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Eccoci qui, arrivati all’ultimo capitolo di questa storia che ha cambiato per sempre la mia vita e il mio rapporto con zia Sonia.
Ci sono tanti piccoli dettagli che potrei raccontare, ma cadrei inesorabilmente nella monotonia. Da quella sera tra baci e coccole sono passate ben tre settimane.
È il giorno della vendita del quadro che con fatica è stato finalmente terminato. Mia zia Sonia è uscita per la vendita e io decido di dedicarmi ai preparativi per festeggiare la vendita.
Dopo il lavoro vado a prendere tutto l’occorrente. Cibo afrodisiaci e candele profumate.
Mi metto a preparare la cena.
Quando la zia rientra trova la sorpresa.
Una tavola imbandita, una cena a lume di candela pronta per essere consumata e me vestito elegante.
- Sei pazzo! Non era necessario.
- Dobbiamo festeggiare! Era assolutamente necessario.
Mi avvicino a lei. Le tolgo il giacchino e la bacio come fa un’amante innamorato.
Passiamo diversi minuti a esplorare le nostre bocche con le lingue che si intrecciano.
Ci accomodiamo a tavola e le portate si susseguono veloci. Non ho esagerato con le quantità, anche perché ingozzarsi a cena avrebbe significato guastare la serata.
La zia insiste per sparecchiare e io intanto le vado a preparare un bel bagno con i Sali comprati il pomeriggio stesso.
- Goditi il bagno zia. Vedrai che sorpresa dopo.
Mentre si fa il bagno preparo le candele profumate in camera da letto.
Sbircio dalla porta e Sonia è ancora in vasca. Pazza idea fuori programma.
Entro. Mi avvicina alla vasca. La zia ha gli occhi chiusi, mentre si gode l’acqua calda. Vedo i capezzoli della sua quinta che sbucano dall’acqua colorata di verde dai Sali da bagno.
Mi avvicino all’orecchio e le sussurro.
- Tieni gli occhi chiusi e goditi quello che sto per fare.
La zia resta immobile. La bacio e faccio scivolare la mia mano dentro la vasca, accarezzandole il corpo. Parto dal collo e scendo. Arrivo alle tette e mi soffermo per diversi attimi a palpare quelle meraviglie. Stuzzico i capezzoli con il pollice, diventano due chiodi turgidi. Sono uno spettacolo. Con l’altra mano prendo la spugna e la inzuppo d’acqua. La strizzo appena sotto il collo della zia, sulla parte che non è immersa nell’acqua. Poi accarezzo la sua pelle e il suo corpo con la spugna. L’altra mano scende strofinandosi sulla pancia, per poi raggiungere finalmente il suo monte di Venere. Scopro con mia grande sorpresa che si è depilata. Scendo ancora fino a raggiungere il clitoride. Inizio a massaggiarlo prima con le dite e poi, sempre accarezzando la pancia, strofinando la spugna sul suo pube. Inserisco le dita dentro la sua fessurina e inizio a farle un intenso ditalino che, unito allo strofinamento della spugna sul clitoride, fa godere parecchio la zia. La sua faccia è un’espressione unica di piacere, il suo respiro inizia a diventare affannoso. Sento il suo corpo contrarsi in un bellissimo orgasmo che culmina con una serie molto rumorosa di gemiti che non riesce a trattenere.
Apre gli occhi. Mi guarda e mi sorride.
- Ti amo!
Mi dice.
La faccio uscire. Si asciuga in fretta e furia, perché la porto subito in camera da letto.
Vede le candele e sente il profumo che emettono. Mi guarda, mi tira a se per un braccio e mi bacia.
È completamente nuda e mi tiene stretto a se.
Il contatto con il suo seno mi provoca una potente erezione, che lei nota subito. La sua mano scende verso il mio cazzo e inizia massaggiarlo da sopra i pantaloni.
- Ora tocca a me farti la festa!
Mi bacia. Mi accarezza. La sua mano entra nei miei pantaloni e nelle mie mutande. Ha preso in mano la mia erezione. Mi sorride e si inginocchia davanti a me.
Non ci posso credere! Mia zia Sonia, il mio sogno segreto, mi sta per fare un pompino.
Abbassa pantaloni e mutande, il mio cazzo duro svetta davanti alla sua bellissima bocca.
Lo prende in bocca senza troppi complimenti. Sento la sua lingua calda attorno alla mia asta. Che goduria! Mentre inizia a spompinarmi come una professionista, mette una mano sotto le mie palle. Le tiene nel palmo e inizia massaggiarle senza stringerle, mentre con voracità prende in bocca il mio cazzo. Parte con un affondo e lo prende tutto in gola, fino alle palle. Sento la saliva che cola ai lati della bocca e che circonda tutto il mio cazzo. La vedo lacrimare con il mio cazzo in gola ed è bellissima. Ripete l’affondo per tre volte e alla terza, non resisto più e le vengo direttamente in gola.
Lei da vera maiala ingoia tutto e mi sorride.
La spingo sul letto, le allargo le gambe e inizio a leccarla. È fradicia e salata. Raggiunge presto un altro orgasmo.
Mi alzo, punto il cazzo sulla sua figa e con un colpo secco la penetro. Piano. Un affondo secco e poi estraggo lentamente. Ripeto diverse volte. Poi la faccio mettere a quattro zampe sul letto. E la scopo con un ritmo bello sostenuto. Lei non trattiene dei gridolini di piacere. Quando l’eccitazione è tanta, le infilo due dita in bocca.
- Succhiale bene
Le dico. Le tolgo e le appoggia sul suo bellissimo buchetto. Nel momento in cui affondo il cazzo con forza, spingo le dita nel culo di mia zia che lancia un urlo di piacere e dolore.
La pompo da dietro e con le dita in culo. Siamo al limite.
- Vieni dentro!!!
Mi implora di sborrare dentro di lei; e così faccio. Riverso diversi fiotti di seme caldo dentro mia zia, proprio mentre lei ha l’ennesimo orgasmo della serata.
Siamo stremati. Ci mettiamo nel letto, nudi e abbracciati. Crolliamo addormentati.
La mattina dopo vado a lavoro felice, non sapendo però che non sarebbe stato una buona giornata.
Quando rientro a casa di mia zia, trovo tutto buio e una lettera sul tavolo.
Mia zia Sonia è partita. Ha avuto un’offerta di lavoro a Parigi e non ha avuto il coraggio di dirmelo di persona.
Non sono arrabbiato però. Sono triste, ma in fondo era davvero un amore incestuoso e per molti anche sbagliato. Io però serberò sempre nel cuore, le gioie di un amore tanto intenso, quanto purtroppo, breve.
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