro due venissero, in qualche modo, ad aiutarci e, una volta finito, Nicola ha provveduto, con il mio aiuto, a riposizionare la rete. Per fare questo, mentre lui dispiegava la rete, io ho manovrato lentamente la barca, senza in nessun modo riuscire a vedere mia moglie, e questo mi eccitava vieppiù perché speravo potesse succedere qualcosa. Finito il lavoro, siamo risaliti in alto, sul posto di comando ed ho visto ancora Ciro e Greta seduti a prua, che parlavano come se noi non esistessimo nemmeno. Nicola ha chiamato Ciro e gli ha detto che mancava ancora qualcosa per completare ciò che serviva al loro ristorante, così Ciro ha suggerito di prenderlo al mercato del pesce di Ischia. Abbiamo invertito la rotta e siamo tornati con loro due che continuavano a parlare, mentre io ho cercato di sapere qualcosa di più su Ciro.
«È molto che conosci Ciro?»
Nicola mi ha guardato e sorriso, poi ha detto che lo conosceva da una vita, essendo lui suo cugino. Poi ha indicato Greta e mi ha chiesto da quanto tempo ero sposato con lei. Quando le ho detto che erano 25 anni, lui ha sorriso ed ha detto che effettivamente ne era passato di tempo da quando aveva visto Ciro e Greta insieme. Ero incuriosito così ho cercato di saperne ancora di più. Lui mi ha guardato e ha detto che non aspettava a lui raccontare la loro storia, ma casomai a mia moglie. In ogni caso, dopo Greta, Ciro era andato via all’estero e quando era tornato, si era dato da fare per diventare un cuoco stimato e rinomato, ancora scapolo e sempre più determinato a rimaner tale.
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